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Flash Recaps #29 | NCIS: LA, TGW, New Girl, Nashville, The Musketeers, Castle

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Flash Recaps #29 | NCIS: LA, TGW, New Girl, Nashville, The Musketeers, Castle

NCIS: Los Angeles | 6×19 – Blaze Of Glory By Claw

ncislaPiù ci avviciniamo alla chiusura di questa stagione più gli episodi mi soddisfano, ed ecco perché anche questa settimana ho passato i quaranta minuti della visione a ridacchiare e scervellarmi sulla soluzione e le vicende della puntata in questione. Dunque prendete il lancio di una nuova “meravigliosa” arma da arte del governo, aggiungete un hacker, un esplosione, la famiglia di un dentista, un gruppo di informatici che si lavano assai poco, Becca Tobin come guest star e più spazio del solito per Eric e Nell e BOOM, otterrete in poche e semplici mosse Blaze of Glory. Il caso della settimana ruota tutto intorno ad un attacco informatico che potrebbe aver compromesso la sicurezza delle armi e delle difese americane e l’unico collegamento iniziale che il gruppo riesce a trovare è quello del proprietario della barca che il missile ha fatto in mille pezzi. Da qua in poi l’azione porta il team ad incontrare il figlio dell’uomo, la ragazza del figlio e l’ex compagno di stanza del ragazzo su cui cadono tutti i sospetti essendo abile nel campo informatico e facente parte di un piccolo gruppo di hacker di una certa fama. Ed è proprio per la necessità di infiltrare qualcuno in quel gruppetto che facciamo la conoscenza di Blaze, i genitori erano grandi fan di Bon Jovi già, il personaggio di Becca Tobin che sinceramente non mi dispiacerebbe vedere in futuro. Una piccola agente in formazione, abile in campo informatico e che subito instaura un certo legame con Eric, legame, chimica o semplice apprezzamento che porta Nell ad essere…gelosa? Oh sì, questa è l’impressione che ho avuto io e questa secondo me è anche l’impressione che hanno avuto tutti, soprattutto con Deeks che continuava a gettar benzina sul fuoco e con quelle occhiate e i commenti che la donna ha lanciato nel corso dell’episodio alla nuova arrivata. Dopo mille peripezie, false piste, colpi di scena e risoluzioni finali, dietro all’attacco informatico, effettuato da quel poveraccio del figlio del dentista, c’è proprio la sua ragazza che con una falsa identità e facendo leva sui suoi sentimenti lo ha sfruttato per i propri scopi. Qualche sparatoria, inseguimento, giretto nel parco/giungla e appostamento riescono a portare il team a risolvere anche l’ennesimo caso e neutralizzare l’ennesima minaccia. Le parti che ho adorato di questo episodio? Semplice!

Come sempre divertentissimi i siparietti tra Kensi e Deeks, sempre azzeccati, sempre molto complici, con quella giusta dose di recitazione e naturalezza che permette a noi di farci quattro risate e agli altri personaggi di nono sospettare minimamente della loro vera identità. Voglio dire chi sospetterebbe che i due freschi sposini con bici e caschetti siano in realtà due agenti dell’NCIS? Splendide anche le scene tra Callen e Sam, la paura di quest’ultimo nei confronti dei clown è qualcosa che mi fa veramente sorridere ogni volta, immaginare uno grande e grosso come lui che vede un clown e corre a gambe levate non ha prezzo. Eleggo comunque scena migliore dell’episodio quella finale con Nell e Eric che vedo sempre di più come coppia, nonostante gli abbia sempre anche apprezzati come amici. Quel loro momento, loro due soli, con Nell che lavora sino a tardi ed Eric che si scusa anche solo per aver perso tempo dietro a Blaze ha risvegliato il mio cuoricino da shipper, e anche se penso che due coppie siano veramente troppe per gli standard del telefilm non posso far a meno che sperare in più scene come questa. Si ha sempre bisogno di quei due teneri, divertenti e imbranati nerd no? E con questo siamo a quota diciannove, il prossimo episodio che spero continui su questa linea ci aspetta a breve dunque restare sempre sintonizzati!

