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Dracula | Recensione 1×02 – A Whiff of Sulphur

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Dracula | Recensione 1×02 – A Whiff of Sulphur

“A man should never be ashamed of ambition, only the lack of it”

dracula_nbcteaserNon sarà la citazione più significativa tra quelle snocciolate dal nostro Mr. Grayson, particolarmente ispirato nel distribuire perle di saggezza a destra e a manca in questo secondo episodio, ma è quella che introduce uno degli archi narrativi per me più rilevanti di questa puntata: il “corteggiamento” di Jonathan Harker e tutto ciò che ne è conseguito. Ma andiamo per gradi.

Nella settimana successiva alla messa in onda del pilot ho letto spesso critiche sulla lentezza del primo episodio. A me personalmente non era risultato pesante ma, al contrario, avevo trovato il ritmo calzante al tipo di format. In più c’è da dire che (e questo secondo episodio me lo conferma) avevo avuto l’impressione che un andamento non particolarmente concitato fosse proprio una caratteristica della serie. Ripeto, a me non dispiace, mi piace l’idea di trasportare Dracula nei salotti alto-borghesi della Londra vittoriana, e di adattare la vicenda al contesto opulento e di certo non molto vivace. Le scene che danno un po’ di spinta alla trama rimangono quindi quelle che ritraggono le “scorribande” notturne del vampiro e di coloro che gli danno la caccia.

E, proprio quando cominciavo a temere che un’intera serie girata unicamente di notte o con il temporale rischiasse di tendere al claustrofobico, ecco uno spiraglio per una soluzione: in apertura di episodio vediamo Van Helsing effettuare dei prelievi di sangue a Vlad/Alexander (prima di Natale avrò deciso definitivamente come chiamarlo, promesso) con l’intento di sintetizzare una cura per il suo piccolo problemino di eritema solare. Ecco, gli scambi tra questi due mi piacciono: se al termine del primo episodio avevo apprezzato l’idea di modificare le carte in tavola e rendere Van Helsing un alleato di Dracula, ora semplicemente adoro vedere i loro “battibecchi”, come quest’ultimo tenga testa all’altro, rispondendo a toni minacciosi con sorrisetti beffardi.

you must have patience

Prima ancora abbiamo però fatto il solito salto indietro nel tempo, riprendendo il flashback sul risveglio di Vlad esattamente da dove l’avevamo lasciato. Ovviamente il primo istinto di quest’ultimo è stato scagliarsi su l’unico altro essere umano ancora in piedi nella cripta, ma Abraham non si lascia cogliere alla sprovvista: lame di Sant’Eligio per piantare il vampiro a terra e l’avanzata dei raggi solari come deterrente per farsi ascoltare. Quasi tutte le grandi amicizie sono iniziate più o meno così.

  

Nel presente, il temibile piano di vendetta dei due contro i membri dell’Ordine del Drago (che, ricordo, consiste non tanto nell’eliminare fisicamente costoro ma nel ridurli sul lastrico facendo fallire l’industria petrolifera… piano degno di Amanda di Revenge, in questo caso più che mai nomen omen caro Mr. Grayson!) procede mettendo una X ricattando un altro membro della British Imperial Coolant Company, Lord Laurent, al fine di acquisire la sua quota della società. Nonostante un iniziale secco rifiuto da parte di Laurent (scelta approvata da Browning, che afferma convinto come chiunque all’interno del consiglio dovesse fare anche solo una mossa favorevole alle manovre di Grayson, sarà punito severamente), il tenace Grayson alla fine troverà il modo di fargli cambiare idea, facendo leva sulla sua ultima scoperta: Lord Laurent… con il primogenito di Lord Davenport, altro membro del consiglio della British Imperial Company! Impagabile l’espressione di Alexander alla vista della coppia, che sembra quasi dire “due piccioni con una fava”.

Ma, per quanto intraprendente, intelligente, astuto, incredibilmente sexy ecc., perfino Alexander non poteva arrivare da solo a questa rivelazione. Ha avuto infatti un piccolo aiutino dall’insospettabilmente utile (solo in questo frangente) Harker. E arriviamo quindi alla storyline che avevo anticipato in apertura: Grayson, dopo aver spiegato al suo socio Renfield il suo dilemma morale su Mina (“To turn her into such as I am would be an abomination”, ma allo stesso tempo “I only know that to lose her twice would be more than I can bear”), taglia la testa al toro e pensa prima agli affari, puntando il reporter e fidanzato della donna e offrendogli un lavoro da once in a lifetime in cambio di informazioni sulla Londra bene che possano aiutarlo a raggiungere il suo obiettivo. Harker, a dispetto della faccia da tonto, completamente stupido non è, e infatti si chiede giustamente perché, tra tanta gente con un Q.I. normale, Grayson abbia deciso di assumere proprio lui. Mina, i colleghi di lavoro e più o meno tutto il mondo, invece, lo prendono per cretino anche solo per aver titubato. Alla fine, comunque, un affitto in aumento contro un’enorme casa completamente gratis, un lavoro non particolarmente remunerativo contro un impiego in un settore destinato ad avere grande successo e impatto nel prossimo futuro, contornato dal senso di inappropriatezza ogni volta che Lucy o sua madre pagano il conto al ristorante al posto suo … ed ecco che Jonathan accetta la proposta di Grayson e, come prima mossa, lo indirizza verso il locale ambiguo in cui, appunto, troveremo Lord Laurent e il suo amante segreto.

