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This Is Us – Basta poco per fare tanto. Per cambiare tutto.

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This Is Us – Basta poco per fare tanto. Per cambiare tutto.

Quest’anno ho un problema con This is us, sebbene le puntate mi piacciano sempre, mi rimane una sensazione di “incompleto”, di mancanza, come se, emozioni a parte, non riuscissero a darmi quel qualcosa in più che mi davano prima. E non sto dicendo che non mi emoziona, tutt’altro, però è come se la storia si fosse arenata in un basso fondale dal quale deve necessariamente uscire.

Mi spiego meglio.

Nella prima stagione abbiamo scoperto che Jack, padre adorato, a un certo punto ha incontrato un funesto destino, lasciando questa famiglia con un peso terribile da sopportare. E così fino alla seconda stagione gli autori ci hanno portati alla scoperta della fine di Jack. Mi chiedo se non fosse giusto far finire in quel momento anche la sua storia, e non perché non più interessante, ma perché mi sembra di conoscerlo così bene da non aver bisogno di ulteriori dettagli, il suo ciclo si è chiuso.

Quello che mi manca è capire come abbiano affrontato il post-mortem Rebecca, Kevin, Kate e Randall, perché di fatto ci hanno mostrato pochissimo di loro. Vorrei anche capire come effettivamente si siano avvicinati Rebecca e Miguel visto che ci hanno mostrato un contatto Facebook e niente di più: è davvero un peccato. Infine, vorrei conoscere Rebecca: di lei sappiamo che aveva un sogno, sogno che si è infranto nella calda California, sappiamo dei dissapori con la madre, ma poi? Cosa ha fatto nella sua vita oltre a innamorarsi di Jack?

Il passato non è solo la storia di Jack e se è ora di lasciarlo andare, beh, lasciamolo andare: i suoi figli portano egregiamente avanti il suo nome.

Kevin e Jack. Jack e Kevin. Nella scorsa puntata abbiamo visto un sacco di parallelismi tra padre e figlio, e seppur Kevin segua (di fatto) le orme di Jack, sa benissimo che alcune scelte per come è fatto lui non vanno bene: lui non vuole segreti o zone d’ombra, lui vuole sincerità e trasparenza.

Bellissima la scena nella vasca che riporta alla mente la stessa cura che Jack ha sempre avuto per la sua Bec.

Kevin confessa a Zoe che si sta innamorando di lei ed è stato davvero dolcissimo, così senza difese, così sincero, così pronto a consegnare il suo cuore nelle mani di questa ragazza. Zoe è strana, sembra non ci si possa fidare di lei, che forse sarebbe meglio non lasciarsi andare per non rischiare di rimanere scottati. Tuttavia, in più occasioni, ha dimostrato di esserci, di essere una persona su cui vale la pena credere. E, visto il suo passato, io voglio scommettere su di lei, voglio credere che lei e Kevin abbiano un futuro insieme.

In quest’ultima puntata ho amato Miguel: non ha avuto una vita facile con la sua famiglia, e mi ha fatto pensare un sacco. Io amo il mio lavoro, troppo forse, ma voglio credere che mio figlio apprezzerà il tempo che passo con lui a prescindere da quanto sia. Ognuno di noi ha solo una vita da vivere e nella lista delle proprie priorità devono esserci quelle che ci permettono di realizzarci. E non sto dicendo di mettere da parte i figli, i figli per me sono una priorità, ma senza il mio lavoro non sarei io. Serve un compromesso, bisogna fare in modo che i figli ci sentano, che ci vivano a prescindere da quanto stiamo con loro. Tutto questo Jack lo riassume meravigliosamente bene con le sue parole, e io sono molto felice che i Pearson abbiano capito che bella persona sia Miguel e che le figlie di Randall lo chiamino “nonno”. Miguel se lo merita.

E’ la festa del Ringraziamento, e attraverso un compito assegnato a Randall siamo invitati a riflettere su come anche un estraneo ci possa cambiare, come un gesto all’apparenza insignificante possa innescare una serie di eventi che ci cambiano la vita. Così è stato per il pompiere che ha trovato Randall, o il dottor “lemonade” per aver spronato Jack, così è stato per William e il suo compagno. Basta poco per fare tanto.

Nel passato vediamo ancora Jack in Vietnam e finalmente abbiamo scoperto come è entrato in possesso del ciondolo: lui ha salvato il bambino di quella ragazza e io, dopo la storia di Nicki, non posso non pensare che in qualche modo tutto questo porterà alla morte del fratello di Jack, e che lui lo rimpiangerà per sempre, consapevole però di non poter lasciare morire un bambino. Un bambino è solo un bambino e, alla fine del giorno, ognuno di noi si deve poter guardare allo specchio e fare i conti con la propria coscienza. Vedremo come andrà…

Abbiamo anche visto Kate e Toby alle prese con la gestione di una casa e di un’adolescente e devo dire che se la sono cavata egregiamente. Toby non è ancora uscito dal tunnel della sua ansia, ma Kate gli sta vicino ed è molto comprensiva e amorevole, spero che la loro felicità non vada in frantumi, la vita non può essere fatta solo di dolore e cose brutte da sopportare.

Non ho apprezzato molto il comportamento di Randall e il suo modo di supportare Beth: per una donna come lei la mera accettazione senza confronto è segno di scarsa considerazione, e Randall non ha compreso che la sua frustrazione, la sua delusione, non erano da colmare con una finta approvazione, ma con stimoli e iniziative. Quest’ennesima batosta non ci voleva per Beth, e ora Randall si è messo contro anche l’unica persona che ha creduto in lui come politico. Peccato, confido che si saprà riprendere egregiamente.

Vi lascio con il promo del prossimo episodio, intitolato “The Beginning is the End of the Beginning”:

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Nata negli anni 80, grazie al suo papà clone di Magnum P.I., cresce a pane e “Genitori in blue jeans” (dove si innamora di Leonardo di Caprio che troverà poi in quei film tanto amati come "What's Eating Gilbert Grape" o “Total eclipse”), l’uomo da 6 milioni di dollari, l’A-Team, Supercar e SuperVicky. L’adolescenza l’ha trascorsa tra Beverly Hills 90210, Santa Monica e Melrose Place..il suo cuore era sul pianeta di Mork e alle Hawaii..anche se fisicamente (ahimè) era sempre e solo nella provincia bergamasca. Lettrice compulsiva fin dal giorno in cui in prima elementare le hanno regalato Labirinth è appassionata di fantasy (Tolkien è il suo re, Ann Rice e Zimmer Bradley le sue regine) e di manga (Video Girl AI in primis per arrivare a Paradise Kiss e Nana), anche se ultimamente è più orientata a letture propedeutiche pediatriche! Ama studiare (tra laurea, dottorato e master ha cominciato a lavorare a 28 anni!!) ed imparare, ma non fatela arrabbiare altrimenti non ce ne è per nessuno!

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