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Dominion | Recensione 2×01 – Heirs Of Salvation

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Dominion | Recensione 2×01 – Heirs Of Salvation

Salve a tutti!
Per questa estate vi terrò compagnia con i recap degli episodi della seconda stagione di “Dominion”, serie televisiva statunitense iniziata l’estate scorsa e trasmessa da Syfy.
Come saprete (se avete già visto la prima stagione… e se non l’avete fatto, guardatela e solo dopo tornate a leggere!), “Dominion” è ambientato in un futuro prossimo dopo una sorta di apocalisse, causata da una guerra tra Angeli (sì, proprio quegli Angeli, quelli biblici) e uomini.

 

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Facciamo un breve punto della situazione, anche per chi, magari, non ha visto il precedente. Il telefilm riprende la trama di un film uscito al cinema cinque anni fa, “Legion”, con Paul Bettany nel ruolo dell’Arcangelo Michele (Michael, ovviamente, in inglese), il quale decide di non obbedire all’ordine impartito dal Padre (Dio) di guidare lo sterminio dell’umanità (come già avvenuto all’epoca del Diluvio Universale, Dio è stanco della malvagità umana e decide di porvi fine in questo modo, mandando i suoi Angeli) e in particolare di uccidere una giovane donna incinta di otto mesi, Charlie, e dunque (e soprattutto) il di lei bambino, poiché il piccolo è il Prescelto che rappresenta l’unica speranza di salvezza per l’umanità.

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Come dicevo, però, Michael disobbedisce e scende sulla Terra per proteggere la giovane e il bimbo. E, ovviamente, nonostante rischi mortali per tutti nelle 48 ore che segnano l’attacco degli Angeli, durante le quali il piccolo viene alla luce (nel bel mezzo della battaglia), Michael, il comandante degli eserciti paradisiaci, il più grande di tutti gli Angeli, riesce nel suo intento e Dio richiama gli altri, guidati invece da Gabriele (Gabriel), il quale ha sviluppato un viscerale odio per l’umanità.
“Dominion” è il seguito del film e inizia, al pilot, 25 anni dopo.
Devo ammettere che, nonostante lo spunto della trama non privo di potenzialità interessanti, il film non si era rivelato niente di che; praticamente l’unica cosa che si salvava era proprio Paul Bettany nel ruolo di Michael, algido, letale e tuttavia intenso.
Il telefilm differisce moltissimo per atmosfere e ambientazioni dal film ed è veramente ben realizzato e bello da vedere, sotto tutti gli aspetti: recitazione, trama avvincente (con intrighi politici, passioni, quel leggero tocco di romanticismo che non guasta, moltissima azione), scenografie… e ho trovato particolarmente brillante l’idea di miscelare richiami all’antica Roma (il governo della città principale, Vega) e all’antica Grecia (la società si è riorganizzata in città-Stato indipendenti e sovrane, proprio come le poleis greche).
Per ciò che concerne la recitazione, mi riferisco ad alcuni in particolare (ad esempio Antony Head) e tra questi la menzione d’onore va a Tom Wisdom, che ha preso il posto di Paul Bettany nel ruolo di Michael ed è meraviglioso. Anche lui britannico, dà un’interpretazione diversa da quella di Bettany, eppure non possono sorgere dubbi sul fatto che il suo Michael sia quello già visto in “Legion”… e ci troviamo questo Arcangelo, il più grande e potente di tutti gli Angeli, degli stessi Serafini (che sono gli Angeli più vicini a Dio), il quale ha scelto di combattere per l’umanità e non è solo un guerriero micidiale, è algido (ricorda un po’ gli Elfi di Tolkien, potremmo dire), severo, duro, inflessibile, anche… eppure è dotato di un’incredibile intensità (che Wisdom trasmette anche con un solo sguardo, visto che Michael è in grado di restare così immobile da far pensare a un vampiro), di emozioni profondissime, di empatia, amore e dolore (tutte cose che tende a non mostrare, se non fosse, e qui prenderò a prestito una frase di un’altra storia amatissima da me come da molti di voi, “Per quei grandi occhi tristi”), deciso a proteggere il Prescelto a ogni costo (come già dimostrato all’epoca dello sterminio, quando si amputò da solo le ali e poi morì, ucciso da Gabriel, in uno scontro con il quale tentò di assicurare la fuga a Jeep, Charlie e il piccolo) e quando piange è in grado di spezzarti il cuore.