The Good Wife | 6×17 – Undiscosed Recipients by bravissima6

tgwOra che la nostra buona moglie è ufficialmente procuratore, è arrivato il momento di insediarsi. Torna nel suo studio e lo trova invaso da regali di ogni sorta, peccato che non possa accettarli tutti, ma solo quelli sotto i 75 dollari. Un po’ come accade da noi. -.-

Ciò che salta subito agli occhi è come, ora più che mai, tutti bussino alla sua porta con le pretese più assurde, mentre lei si ritrova sola contro tutti. Ancora alle prime armi, ma per nulla impacciata, risponde sprezzante a Castro, Redmayne e Bishop, fregandosene delle conseguenze e sottolineando da subito quale linea di condotta intende adottare: dura e per nulla incline a favoritismi di sorta. Salvo essere “sgridata” come una bambina al primo giorno di scuola da Eli, che la istruisce per bene: non si dice no a nessuno, si prendono in considerazione tutte le proposte e ci si riserva di far sapere. Da standing ovation la scena finale in cui liquida proprio Eli con le sue stesse parole!!!

Eli continua ad essere un personaggio preziosissimo per lo show, la sua sola presenza aggiunge qualcosa ad ogni scena, il suo spessore fa il resto. Sono curiosa di vedere come si comporterà ora Alicia alla guida del nuovo ufficio, se resterà integerrima come è sempre stata o se dovrà piegarsi. Si sta aprendo un cammino interessante.

Nel frattempo, nello studio scoppia una guerra civile a causa della pubblicazione di alcune mail private dei dipendenti. Questo serve da promemoria: mai sparlare di qualcuno via internet, perché se verba volant, internet manent!!! Alicia incarica Marissa di controllare le sue mail e ne vengono alla luce alcune che ci riportano alla mente il nostro amato Will, e ci fanno sorridere amaramente.

Quello che mi è piaciuto di meno è il trattamento che hanno riservato ad Alicia i suoi soci, giocando al ribasso con la sua buon’uscita, sfruttando a loro favore la circostanza per cui lei non può accettare più di un tot. e mettendola in seria difficoltà. Ha avuto tutta la mia stima quando li ha, più o meno velatamente, minacciati per le ripercussioni che questo loro gesto potrà avere!!!

New Girl | 4×19 – The Right Thing by Ale

newgirlA un mese di distanza da “Walk of shame”, New Girl torna con un episodio che rimane sulla struttura a più storyline parallele. Sebbene abbia sempre elogiato come migliori quelli in cui la serie mantiene tutti gli abitanti del loft nello stesso ambiente (penso a “The Crawl” o “Background Check” solo in questa stagione), l’episodio precedente è stato un esempio di come anche più storyline possono essere gestite in modo da mantenere la vena divertente livellata tra le diverse sottotrame. Mi spiace non poter dire lo stesso di “The Right Thing”, in cui la storyline che coinvolge Jess e Coach (seppure partita con un buon slancio di humour nero che ricorda vagamente la notizia della morte del padre di Nick accolta da vocine modificate dall’elio) è decisamente sottotono rispetto a quella che impegna invece Nick e Schmidt, in seguito affiancati da Winston e dalla sua partner Aly. Parliamoci chiaro, neanche la sottotrama più inspirata avrebbe potuto tenere testa a una notiziona come quella che la madre di Schmidt è in città, quindi mi chiedo perché non dare semplicemente lo spazio che merita a questo evento, facendo sì che un po’ tutti vengano coinvolti dall’arrivo della donna, anziché impegnarsi a costruire una serie di vicende parallele dai risvolti che strappano appena un sorriso ogni tanto? In generale mi piace quando gli autori provano ad accostare Jess e Coach, che hanno caratteri molto diversi ma che proprio per questo, a seconda della situazione, possono tirar su una trama interessante, ma in questo episodio, a parte qualche rara eccezione (tutto l’“incidente” del cellulare, che coinvolge anche un J.J. Watts nei panni di se stesso), il risultato è piuttosto tiepido. Comincio poi a chiedermi se Zooey non abbia aggiunto una sorta di postilla al suo contratto secondo cui sarebbe tenuta a cantare almeno mezzo minuto a episodio, così tanto per…

Il top del top, oltre ai siparietti di Schimdt che cerca in tutti i modi di compiacere una madre dalle eccessive manie di controllo durante una conversazione al bar, è la scena in cui lui e Nick, aiutati dalla coppia poliziotto buono-poliziotto cattivo Winston&Aly, svolgono un’attenta investigazione per risalire alle identità degli ospiti del bar mitzvah di Schimdt a cui mandare i biglietti di ringraziamento. Tra i momenti migliori decisamente le esultanze quando scoprono che alcuni invitati risultano deceduti!

La dinamica tra i due colleghi mi piace davvero tanto, anche se ho trovato il dialogo sulla possibilità o meno di una storia romantica tra i due un po’ ridondante: personalmente non mi dispiacerebbe finissero insieme (un po’ di fortuna per il povero Winston) né se restassero due buddy cop affiatati come ora, ma a prescindere dircelo ad alta voce fa proprio calare l’hype in merito…!

