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Victoria | Recensione 1×02 – Ladies In Waiting

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Victoria | Recensione 1×02 – Ladies In Waiting
Editorial Use Only. No merchandising Mandatory Credit: Photo by ITV/REX/Shutterstock (5824892c) Jenna Coleman as Victoria 'Victoria' TV show - 2016

Anche il secondo episodio della tanto attesa serie tv in 8 parti “Victoria” è andato in onda ieri sera sul canale britannico ITV, raggiungendo quello che a mio parere era l’obiettivo alla base di questa programmazione intensiva, ossia “bombardare” il pubblico con ben 110 minuti circa di prodotto televisivo distribuiti in sole 48 ore; inculcare, con quello che continua ad essere un ritmo veloce e deciso, la caratterizzazione di tutti i personaggi che adesso si arricchiscono di nuove sfumature e infine radicare la storia scritta da Daisy Goodwin tanto in profondità nel nostro interesse da spingerci ad aspettare con ansia l’episodio successivo e a riempire con opinioni, commenti e impressioni [rewatch nel mio caso] la settimana che adesso dovremo sopportare prima di deliziarci con la terza parte dello show.

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Lo schema di storyline e caratteri che ci mostrano in questo secondo episodio è perfettamente lineare con quello osservato nel pilot, il timescreen dedicato a ogni personaggio è proporzionale alla sua importanza ma ciò che ho apprezzato in questo frangente è la gradualità con cui, nonostante il ritmo incalzante della narrazione della storia, vengono aggiunti sempre maggiori dettagli caratteriali ai diversi volti che circondano la giovane regina, con ordine, equilibrio ma anche con costanza, come quando uno scultore “libera” progressivamente le sue creature dal blocco di marmo, un po’di più ogni giorno, fino al momento in cui queste si mostrano in tutta la loro complessità e il loro spessore. E la prima creatura che prende sempre più forma tramite le parole di Daisy Goodwin e le emozioni di Jenna Coleman è colei che in fondo già nel primo episodio era talmente sfaccettata da riempire completamente tutto lo spazio a sua disposizione: Victoria.

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Ancora una volta il personaggio di Victoria si rivela, almeno ai miei occhi, come un concentrato di aspetti contemporaneamente contrastanti e concilianti del suo carattere, in un frangente però in cui il conflitto tra la ragazza adolescente e la regina si fa sempre più imponente. Questa è infatti la dicotomia maggiore espressa dal personaggio in questo episodio, un personaggio che, seppur riluttante a volte, sta subendo una lenta ma necessaria trasformazione e se è vero che i suoi comportamenti richiamano ancora fortemente la personalità tipica di un’adolescente ancora immatura, è altrettanto vero che Victoria comincia ora a formare per davvero il suo carattere con quella determinazione e quella caparbietà che faranno di lei una regina impossibile da sottomettere. Quando rivediamo Victoria a inizio episodio, la sua stabilità emotiva è inevitabilmente dipendente dal supporto incondizionato che Lord Melbourne le riserva. Al suo fianco infatti, Victoria sembra quasi invincibile, sembra riuscire a sopperire a tutte le mancanze affettive e alle insicurezze che ancora l’attanagliano ma soprattutto credo che per la prima volta forse nella sua vita, Victoria si senta totalmente al sicuro al fianco dell’unica persona che riesce a vederla come lei ha sempre sperato di essere vista. Ecco perché non appena Lord Melbourne si allontana per questioni politiche, Victoria perde improvvisamente ogni punto di riferimento, una percezione evidenziata anche dalla regia e da quella sensazione di immediato smarrimento che gli occhi di Jenna Coleman trasmettono al personaggio, una giovane regina circondata dal mondo intero eppure completamente sola in balia di forze che cospirano costantemente contro di lei.

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Lord Melbourne diventa quindi per Victoria una presenza imprescindibile della sua quotidianità e la sua inizialmente momentanea separazione da lei appare agli occhi della giovane monarca come l’unica missione per cui valga davvero la pena lottare, ignorando i “consigli” e le convenzioni che circondano il suo status e abbattendo ogni frontiera sociale pur di ritrovarlo, pur di non rinunciare a chi aveva scelto di restarle accanto non per dovere ma per volontà, illuminandole costantemente, con la sua presenza, il volto e la strada più giusta da seguire.

