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Da Vinci’s Demons | Recensione 3×08 – La Confessione Della Macchina

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Da Vinci’s Demons | Recensione 3×08 – La Confessione Della Macchina

Eccoci qui per la terzultima puntata di Da Vinci’s Demons. Cielo, questo 2015 sta portando alla fine troppe serie. Questo ottavo episodio ha tenuto col fiato sospeso in molti modi diversi, uno dei quali è legato alla presenza di Vlad, sebbene il suo inserimento sia forse sempre stato la nota più stonata dello show.

Partiamo da Firenze.
Riario ha confessato di essere il killer tanto temuto e per questo è stato condannato da Lorenzo.
Laura Cereta, dimostrandosi ancora una volte una donna forte e coraggiosa, scoperta la partenza di Girolamo si è recata a Firenze per salvarlo.

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Pur comprendendo la rabbia e il dolore di Lorenzo, ho trovato decisamente apprezzabile la ragionevolezza mostrata da Vanessa, probabilmente con vari scopi: preservare il nome di Lorenzo, la sua reputazione (se fosse stato ritenuto folle sarebbe stato molto pericoloso, avrebbe potuto scatenare il caos) e, dunque, Firenze e probabilmente anche dare il tempo di constatare la veridicità delle affermazioni di Riario e cosa lo abbia spinto a compiere quegli omicidi.
Per quanto quello di Girolamo sia stato un bel percorso, che l’ha portato, da personaggio negativo, a divenirne uno… non positivo, ma quantomeno con dei lati e aspetti onorevoli e nonostante il comprensibile tormento per Clarice (e non solo), il suo tempismo non avrebbe potuto essere peggiore.
Per fortuna Lorenzo ha ascoltato Vanessa, ulteriore dimostrazione del fatto che lui non è folle, nonché della maturazione di lei, divenuta un leader.
Il dialogo finale tra Vanessa e Lorenzo, nella cappella, è stato molto bello e toccante. Lorenzo e Vanessa sono legati, lei amava Giuliano ed è la madre del figlio di quest’ultimo, fratello di Lorenzo. Inoltre, entrambi hanno perso il / la compagna: Vanessa, Giuliano, Lorenzo, invece, Clarice.

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Passiamo alla Valacchia.
La parte iniziale, con Zo e Nico caduti nell’imboscata degli uomini di Vlad, è stata venata da un favoloso umorismo, anche se nero. Tuttavia, devo dire che la presenza di Vlad così come è stato dipinto (quindi simile al Principe dell’Oscurità delle leggende), anche se ci troviamo in una versione molto romanzata della vita di Leonardo Da Vinci da giovane, è sempre stata un elemento soprannaturale eccessivo.

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La partita a scacchi è stata terribilmente stressante, non solo per Zo e il povero Nico, ma anche per noi. D’altronde, si dice che gli scacchi siano nati non come gioco, bensì come strumento di pianificazione di battaglie, dunque uno strumento militare, di strategia, e lo stesso nome, scacchi, deriva dall’espressione che chiude la partita e decreta la vittoria, ovvero “scacco matto”, che a sua volta deriva dall’espressione persiana “Shah Mat”, che significa “Il Re è morto”.
Nonostante la tensione, anche quello è stato un bel momento, proprio perché gli scacchi sono un gioco complesso e attraverso questa scena, con Zo come protagonista, c’è stato proprio un riconoscimento a Zo non solo, come è sempre accaduto sino a ora, per la forza fisica, dunque come combattente, ma per la sua intelligenza. Riconoscimento ribadito, poi, nei tunnel.

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E proprio alla fine dei tunnel abbiamo trovato una sorpresa, la stanza dove Vlad ha conservato le armature. D’altro canto, lo hanno soprannominato l’Impalatore non per nulla.
Una riflessione: è un dato storico che Vlad e suo fratello furono presi in ostaggio dagli Ottomani quando erano bambini e il fratello (maggiore) si convertì, restando in quelle fila, invece Vlad riuscì a far ritorno nella loro terra.
Ora. Come avevamo già visto, Vlad aveva parlato di un fratello e lo ha fatto nuovamente in questo episodio; in questa terza e ultima stagione, il comandante dei Turchi ha parlato di un fratello. Che il comandante sia il fratello maggiore di Vlad?

