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Fargo | Lo showrunner e il cast raccontano la seconda stagione

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Fargo | Lo showrunner e il cast raccontano la seconda stagione

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Come si può adattare un film classico, molto amato, in una serie TV di dieci ore? Fargo ha risposto a questo interrogativo con un successo sorprendente, e molti onori, nella prima stagione. Sarà in grado di replicare nella seconda?

Per il produttore esecutivo Noah Hawley, questo ha significato ripartire da zero con un nuovo cast e una storia più ambiziosa. Hawley, insieme al produttore esecutivo Warren Littlefield e alcuni membri del cast della seconda stagione, ha partecipato al PaleyFest di New York, moderato da Matt Zoller Seitz, del New York Magazine.

Il cast e i produttori hanno discusso gli ostacoli della seconda stagione e mentre tutti pensano che la neve e il freddo siano stati in cima alla lista, hanno parlato di un problema completamente diverso, rispetto alla prima stagione.
Proseguite con la lettura per scoprire in che modo il film in uscita, The Revenant, ha contribuito alla produzione della seconda stagione di Fargo, il rapporto di Hawley con i fratelli Coen nell’adattare il loro film, e quale membro del cast non aveva mai visto Cheers prima di incontrare Ted Danson.

Iñárritu contro Hawley: Snow Wars
Il cast ha affrontato una sfida che ai tempi della prima stagione sarebbe sembrata inverosimile, per via delle basse temperature e una neve da record: non c’era abbastanza neve.
“Abbiamo girato in primavera e abbiamo finito a maggio”, ha detto Hawley. “Non abbiamo letteralmente avuto neve, questo è stato il problema”.
La neve è arrivata i primi giorni delle riprese, ma poi non si è più fatta vedere, e quindi hanno dovuto andare a prenderla sulle montagne – le stesse montagne su cui il regista Alejandro Iñárritu stava girando il seguito di Birdman.

“Abbiamo preso la neve dalle montagne, ma Iñárritu era lì per girare The Revenant quindi abbiamo dovuto battagliare con lui per la neve. Faceva comunque troppo caldo, per vincere”.
Ma la mancanza di neve ha permesso allo show di distinguersi dalla prima stagione: “Cosa che ho apprezzato”, ha spiegato Hawley.

Il contesto spazio-temporale
Fargo è andato indietro agli anni settanta, nella sua seconda stagione e inserire quel periodo nello show era di fondamentale importanza per Hawley e per il cast, per mantenere l’autenticità della regione. Oltre a perfezionare, e onorare, i loro accenti.
“Non volevamo prenderci gioco dell’accento”, ha detto Jeffrey Donovan, che interpreta Dodd Gerhardt. “Abbiamo tutti il nostro accento, chi più chi meno, in base alla nostra provenienza”, ha spiegato, facendo notare la “gradazione di accento” della famiglia Gerhardt.

Per gli altri, anche l’aspetto dei loro personaggi doveva conferire autenticità alla stagione. E sebbene Cristin Milioti, che interpreta Betsy Solverson, non ha mai indossato i jeans a vita alta degli anni settanta, richiesti dal guardaroba, è riuscita a ottenere un’altra richiesta, da un altro film dei fratelli Coen.

“Volevo sembrare simile a Javier Bardem in No Country for Old Men… e loro ce l’hanno fatta”, ha detto.
Ma nessun timore, non sembra voler chiedere agli altri personaggi di lanciare una monetina.

I fratelli Coen.
Sembra importante fare una domanda sulla seconda stagione: quanto sono stati coinvolti Joel e Ethan Coen nella realizzazione dello show?
A una richiesta del pubblico, Hawley ha spiegato che il loro coinvolgimento non è stato molto.
“Ho tentato di lasciarli in pace, onestamente”, ha detto Hawley. “Volevamo che si concentrassero sul loro film”, ha continuato, facendo notare che la produzione del loro prossimo film Hail, Caesar!, si è sovrapposta alla loro.

“Hanno chiesto come stesse andando, e abbiamo parlato di alcune cose, e ho cercato di non dare fastidio”, ha detto Hawley parlando di una visita ai fratelli fatta dopo la vittoria del premio Peabody. “Gli abbiamo spedito tutto”.

“Sono stati molto generosi con me, ed è stato strano per loro, in qualche modo, che questo film che hanno girato 20, 25 anni fa abbia avuto una seconda vita a cui non hanno partecipato e che ha ricevuto un budget di gran lunga superiore a quello che hanno avuto loro… Sono rimasto in contatto con loro, ma non ho voluto dar fastidio”.

Quindi, se lo show è opera esclusiva di Hawley e del suo cast, risente soprattutto della sua personale influenza. In particolare, ha nominato altri due film che sono vicini alla filosofia con cui ha realizzato la seconda stagione, The Getaway e Point Blank.

I polli di gomma da 5.000 dollari.
Anche se è stato difficile portare la neve sul set, il cast non ha avuto problemi a prendere alcuni dei loro capi di guardaroba preferiti, dopo aver concluso le riprese. Kirsten Dunst si è portata via alcuni cappotti, Bokeem Woodbine ha preso la fibbia della cintura con una “M” riferita al suo personaggio, Mike Milligan, e Jean Smart ha preso un contenitore dalla cucina del suo personaggio, Floyd Gerhardt.

Ma il produttore Warren Littlefield aveva un altro oggetto in mente con cui decorare il suo ufficio. L’Ed di Jesse Plemons ha lavorato in una macelleria, in cui, ha spiegato il produttore, sono stati portati un vero macellaio e della carne vera, per realizzare le scene.

Sono stati comunque comprati oggetti finti, compresi dei polli di gomma, che Littlefield ha scoperto con orrore che costavano 5.000 dollari ciascuno. Uno di loro adesso è nel suo ufficio, e non sarebbe strano vederlo comparire nella terza stagione di Fargo, per abbassare un po’ quei costi stravaganti.

Dove tutti sanno come ti chiami… eccetto Cristin Milioti.
“E’ una storia più ampia”, ha detto Hawley riguardo alla seconda stagione, spiegando che, verso la fine, qualcosa come tre unità giravano contemporaneamente per catturare tutto quello di cui avevano bisogno. Per dare al pubblico un’idea di quello che è stato richiesto al cast e allo staff, ha paragonato la tabella di marcia a quella di altre riprese dello stesso tipo. La miniserie Lewis&Clark stava filmando vicino a loro e ha avuto cento giorni per girare sei episodi. Hawley e il suo cast hanno girato dieci episodi in 85 giorni.

Ma i ritmi serrati e la location lontana da Los Angeles e New York hanno unito moltissimo il gruppo.

“La nostra vita normale è stata interrotta ed eravamo tutti immersi in questo progetto”, ha detto Littlefield, ricordando una volta in cui erano tutti insieme all’una di notte e: “Ted Danson parlava di quando stava girando Cheers e Cristin Milioti l’ha guardato chiedendo: ‘Di cosa si tratta?'”.

Già, Milioti non aveva mai visto la sticom e non aveva mai visto i lavori di quello che, in Fargo, sarebbe stato suo padre.

Fargo va in onda su FX il lunedì.

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