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La prima stagione aveva avuto termine con dei cliffangher incredibili e i fan hanno dovuto soffrire per un anno, ma ora eccoci qui.
Come ricorderete, infatti, l’ultimo episodio della prima stagione si era concluso tragicamente: Gabriel aveva messo in atto l’ultima parte del suo piano per avere il Prescelto, consegnandosi a Vega con l’unico intento, in realtà, di spezzare il fratello e così anche il legame che lo univa ad Alex. E ci era riuscito. Michael, “plagiato” da Gabriel, che era a conoscenza dei segreti più oscuri persino di chi Michael stesso amava e glieli aveva rivelati proprio nel momento peggiore, aveva scoperto che Becca lo aveva tradito nel modo più profondo e totale che si possa immaginare e questo solo pochi giorni dopo averle finalmente rivelato il suo amore.
Fidandosi di lei, prima di lasciare la città le aveva chiesto di vegliare su uno dei pochi Angeli Superiori rimasti in vita a Vega, affidandole la sua protezione. In seguito alle parole del fratello, tuttavia, aveva scoperto che Becca non solo non aveva tenuto fede a quanto chiestole, ma aveva fatto esattamente l’opposto: aveva fatto arrestare il povero Louis, lo aveva imprigionato nei suoi laboratori e lo aveva vivisezionato, tagliandogli anche le ali per poi lasciare i monconi sulla sua schiena sanguinanti, ali che aveva riposto in due bacheche di vetro; il tutto non solo torturandolo, quindi, ma anche umiliandolo e privandolo di qualsiasi dignità, mentre Louis era del tutto cosciente, e quest’ultimo aveva provato così tanta pena da supplicare Michael di ucciderlo, cosa che l’Arcangelo aveva fatto, per salvare Louis da una sorte peggiore. Come ulteriore danno aggiuntosi alla beffa, Michael aveva anche scoperto che Becca gli aveva già mentito la notte in cui lui era stato ferito mortalmente da Furiad e si era salvato per miracolo; allora, infatti, lei gli aveva detto di non sapere dove fosse il frammento di spada di acciaio empireo rimasto conficcato nel corpo di Michael, invece quel frammento era lì, su uno dei tavoli del laboratorio. La reazione di Michael era stata la totale perdita del controllo: tutte quelle terribili scoperte lo avevano indotto a credere che lei lo avesse sempre ingannato, che non l’avesse mai amato e che l’unico motivo per il quale avesse iniziato una relazione con lui (per la quale a lungo Michael si era condannato, pensando al bene di lei) fosse quello di estorcere informazioni utili a uccidere anche gli Angeli innocenti e, infine, lui stesso, che per quasi 30 anni aveva sacrificato tutto se stesso per la protezione dell’umanità. Questo aveva minato la sua fiducia negli esseri umani e, preda di quella furia e di quel dolore, Michael aveva ucciso Becca e le guardie, scagliandosi poi su Alex, che tentava di fermarlo… riuscendoci, alla fine. Resosi conto di quanto aveva appena fatto, disgustato da se stesso, Michael aveva spalancato le ali ed era volato via.
(Devo ammettere che Becca per me è stata una delusione tremenda. Mi dispiace che sia morta, e ancora di più il modo in cui è avvenuto, ma lei mi piaceva tantissimo perché appariva diversa non solo da David Whele, ma anche da Edward Reisen, che di atti discutibili ne aveva compiuti a sua volta parecchi – penso, ad esempio, al povero Senatore Frost, la cui morte non era necessaria –. E invece, alla fine, in un certo senso si era rivelata anche peggiore di Reisen, sebbene le sue intenzioni fossero quelle di proteggere Vega e non solo… ma il fatto è che Michael aveva ragione: non si tratta di Umani vs Angeli, ma di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato. E quello che Becca ha fatto a Louis era orribile e totalmente sbagliato… dove sarebbe, altrimenti, la differenza da Gabriel e suoi accoliti?)
Alex era stato raggiunto subito dopo da un gongolante Gabriel, il quale lo aveva sottoposto a un ricatto: o vieni da me o distruggerò tutto e ucciderò tutti, tua amata e figlio non ancora nato compresi (e meno male che l’Angelo aveva precedentemente rinfacciato a Michael che prima o poi avrebbe costretto Alex ad agire secondo il suo volere… proprio). E quindi, Alex aveva lasciato Vega, per proteggere tutti, sparendo nella notte dopo aver lasciato una tristissima lettera per Claire e il loro bambino che lei porta in grembo. E così, la giovane donna, che aveva sacrificato il suo amore per il senso di responsabilità, in una notte aveva perso tutto, avendo anche scoperto che proprio il neo marito era a capo di coloro che venerano Gabriel nella città, ritrovandosi sola al comando di Vega, senza nemmeno il prezioso appoggio di Michael.