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Ma quando il governo del partito dei Whig cade a vantaggio del partito opposto, l’allontanamento da Buckingham Palace del primo ministro Lord Melbourne diventa effettivo e immediato, portando la regina a un crollo emotivo che la travolge completamente e diventa predominante in ogni sua attività e in ogni occasione. La reazione che ci viene mostrata in questo contesto non ha ancora nulla di “regale” e maturo così come il mondo intero si aspetterebbe da una regina, quello che vediamo è invece il comportamento di un’ordinaria ragazza adolescente col cuore spezzato, insicura più di quanto voglia ammettere, spaventata dalla possibilità di tornare ad essere sola a sostenere il peso di una corona che a tratti diventa quasi insopportabile e consapevole purtroppo di non poter neanche contare su quell’affetto materno che paradossalmente però ancora ricerca nei momenti di maggiore sconforto. E così come è accaduto nel primo episodio, è proprio nella sua più grande difficoltà che l’adolescente Victoria si ritrova costretta a crescere e a dover reagire come donna e regina di fronte ai costanti attacchi che adesso subisce da tutti coloro che desideravano vederla finalmente sola per affondare con facilità il suo regno puntando su tutte le debolezze che lei ingenuamente mostrava.

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Nel momento in cui la politica comincia a giocare un ruolo ovvio e preponderante nella vita e nella quotidianità di una ragazza che di questioni politiche aveva probabilmente la stessa conoscenza che nel primo episodio aveva dimostrato della gravidanza e delle condizioni necessarie affinché avvenga, le cospirazioni e i subdoli giochi di potere architettati alle sue spalle diventano estremamente e pericolosamente evidenti soprattutto quando la giovane regina si ritrova obbligata a dover formare un nuovo governo a partire dalla nomina di un primo ministro proveniente dal partito dei Tory. Proprio grazie a questo scenario, che si apre realisticamente e cinicamente davanti noi, diventa terribilmente chiaro quanto non solo la ragazza Victoria avesse bisogno di Lord Melbourne al suo fianco ma quanto anche la regina ancora così giovane e inesperta meritasse quel supporto incondizionato che l’aiutasse a respingere tutte quelle forze che contemporaneamente remano contro di lei. È quasi drammatico notare come, a partire dalla sua stessa madre e da colui che più di tutti la controlla completamente, il consigliere John Conroy, passando per i meschini piani di suo zio il Duca di Cumberland che cerca tenacemente di sussurrare all’orecchio degli uomini più influenti del regno diffondendo la voce un possibile crollo psicologico di Victoria così come era successo a suo nonno prima di lei, sino ad arrivare al candidato “ideale” per formare un governo, Sir Robert Peel, ideale per chiunque ma non per la regina, tutti quanti indistintamente cerchino di controllarla o di trovare in lei qualsiasi debolezza da utilizzare e sfruttare a proprio vantaggio. Ed è in questo momento che Victoria si affida alla sua caparbietà e alla sua forza per fare scudo davanti a sé e per cominciare a scorgere nella sua personalità quella determinazione che diventerà uno dei suoi tratti distintivi in quanto donna e regina. Con l’obiettivo o forse desiderio costante di convincere Lord Melbourne a tornare sui suoi passi e soprattutto al suo fianco, Victoria non solo respinge la candidatura di Robert Peel come responsabile della formazione del nuovo governo, ma contrasta apertamente e con coraggio le imposizioni che dal nuovo ordinamento politico sarebbero derivate. Il titolo dell’episodio, “Ladies in waiting” sembra voler puntare esattamente a quello che è il fulcro nevralgico dei primi passi della regina in quel regno che comincia a prendere forma secondo il suo volere, con le sue decisioni e le sue scelte. Le dame di compagnia che la circondano e la sostengono diventano ora per Victoria il simbolo delle sue battaglie, una ragione per cominciare a combattere, per affermarsi nella sua determinazione e soprattutto per mostrare a chiunque desideri guidare la sua mano che per quanto giovane e inesperta lei sia, nessuno avrà mai il diritto e il potere di farla sentire inadatta, in torto e più di ogni altra cosa debole di fronte alle interferenze esterne. Victoria lotta con eleganza e semplicità per quegli affetti sinceri che inizia a ritrovare tra le sue dame, lontana dagli intenti politici che il resto del mondo vuole scorgere in un rapporto che è per lei soltanto pura amicizia, lotta per imporre il proprio stile di vita, per sentirsi al sicuro almeno tra quelle poche persone che non intendono strumentalizzare il suo nome e il suo potere e di più di ogni altra cosa Victoria lotta contro i pregiudizi, contro il sessismo inevitabilmente dilagante, contro le insinuazioni e i tentativi di sua madre, di Conroy e del Duca di Cumberland di piegarla, di giocare con le sue paure e le sue insicurezze e infine di spezzarla, portandole via il regno che spetta. Victoria comincia a combattere e a vincere le sua battaglie, rialzandosi dopo ogni delusione, dopo ogni duro confronto con la realtà ma quando questo succede si guarda intorno e capisce di essere ancora sola sotto gli occhi giudicanti e critici di tutti coloro che aspettano solo un pretesto per colpirla nuovamente. Ed è allora, proprio quando Victoria inizia a dimostrare la sua forza ma avverte ancora il peso di una solitudine ormai consolidata, che Lord Melbourne ritorna al suo fianco, ritorna a guardarle le spalle e le ridona il sorriso perso, facendo rinascere in lei quelle sicurezze celate che hanno soltanto bisogno di un punto d’appoggio per emergere in tutta la loro potenza.

