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This Is Us | Milo Ventimiglia rivela com’è stato interpretare Jack anziano nel finale

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This Is Us | Milo Ventimiglia rivela com’è stato interpretare Jack anziano nel finale

È stata la scena più piacevole del secolo… o perlomeno delle prime due stagioni di This Is Us. 

Nel finale della seconda stagione del family drama NBC, nel profondo del subconscio di Kate (Chrissy Metz), gli spettatori hanno potuto vedere qualcosa che finora avevano solo potuto sognare: Jack (Milo Ventimiglia) vivo e vegeto, senza alcun segno di intossicazione da fumo, fiero al fianco della moglie Rebecca (Mandy Moore) che, in questa versione alternativa della realtà, conosce Miguel (Jon Huertas) solo come miglior amico di Jack e non come secondo marito. La coppia celebra qui il proprio 40° anniversario di matrimonio, con i Big Three a presenziare amorevolmente.

Sì, la figlia tormentata dall’idea di attraversare la navata senza suo padre ha evocato questa scena ricca di emozioni all’ennessima potenza ogni notte per diverse settimane. Troviamo Jack, con gli occhiali e qualche capello grigio, raggiante mentre ci regala l’ennesimo classico discorso alla Jack, raccontando come per 22 anni l’highlight di ogni sua giornata è stato il bigliettino che sua moglie gli faceva trovare nel pacchetto del pranzo; la coppia ha poi avviato insieme Big Three Homes (già, proprio la compagnia di cui stavano sognando la notte dell’incendio) e lei ha interrotto il rituale, ma a lui non è importato perché “a quel punto l’highlight della mia giornata era proprio lì, seduta accanto a me ogni giorno”. A questo scintillante ricevimento, Rebecca canta “Moonshadow” al marito, la canzone che stava cantando quando i due hanno avuto il loro primo improbabile e intenso incontro. In più, ciliegina sulla torta multistrato, padre e figlia hanno qui la possibilità di ballare insieme, cosa che non le sarà possibile al suo vero matrimonio.

Nonostante l’assenza di Jack abbia largamente pesato sul suo grande giorno con Toby (Chris Sullivan), Kate è riuscita a far pace con il suo senso di colpa in una conversazione con le ceneri di suo padre nel bosco intorno al cottage di famiglia: ha spiegato di doverlo lasciare andare un po’ per permettere a Toby di farsi spazio. Naturalmente Jack non andrà mai via davvero: in questo show che salta avanti e indietro nel tempo il suo spirito è ovunque. Prima che la band finisca di suonare e inizi il countdown di sei mesi prima dell’arrivo della terza stagione, perché non prendersi un cono di gelato alla banana, sedersi su un bel tronco d’albero e leggersi ciò che ha raccontato Ventimiglia di quel momento magico in “The Wedding”?

ENTERTAINMENT WEEKLY: È la realizzazione del desiderio più ardente dei fan quella di vedere Rebecca e Jack insieme nel presente, anche se si tratta di un sogno. Se ricordo bene si era parlato di metterti nei panni del tuo personaggio anziano fin dall’inizio. Qual è stato il tuo primo pensiero quando hai scoperto che questo sarebbe stato il contesto?
MILO VENTIMIGLIA: Ero molto eccitato, ne ero molto felice per molte ragioni. Prima cosa, ho potuto sperimentare quello che provano Mandy o Jon Huertas. Ho potuto stare accanto a Mandy conciato come la versione anziana di Jack che, credo, non è stato solo bello per il pubblico ma anche solo per il pensiero della vita che avrebbero potuto condividere. Oltre a tutto questo poi, cosa più egoistica, ho avuto modo di dividere la scena con attori con cui normalmente non ho modo di lavorare: Justin [Hartley], Chrissy, Sterling [K. Brown], Susan [Kelechi Watson] e le ragazze, Eris [Baker] e Faithe [Herman]. È stato divertente ed entusiasmante, sono grato per l’opportunità concessa a me e a tutti noi dal [creatore Dan] Fogelman e dagli autori di poter portare in scena diverse possibilità per i nostri protagonisti.

Tra l’altro, te li porti bene 73 anni.
Grazie, grazie mille. Per portare avanti l’intero processo [la makeup artist di TIU] Zoey Hay e il nostro team di effetti visivi hanno voluto vedere foto di mio padre, che aveva più o meno l’età di Jack, anche se lui era leggermente più giovane. Ho mandato loro foto di mio padre da diverse angolazioni e hanno immaginato come sarei potuto apparire io se fossi sulla settantina: è stato un lungo processo di tre ore, con tanto di parrucca.

Il pizzetto sale e pepe era carino, ma all’inizio non hai pensato che Jack avrebbe potuto avere un nuovo look in questo periodo della sua vita?
[ride] No: quando Jack è entrato nella cinquantina aveva un pizzetto, è la naturale continuazione. È come vedere foto di uomini quando avevano sui cinquant’anni e si nota poi che il loro aspetto è rimasto perlopiù invariato anche negli anni a seguire. È stata la cosa più semplice: conoscevamo quel look, sapevamo cosa stavamo facendo, quindi invecchiare quello è stato più semplice di sviluppare qualcosa di totalmente nuovo.

Com’è stato girare quelle scene? Chrissy ha menzionato che ti è risultato difficile ridere con le varie protesi.
In realtà faccio fatica a ridere ogni volta che mi trovo una barba finta, un pizzetto finto o qualunque cosa che non siano i soli baffi. Quando rido apro molto la bocca, mi si anima tutta la faccia, quindi essere sul set con i Big Three adulti… è un set totalmente diverso. Si ride un sacco, ci sono molte battute, facevano cose che mi facevano morire ma non ero in grado di ridere troppo con loro perché non volevo rovinare il fantastico lavoro di make-up che il nostro team e Zoe avevano realizzato.

