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Farewell to…Rizzoli & Isles

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Farewell to…Rizzoli & Isles

5 Settembre 2016: dopo 6 anni e 7 stagioni, “Rizzoli & Isles” ci ha salutati con un episodio che ha avuto al suo centro un grande, commosso saluto ai fans. Ed io mi sono ritrovata in lacrime per 3/4 del tempo perché non posso non commuovermi all’idea di non poter vedere nuove avventure di uno dei miei team preferiti di sempre. Ma cosa lo rende tanto speciale ai miei occhi?

NB. Nell’articolo sono presenti SPOILER….fate attenzione!

https://www.youtube.com/watch?v=I_9pRD3DMwU

Se qualcuno che non conosca la serie, la cercasse su imdb, troverebbe la seguente definizione: «Detective Jane Rizzoli and Chief Medical Examiner Dr. Maura Isles team up to solve crimes in Boston». E sarebbe corretta ma “Rizzoli & Isles” è sempre stata più di questo: più di un poliziesco, più di un qualunque procedural, più delle ennesime indagini su crimini efferati e, soprattutto, più delle sue premesse: due donne che indagano. Un elemento sensazionalistico che ha smesso di essere tale solo in anni molto recenti.

“Rizzoli & Isles” è….

Personaggi femminili a cui ispirarsi e a tutto tondo

Il punto di forza della serie tv sono le sue protagoniste: il detective Jane Rizzoli e il medico legale Maura Isles.

Due donne diversissime che si conoscono sul luogo di lavoro e finiscono per suggellare una delle più belle amicizie del piccolo schermo ed il cui rapporto è la colonna portante della serie tv. Non è pensabile l’una senza l’altra eppure ciascuna delle due si distingue e brilla di luce propria.

Jane Clementine Rizzoli è figlia di un idraulico italoamericano e di una donna eccezionale (che vedremo dopo) di nome Angela, è cresciuta con due fratelli minori (Frankie e Tommy) e fin da piccola è stata più interessata al baseball che alle bambole e ai vestitini. È cresciuta con la stessa espressione da birba che si vede sul suo badge nella sigla: è una donna forte, sarcastica, pigra, intuitiva, caparbia, schietta, a volte persino scorbutica. Ma Jane è anche una persona sensibile ed empatica, grande conoscitrice della natura umana e con la capacità di avvicinarsi alle persone in maniera immediata, senza troppe cerimonie, è un po’ la sorella maggiore di tutti.

In un certo senso è la spina dorsale del distretto: la figlia putativa di Korsak, la sorella iperprotettiva e dispettosa di Frankie, l’amica esuberante e sempre presente di Maura, la figlia evasiva e ribelle di Angela ma soprattutto il poliziotto dall’intuito ineccepibile e la morale altrettanto. Intorno a lei ruota il mondo di “Rizzoli & Isles” e non è un caso che è proprio il suo abbandono del distretto a segnare il più grande cambiamento alla fine della serie.

jane

Maura Dorothea Isles ha un passato molto più complicato. Figlia di un boss della mafia irlandese ed un medico, viene adottata, neonata, da una coppia della buona società bostoniana, gli Isles, che la crescono circondandola non solo di agi e privilegi ma anche di bugie e freddezza. Malgrado la fortuna economica e il gran cervello le permettano di diventare, molto giovane, capo dell’Istituto di Medicina Legale di Boston (nonché autorità in campo medico a livello nazionale), questo passato ne ha influenzato pesantemente il carattere. Incapace di mentire, sempre cauta nelle opinioni (mai che faccia un’ipotesi sul campo!) e nell’esternare i propri sentimenti, amante del lusso e molto sofisticata, Maura è spesso algida e impacciata nelle situazioni che richiedono una spontaneità che lei non è in grado di dare. In questo è l’esatto opposto di Jane dalla quale esuberanza è spesso travolta e influenzata positivamente. Aperta alle novità e dal carattere incredibilmente curioso, possiede una cultura enciclopedica e spesso si lascia trascinare dal suo entusiasmo di conoscenza, raccontando gli aneddoti più assurdi ai suoi interlocutori.