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Ancora una volta dunque Victoria riesce a conciliare due aspetti antitetici della sua persona: da una parte la ragazza adolescente in balia delle sue emozioni e dall’altra la giovane regina che inizia a imporre il suo nome e la sua volontà per difendersi da tutti quegli attacchi che progettano di raggiungerla dalla prima volta che ha posato la corona sul suo capo.

 

LORD MELBOURNE: TRA POLITICA E VICTORIA

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Quasi parallelamente, credo che anche Lord Melbourne abbia vissuto in questo episodio un’esperienza a grandi linee simile e, potremmo dire, complementare a quella di Victoria, ritrovandosi scisso tra il suo dovere in quanto uomo politico e le sue nuove responsabilità come consigliere ma soprattutto amico fidato della regina. Confermando quella stanchezza psicologica e quei tormenti personali evidenziati nel precedente episodio, sembra quasi che Lord Melbourne abbia perso la voglia di lottare per le sue battaglie politiche nello stesso momento in cui invece la giovane Victoria è costretta a iniziare la sua “guerra” quotidiana contro le stesse questioni. A partire infatti dalla condizione della schiavitù al di là dei confini britannici, per quanto i suoi valori e il suo senso di giustizia siano ancora fortemente vivi dentro di sé, lo sguardo di Lord Melbourne davanti al dispiegarsi delle dispute parlamentari è ormai disilluso, tanto da accettare quasi passivamente il rapido declino del potere del suo partito e ritirarsi senza gloria nella sua residenza privata, lontano da quel mondo pubblico che ha perso ogni attrattiva per lui. Nonostante questo però, Lord Melbourne sembra non riuscire mai a lasciarsi del tutto alle spalle il suo interesse personale nella vita e nell’operato della giovane regina, accogliendola anche dopo aver deciso di allontanarsi, consigliandole la giusta mossa da compiere senza condizionare un operato che crede ardentemente dovrebbe mantenersi imparziale, vegliando su di lei anche quando sa esattamente con quale forza avrebbe tenuto testa e respinto ogni interferenza nella sue decisioni.

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Più resta al suo fianco, quindi, più Lord Melbourne impara a conoscere Victoria come nessuno prima, impara ad ascoltarla per davvero, a tradurre per lei il mondo che non ha ancora vissuto, spiegandole anche con veemenza l’importanza o la sacralità di un governo equilibrato e ben gestito a partire dalla sua formazione. Ma, soprattutto, anche nel loro momento di maggiore distanza, Lord M. non riesce mai davvero a lasciarla sola, scrivendole quando non può essere presente accanto a lei e proteggendola quando la vede nuovamente in pericolo e circondata da avvoltoi pronti a rendere ogni sua debolezza una ragione per distruggerla. Ancora una volta quindi, per quanto il suo primo istinto sia quello di fermarsi e lasciare che i tempi proseguano la loro corsa inesorabile dimenticandolo alle loro spalle, Lord Melbourne si ritrova sorprendentemente obbligato a vivere, a lottare nuovamente per qualcosa in cui crede, per qualcuno che diventa sempre di più la sua ragione principale per andare avanti.

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Per quanto incredibilmente indefinito possa essere il loro rapporto, a questo punto della storia diventa quasi lampante quanto anche Lord M. capisca di voler far parte della vita di Victoria così come lei ha costantemente bisogno che lui faccia parte della sua, arrivando persino ad avvertire quasi con nostalgia il momento ormai prossimo in cui i suoi occhi e le sue attenzioni non saranno più dedicati esclusivamente a lui.