Il risvolto più importante dell’episodio (e motore della loro sottotrama) è ovviamente il fatto che Nick&Schimdt sono adesso soci co-proprietari del bar: un bel passo in avanti soprattutto per quello che è stato per tre stagioni il personaggio più nullafacente della storia dello show!

Best quotes: “Buffed floors. Beautiful… but at what cost?” (Winston)

Note a margine: Il nome di Schimdt rischia di diventare il terzo segreto di Fatima insieme alla posizione geografica di Springfield e il cognome di Penny in TBBT.

Nashville | 3×16 – I Can’t keep away from you by The Lady and The Band

11070090_10205667455658623_5637825136372567993_nDopo una pausa che è sembrata un’eternità, Nashville è tornato ed io non vedevo l’ora!

Partiamo subito dalla big ship dell’episodio :Reyna e Deacon tornano insieme. Dopo tre anni di sofferenze per entrambi, finalmente sono nello stesso posto nello stesso momento e, se non fosse per l’enorme spada di Damocle della malattia di lui che incombe, sarebbe anche una cosa meravigliosa. La forza di entrambi i personaggi, l’amore che unisce loro due e le figlie di lei, sono una delle cose più belle dell’episodio. E la scena finale, seduti sul divano nel salotto di Reyna, mi convince sempre più che siano stati una famiglia da sempre.

Il mio trio delle meraviglie (Gunnar-Scarlett-Avery) è la mia perenne gioia da che hanno deciso di regalarci più scene di tutti e tre insieme. MI divertono come non pochi e l’orgoglio e il profondo rispetto che i due ragazzi hanno per Scarlett mi piacciono tantissimo. Che poi Avery sia il primo fan di un ritorno di fiamma fra Gunnar e Scarlett, rende tutto ancora migliore. Gunnar ha un pessimo tempismo ma questo lo sappiamo da circa tre stagioni: spero con tutto il cuore che trovi il modo e il momento migliore per fare la sua mossa senza incasinare (scusate il francesismo) ulteriormente la vita di Scarlett.

I Javery, poi, mi hanno intenerito come non mai. Tra l’altro è stato lanciato su Twitter un concorso per la scelta del nome per il bambino.

Interessanti anche le altre storyline che coinvolgono Mr Major (noto come “L’uomo che si scavava le fosse da solo”), Will Lexington che potrebbe presto fare notevoli passi avanti nell’accettazione di sé e il Verme Viscido e Layla (nel primo caso c’è una volontà di crescita, nel secondo una possibilità di imparare dai propri errori).

Discorso a parte farei per Sadie e Luke. Fin dalle prime interazioni fra i due era facile subodorare che prima o poi si sarebbe arrivati a questo punto ed anche nel momento in cui lei ha comprato la pistola, avevo intuito che l’unico modo in cui avrebbero potuto far terminare la storyline degli abusi, sarebbe stato quello del colpo di pistola. Vedremo come verrà sviluppata la questione penale e quella sentimentale. In entrambi i casi c’è molto potenziale per tenere alta la tensione fino al season finale.

Molte le storyline interessanti, molte le possibilità di una buona riuscita per questi ultimi episodi. Mi auguro solo che arrivi presto il rinnovo perché ESIGO un lieto fine in caso contrario.

The Musketeers | 2×10 – Trial And Punishmente by Eilidh

musketeersE’ l’ultimo appuntamento coi moschettieri, per quest’anno, ed è stato meno traumatico di quanto pensassi.

C’erano parecchie questioni da risolvere e tre vite da salvare, e tutto viene riportato alla normalità, anche se con qualche forzatura di troppo (D’Artagnan compare magicamente durante l’esecuzione di Constance, senza che si spieghi come ci è arrivato, vista la quantità di guardie, e i moschettieri entrano nel palazzo reale, anche se sono ricercati, con una facilità tale che persino Vargas lo nota).

I moschettieri sono salvi, e di nuovo nelle grazio del re: D’Artagnan ha il suo lieto fine con Constance, Aramis sfugge alla condanna a morte (ma quanto è divertente vedere il re dire che il bambino gli somiglia?), ma si ritira dai moschettieri, Athos viene nominato capitano, ma perde Milady, Porthos, anche in questo episodio, è in sordina, come lo è stato un po’ per tutta la stagione, escluso l’episodio in cui scopre chi è il suo vero padre. Il passaggio della spada da parte di Treville è un gesto che lo onora molto, ma sarebbe bello vederlo avere più spazio.

