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American Horror Story: Coven | Recensione 3×03 The Repleacements

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American Horror Story: Coven | Recensione 3×03 The Repleacements

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Questo episodio è stato davvero un toccasana per il terzo ciclo di American Horror Story. Coven è partito con le migliori premesse, e con una premiere che ha conquistato e affascinato quasi tutti, il secondo episodio ha fatto retromarcia, fermandosi e confondendo le idee ai telespettatori, ma questo “The Replacements” riesce nel compito di chiarirci un po’ le idee, e di gettare delle basi mitologiche e delle regole che vanno ad aggiornare un disegno abbastanza confuso.

LANGE VS ROBERTS

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Emma Roberts è una delle cose migliori di questa stagione di American Horror Story. Lo so, probabilmente solo il sottoscritto riesce ad amare la sua innata indole da “cagna” e da “gatta morta,” il suo essere incredibilmente snob a prima vista, la classica attrice con la puzza sotto al naso, che va avanti grazie al nepotismo e alle raccomandazioni.

Non potete negare che in Coven, proprio come in Scream 4 e in The Art of Getting By, la Roberts faccia il suo sporco lavoro: intrattiene, e interpreta Madison come va interpretata, il personaggio è suo, ed è così affascinante.

Chi non vorrebbe essere una strega sexy, in un vestitino blu, che può Pruehalliware la gente, ed infiammare le cose senza bestemmiare in una lingua morta come Bonnie Bennett?

Madison è la parte divertente di Coven, è sempre pronta con la battutina al vetriolo o con una mossa da badass.

Peccato che sia durata meno di una ragazza bionda nella saga di Scream, tanto per rimanere in tema. Le sue scene con la Lange sono state epiche, è riuscita a tenerle testa. Due supreme a confronto, Madison non aveva idea di cosa stesse succedendo, le due bionde che si divertono per locali, Fiona gelosa, la scena finale un po’ terrificante ma incredibilmente divertente, dark humour ai massimi livelli.

FIONA E LA VOGLIA DI VIVERE PER SEMPRE

Fiona è un po’ il Voldemort di Coven; anche Tom Riddle era ossessionato dalla vita eterna, voleva vivere per sempre, e la morte era l’unico nemico che sembrava difficile da sconfiggere per lui, pensiamo alla sua grande ricerca della pietra filosofale, o il fatto di aver diviso la sua anima in sette Horcrux.

La pietra filosofale di Fiona è l’elisir nelle mani di Marie Laveu, quello che ha reso Delphine immortale.

L’ossessione di Fiona per l’immortalità, il potere e la vita eterna non possono fare a meno che inserirla nella categoria “Villains.” Effettivamente la Lange interpreta un big bad di questa stagione, se pensiamo ai cicli passati, Costance era sì una figura negativa, ma non era il grande nemico di “Murder House,” Sister Jude ci è stata presentata come grande cattiva di “Asylum,” ma poi ha avuto una sorta di redenzione. Mi chiedo se questa redenzione possa arrivare anche per Fiona.

– QUEENIE, LALAURIE E IL MINOTAURO

La scena di Queenie e il minotauro è stata una delle più “disturbing” nella storia dello show, e questo è tutto un dire. È stata nello stile della serie: random e assurda. E per quanto il messaggio sia comprensibile, l’intera faccenda del “voler essere accettati,” la scena sembra comunque avere poco senso, ed è stata sicuramente messa ai fini di dare al pubblico la dose settimanale di “WTF?”

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Dalphine e Kathy Bates spiccano in una maniera impressionante. La scena in cui LaLaurie scopre che Obama è presidente, è una delle più ironiche e divertenti che abbia mai visto in AHS. La Bates meriterebbe un Emmy semplicemente per quel “LIEEEEEES.”

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Dalphine sta un po’ scontando una sorta di punizione per i peccati commessi in passato, Fiona è una sorta di Minosse che la scorta al suo girone infernale. Contrappasso per analogia.

KYLE, ZOE E IL COMPLESSO DI EDIPO

Chi avrebbe mai immaginato che il povero Kyle fosse vittima delle violenze della madre, che pur di riaverlo nel suo letto, lo accetta anche da Zombie, della serie “basta che respirino?”

Tra questa storyline, e Queenie e il minotauro, ci troviamo di fronte ad uno degli episodi più inquietanti, ma non a livello di horror, ma a livello di inquietudine umana, e di “MEH” generale. Murphy voleva stupire, voleva dimostrare che American Horror Story è in gran forma da quel punto di vista, e devo dire, a spese del mio stomaco, che ci è riuscito.

La madre ha avuto ciò che meritava, e Kyle è tornato da Zoe.

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Sembra che tutti vogliano una fetta del ragazzo (pun not intended), persino Misty Day, che se prima poteva sembrare semplicemente un po’ fuori dai binari, adesso posso confermare che non ce sta proprio come la capoccia.

NOTE RANDOM:

ARIDATECE EMMA ROBERTS!

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Forse Denis O’Hare è un tantino sprecato nel ruolo che ricopre?
Quando potremo riascoltare la voce di Evan Peters?
Ma quindi glielo avevano attaccato il pene a Kyle? Prima sembrava tanto un Ken umano. Si saranno divertite Zoe e Madison a cercare il pene più adatto. Pretendo di vedere quella scena nell’edizione Dvd/Blu Ray della terza stagione.

Un episodio potente, che ci riporta ai livelli della premiere, che purtroppo elimina un personaggio che adoro, ma che lascia aperte le porte per risvolti interessanti.

Voto: 8

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