Ma la mossa migliore di Jonathan è senz’altro quella di dichiarare ad alta voce davanti a tutti i suoi colleghi (e con l’immancabile presenza della diretta interessata alle sue spalle) che pensa che l’interesse di Mina per lo studio della medicina sia solo una fase e che spera, facendole la proposta di matrimonio, di riuscire a rimetterla in “posizioni più da donna”. Well played Jonathan, well played!

harker(Una faccia, un programma…)

Mina, nel frattempo, ha già avuto modo di fraternizzare un po’ con Grayson, che si offre da bravo gentleman di darle un passaggio in carrozza anziché lasciarla a piedi sotto la pioggia. Nei 5 secondi che i due passano insieme, oltre a sguardi languidi e risatine da oca, lei confida di essere in procinto di dare un importante esame e Alexander si reinventa personaggio Disney ed elogia l’importanza di non rinunciare ai propri sogni. Mina acquista infatti sicurezza in se stessa e l’esame va prevedibilmente bene. Su Mina non mi sento di aggiungere altro visto che, riguardo al suo personaggio, sono ancora su un nì andante: confermo l’impressione avuta nel primo episodio, che nelle scene di coppia con Meyers sembra instaurarsi una buona chimica. In questo sicuramente lui ci mette il suo essere un bravo attore, mentre lei… beh, non è che serva essere da Oscar per fare la faccia da triglia lessa quando ti trovi uno così davanti! I loro scambi quindi non mi dispiacciono, ma è da sola o in compagnia di altri (primo fra tutti l’inutile Harker) che ancora non mi convince: Mina sarà pure bella ma non balla. Va bene il visino pulito, ma almeno un po’ di espressività e carattere non guasterebbe. Capisco che il casting di questo personaggio è sempre in parte influenzato dalla necessità di una contrapposizione fisica oltre che caratteriale con la più esuberante Lucy, ma avrei preferito avessero puntato sul rendere più sopra le righe quest’ultima (come ad es. nel film di Coppola) piuttosto che ingrigire Mina. E, nonostante mi fossi imposta di evitare qualunque paragone con l’appena citato film, è impossibile non pensare con nostalgia a Winona Ryder nello stesso ruolo ma con una presenza ben più marcata.

Per finire, merita una menzione, seppur minima, anche il milfone più arrapato di Londra: Lady Jane. Prima, per risolvere il mistero del nuovo vampiro in città, si rivolge a un paio di veggenti (che, oltre a farsi sculacciare verbalmente da lei, fumare oppio come se non ci fosse un domani e riuscire a inquadrare la faccia di Grayson in uno specchio per un millisecondo – poco prima che lui “reagisca” distruggendoglielo – non hanno una grande utilità); poi si diletta insieme a Grayson in giochini erotici con una monetina e si dedica con lui alla sex scene della settimana (in cui lui, con la solita nonchalance, immagina Mina al suo posto);

  

infine quasi lo sgama intento a spolpare la gola a un’altra vittima.
In più, sempre grazie a lei, aggiungiamo Lucrezia Borgia sotto a Jack lo squartatore nella bizzarra lista dei personaggi famosi del passato affetti da vampirismo.

Che dire, questa serie a quanto pare sta scatenando reazioni molto diverse tra gli spettatori ma, per quanto mi riguarda, con questi primi due episodi si è guadagnata il mio interesse. Sarà per Jonathan Rhys Meyers che quasi quasi risulta figo anche con la faccia grigia e coperta di sangue, sarà che apprezzo che anche qui, come nel Bram Stoker’s Dracula di Coppola, si sia andati a pescare dalla storia di Vlad Tepes oltre che dal romanzo di Stoker (che comunque aveva tratto ispirazione da questo personaggio storico per creare il suo famoso Conte), sarà che non disdegno neanche quelli che in molti indicano come pecche della serie (il ritmo lento, il cliché sempreverde della vendetta per amore ecc.), ma per me, finché cerchiamo di limitare al minimo i salti e le acrobazie al ralenti visti nel pilot (che trovo facciano un po’ ridere), il voto è positivo. E poi la sigla è figherrima:

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Voi che ne pensate? Vi aspetto qui sotto con i vostri pareri, intanto vi lascio con il promo del terzo episodio e vi do appuntamento alla prossima recensione!

http://www.youtube.com/watch?v=jgKyP_mRqQ0

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Ale
Tour leader/traduttrice di giorno e telefila di notte, il suo percorso seriale parte in gioventù dai teen drama "storici" e si evolve nel tempo verso il sci-fi/fantasy/mistery, ora i suoi generi preferiti...ma la verità è che se la serie merita non si butta via niente! Sceglie in terza media la via inizialmente forse poco remunerativa, ma per lei infinitamente appagante, dello studio delle lingue e culture straniere, con una passione per quelle anglosassoni e una curiosità infinita più in generale per tutto quello che non è "casa". Adora viaggiare, se vincesse un milione di euro sarebbe già sulla porta con lo zaino in spalla (ma intanto, anche per aggirare l'ostacolo denaro, aspetta fiduciosa che passi il Dottore a offrirle un giretto sul Tardis). Il sogno nel cassetto è il coast-to-coast degli Stati Uniti [check, in versione ridotta] e mangiare tacchino il giorno del Ringraziamento [working on it...]. Tendente al logorroico, va forte con le opinioni non richieste, per questo si butta nell'allegro mondo delle recensioni. Fa parte dello schieramento dei fan di Lost che non hanno completamente smadonnato dopo il finale, si dispera ancora all'idea che serie come Pushing Daisies e Veronica Mars siano state cancellate ma si consola pensando che nell'universo rosso di Fringe sono arrivate entrambe alla decima stagione.

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