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Cotte Telefilmiche – Ian Gallagher

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Cotte Telefilmiche – Ian Gallagher

Perché dedicare un Cotte TelefilmicheIan Gallagher, quando il mio personaggio preferito di Shameless in realtà sarebbe Lip? Semplice, perché secondo me Ian è quello meglio riuscito, quello che anche se non è proprio il tuo preferito in assoluto, finisci comunque con l’amare in maniera viscerale, a prescindere da tutto. Ma perché è così facile per Ian farsi amare? Ve lo spiego in tre punti!

  1. La famiglia viene prima di qualunque altra cosa per lui. Potreste obiettare che questo è un po’ il concetto che sta alla base dell’esistenza stessa di Shameless. In fondo, per tutti loro essere Gallagher viene prima di ogni altra cosa, è la loro prima connotazione. Però Ian è sempre in prima linea, sempre. Ed è il più altruista. È lui il primo a dire chiaro e tondo a Fiona “vattene”. Quello che perfino da dietro le sbarre ha come primo pensiero il nipotino appena nato. Che aiuta Mickey a scappare. È lui che si prende cura di Mandy per anni. Perché sì, anche i Milkovich per lui sono famiglia. È lui che in qualunque occasione, perfino nei suoi momenti più bui e tempestosi, c’è sempre. Sempre.
  2. Possiamo citare tutte le ship presenti in Shameless, ma ammettiamolo, nessuna ci ha preso e fatto battere il cuore come la storia fra Ian e Mickey. Che, per inciso, è anche l’unica sopravvissuta a così tante stagioni – se non consideriamo Veronica e Kevin. Ian ci ha insegnato che il vero amore può sconfiggere davvero tutto quanto. Padri omofobi – quello di Mickey – la bipolarità, il carcere. Niente è riuscito a mettersi fra di loro abbastanza a lungo da schiacciarli per sempre. E, in gran parte, è merito di Ian che non si è mai arreso, non ha mai chiuso la porta in maniera definitiva, non se n’è mai andato davvero.
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  3. La forza d’animo, perché Ian le ha passate tutte. Ha dovuto fare i conti con la propria sessualità in un mondo che non sempre brilla per accettazione. Prendere la bipolarità per le corna e non permetterle di impedirgli nulla, nemmeno di diventare paramedico. Ha affrontato con responsabilità tutte le scelte sbagliate che ha preso. Ha amato incondizionatamente anche quando sembrava non ci fosse speranza.

In realtà ci sarebbero altri mille motivi per cui amare questo personaggio, avrei potuto aprire questo Cotte Telefilmiche su Ian Gallagher con l’aulicissima motivazione “è interpretato da Cameron Monaghan” – tanto per dire, eh.

E voi che ne pensate? Amate quanto me Ian, oppure no?

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Nella sua testa vive nella Londra degli anni cinquanta guadagnandosi da vivere scrivendo romanzi noir, nella realtà è un’addetta alle vendite disperata che si chiede cosa debba farne della sua laurea in comunicazione mentre aspetta pazientemente che il decimo Dottore la venga a salvare dalla monotonia bergamasca sulla sua scintillante Tardis blu. Ama più di ogni altra cosa al mondo l’accento british e scrivere, al punto da usare qualunque cosa per farlo. Il suo primo amore telefilmico è stato Beverly Hills 90210 (insieme a Dylan McKay) e da allora non si è più fermata, arrivando a guardare più serie tv di quelle a cui è possibile stare dietro in una settimana fatta di soli sette giorni (il che ha aiutato la sua insonnia a passare da cronica a senza speranza di salvezza). Le sue maggiori ossessioni negli anni sono state Roswell, Supernatural, Doctor Who, Smallville e i Warblers di Glee.

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