“Everyone’s just a port in your storm.”
Ed eccoci arrivati al midseason finale, prima parte di un doppio episodio che, francamente, ha dissipato tutti i miei dubbi su questa serie televisiva: Constantine non deve essere cancellato. È una serie piena di potenziale inespresso che, per miracolo, è saltato fuori giusto in tempo per regalarci un ultimo episodio travolgente e per nulla scontato.
Non so davvero quale divinità di cui dubito l’esistenza debba ringraziare per questo miracolo di Natale.
Ad ogni modo, l’episodio di oggi, The Saint of Last Resorts, si sviluppa su due linee differenti: da una parte abbiamo John alle prese con una creatura che rapisce bambini, dall’altra abbiamo Zed che, contro le sue aspettative, si ritrova faccia a faccia con il proprio passato.
Onestamente non so dirvi cosa mi sia piaciuto di più di questo episodio. Ho terminato la visione avvertendo una genuina sensazione di panico e ansia, tipica dei midseason, perché è stato un susseguirsi di azione, emozioni e una storia di contorno davvero niente male. Ma analizziamo tutto per gradi.
John ritrova una delle sue vecchie fiamme, Anne Marie. La donna, che era stata coinvolta nell’incidente di Newcastle, per redimersi prende i voti, cosa che lascia John piuttosto perplesso. In realtà, tutto l’episodio sembra snodarsi attorno al concetto stesso di redenzione, infatti mentre Anne Marie rinfaccia all’uomo di non essere cambiato e di non fare nulla per redimere le proprie colpe, John non fa nulla per farle credere il contrario. Questo è, per me, un grande segno di umiltà. Perché è vero che Constantine e l’umiltà sono due rette parallele che non si incontreranno mai, ma il fatto che l’uomo sia pentito delle sue azioni e di quanto accaduto ad Astra non è discutibile. Perché tutti devono rinfacciare la cosa a John come se lui fosse il primo ad ignorarla? John sa di essere colpevole, sa che quello che ha fatto è terribile e il suo umorismo, la sua lingua lunga, il suo sarcasmo servono a mascherare un’indole insicura e ferita.
Ma i miracoli di Natale colpiscono anche le nostre serie tv e Anne Marie realizza che John non è più il ragazzo tronfio che l’aveva sedotta e abbandonata diversi anni prima ma un uomo che fa quello che gli altri non potrebbero e dovrebbero fare.
John è disposto a sporcarsi le mani per salvare il prossimo, non importa quale sia il prezzo da pagare.
Insomma, tutte belle parole se non fosse che Anne Marie poi gli spara perché, testualmente, “nessun prezzo è così alto quando c’è in ballo un innocente“. Ora mi chiedo, ma la gente ha i criceti nel cervello? Il concetto è chiaro, siamo tutti d’accordo, ma se davvero l’intenzione è quella di sacrificarsi per il bene di un innocente, tu non sacrifichi un altro al posto tuo! Se Anne Marie avesse compreso appieno il significato – o meglio, se avesse deciso di non ignorarne il significato – avrebbe dato il bambino a John e si sarebbe data lei in pasto all’invunche… mi sbaglio? E invece no, tutti con Caroline Forbes sulla spalla, tutti a moralizzare e a puntare il dito e quando arriva il momento di entrare in azione ecco che se la danno a gambe.
Anne Marie per me non si è rivelata che una persona meschina, senza alcun tipo di valore, che non fa che nascondersi dietro a un’idea. #emenomalecheseiunasuora
Mi ha infastidita persino Chas, quando ha bacchettato John.
Sì che era necessario! Se la gente non capisce quando qualcun altro si fa in quattro per aiutarla, sì… è necessario farlo notare. È un crimine? Non mi pare!
Intanto Zed è rimasta a casa, e qui comprendiamo che la sfiga che gravita su lei e John ha ormai un’entità propria. Della serie, con tutti gli episodi in cui potevate stare separati avete scelto proprio QUESTO? Tralasciando la lotta in cui Zed se la vede con la versione bionda di Xena, quello che mi ha incuriosita sono state le allusioni al suo passato. Siccome io sono una persona estremamente curiosa, mi sono documentata su questa famigerata Crociata della Resurrezione. Se non volete saperne nulla, saltate pure il prossimo paragrafo in corsivo e andate avanti.
[The Resurrection Crusade is a religious group headed by Zed’s father who believe in a prophecy that’s been found engraved on a stone, in which a new born child, son of God will born of a woman, called Mary (Zed).
In altre parole, la Crociata della Resurrezione non ha mai frequentato religione a scuola ed è rimasta un po’ indietro con gli avvenimenti più importanti della storia.]
Uno degli scagnozzi inviati a rapire Mary – ossia la nostra Zed – riesce però a metterla fuori gioco. Con il senno di poi, diversi episodi hanno un po’ richiamato le abitudini di Mary prima che scappasse di casa… sarebbe interessante saperne di più.
Per quanto invece riguarda la storia di contorno, devo dire che mi ha entusiasmata più di tutte le altre della stagione: la storia della sorella di Eva, della Brujerìa quale “rising darkeness” mi intriga parecchio e se ben sviluppata può davvero regalarci dei bei colpi di scena.
MENZIONI D’ONORE
– Lamashtu è la prima donna della storia ad aver friendzonato qualcuno. Nel nostro caso, Adamo.
– Il bacio tra John e Anne Marie è stato di una tenerezza disarmante, ma quella stronza non se lo meritava.
– Punk John è appena diventato il mio sfondo di desktop.
Questo episodio mi ha esaltata moltissimo, soprattutto perché nel prossimo avremo un John posseduto… e, signori miei, io adoro quando succedono queste cose. Vi lascio come sempre con il promo del prossimo episodio e vi invito a condividere con me le vostre impressioni. Constantine riprende il 9 gennaio!
https://www.youtube.com/watch?v=vKFZBVugZO8