La seconda stagione, cominciata nella notte tra giovedì e venerdì per noi, inizia circa tre mesi dopo quegli eventi.
Per motivi di comodità, invece di procedere seguendo gli eventi dell’episodio, dividerò questi in quelli che nella puntata sono gli stessi tre filoni narrativi: Vega, Alex e Noma e, infine, Michael (lui è la ciliegina sulla torta).
Iniziamo col dire che l’episodio è stato una grandissima apertura di stagione, in qualche modo all’opposto rispetto al pilot: “selvaggio” tanto quanto il pilot era stato “elegante”. D’altronde è normale, le strade si sono divise e quasi tutti loro si trovano non più tra le protettive mura di Vega, ma immersi nell’indomita, e totalmente priva di sicurezza, distesa che un tempo erano gli Stati Uniti d’America, esposti ai pericoli, con la guerra che è nuovamente scoppiata e sta per divenire totale…

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La città ora è governata da Claire, divenuta Lady di Vega, a capo del Senato, al posto del padre (che ancora non sappiamo dove sia).
La situazione non è facile per la giovane donna, che un tempo voleva solo insegnare ai bambini meno fortunati e sposare Alex, di cui è profondamente innamorata, e invece si è ritrovata a dover assumere sulle sue spalle il peso del governo, sola e con David Whele da tenere a bada.
Senza Michael, senza Alex, senza Becca, Claire si è rivolta all’unica persona che le è sembrato potesse darle consiglio: Arika di Helena, la quale è, in verità, proprio la Regina Evelyn, che governa la seconda delle tre importanti città-Stato presenti sul continente. Arika, infatti, è ancora a Vega e, naturalmente, mira alla distruzione del comune nemico delle due città, Gabriel, anche per favorire la conquista del potere da parte di Uriel, sorella maggiore di Michael e Gabriel, decisa a porre fine alla guerra a modo suo.
Claire ha un carattere forte e deciso, ma qualunque governante ha bisogno di alleati e, non potendosi fidare di David Whele, l’unica disponibile era proprio Arika.