La “minaccia” di perdere Aramis sfuma in pochissimo, ma il finale dolceamaro per Athos resta. E’ strano sentire Milady pentirsi delle sue malefatte e dichiarare di voler cambiare vita, ma il suo amore per Athos sembra sincero, e ha ragione quando dice che, nonostante tutti gli inganni, le bugie, le lotte, si appartengono. Sarà sempre così, anche se sono lontani (non credo neanche per un secondo che non si incontreranno più). Athos è posto di fronte a un dilemma: la sua vita coi moschettieri, che aveva abbracciato completamente quando aveva ceduto ogni suo diritto sulle sue terre, o l’amore della sua vita? Finché Treville non lo ha nominato capitano, speravo che raggiungesse Milady, perché, dopo tutte le sue sofferenze, vederlo felice sarebbe stato meraviglioso, ma Athos merita quel ruolo: è carismatico, è un uomo d’onore, crede in quello che fa, è saggio, e anche se lui dice il contrario, sarebbe un ottimo leader e gli altri lo ascoltano. Quando raggiunge Milady, ma non la trova, stava per dirle che sarebbe rimasto, o che sarebbe andato via con lei? Penso la prima.

Menzione d’onore per le donne di questa serie: la regina affronta tutto a testa alta, con orgoglio e fierezza, è dura con Rochefort, e non crolla neanche nel momento in cui crede di stare per morire; come anche Constance, che va incontro alla morte con grande dignità e aiuta i moschettieri, da donna piena di forza d’animo qual è; infine, c’è Milady, che mostra di non essere solo una donna senza cuore, ma che c’è molto di più in lei. L’unica a non riuscire a reagire e a venire a patti con i propri errori è Marguerite, che paga le conseguenze della sua relazione con Aramis. Lui è stato imprudente ad andare a letto con lei; così facendo, ha dato a Rochefort un’arma contro lui e la regina, ma quello che mi lascia perplessa è che non mostra neanche il minimo dispiacere per la sua morte.

La guerra sta arrivando, in Francia, e le cose sono cambiate per i moschettieri: il prossimo anno vedrà Athos doversi assumere le responsabilità di Treville, e lui a dover gestire la guerra.

Questa seconda stagione è stata interessante, e Rochefort un cattivo degno di questo nome: fuori di testa, calcolatore, subdolo, ha saputo mettere in seria difficoltà i moschettieri. Sarà difficile sostituirlo.

Nella prossima, il nemico sarà ancora più minaccioso: la Francia dovrà scontrarsi con la Spagna, e noi saremo in prima fila per vedere chi vincerà.

Castle | 7×18 – At Close Range by WalkeRita

10409094_1623009034599884_2176308611436949540_nSuccede una volta all’anno, porta felicità e gioia e lo aspettiamo tutti con ansia, cos’è? Il Natale? No, è l’episodio di Castle incentrato su Kevin Ryan, un personaggio a mio parere, dal potenziale troppo interessante e straordinario per essere relegato continuamente alla seconda fila. Seamus Dever dà il meglio di sé ogni volta che ne ha la possibilità e in questo episodio si ritrova a dover affrontare le conseguenze del suo secondo lavoro come agente della sicurezza di un politico dalla carriera in crescita. Coinvolto da suo cognato in quello che doveva essere un compito di routine, Ryan si rivela fin troppo qualificato per il ruolo ma un omicidio improvviso che non riesce ad evitare rimette tutto in discussione, soprattutto le sue responsabilità nell’accaduto e le domande che inevitabilmente si sarebbe posto, chiedendosi se avesse potuto evitarlo. Completamente supportato come sempre da una squadra che ormai è come una famiglia, costretta purtroppo dalle circostanze a fare proprie le indagini, Ryan si ritrova al centro di una storia più complessa e profonda di quanto suo cognato Frank gli avesse confessato ma il momento più difficile da affrontare arriva proprio nella scoperta del coinvolgimento di Frank stesso nell’attentato che si è poi tragicamente tradotto in omicidio. Sconvolto dalla verità, Ryan è costretto a mettere sui piatti della bilancia le sue due priorità maggiori, la famiglia e il dovere, e se da una parte riesce a trovare e ad ascoltare le motivazioni di Frank, dall’altra ha anche il coraggio di condurlo al distretto in manette non smettendo comunque di credere in lui e nella sua innocenza. Con Beckett e il resto del team sempre dalla sua parte, Ryan porta avanti le indagini e sebbene inizialmente il movente sembrava ricadere inevitabilmente in ambito politico, è nella cerchia più personale del candidato che viene ritrovato il colpevole mentre Ryan, a fine giornata, accompagna suo cognato a casa concedendo alla sua famiglia la possibilità di ricominciare da capo.

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