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Vikings | Recensione 1×03 – Dispossessed

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Vikings | Recensione 1×03 – Dispossessed

Viking-ep-1x3Ragnar (Travis Fimmel) e i suoi uomini stanno tornando a casa, dove li attende uno jarl infuriato che ha già tentato alcune ritorsioni sulla famiglia della sua spina nel fianco. Tuttavia davanti alla vittoria e al bottino riportato dai suoi disobbiedenti uomini, Haraldson (Gabriel Byrne) deve riconsiderare i suoi piani, Ragnar è ormai sulla strada per diventare una leggenda tra la sua gente, con grande disappunto di Rollo (Clive Standen) il quale appare scocciato che suo fratello si prenda tutta la gloria. Lo jarl si trova, quindi, nella difficile posizione di dover punire l’affronto subito, senza tuttavia sembrare che si stia vendicando, così fa l’unica cosa che gli è possibile: sequestra l’intero bottino della razzia, e in un gesto di finta magnanimità, fatto per dare un’illusione di giustizia al suo popolo, concede a tutti gli uomini ritornati dal viaggio a ovest di scegliere un solo pezzo del tesoro. Ragnar sceglie lo schiavo, il monaco, Athelstan (George Blagden), spiazzando tutti i presenti.

Scelta che si rivela essenziale per le future ambizioni di Ragnar, il quale infatti non vede l’ora di tornare in Occidente e la cui sete di conoscenza sembra non avere fine. In modo molto subdolo il vichingo riesce a far ubriacare il monaco e a fargli rivelare tutto quanto gli interessi sapere sulla sua terra, l’Inghilterra. Questa volta però non partirà da solo, ma si farà accompagnare dalla sua bellissima e combattiva moglie, Lagertha (Katheryn Winnick), che non aspetta altro che gettarsi in questa avventura.

Purtroppo secondo me in questa puntata la linea temporale è stata gestita malissimo, appare infatti che al bel vichingo basti una notte per apprendere la lingua inglese abbastanza bene da poter sostenere una conversazione, cosa che naturalmente è inverosimile. Altra cosa sbalorditiva e poco probabile è che Ragnar libera dalla schiavitù Athelstan, poco dopo aver convinto lo jarl a lasciarlo partire di nuovo verso ovest, e subito gli affida i suoi figli e la sua fattoria, tutto questo sembra accadere in pochi giorni, quando in realtà per conquistare una fiducia del genere ci saranno volute almeno settimane. Può davvero un uomo rischiare così tanto con qualcuno che conosce appena?

Haraldson e sua moglie Siggy (Jessalyn Gilsig) passano invece definitivamente al lato oscuro, almeno agli occhi degli spettatori: abbastanza spietati infatti da condannare un bambino, che non aveva ancora ottenuto il suo bracciale, a fare da guardia al tesoro di cui si sono appropriati anche nell’aldilà per conto dello jarl, uccidendolo e seppellendolo col bottino. Scena che comunque ricostruisce delle usanze vichinghe realmente esistite e che ci fa capire che nella loro società non c’era spazio per i deboli e per le famiglie senza un uomo che le tenesse al sicuro.

Uno degli aspetti più encomiabili è la tensione che si avverte tra Ragnar e Rollo, sottile e ancora non manifesta, ma sicuramente presente. Il secondo infatti sembra voler uscire dall’ombra del fratello che è troppo preso dai suoi sogni per accorgersi dell’invidia. Ad un certo punto Ragnar dovrà ravvedersi anche sul suo motto “Siamo tutti uguali” e quindi dovrà farsi riconoscere come capo anche da suo fratello, si prospetta un’interessante lotta familiare, mentre tutti gli altri sembrano aver tacitamente accettato la sua autorità.

vikings96Floki (Gustaf Skarsgaard) ormai è diventato il mio psicopatico preferito, è assolutamente adorabile! Le sue sono le scene migliori, quelle che fanno sorridere anche se lui non fa niente, tuttavia è ancora un personaggio molto sfuggente, sempre difficile prevedere le sue mosse, è infatti lui che, inavvertitamente?, dà il via al massacro finale. Carneficina che poteva essere evitata senza la testardaggine di Rollo e l’impulsività di Floki. Ben ricostruito, a mio parere, l’incontro sulla spiaggia tra i vichinghi appena sbarcati e i soldati mandati in avanscoperta, si nota la diffidenza, ma anche la voglia di comunicare e la paura di un’invasione. Sentimenti ben evidenti in entrambi gli schieramenti.

Una nota di merito volevo darla anche il regista, sempre il talentuoso Johan Renck, per l’inquadratura finale, il mare che si ritira e lascia una scia di sangue al suo passaggio era assolutamente mozzafiato e può essere considerata un’allegoria della brutalità di questi vichinghi che arrivando via mare, si lasciano dietro morte e distruzione.

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Curiosità dal set: George Blagden sembra essere un tipo molto chiacchierone, per la gioia di tutti i suoi fans, e ha rilasciato un’intervista in cui raccontava che i primi 3 episodi sono stati girati insieme questa estate e la sua primissima scena sul set era proprio la proposta di Ragnar e Lagertha di raggiungerli nel letto matrimoniale, in modo molto divertente ha detto che per quella volta non ha avuto bisogno di recitare, il suo imbarazzo era reale.

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