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Scopriamo che, insieme, le due hanno occupato quei mesi a mettere in atto il piano già ideato dal padre di Claire, il Generale Reisen, ovvero costruire una bomba tanto potente da distruggere il quartier generale di Gabriel (molto bello, devo dire, una sorta di cattedrale gotica), che era stato scoperto e rivelato loro da Jeep. La bomba è stata costruita e con il bombardiere di Helena viene portata e sganciata proprio sulla testa di Gabriel e dei suoi Angeli, provocando danni ingenti, ma, purtroppo, non riuscendo pienamente nel suo intento: Gabriel e alcuni dei suoi, infatti, rimangono solo feriti.
E questo evento fa scoppiare nuovamente la guerra fredda tra Claire e suo suocero, il Console David Whele, che rinfaccia alla giovane donna di averlo tenuto allo scuro, di aver agito in modo avventato, poiché Gabriel potrebbe sopravvivere (come in effetti avviene) e questo significherebbe pericolo estremo per la città e i suoi abitanti, per l’umanità intera, e di aver sacrificato la vita di Alex, che in effetti era ancora prigioniero di Gabriel (non c’è altro modo di definire lui e Noma).

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Lo scontro di volontà tra questi due è particolarmente interessante: Claire fa notare di essere a conoscenza di tutto quanto David crede di sapere in via esclusiva, dimostrando dunque, ancora una volta, non solo la forza del suo carattere, ma le sue capacità politiche… e tuttavia le asserzioni di David non sono errate, nonostante i suoi modi siano i più orribili che si possano immaginare (come si vede nuovamente dopo il loro scontro verbale… complotti, omicidi e via dicendo. Mi chiedo, però, se la donna bionda sia solo spaventata o sia anche una spia di Claire). Quando fa notare a Claire che il bombardamento è stato un gesto avventato e che potrebbe derivarne una conseguenza terribile per la città (e non solo) ha ragione; quando dice, ai capi dei vari dipartimenti, che lei e Arika hanno dimostrato incompetenza, di nuovo, in un certo senso ha ragione.

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E’ vero che quello era il piano di Edward Reisen e non era un cattivo piano, ma è anche vero che Edward è un Generale, un militare esperto, uno stratega raffinato, che di certo avrebbe agito in maniera più accorta della figlia e di Arika (magari con un altro tipo di bomba, a perforazione maggiore, e magari in un altro momento, più avanti).
E’ anche vero, però, che Claire sta facendo del suo meglio, completamente sola, sia per proteggere la città (e attraverso questa anche il resto dell’umanità), sia per garantire una vita migliore ai suoi abitanti, mediante il cambiamento del sistema di organizzazione sociale, estremamente rigido, una sorta di “gabbia” dalla quale i cittadini di Vega si sono trovati imprigionati, soprattutto quelli appartenenti alle classificazioni più basse, senza speranza di veder migliorare la situazione. E su questo, ad avere ragione è Claire e torto David.

Claire e Arika
Il loro burrascoso rapporto sarà dunque sicuramente fonte di avvenimenti interessanti da vedere, anche se probabilmente ci roderemo il fegato.
Tra i due, come dicevo, c’è Arika, che mette costantemente in guardia Claire da David (anche con motivi fondati) e che, però, come sappiamo ha il suo scopo, il quale prevede anche la “conquista” di Claire e del figlio del Prescelto (sempre che nasca). Arika è un personaggio formidabile: scaltra, estremamente intelligente (tanto da aver convinto anche i suoi stessi sudditi di essere la consorte della Regina Evelyn invece che Evelyn stessa, e mi piacerebbe scoprire come ci è riuscita), forte e molto, molto pericolosa.
A Vega abbiamo potuto anche vedere William… per poi scoprire, però, che era solo una visione di David… e questo pone due domande: a – William è vivo o no? E dov’è? b) David sta impazzendo o è una condizione momentanea visto che non ha notizie del figlio, lasciato nel deserto e presunto morto, come si evince dal buco sul retro della testa della William-visione?
Il dualismo in David, rappresentato da William, è affascinante: sta crollando, ma è anche incredibilmente sempre saldo.