E, infine, parliamo di Leonardo.
Tornato a casa, il nostro genio si è recato alla grotta che tanto spesso abbiamo visto torturarlo nei suoi incubi nella prima stagione ed ecco che, proprio come in uno di essi, è riapparso quel maledetto traditore di Carlo De’ Medici, con Il Labirinto, giunti per catturare Leonardo e torturarlo per piegarlo ai loro folli piani. Carlo, però, non aveva considerato che qualcuno potesse giungere in aiuto di Leonardo: infatti, è giunta Sophia e così fratello e sorella, unici a poter leggere la pagina del Book Of Leaves, si sono finalmente trovati.
Lo scontro tra Leonardo e Carlo è stato notevole: sotto una pioggia incessante, come se la natura (o Dio) piangesse per ciò che è stato fatto dal Labirinto. Il loro è stato uno scontro violento, brutale, ma il prevalere di Leonardo è stato una sorta di trionfo della giustizia, la pioggia come elemento purificante che ha lavato i peccati e il sangue versato dal Labirinto (l’acqua e il fuoco sono gli elementi purificatori per eccellenza). E infine, Carlo il traditore è morto. Finalmente, potremmo dire.

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E Leonardo e Sophia hanno potuto procedere e noi abbiamo scoperto che Sophia ha quantomeno una parte del genio e della conoscenza del fratello maggiore. Per entrambi, eredità della madre.
La scena della visione del contenuto della pagina è stata a dir poco bellissima, innanzi tutto da un punto di vista estetico, ma non solo, vista la valenza simbolica di essa. I due hanno visto cose diverse, ma collegate, quasi come se lei rappresentasse più strettamente la natura e lui, invece, ciò che l’uomo può trarre dalle leggi di essa; insieme, dunque, sono complementari.
Ed ecco la nuova arma che dovrebbe permettere a Leonardo di sconfiggere i Turchi e salvare l’Italia: l’elettricità! (Con tre secoli di anticipo.) Una cosa che Leonardo ancora non aveva considerato/scoperto: l’elettricità statica che permea tutto e che è ovunque attorno a noi, nonché in noi stessi.

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Riusciranno, dunque, Leonardo, Zo, Nico, Sophia e Lucrezia nell’impresa? Come verrà usata questa macchina?

Vedremo negli ultimi due episodi.
Il viaggio con Leonardo è vicino alla fine.

Vi lascio, ci ritroviamo per il prossimo episodio, il penultimo, “Angelus Iratissimus”.
Sarebbe bello avere il promo, ma spunterà al momento più impensabile, come sempre. E non su youtube, ma su tumblr. Chi la capisce, la Starz. Va bé.

Alla prossima settimana!

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Sam
Simona, che da bambina voleva diventare una principessa, una ballerina, una cantante, una scrittrice e un Cavaliere Jedi e della quale il padre diceva sempre: “E dove volete che sia? In mezzo ai libri, ovviamente. O al massimo ai cd.” Questo amore incondizionato per la lettura e la musica l'ha portata all'amore per le più diverse culture (forse aiutato dalle origini miste), le lingue (in particolare francese e inglese) e a quello per i viaggi. Vorrebbe tornare a vivere definitivamente a Parigi (per poter anche raggiungere Londra in poco più di due ore di treno). Ora è una giovane legale con, tralasciando la politica, una passione sfrenata per tutto ciò che all'ambito legale non appartiene, in particolare cucina, libri e, ovviamente, telefilm. Quando, di recente, si è chiesta in che momento, di preciso, sia divenuta addicted, si è resa conto, cominciando a elencare i telefilm seguiti durante l'infanzia (i preferiti: Fame e La Famiglia Addams... sì, nel fantasy ci sguazza più che felicemente), di esserci quasi nata. I gusti telefilmici sono i più vari, dal “classico”, allo spionaggio, all'ambito legale, al “glamour”, al comedy, al fantastico in senso lato, al fantascientifico, al “giallo” e via dicendo. Uno dei tanti sogni? Una libreria. Un problema: riuscirebbe a vendere i libri o vorrebbe tenerli per sé?

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