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GAS E OSPITI INATTESI

Anche i volti che riempiono e caratterizzano il mondo della servitù ottengono in questo episodio nuova luce, avvicinandoci ancora un po’ alla loro caratterizzazione individuale e permettendoci di iniziare a inquadrarli in quanto personaggi singoli con le loro storie e, inevitabilmente, i loro intrighi. A tener banco in questo episodio sono principalmente due coppie di personaggi le cui strade si incrociano in modi differenti. Da una parte infatti prosegue l’aspro conflitto tra la baronessa Lehzen e il maggiordomo Penge sulla gestione delle finanze della casa, un contrasto di cui purtroppo la stessa regina Victoria subirà indirettamente le conseguenze. Per opporsi infatti all’imposizione di Lehzen di installare l’illuminazione a gas a palazzo, Penge ignora volutamente l’invasione di topi derivata dalle modifiche apportate alla casa proprio in seguito alle modifiche strutturali, costringendo così Lehzen a fare un passo indietro e ad allentare il controllo sull’amministrazione economica della dimora. Non prima purtroppo che un ospite inatteso rovini la modesta e privata festa di compleanno della regina, la cui fobia per i ratti scatena una crisi di panico che, nelle mani di sua madre e di Conroy, rischia di diventare l’arma che cercavano per colpire Victoria. E mi sono infatti domandata se non sia stata proprio questa la ragione che ha convinto Lehzen a rinunciare al suo orgoglio per una volta in favore dell’affetto per Victoria che aveva subito così gli effetti del suo conflitto con Penge. Dall’altra parte invece, l’introduzione del personaggio dello chef della casa che si sarebbe occupato della torta di compleanno diventa un pretesto per scoprire nuove informazioni segrete sulla giovane miss Skerrett, sempre più presente e apprezzata a palazzo ma con un passato torbido che certamente stroncherebbe la sua “carriera lavorativa” al servizio della regina. Le vere ombre però a mio parere circondano proprio il giovane chef e l’uso che farà adesso di queste conoscenza. Infine, per quanto certamente sottotono rispetto ai personaggi ora citati, ho apprezzato molto il momento tra Mrs. Jenkins e Victoria, in cui la giovane monarca dimostra un interesse sincero nei confronti della donna in seguito alla ferita riportata per cercare di illuminare una lampada a gas, mettendo così in risalto la profonda umanità della ragazza verso coloro che lavorano alle sue dipendenze.

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Anche in questo secondo episodio, la sceneggiatura di Daisy Goodwin vive con maestria ed eleganza attraverso le interpretazioni impeccabili di Jenna Coleman e Rufus Sewell, sempre più coinvolti in personaggi provenienti da un passato realmente vissuto ma che sono caratterizzati ora da un inedito punto di vista della storia, offerto e plasmato per noi proprio da tutte quelle componenti che rendono questo prodotto televisivo uno spettacolo a tutti gli effetti.

 

E per restare costantemente aggiornati sulla meravigliosa protagonista di questa serie, non esitate a passare da queste splendide pagine a lei dedicate:

» take care of Jenna Louise Coleman.

• Clara Oswald » Jenna Coleman. ϟ

» Same old, same old just Jenna Coleman & Peter Capaldi

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Occasionale inquilina del TARDIS e abitante in pianta stabile di un Diner americano che viaggia nel tempo e nello spazio, oscilla con regolarità tra Stati Uniti e Gran Bretagna, eternamente leale alla sua regina Victoria e parte integrante della comunità di Chicago, tra vigili del fuoco (#51), squadre speciali di polizia e staff ospedalieri. Difensore degli eroi nell’ombra e dei personaggi incompresi e detestati dalla maggioranza, appassionata di ship destinate ad affondare e comandante di un esercito di Brotp da proteggere a costo della vita, è pronta a guidare la Resistenza contro i totalitarismi in questo universo e in quelli paralleli (anche se innamorata del nemico …), tra un volo a National City e una missione sullo Zephyr One. Accumulatrice seriale di episodi arretrati, cacciatrice di pilot e archeologa del Whedonverse, scrive sempre e con passione ma meglio quando l’ispirazione colpisce davvero (seppure la sua Musa somigli troppo a Jessica Jones quindi non è facile trovarla di buon umore). Pusher ufficiale di serie tv, stalker innocua all’occorrenza, se la cercate, la trovate quasi certamente al Molly’s mentre cerca di convertire la gente al Colemanismo.