Alex e Noma

Quando ritroviamo il Prescelto, all’inizio della puntata, scopriamo che da tre mesi è prigioniero di Gabriel con Noma, la quale viene usata (ovvero sottoposta a torture e probabilmente non è l’unica… entrambi sono sporchi, sembrano stanchi e sul torso nudo e braccia di Alex c’è del sangue), su ordine dell’Arcangelo, per “motivare” Alex con la lettura dei simboli dei tatuaggi, che Gabriel ritiene fermamente essere per lui, non per Alex o Michael (peccato però che avesse tentato di uccidere prima Alex neonato, poi Jeep, che aveva ereditato i tatuaggi da Michael, venticinque anni prima… ovviamente dopo aver ucciso il suo Arcangelo Gemello, il quale per primo aveva portato sul suo corpo quei tatuaggi… magari Gabriel dovrebbe prendere una decisione chiara e definitiva).
A quanto pare, da quando Alex ha lasciato Vega i simboli non si sono più mossi, impedendo quindi una qualsiasi lettura da parte del nostro Prescelto, o così dice lui, insomma… il quale, per fortuna, nonostante la prigionia non ha perso né il suo spirito ribelle, né il suo coraggio, né il suo sarcasmo, come vediamo nei minuti in cui Gabriel tenta di forzarlo nella lettura. Un grande “Hurrà”, dunque, per Alex, che non le manda a dire a Gabriel. Il quale, poi, cade anche nel terribile sbaglio di credere che Alex non sia il Prescelto. Oh, che brutta sorpresa, avrà.

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Io adoro Alex, fatemelo dire. L’ho sempre adorato, nonostante il suo temperamento da testa calda, anche quando all’inizio rifiutava con tutto se stesso la verità che gli era piombata addosso all’improvviso. In fondo, già allora era un giovane uomo la cui vita era stata particolarmente difficile (che abbia un’indole fondamentalmente buona e coraggiosa non c’è dubbio, ma nonostante questo non era un caso che si prendesse cura di una bambina nelle condizioni di Bixby… era ciò che lui aveva vissuto in prima persona), che all’improvviso aveva scoperto che il padre dal quale pensava di essere stato abbandonato era vivo ed era in verità stato in una qualche missione segreta per tutti quegli anni in cui lui aveva sofferto di indigenza, che la sua famiglia non solo era coinvolta ai massimi livelli in una situazione più grande di chiunque, ma che lui stesso ne era il fulcro, essendo addirittura Il Prescelto, sul quale ricadono aspettative che definire enormi è un eufemismo. Siamo onesti: c’era da mandare in panico e in stato di rifiuto chiunque, soprattutto se si pensa che il suo problema più grande, sino a 5 minuti prima della morte di suo padre, era quello di riuscire a sposare la donna che amava. La sua frase a Michael nel pilot (“Sono solo un uomo, Michael”) mi ha toccato moltissimo, anche perché è straordinariamente simile a quella detta molti anni fa da un altro, meraviglioso, Prescelto (“Io sono solo… Harry. Solo Harry” – Harry Potter e La Pietra filosofale). E ora è diventato più duro, disposto a usare anche la sua stessa “natura” per ottenere il risultato.
E, ovviamente, amo il suo rapporto con Noma, anche perché come potrebbe quest’Angelo non piacere? Noma è fantastica.
Grazie al bombardamento, lui e Noma riescono a scappare (peccato solo che Alex non sia riuscito a fare nemmeno un graffio a Gabriel… Furiad, sei morto una buona volta o ti dobbiamo sopportare ancora a lungo? Hai solo un aspetto positivo: sei un Angelo e in quanto tale hai la potenzialità per duelli favolosi da vedere, per noi) e inizia così il loro viaggio verso New Delphi, dove Alex vuole ottenere un esercito in sostegno di Vega.
La loro prima tappa, in un luogo desolato, li porta a scontrarsi con un gruppo piuttosto nutrito di eight balls e questo permette a noi e loro di avere la conferma che altri simboli si stanno aggiungendo sul corpo di Alex, i quali sembrano quasi una bussola… simboli che, evidentemente, servono a portare a termine con successo gli esorcismi, come accade con il ragazzo che si era attaccato al loro fuoristrada. Un successo che, come sappiamo, non si era mai verificato prima. Dunque gli umani posseduti possono essere tutti salvati? E quali altri simboli si aggiungeranno e a cosa serviranno?