Maura è un caleidoscopio di colori ed il suo personaggio è una scoperta continua di nuovi aspetti e sfaccettature e, nel corso delle stagioni, ha subito una continua evoluzione, soprattutto grazie all’amicizia con Jane e alla famiglia acquisita dei Rizzoli.

maura

Angela Rizzoli, interpretata dall’insostituibile Lorraine Bracco, è la madre di Jane e colonna portante della famiglia Rizzoli. Sposata ad un uomo pigro e indolente, ha annullato se stessa nel matrimonio e nella crescita dei figli e sarà solo con il tradimento e divorzio dal marito che inizierà la sua crescita: prende il diploma, intraprende molti lavori, fallisce e si rialza di continuo, si getta in nuove avventure pronta a rischiare ma non a farsi trattenere dalla paura. Tutto questo mentre continua a crescere ad amare i suoi tre figli e Maura con tutto il cuore di una madre: è invadente, è ficcanaso, straripante, è una guida (che qualche volta di troppo ha bisogno di essere protetta a sua volta) e un rifugio sicuro. Accoglie Maura e la ama come fosse una quarta figlia e si prende cura della famiglia allargata, imparando nel corso delle stagioni a prendersi veramente cura anche di se stessa. È l’esempio della donna che riesce a reinventarsi di continuo e a non farsi abbattere dalle difficoltà e dai fallimenti. Un faro nella notte.

angelaGrazie a loro, la serie tv ci restituisce un esempio di donne a cui ispirarci. La serie inizia con due donne forti, intelligenti, indipendenti che hanno posto se stesse, come esseri umani, e le proprie passioni e ambizioni al primo posto. In questi anni si è fatta messaggera di un mondo in cui è diritto della donna di essere ciò che desidera, di sentirsi realizzata nel proprio lavoro e nelle proprie passioni ma anche nella propria famiglia e amicizie, senza dover necessariamente scegliere. La vita sentimentale di Jane e Maura non è mai stata rilevante perché nessuna di loro ha bisogno di un uomo per essere felice ma allo stesso tempo è stata poca perché le circostanze (aka gli attori vennero ingaggiati per altre serie tv come regular, in un caso, e protagonista, nell’altro) lo hanno impedito. Ma allo stesso tempo ci hanno dimostrato che è legittimo per una donna privilegiare il proprio lavoro, svicolandosi dall’immagine di madre-moglie che la società ci impone. Jane e Maura hanno dimostrato che avere tutto è difficile ma non impossibile e mai – MAI – hanno abdicato a se stesse per permettere a qualcun altro (di solito un uomo) di avere la meglio.

rissles

Amicizia, Famiglia, Legami Interpersonali speciali

Mi è capitato raramente di nutrire lo stesso affetto per tutti i personaggi di una serie tv, indistintamente, e “Rizzoli & Isles” è uno dei casi in cui per me è così. Ciò che rende ai miei occhi speciale questa serie tv è l’incredibile cura e realismo con cui sono riusciti a delineare i legami interpersonali fra i personaggi. Perché la serie tv non è solo l’amicizia fra Jane e Maura ma anche il rapporto quasi paterno che lega Korsak a Jane, Frankie e Frost, è il legame fraterno di Jane e Frankie, è Angela che sorveglia tutto e tutti, è le bizzarrie di Kent (derise ma amate dal resto del team) ed è la facilità con cui Nina è stata accolta nel gruppo dopo la morte di Frost: senza pregiudizi, come si entra in un abbraccio fraterno.

rizzolisA Jane e Maura ho dedicato un Friendship Addicted l’anno scorso. Ci sono milioni di ragioni per cui apprezzare e valorizzare il loro legame: sono lo Ying e lo Yang, si compensano e completano; si supportano e sopportano; si incoraggiano e proteggono; si confrontano e rispettano. La loro amicizia è la rappresentazione perfetta di ogni vera amicizia femminile. La loro intimità e complicità, non per nulla, ha contribuito per anni ad alimentare, in una parte del fandom, le ipotesi (e speranze) di una ship – le Rizzles – (che a livello di storia della TV sarebbe stata rivoluzionaria) ma che, per quanto io le ami, le avrebbe rese meno speciali. Secondo me, è proprio il fatto che siano “solo” amiche a rendere il loro legame eccezionale. In una coppia, un legame come il loro, dovrebbe essere la norma o quasi, ma in un’amicizia è molto raro e prezioso. Non hanno bugie l’una per l’altra, sanno dirsi la verità anche quando fa male, si correggono l’un l’altra quando necessario, conoscono i difetti l’una dell’altra e si accettano così come sono: ossessioni, idiosincrasie, paturnie, modi troppo bruschi o troppo freddi. Insomma, già solo per la loro meravigliosa amicizia, questa serie tv brilla nel mio personale firmamento.

farewell rizz x isles

E poi c’è il senso di famiglia (parola che non a caso, tutti i personaggi usano per definire il proprio gruppo nel finale di serie) che traspare dalla serie tv.