So che sei un papà Pearson molto fiero, com’è stato quindi avere quella scena del ballo padre-figlia con Chrissy e in un certo senso chiudere il cerchio dei momenti con i Big Three adulti? Ora hai potuto avere scene con Justin, Sterling e Chrissy….
È stato fantastico. Un po’ come il resto del cast con cui ho lavorato, io e Chrissy abbiamo assaporato e ci siamo davvero goduti il momento. Ci siamo scambiati molti sguardi nel corso della sequenza, che era ovviamente la sua sequenza ed è emersa quindi questa dinamica del rapporto tra Kate e Jack. Ma si trattava della sua visione e del suo sogno di cosa sarebbe potuto accadere, nel rinnovo dei voti nuziali dei suoi genitori, quindi ho voluto rispettare questo e assicurarmi che il tutto sarebbe stato dal suo punto di vista. La connessione doveva rimandare sempre a Kate.

È stato un lungo viaggio quello di Kate per arrivare a perdonarsi per la morte di Jack. Possiamo dire che questo finale concede la cosa più vicina a una chiusura per questo dolore, mentre lei fa un passo avanti nel matrimonio?
Assolutamente, al cento percento. Era necessario, lei era la persona che ha letteralmente vissuto con Jack sempre intorno, tenendo l’urna con le sue ceneri sul suo camino, quindi ne aveva bisogno e, proprio come lei stessa dice, aveva bisogno di far spazio a Toby. È stata una transizione bellissima verso il prossimo capitolo della sua vita.

Come ti sei approcciato all’interpretazione di Jack in questo periodo della sua vita? Quanto hai dovuto prepararti mentalmente?
Non moltissimo a dire il vero. Guardando la storia di Jack e come ha sempre vissuto la sua vita in modo semplice… mi sento quasi un disco rotto a ripetere sempre quanto amasse sua moglie e i suoi figli, ma penso che sia qualcosa che cresce con l’età. Mi ha dato l’impressione di una persona che avrebbe probabilmente voluto rallentare per quanto possibile, fermarsi ad apprezzare ogni momento, più o meno riflettendo ciò che anche William [Ron Cephas Jones] aveva detto in precedenza: sapendo di essere prossimo alla morte aveva detto “Ti attacchi a questi momenti meglio che puoi”. Credo che Jack sulla settantina avrebbe cercato di rallentare il tempo al massimo per potersi godere la sua famiglia il più possibile.

Mi ha colpito vedere Rebecca senza quel peso di tristezza che si porta sempre dietro. Ha avuto effetto anche su di te vedere quanto apparisse leggera e felice?
Assolutamente sì, l’ho notato anch’io. Ogni volta che vedo la Rebecca del presente mi si spezza il cuore, perché Mandy la interpreta sempre così offuscata da questo peso di vita non vissuta che ha dato piacere non vederle sulle spalle in questa occasione. Sembrava quasi ergersi più fiera, aveva di nuovo la sua leggerezza, sorrideva più facilmente. Le sue lacrime erano lacrime di gioia, niente di diverso.

Pensi che questa sequenza renda le cose ancora più difficili per Miguel? Gli autori si sono già dovuti impegnare molto per tirarlo fuori dal fosso in cui era stato posto dal pubblico per via del fatto che non è Jack, e ora che gli spettatori hanno potuto vedere Rebecca e Jack insieme nel presente diranno sicuramente “ne vogliamo di più”.
[ride] Per questo dovrai chiedere a Dan, Isaac [Aptaker, produttore esecutivo] o Elizabeth [Berger, produttrice esecutiva]. Ho sempre cercato di difendere Miguel e la sua relazione con Rebecca, penso che gli si debba dare una possibilità. Perfino lui ha detto: “Ci sono sempre stati solo Jack e Rebecca”, quindi non credo che la sua presenza sminuisca o minimizzi quel rapporto. La realtà è che le persone dovrebbero accettare le perdite in maniera dignitosa in modo da poter andare avanti, consapevoli che ciò che viene dopo non sminuisce il passato, per niente! La vita è andare avanti, se si rimane ancorati al passato si rimane ancorati a tristezza, rimpianti o rabbia, e questo non fa mai bene.

Fonte

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Ale
Tour leader/traduttrice di giorno e telefila di notte, il suo percorso seriale parte in gioventù dai teen drama "storici" e si evolve nel tempo verso il sci-fi/fantasy/mistery, ora i suoi generi preferiti...ma la verità è che se la serie merita non si butta via niente! Sceglie in terza media la via inizialmente forse poco remunerativa, ma per lei infinitamente appagante, dello studio delle lingue e culture straniere, con una passione per quelle anglosassoni e una curiosità infinita più in generale per tutto quello che non è "casa". Adora viaggiare, se vincesse un milione di euro sarebbe già sulla porta con lo zaino in spalla (ma intanto, anche per aggirare l'ostacolo denaro, aspetta fiduciosa che passi il Dottore a offrirle un giretto sul Tardis). Il sogno nel cassetto è il coast-to-coast degli Stati Uniti [check, in versione ridotta] e mangiare tacchino il giorno del Ringraziamento [working on it...]. Tendente al logorroico, va forte con le opinioni non richieste, per questo si butta nell'allegro mondo delle recensioni. Fa parte dello schieramento dei fan di Lost che non hanno completamente smadonnato dopo il finale, si dispera ancora all'idea che serie come Pushing Daisies e Veronica Mars siano state cancellate ma si consola pensando che nell'universo rosso di Fringe sono arrivate entrambe alla decima stagione.

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