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This is us – E alla fine si crolla

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This is us – E alla fine si crolla

Ben ritrovati addicted!

Settimana scorsa un importante matrimonio ha catturato l’attenzione della mia real life, pertanto eccomi qua oggi a commentare non una, ma bensì due puntate di This is us! Ed effettivamente, se proprio vogliamo dirla tutta, queste due puntate andavano commentate insieme perché la storia di Jack rappresenta il filo conduttore che le collega.

Inizierò proprio da Jack perché la puntata “Vietnam” ci ha mostrato questo fantastico UOMO in uno dei suoi momenti più oscuri, il soldato dedito (ovviamente) alla Famiglia (e agli altri). Jack è andato in guerra per raggiungere il fratello, seppur consapevole dei suoi problemi cardiaci.

E qua mi è scoppiato il pianto inconsolabile perché Jack sapeva di essere malato anche quando si è buttato nella casa a salvare la sua famiglia.

Scusate, non riesco a trattenermi.

Quello che colpisce è l’enorme senso del dovere e della responsabilità di Jack che, memore delle parole di quel padre che abbiamo visto saper essere anche “gentile” e premuroso, non sarebbe mai riuscito ad abbandonare il fratello. Nick era una sua responsabilità e Jack era disposto a tutto pur di proteggerlo.

Toccante la scena in cui ci mostrano tutti i bimbi nati il 18 ottobre 1942, rendendoci consapevoli che, tutti quei maschietti, sarebbero poi partiti per la guerra in seguito a un sorteggio. Una lotteria fatta sulla vita di giovani ragazzi, che cosa orribile! E, oltretutto, consapevoli (i potenti) del fatto che avrebbero mandato al macello reclute totalmente inesperte, segnale che comunque la guerra (come poi la Storia ci ha tristemente dimostrato) non era proprio quel successo che gli americani speravano.

Jack è un leader, ascolta le persone, le motiva, trova loro degli stimoli e loro lo seguono. La paura attanaglia il cuore di Jack durante le missioni, ma il suo sangue freddo lo porta in breve tempo in posizioni gerarchiche di rilievo all’interno della truppa.


Eppure chi lo guarda bene vede dentro quella paura e gli ricorda le cose importanti: ecco che scopriamo chi ha insegnato a Jack a respirare e ascoltarsi permettendogli di tramandarlo alle future generazioni.

Bellissimo il confronto tra Robinson/Jack…

Jack e Randall…

Randall e William…

Il mio povero cuore.

Infine, nel villaggio vietnamita, Jack e il suo essere aperto d’animo e di gran cuore conquistano piano piano anche gli abitanti, lo vediamo nell’episodio del bambino che gli porta del pesce. Nonostante la madre lo sgridi e lo richiami a sé, si capisce che quegli sguardi non sono casuali… e con il nuovo episodio scopriamo , infatti, che il ciondolo tanto caro a Kevin era indossato proprio da quella stessa donna in Vietnam. Cosa scoprirà Kevin? Un amore non corrisposto? Un amore contrastato (molto probabile)?

Kevin ha trovato Robinson, l’ex commilitone del padre, iniziando così il viaggio alla scoperta di Jack e io sono felice che Zoe stia pian piano conoscendo e riconoscendo Kevin. Lui si merita tutto il meglio del mondo.

Randall alla fine è davvero entrato in politica sperando di fare la differenza. Peccato che non si renda conto di quanta differenza potrebbe fare per sua moglie, se solo vedesse quanto lei sia persa, sola e incapace di lasciarsi andare. Beth mi ha davvero commossa, una donna così forte e così terribilmente smarrita che cerca di affrontare questa prova senza dare segni di cedimento, senza cercare conforto, per essere vicina al marito. Cosa succederà quando crollerà? Cosa succederà quando Randall capirà di non averla compresa, di non averla supportata? Lei che per lui è sempre stata presente ora si ritrova ad aver bisogno, ma lui è troppo concentrato su di sé per capirlo.

