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10 motivi per cui Daredevil è la miglior serie tv sui supereroi

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10 motivi per cui Daredevil è la miglior serie tv sui supereroi

Bentrovati con le top 10 di TA, quest’oggi sono qui per parlarvi di una serie ancora molto giovane, composta da appena due stagioni, ma che è già entrata a far parte della lista delle mie preferite di tutti i tempi (e non solo della mia). E se c’è una cosa di cui sono convinta è che sia il miglior show sui supereroi in circolazione e lasciate che vi dica perché:

1. L’atmosfera noir.

Aiutato anche dalla sensazione di star guardando un film di 13 ore più che una serie da 13 puntate, in tutte e due le sue stagioni Daredevil punta molto su un’atmosfera da film noir, che non è possible trovare altrove.

2. Le donne della serie non sono delle galline che aspettano di essere salvate.

Al contrario, i modelli femminili che ci sono presentati sono molto spesso indipendenti, svegli, dal ragionamento rapido, con dei propri interessi e valori, pronti a sacrificarsi e a lottare per quello in cui credono.

3. Matt Murdock.

Charlie Cox dà vita a uno dei personaggi principali più interessanti (se non il più interessante) della Marvel, ma anche dell’intero panorama televisivo. Affascinante, pieno di contrasti, sfaccettato e assolutamente realistico.

4. I villains. 

Forse il tratto che amo di più di questa serie, che non si limita a presentarci “il cattivo della settimana”, ma che spende puntate intere ad approfondire la loro psicologia, a umanizzarli, costruendo personalità che non si arrestano al bianco o al nero, ma piuttosto su gradazioni di grigio. Tanto che, se anche a livello razionale lo spettatore capisce che le loro azioni sono sbagliate, comunque si sente spesso portato a empatizzare con loro.

5. I combattimenti.

Poco abbellite da effetti speciali, le scene di combattimento sono comunque spettacolari, grazie a delle coreografie curate nei minimi particolari, ma anche e specialmente perché sono realistiche nelle conseguenze. Si può tranquillamente vedere che spesso Daredevil è affaticato dallo sforzo, le lotte lasciano ferite e lividi che durano per giorni. Non è proprio contemplata la possibilità di riprese miracolose, di gente che pur essendo in maggioranza decide di attaccare uno per volta o di eroi che escono completamente illesi da uno scontro.

6. Vincent D’Onofrio.

Questo attore impersona talmente splendidamente e intensamente Wilson Fisk, uno degli antagonisti più complessi e meglio riusciti degli ultimi anni, da meritare di essere considerato un motivo a parte.

7. Non ci sono i soliti amici/spalle/aiutanti.

Il genio dell’informatica e l’amico che fa da supporto morale non esistono proprio in Daredevil, eroe che agisce per la maggior parte del tempo in solitaria, rompendo gli schemi a cui ci hanno abituati.

8. Ma l’amicizia è comunque importante dello show.

Infatti, la relazione tra Murdock e Nelson è forse la più bella dell’intero show, un’amicizia sincera, ma anche meravigliosamente fragile, esattamente come quelle vere.

9. Non devi per forza prendere a pugni qualcuno per essere badass. 

Foggy lo dimostra più volte nello show, in particolare nella seconda stagione. Poiché è “l’amico” di Matt e certo non possiede la tecnica di combattimento di Daredevil, poteva facilmente essere relegato al ruolo di spalla divertente, ma piuttosto incapace. Invece, è dannatamente bravo nel suo lavoro, è coraggioso e molto spesso riesce a tirarsi fuori da situazioni complicate grazie alle parole invece che ai pugni.

10. La sigla.

La sigla, con un colore rosso che scende a disegnare simboli importanti nello show (come la dea bendata, New York e il costume di Daredevil) e che ne cattura perfettamente l’atmosfera, per me è un capolavoro.

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Nasce a Napoli, ma sogna New York. Incomincia fin da piccola a interessarsi alle serie TV, iniziando con Una Mamma per Amica, Supernatural, the O.C. e Friends per poi appassionarsi a tante, troppe altre tra cui How I Met Your Mother, Game of Thrones, Sherlock, Arrow, Lost, Teen Wolf, White Collar, The Vampire Diaries... Comincia sempre nuove serie quando ne ha una lista infinita da recuperare: non riesce proprio a resistere a quella sensazione che si prova quando si entra in un nuovo mondo di cui scoprire segreti e abitanti. Tutto ciò la porta alle sue altre due passioni: il cinema e i libri. La sua speranza più recondita, a parte quella di essere portata via da Ten alla scoperta dell'universo, è quella di pubblicare un giorno un suo romanzo. Ha il brutto vizio di modellare il suo tipo ideale sui fictional characters, se vi chiedete chi, di grazia, diciamo un certo Killian Jones, ma le andrebbe bene anche qualcuno come Richard Castle, insomma non dite che non è una che si accontenta.

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