Finalmente siamo a meno un episodio dal finale e ormai mi sono rassegnato a non sperare nemmeno nella possibilità che possa essere decente. Questa volta non ho voluto nemmeno vedere il promo, almeno vediamo se senza anticipazioni riuscirò a rimaner colpito da ciò che gli autori hanno in serbo per il capitolo conclusivo. Probabilmente se non avessi preso l’impegno delle recensioni, avrei lasciato queste ultime due puntate a un momento di ispirazione, un momento in cui avrei sentito il bisogno di vederle. Tralasciando le mie divagazioni, questo è un episodio che non mi ha lasciato né soddisfatto né troppo deluso/annoiato: non mi ha entusiasmato, ma ha degli spunti concreti. Comunque entrando nel vivo della recensione, mi sembra giusto partire da questo momento:

“This is usually my favorite moment, the kill.

The moment before the kill, the kill itself, the moment right after.

[…] Bur now I don’t even want to be here. I don’t need to kill you.”

In quel preciso momento Dexter capisce di non aver più bisogno di uccidere Saxon. Queste parole rendono ormai reale il cambiamento che Dexter sta affrontando dalla scorsa stagione: ormai è umano e per quanto questa cosa possa non piacere, dobbiamo prenderne atto. In tutta la puntata, ha cercato Saxon, ma non sembrava essere poi così convinto di voler arrivare fino in fondo. Solo dopo aver messo in secondo piano Hannah e la loro vita insieme, Dexter realizza che sono proprio queste le cose più importanti per lui.  Dexter si vede cambiato perfino attraverso gli occhi di Harry, che è sempre stato per lui una guida spirituale, che lo ha sempre spinto a seguire il codice e indirizzato sempre verso l’autoconservazione.

L’umanità di Dexter l’abbiamo vista anche ad inizio puntata, quando appare seriamente triste per la morte della Vogel; dalla scorsa puntata poi Dexter sembra esser andato avanti anni luce: nel saluto con Batista della scorsa settimana sembrava freddo e menefreghista, al Papas invece la sua commozione è ben visibile, al punto che gli trema la voce. L’unico tratto che ho intravisto del vecchio Dexter è stato l’istinto di autoconservazione che l’hanno spinto a eliminare tutte le sue tracce in casa della Vogel e tutta la parte in cui riesce ad attirare Saxon per poterlo poi uccidere.

DEXTER E DEBRA

Questo episodio ci ha regalato tanti momenti dedicati al rapporto tra i fratelli Morgan. Ormai i vecchi dissapori sembrano essere un lontano ricordo e i due, sul punto di salutarsi, sembrano esser di nuovo vicini e sopratutto più complici che mai. Debra è sembrata un pochettino troppo smielosa, troppo presa dalle emozioni, cosa che non siamo abituati a vedere e la rivediamo così quando trova l’anello della proposta di matrimonio che Quinn le ha fatto qualche stagione fa(le mancavano soltanto gli occhi a cuoricino). Entrambi nella prima parte della puntata sono riconoscenti alla Vogel, che li ha fatti riavvicinare, altrimenti chissà dove sarebbero a questo punto. I loro momenti che ho preferito sono la loro collaborazione per catturare Oliver:

E il saluto nel finale. Ovviamente i protagonisti non sanno a cosa stanno andando incontro, sopratutto Deb. Nel prossimo episodio probabilmente ci sarà un altro incontro tra i due e chissà forse un nuovo arrivederci.

Nell’episodio è emersa in maniera molto evidente la somiglianza fra i due: Oliver è esattamente come il Dexter delle prime stagioni, cinico, freddo e spietato. Dexter lo guarda e vede sé stesso e non può far altro che sorridere e rendersi conto di quanta strada abbia fatto nel corso degli anni.

DEBRA E HANNAH

Ormai il momento della partenza si avvicina e anche per le due ragazze è arrivato il momento di salutarsi.  Le due hanno in comune il fatto di amare Dexter e dalla scorsa stagione di passi avanti ne hanno fatti. Sono passate dall’odiarsi reciprocamente a una convivenza forzata, che le ha portate piano piano a comportarsi civilmente, non dico accettarsi perché mi sembra proprio un parolone. Deb ha capito quanto Hannah sia importante per Dexter e il ruolo chiave che la donna ha giocato nel cambiamento di Dexter.

 

L’umanità di Dexter lo spinge a risparmiare Saxon e lo consegna direttamente a Deb, che sarebbe diventata l’eroina della Miami Metro. I due però non sanno che l’agente dei Marshall li sta pedinando, infatti quest’ultimo irrompe nella killer room di Saxon e si lascia abbindolare dalla perfetta interpretazione dell’ostaggio di Saxon(degna di un premione). Questo è il momento che più ho amato della puntata. La probabile uccisione dell’agente dei Marshall, che a me sta veramente sui coglioni. Penso gli autori abbiano dedicato anche troppo tempo sia a lui che ad Elway, il quale, da personaggio insipido, è riuscito a trasformarsi in un odioso idiota patentato. Non mi è piaciuto il modo in cui si è comportato con Deb negli ultimi episodi, e in questo ancora meno del solito. Spero che nella prossima puntata qualcuno lo faccia fuori. Detto questo, mi chiedo come sia possibile che un agente dei Marshall non si accorga di avere un ricercato davanti: cavolo ne hanno parlato tutti di Oliver Saxon e dei video raccapriccianti che lo vedono protagonista; deve essere proprio l’agente migliore del mondo (_._). Comunque è durata poco perché negli istanti successivi Saxon spara a Deb, che in un lago di sangue riesce a avvertire i soccorsi.

Questo finale mi ha comunque convinto che Dexter pagherà lo scotto del suo cambiamento: l’ostinarsi a rinviare la partenza, la decisione di dare la caccia a Saxon senza arrivare a una conclusione. La povera Deb, che in questa parte di stagione non è stata per niente se stessa, in un modo o in un altro paga a caro prezzo le scelte del fratello, prima mentalmente, ora fisicamente. Certo è che le questioni aperte sono tante: con Deb in pericolo di vita, Dexter tornerà a mettere in secondo piano la partenza e darà la caccia a Saxon? A quel punto Hannah continuerà ad aspettare per amore di Dex o per salvarsi la vita lo abbandonerà?

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