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Preso il ragazzo con loro, Alex e Noma arrivano infine alle porte di New Delphi, dove però non trovano solo il corpo di un Angelo Superiore decapitato inchiodato a un albero, ma dove vengono anche attaccati da un gruppo di eight balls.

Michael

E’ vero, l’episodio si apre con lui. Lo so. Pertanto, forse avrei dovuto parlare di lui per prima cosa, ma io amo procedere “a piramide”, dalla base al vertice, per così dire, e, nella folla di bellissimi personaggi che questo show presenta, nel bene e nel male, Michael è il più incredibile.

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Come dicevo, l’episodio si apre proprio con lui, sotto una pioggia scrosciante e torrenziale, ancora una volta impegnato a proteggere gli umani (come viene palesemente mostrato più avanti, ma come si evince da subito), a fare ciò che è giusto, nonostante tutto. E dunque, eccolo lì, formidabile e implacabile, ad abbattere da solo la maggioranza degli eight balls che hanno attaccato gli esseri umani, una macchina da guerra tanto spietata e letale quanto leggiadra ed elegante. Tutta la sequenza del combattimento, sia in apertura che più avanti nella puntata, è a dir poco incantevole, nonostante il fatto che sia anche truce, e a renderla tale è proprio lui. Michael è stupendo da guardare, quando combatte (ancora una volta, onore a Tom Wisdom).
E la costruzione della scena è meravigliosa, con la seconda parte sottolineata dalla musica potente ed evocativa, che rappresenta in pieno la personalità e la situazione di questo Arcangelo, così magnifico e così tormentato.
Con tale apertura, peraltro, viene subito fatto intendere che Michael è sempre lo stesso: il dolore e la disperazione lo affliggono, è roso dal senso di colpa, dal dubbio, ma il suo primo istinto è sempre quello, ovvero proteggere gli innocenti.

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Come sappiamo, pochi istanti dopo l’inizio la narrazione torna indietro di due giorni, con un lungo flashback, per mostrarci tutto ciò che è accaduto ai vari personaggi e come sono arrivati a quel punto. E quindi, quando ritroviamo Michael, egli è solo, su una spiaggia (ama moltissimo il mare, il nostro Arcangelo e tutto questo simbolismo del legame tra lui e l’acqua è stupendo), dove dorme… e vediamo che il suo sonno è tormentato dagli incubi sugli ultimi avvenimenti accadutigli a Vega, su Alex, su Becca… soprattutto su Becca. Il senso di colpa lo tormenta e non lo abbandonerà mai. Infatti, ignora anche il richiamo di Noma, probabilmente non ritenendosi più degno di essere il protettore del Prescelto, di aver tradito anche Jeep e la madre di Alex.

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Sulla spiaggia viene scorto da una giovane donna, che poi, vedendo le sue ali, fugge via spaventata… la rivedremo? Ed è sempre sulla spiaggia che sente un coro di voci cantare… e questo è ciò che lo spinge a mettersi in volo e lo porta sino all’insediamento umano di cui nessuno era a conoscenza (il che significa che possono essercene altri, in altre zone?). Come sempre, il suo solo apparire è fonte di allarme per chiunque (che permane nonostante loro siano armati di fucili e lui ormai disarmato), ma la donna che pare essere a capo di quella comunità, Laurel, sembra avvertire in lui qualcosa che la spinge a dargli fiducia, in qualche modo.
Ed è qui che, per l’Arcangelo, inizia la lenta risalita dalla disperazione che lo avvolge. Nell’insediamento c’è anche una chiesa, che al suo interno custodisce tutti i simboli religiosi delle fedi più importanti, tutte egualmente considerate e rispettate, tra le quali si trova anche la statua che rappresenta le mani che reggono e racchiudono il neonato Prescelto. Queste religioni, però, non sono sembrate più in grado di mantenere la fede, di consentire la comunicazione con Dio, così ne è stata creata una nuova, rappresentata dal “falò perpetuo” che brucia costantemente e, a quanto pare, bruciando tiene lontani gli eight balls e gli umani al sicuro.