Vince Korsak è il mentore e figura paterna per Jane: quella figura maschile-guida che il padre della detective non era stato. Vince è, sì, lo stereotipo del poliziotto saggio ma è anche incredibilmente umano e realistico al punto dal distaccarsi dallo stereotipo per prendere vita…in 3D. Non smette mai di guidare Jane, anche ora che è un talento del distretto, ed accoglie sotto la sua ala Barry Frost prima e Frankie Rizzoli dopo.

vince and frankie

Frankie Rizzoli, lo vediamo crescere enormemente nel corso delle stagioni fino a diventare il buon detective in grado di raccogliere il testimone della sorella maggiore (la quale, ricordiamolo, si è sparata un colpo in pancia pur di salvare il fratello gravemente ferito in un finale di stagione al cardiopalma) della quale è fratello ma anche complice nelle marachelle, soprattutto ai danni di Angela.

Angela e la facilità con cui accoglie nella sua famiglia Maura, trasformandosi nella seconda madre adottiva della donna che arriva ad amare come i suoi 3 figli biologici.

Speciale è anche il modo in cui sono riusciti ad inglobare velocemente anche personaggi nuovi, come Nina e Kent, il medico legale più assurdo del mondo (che prende gli stereotipi recenti dello scozzese affascinante e li ribalta radicalmente). Non è da tutti riuscire a fare amare i personaggi nuovi e, allo stesso tempo, svicolarli dall’essere dei meri sostituti di altri che, in questo caso, non ci sono più (rispettivamente Barry Frost e Susan Chang).

rixxoli

Nel caso di Idara Victor/Nina Holiday è stato ancora più arduo perché non è stato un personaggio che prende il posto di un altro ma un’attrice nuova che ha sostituito un – amato – membro del cast che non c’è più: Lee Thompson Young, interprete di Barry Frost, si tolse la vita, infatti, nel 2013.

frost

Insomma, la forza di Rizzoli & Isles è nei suoi personaggi, più che nelle sue storie, nel suo humor onnipresente più che nei suoi drammi: ciascuno dei protagonisti è sempre stato approfondito dal punto di vista psicologico, consentendoci di conoscerlo come fosse una persona reale e non come mero personaggio televisivo. Ognuno dei personaggi è sempre stato fonte di sorprese perché, come accade nella vita reale, ognuno di noi ogni tanto fa qualcosa di diverso da ciò che gli altri si aspettano da noi, ognuno di noi, a volte, riesce persino a lanciarsi in decisioni e comportamenti totalmente inaspettati che stupiscono noi stessi in primis. L’elemento sorpresa, l’introspezione psicologica, le multi sfaccettature di questi personaggi, li hanno resi unici: non ci saranno mai un’altra Jane o Maura o Angela o Vince o Frankie o Nina o Kent. E non ne vorrei altri.

Addio “Rizzoli & Isles”, ti sono grata per avermi divertito per anni e regalato momenti e personaggi indimenticabili. Non avrai cambiato le sorti della tv probabilmente ma di certo brillerai nel mio firmamento delle serie tv. Un po’ come “La Signora in Giallo”, “Scrubs”, “Chuck”, “Friends” e tanti altri, diventerai uno di quei telefilm che non importa quale puntata sia in replica, io mi fermerò a guardarla, ritornando indietro nel tempo.

end 1

AND….

end 2 b

2 COMMENTS

  1. Per me si è trattato dell’inizio dell’addio… un po’ perché sono prossimi ad arrivare i cofanetti (quindi si annuncia maratona!!!) e un po’ perché ho ancora alcuni dei romanzi di Tess Gerritsen da recuperare dalla Longanesi…

    • Grazie del commento 🙂
      Non ho mai letto i romanzi, onestamente. Come per Bones, non mi sono mai voluta applicare per scoprirne l’ordine e così ho rimandato e rimandato e rimandato. Ma prima o poi li leggerò XD

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