Infine, Toby. Questa puntata ci ha mostrato Toby nelle varie fasi della vita che l’hanno portato a essere colui che è oggi, che l’hanno portato a conoscere Kate. Toby è da sempre un animo sensibile, allegro ma con una grande tristezza dentro di sé. Non sappiamo bene cosa abbia causato questa tristezza, sicuramente ci hanno mostrato come i suoi genitori non andassero molto d’accordo, ma gli volevano bene. E quello che sappiamo è che dinnanzi ai problemi, alle delusioni, lui si rinchiude in questa tristezza, senza forze, senza riuscire a respirare (il ventilatore acceso in viso sembra ricreare la necessità di aria, di freschezza).

E dopo quel percorso di ritorno a se stesso, nel giorno che dovrebbe essere il più felice per una coppia, quello in cui i due partner scoprono di aspettare finalmente il figlio tanto desiderato,  ecco che Toby tocca nuovamente il fondo. Crolla. È finalmente libero di lasciarsi andare perché sua moglie è felice, ma lui è spezzato. Quello che mi chiedo, a questo punto, è perché il Toby del futuro sia ancora in un letto… voglio dire: ora lui è a un passo dal baratro ma sta per aver un figlio, quindi ha tutto l’interesse per riprendere la sua terapia e rimettersi in sesto. Perché, invece, è ancora depresso nel futuro? Depresso e senza Kate. Come procederà la gravidanza? Non so voi, ma io non riesco a essere positiva. E Kate e Toby, si meriterebbero una gioia, se la meriterebbero davvero. Ma qualcosa mi dice che quella Kate felice davanti a quei tasti sia solo un miraggio passeggero, presto torneranno le nuvole.

Vorrei spezzare una lancia in favore di Miguel,  segue le orme di Jack più che può dimostrandosi un amico sincero, leale e sempre presente.

TOP 3 dalle puntate

1. Kevin che fa recapitare alla sua amata una federa di raso senza neanche sapere o capire perché lei ci tenga, ma solo perché pensa che per lei sia importante. SONO TUA PER SEMPRE.

2. La scena con tutti i bambini al nido e la data di nascita sui cartellini, emotivamente provante e significativa per la storia. VERAMENTE TOCCANTE.

3. Toby che, nel momento della più grande felicità, è come se si potesse liberare di un peso e si accascia sulla moglie. Fragile e spossato, nudo dinnanzi alla sua realtà. TANTA, INFINITA,TRISTEZZA.

Vi lascio con il promo del prossimo episodio, intitolato “Kamsahamnida”:

Come sempre, per rimanere sempre aggiornati sulla serie non dovete che passare da questa fantastica pagina:

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Nata negli anni 80, grazie al suo papà clone di Magnum P.I., cresce a pane e “Genitori in blue jeans” (dove si innamora di Leonardo di Caprio che troverà poi in quei film tanto amati come "What's Eating Gilbert Grape" o “Total eclipse”), l’uomo da 6 milioni di dollari, l’A-Team, Supercar e SuperVicky. L’adolescenza l’ha trascorsa tra Beverly Hills 90210, Santa Monica e Melrose Place..il suo cuore era sul pianeta di Mork e alle Hawaii..anche se fisicamente (ahimè) era sempre e solo nella provincia bergamasca. Lettrice compulsiva fin dal giorno in cui in prima elementare le hanno regalato Labirinth è appassionata di fantasy (Tolkien è il suo re, Ann Rice e Zimmer Bradley le sue regine) e di manga (Video Girl AI in primis per arrivare a Paradise Kiss e Nana), anche se ultimamente è più orientata a letture propedeutiche pediatriche! Ama studiare (tra laurea, dottorato e master ha cominciato a lavorare a 28 anni!!) ed imparare, ma non fatela arrabbiare altrimenti non ce ne è per nessuno!

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