Finalmente un episodio decente, dopo tanto tempo, pieno di azione, ma al tempo stesso sempre focalizzato sulla psiche dei personaggi ed intervallato qua e là dall’immancabile “comicità”. Ovviamente questo accade nell’unico episodio che non è stato completamente incentrato sul tira e molla tra Ollie e Felicity. Coincidenze? Io non credo proprio. Penso, piuttosto che, come ho detto nella scorsa recensione, la storyline sta risentendo tanto dei riflettori puntati sull’Olicity, ma nell’esatto momento in cui questi riflettori si sono “spenti”, notiamo la ripresa.
Intanto è stato un episodio nerd-friendly per l’alto numero di citazioni di film che noi tutti amiamo, uno su tutti (almeno per la sottoscritta) Harry Potter. Il fatto che tutti trattino Felicity come Colui che non può essere nominato, ma soprattutto il fatto che Olli ci scherzi e faccia riferimento a Voldemort, dimostrando un lato umano ed interessato alla cultura pop, ci fa sorridere!
Non sono mancate, poi, neppure le risate, la cui maggiore fonte è stato Curtis. Il momento clou è stato il suo ingresso nel covo, o “Arrow Cave” per citare il ragazzo stesso, quando tramortito tra lo stupore, l’esaltazione, l’incredulità ed i deliri causati dalla febbre, sviene dopo pochi secondi.
A parte questo, lui è stato assolutamente fondamentale per il Team, diciamo che, guarda caso, si è trovato al posto nel momento giusto. Fa un po’ sorridere che il cattivo della settimana sia un esperto di informatica, proprio quando il Team è rimasto orfano di Felicity, ed ancora di più la circostanza che ci sia già il sostituto perfetto. Non mi fraintendete, vedere Curtis collaborare, anzi svolgere un ruolo fondamentale fin dal primo momento, mi è piaciuto davvero tanto, il ragazzo si è dimostrato pronto, brillante, reattivo; ho apprezzato l’alternanza di momenti da fan girl a momenti di “magie elettroniche” e questo tratto del suo carattere richiama così tanto Felicity, che è difficile non percepire una punta di perversione negli autori, che si divertono a torturaci, ma ciò non toglie che percepisco un qualcosa di anomalo in tutta questa situazione. Soprattutto se consideriamo la promessa fatta al marito, così a caldo, subito dopo il rientro a casa. È chiaro che l’esperienza lo abbia esaltato, che lo abbia fatto sentire utile, valoroso, ma forse non è tagliato per diventare un membro ufficiale del team.
E questo riapre la strada a Felicity. In teoria, perché lei in un “momento confidenza” con Thea, le manifesta la volontà di dedicarsi al bene dell’umanità e non solo a quello di un’unica cittadina. Come abbassare le pretese insomma. Mentre Oliver si strugge per la fine della loro storia, lei progetta di diventare una Madre Teresa 2.0.
La presenza di Curtis è rivelatrice: ci spiega finalmente come funziona l’urlo di Canary…peccato che io non ci abbia capito nulla lo stesso!!! E, comunque, non so voi, ma io ho odiato Oliver quando gli ha vomitato contro tutta la rabbia che aveva in corpo, ma dai, come si fa? È come prendersela con un cucciolo indifeso!!! Fortuna che poi alla fine si ravvede e gli chiede scusa come si deve.
Insomma, Felicity sembra proprio determinata ad andare avanti, neppure le insistenze della madre la fanno cedere e si chiude in un silenzio indifferente, al contrario di Oliver che si mostra vulnerabile e si apre con Laurel in un dialogo intenso, dal quale si percepisce tutta la sua sofferenza. Ho apprezzato le parole di Laurel, che seppure dure, aprono gli occhi ad Oliver, che sembra ancora non capire qual è il vero problema: non è il fatto di vestire i panni di Green Arrow che lo ha allontanato da Fel, ma le sue azioni come Oliver Queen. Giusto o sbagliato che sia, è bene che lo tenga a mente. Ad ogni modo è probabile che questa situazione durerà poco e anche la bionda crollerà di qui a breve, facendo ricadere la serie in una spirale di pateticità che proprio non serve.
Come ho già detto, ho amato l’azione, una cattiva deviata al punto giusto, ironica e divertente, con un esercito di api robot, che si fondono in un unico mega “uomo ape” che Felicity distrugge con un colpo di genio! Standig ovation.
Darhk riesce a fare le sue magie anche dal carcere e da bullizzato diventa bullo grazie all’appoggio di uno dei Fratelli Silenti (chi ha letto Shadowhunters può capirmi). Malcom, invece, non si capisce a che gioco stia giocando, l’unica cosa chiara è che si “gioca l’asso” che risponde al nome di Andy Diggle. Whaaat?
Flashback incommentabili!!!
Io come sempre, aspetto i vostri pareri e intanto vi suggerisco di visitare queste fantastiche pagine:
∞ Olicity დ I love spending the night with you ∞
There was no choice to make • Olicity •
Miss Felicity Smoak : Our lovely Emily Bett
My name is Oliver Queen ϟ Arrow Italy
– Fra –