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Grazie al dialogo tra Laurel e Michael nella chiesa, veniamo a sapere quello che probabilmente è un pezzo in più della profezia del Prescelto: una volta adulto verrà messo alla prova e, se la supererà, diventerà il guaritore di Angeli e Umani, altrimenti ne diventerà il distruttore.
Posto che probabilmente Gabriel preferisce questo secondo aspetto (anche se forse non ha considerato che questa distruzione, così come la guarigione, potrebbe abbattersi anche sugli Angeli), questa frase è particolarmente interessante se pensiamo che poco prima abbiamo visto Alex avere successo nell’esorcismo del ragazzo, che non è morto come Clementine e altri prima di lui, ma è tornato in vita, da umano… il che significa che anche lo spirito angelico è salvo? Alex potrebbe essere non solo il Prescelto destinato a salvare l’umanità, ma altresì colui che, salvando quest’ultima, salverà anche gli Angeli e porterà la pace tra le due specie?
Ovviamente, quello che è probabilmente il braccio destro di Laurel, il quale ha requisito le spade di Michael, non trova niente di meglio da fare che insultarlo e minacciarlo con la sua stessa spada… finendo prontamente umiliato e terrorizzato. In questa scena, tuttavia, ciò che emerge è la risposta di Michael alla domanda “Cosa hai ucciso?” (con le spade), ovvero “Ogni cosa”. Una risposta che trasmette indubbiamente la pericolosità dell’Arcangelo, ma in questo momento, dopo quello che è successo, soprattutto il dolore che prova. Michael sembra quasi voler dire che con quelle spade ha distrutto tutto ciò per cui aveva combattuto e che amava.

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Ed ecco che sopraggiunge la tempesta che spegne il falò… e devo dire che questa parte mi ha lasciato con dei sospetti. Da una parte, devo ammetterlo, che il segno della fede sia un fuoco che brucia mi inquieta, per motivi che penso siano ovvi, no? Fuoco. Per di più sul dipinto a muro c’è una figura nera. L’associazione è immediata, direi: Lucifero.
Dall’altra, però, Laurel poche ore prima aveva detto a Michael che lì riuscivano comunque a sentire il Padre, nonostante Lui, come ben sappiamo, sia scomparso da 25 anni… e durante l’attacco, alla bimba spaventata la mamma risponde “Non aver paura tesoro, Dio ci proteggerà” ed ecco che l’inquadratura è immediatamente su Michael, il quale, spade sguainate, inizia a muoversi per andare incontro agli eight balls e combatterli.

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E proprio quando lui ormai li ha sterminati praticamente tutti, le nuvole si aprono e la pioggia cessa di cadere e poi il fuoco si riaccende e gli eight balls cominciano ad ardere quasi spontaneamente. Dunque mi sono chiesta: e se fosse una prova alla quale Dio ha voluto sottoporre Michael, al fine di testare se egli era ancora Michael il protettore o fosse divenuto una sorta di nuovo Gabriel (che fallisce prove da quasi trent’anni)? E se la pioggia avesse cessato di cadere e le nuvole si fossero aperte (e quindi il fuoco fosse divampato nuovamente) perché Michael ha superato la prova? E infatti lui va in chiesa e domanda “Padre, sei qui?”
Proprio come se avesse percepito di essere stato messo alla prova, come lui stesso ha spiegato ad Alex essere avvenuto tante volte, nel corso della sua milionaria esistenza.
Oppure, viste le rivelazioni giunte in questi giorni dal sito (che non vi svelo per non fare spoiler), a metterlo alla prova non è stato il Padre ma un altro familiare ancora, che ha poteri analoghi?