5 COMMENTS

  1. Allora bellissima recensione anche questa.
    Come nella scorsa ho apprezzato atntissimo come hai messo in evidenza le varie sfumature del personaggio di Victoria.
    Poi un’altra cosa che ho amato tantissimo è come hai descritto il rapporto tra Victoria e Lord M, penso che tu abbia centrato perfettamente il punto.
    Questo in realtà non mi stupisce, dato che con questo tipo di rapporti ci sai fare alla grande!
    Attendo con ansia la prossima puntata e anche la tua recensione, che come sempre è un piacere leggere dopo la puntata, perché è un po’ come fare un altro rewatch e riviverla attraverso i tuoi occhi.

    Ps: grazie per la pagina, sei un tesoro!

    • B tu mi conosci troppo bene! Credo di aver amato il rapporto tra Victoria & Lord M dai primi 3 minuti che rilasciarono come teaser! La chimica tra Jenna & Rufus ha gran parte del merito (della colpa) secondo me ma in generale mi fa impazzire quanto importanti siano stati l’uno nella vita dell’altra, lui per ricominciare a vivere e lei per INIZIARE a vivere e regnare come voleva! Lord M la protegge e crede in lei incondizionatamente e Victoria ha così bisogno di lui che mi travolge emotivamente!! Victoria come personaggio secondo me VIVE di sfumature e questo è bellissimo da guardare e da raccontare! Grazie a te B., di tutto!

  2. Vista anche la seconda puntata e come sempre complimenti per la tua recensione. Ho fatto caso alle sfumature di colore e, come mi avevi risposto, in effetti adesso anche a me sembrano acquerelli, soprattutto e immagini del palazzo.
    Straordinario il modo in cui stanno descrivendo un rapporto così controverso come quello tra la regina e lord M., che sarà stato difficile da gestire all’epoca, ma non deve essere nemmeno uno scherzo trasporlo in televisione.
    Ho amato, tra tutte, la scena di lei che batte l’ombrello stizzita per la mancanza del suo “mentore”. Bellissima anche la scena di quando lui l’aiuta a togliere il telo dal suo quadro.
    A questo punto io farei anche a meno dell’arrivo di Albert. Lasciateci pure in questa situazione con lord M., a noi va bene così.
    Mi piace che abbiano deciso di mostrare i primi tempi del regno con una giovane monarca piena di insicurezze, che tenta di muovere i primi passi in un mondo difficilissimo, costruendo la sua personalità mattoncino dopo mattoncino.
    Complimenti ancora!

    • Grazie mille per il commento Silvia, sei sempre un tesoro!! Noto con piacere che tu come me attendi l’arrivo di Albert con il fiato sospeso!! 😀 Quale incantesimo ci hanno scagliato contro Victoria & Lord M.? La storia la conosciamo tutti, va bene, ma io perso la testa per questo rapporto, Jenna & Sewell hanno una chimica travolgente e il loro modo di essere indispensabili l’uno nella vita dell’altra mi emoziona, perchè potremmo anche dire che Victoria è ancora molto giovante ma lui è un uomo maturo e abbiamo visto quanto nostalgico sia diventato al solo pensiero che lei non lo guarderà più come fa adesso quando si sposerà! Ci hanno rovinate, ne sono convinta!! Ad ogni modo sono d’accordo con te, adoro vedere quell’evoluzione graduale da ragazza a donna, da adolescente a REGINA decisa e caparbia, il suo affermare di essere in guerra, la sua determinazione nel respingere ogni imposizione dall’esterno, sono stati momenti epici! Non vedo l’ora che arrivi Domenica! Grazie ancora!!

  3. Anche questa come la precedente recensione è stata molto dettagliata, mi è piaciuta moltissimo ed è stato un piacere leggerla.
    Entrambi, Victoria e Lord M, hanno avuto il “cuore spezzato” a causa della loro separazione, e questo dimostra quanto siano legati e quanto abbiano bisogno l’una dell’altro per diversi motivi.
    Jenna Coleman e Rufus Sewell hanno una chimica notevole ed è veramente piacevole guardarli interagire.
    La scena in cui Victoria cammina sotto la pioggia mi ha colpita molto, si vede quanto sia ancora emotivamente fragile e quanto abbia bisogno di Lord M, non solo come consigliere ma soprattutto come amico. Cerca il conforto nelle braccia della madre, ma non si fa abbindolare da lei e questa è una cosa che mi piace molto.
    La scena in cui le dame le fanno notare che continuando in quel modo non si potrò formare un governo e lei fa capire loro che quello è proprio il suo intento mi ha fatto gioire.
    Quello che mi è piaciuto di più è stato il fatto che parlando con il Duca, lei gli abbia fatto notare che essendo una donna e soprattutto essendo una giovane donna, tutti cercando di controllarla mentre a lui nessuno dice cosa deve fare.

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