Anche Drop Dead diva dopo sei stagioni volge al termine, portando anche alla fine (o all’inizio) una delle più grandi ship di sempre: Jane e Grayson.
La cosa speciale di questo telefilm è che racchiude in sé molti generi: è un legal drama con un lato comedy e un pizzico (una fetta?) di fantasy: una fantramedy?
La prima impressione che ho avuto di Deb è stata quella della modella, tipica oca senza cervello che è riuscita ad accalappiare il belloccio di turno ex giocatore di football e che ha una migliore amica degna della sua stupidità.
Ma Drop Dead Diva è molto più di questo: è uno show che ci ha mostrato il percorso di crescita di una persona, una persona che non aveva vissuto davvero fino al momento della sua morte. Deb è passata da essere una bellissima modella da quattro soldi a una brillante avvocatessa in sovrappeso. Anche se questo all’inizio le è sembrato il suo incubo peggiore; alla fine si è rivelato essere la sua salvezza; si è rivelato essere tutto quello che non avrebbe mai potuto sognare se avesse continuato a vivere come Deb. Per questo non è passato giorno in cui Deb non sia mai stata grata a Jane della seconda possibilità che le ha dato. Ammetto che mentre la quinta stagione era in onda non ho apprezzato che abbiano fatto tornare Jane nel corpo di una supermodella invece che nel corpo di Owen – sarebbe stato un twist pazzesco- ma anche questo ritorno ha avuto il suo perché. La vecchia Jane si è accorta che Deb ha dato vita al suo corpo, ha regalato a quel corpo, che l’ha salvata dalla morte, una vita degna di essere vissuta: non una vita piena di solo lavoro e di paura di essere troppo grassa per essere notata da un uomo, per mettersi un lucidalabbra o vestirsi bene. Deb ha messo tanto della vecchia se stessa nella nuova Jane e questo l’ha trasformata in una persona completamente diversa: un’avvocatessa con una mente straordinaria, con un gusto nel vestire impeccabile ma soprattutto con la capacità di vedere il bello non solo nel fisco da modella a cui era sempre stata abituata, ma nella corporatura di una donna media con dei capelli favolosi e con un sorriso fantastico.
Ed è proprio questa consapevolezza che, nel tempo, le ha fatto realizzare che Fred aveva ragione sin dall’inizio: non sarebbe stato giusto far tornare Grayson solo perché Deb era là dentro, Grayson avrebbe dovuto tornare innamorandosi della nuova Jane e non del ricordo del suo amore perduto.
E così è stato.
Fra tante anime (e tanti culi ) abbiamo visto Grayson risollevarsi dal dolore grazie a Jane, a quella collega che era stata la sua spalla durante il lutto per la sua fidanzata, dopo l’incidente d’auto, dopo il non-matrimonio con Vanessa, dopo innumerevoli storie andate male e dopo innumerevoli litigi.
E dopo tutto questo, dopo tutte queste sofferenze, dopo pochi momenti di Jane e Grayson insieme arriva di nuovo la morte crudele a suonare alla loro porta trascinando via Grayson.
Ammetto che vedere il suo cuore smettere di battere è stato totalmente inaspettato. Credevo che, dopo tutto quello che aveva dovuto affrontare questa coppia, gli autori scegliessero un finale più classico, più da favola con l’imminente proposta di matrimonio di Grayson (cosa che avrei voluto vedere anch’io), ma il finale che hanno pensato è stato geniale.
«There’s Deb and there’s Jane and I can’t imagine walking away from the two women I ever truly loved»
«I Have to get back to heart, I have to get back to Jane.»
Grazie al senso di colpa di Fred per non aver fatto ricongiungere Jane con il suo vero amore, Grayson preme “ritorno” e torna da Jane come condannato a morte. Ho amato questo twist perché mi ha fatta rimanere incollata fino al penultimo episodio, rendendomi testimone fino alla fine della loro lotta, la lotta di due anime destinate a stare insieme. E forse era proprio questo il loro destino: ritrovarsi in altre sembianze e non lasciarsi più. Anche il gesto di Grayson è stato davvero coraggioso perché ha dimostrato di voler tornare anche sotto forma di gnomo pur di stare con l’amore della sua vita e penso che questa storyline finale abbia davvero chiuso il cerchio di questa serie. A primo in patto, quanto vidi il finale ad aprile non rimasi completamente soddisfatta perché mi sembrava di aver corso una maratona ed essere arrivata al traguardo senza aver ricevuto il mio premio. I mean, tutta quella fatica e il finale che mi date è una canzone insieme e un’inquadratura finale dei vecchi voi stessi?! Non riuscivo ad accettarlo perché dopo tutti i sogni di Jane in cui sposava Grayson e l’anello che le stata per dare PRETENDEVO di vedere il matrimonio, ma ora rivedendomi il finale dopo svariati mesi vedo quell’ultimo minuto con occhi diversi : l’ultimo minuto della serie riservato a Jane e Ian ha racchiuso totalmente il senso di questo viaggio: “It had to be you” , aggiungerei “no matter what”. E non doveva esserci altra conclusione perché da lì inizia la loro nuova vita.
Questa serie ha avuto parecchi alti e bassi come il twist non twist su Owen, l’accoppiamento di Owen e Stacy, che comunque alla fine sono riuscita ad accettare, la scomparsa di Fred e il maltrattamento della vita sentimentale di Kim; ma nel complesso devo dire che è davvero ben riuscita. Mi mancheranno le illuminazioni improvvise di Jane in aula, Jane e Stacy che ridacchiano e citano altri telefilm (Downton Abbey e altri), gli addominali di Grayson, ma specialmente Paul che si guarda i video di Justin Bieber mentre vomita e Amanda Bynes che viene cacciata dalla lezione di yoga.
Drop Dead Diva è stata un perfetto mix di tutto. Voto alla serie: 8