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Bene, per questa settimana mi fermo qui. Il recap è un po’ lungo e mi scuso, ma ho ritenuto necessario fare qualche precisazione iniziale che, ovviamente, non sarà più presente dai successivi.
Vi lascio con il promo del prossimo episodio, “Mouth Of The Damned”.

Alla prossima settimana!
Sam.

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Sam
Simona, che da bambina voleva diventare una principessa, una ballerina, una cantante, una scrittrice e un Cavaliere Jedi e della quale il padre diceva sempre: “E dove volete che sia? In mezzo ai libri, ovviamente. O al massimo ai cd.” Questo amore incondizionato per la lettura e la musica l'ha portata all'amore per le più diverse culture (forse aiutato dalle origini miste), le lingue (in particolare francese e inglese) e a quello per i viaggi. Vorrebbe tornare a vivere definitivamente a Parigi (per poter anche raggiungere Londra in poco più di due ore di treno). Ora è una giovane legale con, tralasciando la politica, una passione sfrenata per tutto ciò che all'ambito legale non appartiene, in particolare cucina, libri e, ovviamente, telefilm. Quando, di recente, si è chiesta in che momento, di preciso, sia divenuta addicted, si è resa conto, cominciando a elencare i telefilm seguiti durante l'infanzia (i preferiti: Fame e La Famiglia Addams... sì, nel fantasy ci sguazza più che felicemente), di esserci quasi nata. I gusti telefilmici sono i più vari, dal “classico”, allo spionaggio, all'ambito legale, al “glamour”, al comedy, al fantastico in senso lato, al fantascientifico, al “giallo” e via dicendo. Uno dei tanti sogni? Una libreria. Un problema: riuscirebbe a vendere i libri o vorrebbe tenerli per sé?

3 COMMENTS

  1. Spettacolo Simo! Il dolore interiore di Michael è tangibile, il suo senso di colpa, la sua mancanza del Padre. David è stato fenomenale, fa così strano vedere Giles nei panni dello stronzo.. Ma tutto sommato anche lui tiene alla città, solo che non nel giusto.
    Ma senti un po’, chissà perché gli eight balls hanno iniziato a bruciare spontaneamente.. Mi ha fatto strano.. Lucifero lo tenta? O chi altro?!?
    Alla prossima!

    • Grazie! Sono contenta che ti sia piaciuta. 😀

      Michael… va bé, devo anche commentare? Non penso, no? Insomma, basta guardarlo.
      David è strepitoso. Vedere Anthony Head fare il bastardo è sempre uno shock (e lo ha fatto tante volte…), lui è sempre Rupert Giles, l’Osservatore della Cacciatrice! E però David è un bastardo strepitoso, a cui capita di avere pure ragione, a volte. E Anthony Head è fantastico.
      Esatto, David tiene alla città e all’umanità in genere, ecco perché non ha torto quando si infuria con Claire. Il problema è che agisce nel modo più sbagliato immaginabile.

      Gli eight balls iniziano a bruciare spontaneamente nel momento in cui il fuoco divampa di nuovo. Secondo me è qualcuno che fa divempare quel fuoco e fa ardere gli eight balls.
      Tre sono le opzioni: Dio, Lucifero o un Angelo potente, di cui non ho svelato il nome per non fare spoiler.

      • P.S: comunque a me la ola è partita sulla faccetta che Alex fa a Gabriel. Non solo il disegno, proprio la sua espressione, quando gli sorride malandrino.
        Quanto. Ho. Riso.
        Lo adoro, questo ragazzo.

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