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American Horror Story | Recensione 5×03 – Mommy

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American Horror Story | Recensione 5×03 – Mommy

Quando il troppo…… Storpia?

Questa è una recensione a caldo e in questo momento mi sento come si sentiva Alice nel paese delle meraviglie dopo aver avuto una conversazione con lo stregatto astratto: ipnotizzata e confusa.

 

Vorrei cominciare a parlarvi di una cosa ma… La verità è che questo episodio è stato un intreccio, a tratti insensato, di avvenimenti e storie inconcludenti. Il titolo “Mommy” fa pensare alla storia di Alex, la moglie del detective che ci rivela di aver avuto un amore speciale per il figlio Holden , di non aver mai desiderato di essere davvero madre prima di lui, e ad Iris eDonovan che ci hanno svelato qualche dettaglio in più del loro passato travagliato: dall’abbandono del padre al risentimento di Donovan nei confronti della madre, risentimento tale da potarlo ad accusare la madre di averlo riportato in vita solo per se stessa; tale da spingerla ad uccidersi per alleviare il tormento del figlio.. Un figlio che capisce di non aver altro amore in questa miserabile vita se non quello della madre che tenta di salvare con il sangue di vampiro. Onestamente non ho apprezzato troppo questo risvolto, anzi mi è sembrato alquanto scontato: come se fosse ovvio che sarebbe accaduto, come se il personaggio di Iris non se ne potesse andare in quel modo. E se da un lato non ho apprezzato la scena a livello di storyline, non posso dire di non averla apprezzata a livello di recitazione: Sara Pausoln e Kathy Bathes sono state impeccabili, sublimi, credibili. Qui non parliamo solo di trucco, di effetti speciali, ma dell’eccezionale talento che queste due attrici hanno e che sono riuscite a portare sullo schermo facendomi apprezzare la scena in tutta la sua drammaticità, seppur, come ho detto, non l’ho apprezzata troppo a livello di storyline. Forse la grande “Mommy” di tutto l’episodio è, però, la Contessa, la quale può essere identificata in questo ruolo in quanto creatrice di vampiri; sia bambini che adulti. E, come ci ha fatto capire il personaggio di Angela Bassett, il punto debole della vampira potrebbe essere l’esercito di bambini vampiri che ha creato . Ma perché crearlo? A che scopo? Si tratta di puro piacere? Può esserci una sorta di desiderio nascosto/legame affettivo come connessione alla creazione di questi bambini?

Questa “Mommy”, però, sembra avere potere non solo sui bambini, ma anche sugli altri vampiri di sua creazione: lo ha dimostrato la storia con la Angela Basset, pur non volendola le ha impedito di essere felice e quella storia potrebbe ripetersi con il modello (non propriamente etero) e forse con il personaggio di Bomber…… Se solo provasse a mostrare un po’ di forza di volontà! Se nel primo episodio mi era sembrato un personaggio forte e magnetico, già dal secondo questa figura ha cominciato a stancarmi dimostrandosi debole non solo nei verso la droga, ma anche e sopratutto nei confronti  la Contessa. Spero in una svolta positiva grazie alla perdita della madre e alla collaborazione con il personaggio della Bassett.

Molto random è stata la scena del junky che ha usato Naomi Campbell come punta spilli, la quale è stata di un utilità notevole in questi primi tre episodi… PUN INTENDED. E da questa scena mi sono sorte altre domande: Che genere di creature sono quelle rinchiuse in materassi? Il junky è andato in arresto cardiaco perché ha lasciato l’hotel? O in qualche modo una parte di lui è ancora viva? Cos’è successo alla Campbell? Quello nel corridoio era solo il suo spirito? Che ruolo hanno il materasso e l’addiction demon in tutto questo?
La parte che più mi aveva incuriosita nello scorso episodio, quella di James March, in questo è stata maltrattata; con uno spazio ridotto e inutile. Maltrattata è stata anche la storia del detective e degli omicidi che sembrano tanto inquietanti quanto interessanti; ma purtroppo anche a questa pista è stato dedicato troppo poco tempo.

Atmosfere sempre eccellenti, movimenti di macchina straordinari, interpretazioni credibili, ma storia gestita male.
Voto: 6

SCENE CHE VALGONO L’INTERO EPISODIO:


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Linguist, writer, reader, filmgoer and totally addicted to telefilm. Studia lingue, le ha sempre studiate e sempre le studierà. Fin dalle elementari ha sempre e solo avuto in testa l'inglese, ora sa anche francese, spagnolo, russo e tedesco, ma se avesse tempo imparerebbe tutte le lingue del mondo. La sua vita da strega.. Ehm cioè filmica e telefilmica è cominciata con Hocus Pocus, poi con Charmed ed infine con Harry Potter (sì, è fermamente convinta che il mancato arrivo della sua lettera sia stato solo una svista del sistema postale italiano – qui girano solo gufi ubriachi- ù.ù ). Non essendo stata convocata a Hogwarts ha passato l'adolescenza prima a Capeside con Dawson e la sua compagnia, poi a Stars Hollow dalla famiglia Gilmore ed infine ha deciso di frequentare i “quartieri alti” di Orange County in compagnia di Ryan, Seth, Summer e Marissa e dell'Upper East Side cercando di scoprire chi fosse Gossip Girl. Per guarire la sua dipendenza da quella gioventù ricca; è andata a farsi curare al Seattle Grace Hospital, luogo dove fa ritorno ogni anno anche se Shonda cerca di ucciderla. Deve confessare, però, che gironzolando per Mystic Falls e per Beacon Hills ormai è abituata a rischiare la vita. Nel tempo libero legge, legge, legge e scrive, scrive, scrive. Sogno nel cassetto: vivere a New York e scrivere sul cinema. Piano B: piazzarsi davanti agli studios di Los Angeles e, in qualche modo, farsi assumere. Motto: A volte possiamo far avverare i sogni. Non succede spesso, ma quando possiamo dobbiamo farlo.

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