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The Writer | 1.07 – Once Upon A Globe

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The Writer | 1.07 – Once Upon A Globe

THE WRITER
CAPITOLI PRECEDENTI

1.01 – Midsummer Night’s Nightmare
1.02 – Something is rotten in the state of England
1.03 – Nothing Will Come Of Nothing: Write Again
1.04 – Let not light see my black and deep desires
1.05 – Write with me
1.06 – The Truth is inside my head

https://www.youtube.com/watch?v=pF_cHVIY_-g

LONDRA, QUANDO LE COSE FUNZIONAVANO ANCORA
Mi sveglio, dalle persiane filtra un leggero raggio di luce. Guardo l’orologio, sono appena le 5.30 ma sembra già esserci già abbastanza luce fuori. Rick sta dormendo profondamente nel letto di fianco al mio, l’emozione di essere finalmente a Londra sembra non turbarlo particolarmente. Io non resisto, devo alzarmi, devo uscire, devo vivere questa meravigliosa città!
Cercando di fare il minor rumore possibile mi infilo in bagno. Mi preparo per una rapida doccia e mi guardo allo specchio. “Jim sei proprio un figo” penso tra me e me. Sono già in doccia. Non faccio in tempo a focalizzarmi su alcun pensiero preciso che mi trovo già pronto per uscire, infilo nella tasca dei jeans la cartina di Londra, inforco una spallina dello zainetto e cerco di uscire dalla porta della stanza dell’hotel senza svegliare Rick.
Questo è il mio momento e questa è la mia Londra.
L’albergo dove alloggiamo si trova in una laterale di Oxford Street, raggiungere Hyde Park è semplice e rapido, non mi serve nemmeno la cartina. Dallo zaino sfilo il mio ipod e faccio partire la playlist che avevo preparato per questo viaggio.

I 3 Doors Down con la loro ‘Landing In London’ mi mettono del giusto mood.
Londra sembra essersi già svegliata da un pezzo, ma è così tranquilla rispetto alla mia chiassosa New York.
Le canzoni avanzano come i miei passi e sulle note di ‘Wrong Side Of Heaven’ arrivo lì, arrivo in quel posto che tanto avevo aspettato.

Il Serpentine Lake sembra non essere ancora preso d’assalto dai turisti, sono praticamente solo seduto sulla sponda occidentale. Mi emoziona la vista del sole riflesso su quelle tranquille acque. Due scoiattoli poco distanti da me giocano a rincorrersi, alcune paperelle stanno nuotando vicino alla sponda. Ed eccola che arriva, la spinta a scrivere la sento arrivare sempre nello stesso modo. Una morsa allo stomaco mi attanaglia, DEVO SCRIVERE.

LO SENTO.

Apro rapido la zip dello zaino e sfilo la mia pesante agenda rossa, la apro in un punto a caso, non è importante dove scriva, purché lo faccia ora. La mano leggermente mi trema, ho sempre paura di lasciarmi andare, ho sempre paura di far soffrire qualcuno.

“Joshua quella mattina stava pensando solo a una cosa, doveva vendicarsi. Doveva fargliela pagare, nessuno mai lo aveva trattato in quel modo. Il suo capo era sempre stato uno stronzo, sin dal primo giorno di lavoro. Ma mai si era dimostrato così meschino.”

Quando mi accorgo di star scrivendo su Joshua tiro un sospiro di sollievo, in cuor mio so già cosa sta per succedergli e so che si merita un po’ di felicità. E’ uno dei miei preferiti, lo ammetto.

“Seppur avesse calcolato tutto nei minimi dettagli, rimaneva comunque una piccola variante che non aveva calcolato. LA FELICITA’. Sì è vero che il suo capo lo aveva appena licenziato attribuendogli colpe non sue, ma non aveva minimamente previsto di ritrovare quel biglietto della lotteria nel suo vecchio portafoglio e non aveva minimamente previsto di andare a controllarlo proprio in quel momento. Joshua aveva vinto, Joshua era milionario e con tutta probabilità non avrebbe mai più dovuto lavorare nella sua vita.”

“Che stai facendo?!” Helen era arrivate alle mie spalle.

“Niente!” con un rapido gesto chiudo l’agenda, ma non avevo ancora finito di scrivere, una morsa mi attanaglia lo stomaco, dovevo portare a compimento il fato di Joshua al più presto possibile.

“A me sembrava stessi scrivendo qualcosa… poesie?? Sei un romantico e te ne vergogni? Sù Sù, dai mostra!”

“Ma come hai fatto a trovarmi?”

“Sciocco, ti ho visto uscire dall’hotel dalla finestra della mia stanza e son mesi che parli di questo laghetto… era ovvio fossi venuto qui!”

“Vabbè, lasciami stare, devo andare e tra meno di un’ora ci aspettano per far colazione con tutta la classe.”

Controllo che l’agenda sia al sicuro dentro allo zaino, lo chiudo e lo inforco.

“Torno in Hotel! Vieni?!”

“No no, voglio godermi ancora un attimo questo posto e cercare di capire cosa ti abbia ispirato… magari una poesia d’amore su Rick!” Helen bofonchia.

Corro via a gambe levate, devo trovare un posto dove fermarmi e finire di scrivere quel destino. Ho paura. Helen sembrava veramente curiosa, sarà riuscita a leggere qualcosa quando è strisciata alle mie spalle. Ho paura qualcuno scopra il mio segreto e mi prenda per pazzo.

STANZA 707.
Helen bussa ripetutamente alla porta per alcuni secondi, poi senza attendere che qualcuno dall’interno giunga ad aprirla irrompe nella stanza con tutto il suo brio fingendo di coprirsi gli occhi con la mano onde evitare di assistere a scene imbarazzanti. Helen è così, nessuna porta può fermarla, nessun ostacolo può metterla in difficoltà e nessun uomo può davvero capirla.

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HELEN
Hola? Playboy?
Siete presentabili?

Jim, fino a quel momento di fronte allo specchio, afferra la sua giacca posata sul letto e sorride. Ormai è abituato alle stranezze e all’eccentricità di Helen, ma in qualche modo la sua energia riesce sempre a travolgerlo e questo gli piace, anche se non lo ammetterebbe mai.

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JIM
Hey, e se non fossimo stati
in condizioni decenti per gli
occhi di una ragazza?

HELEN
Allora ci sarebbe stato
da divertirsi!
Ma sfortunatamente per voi,
questa sera io ho il mio obiettivo:
Un gran bel britannico per rendere
questo viaggio memorabile!

Rick esce ridendo dal bagno mentre cerca ancora di dare un ordine apparente ai suoi riccioli ribelli.

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RICK
Vedi Jim, Helen ha davvero
capito in pieno il significato
di questo viaggio culturale!

HELEN
Non siamo mica tutti come te,
sig. Brecht, e rinuncia a venire
a capo di quei capelli, lo sai
che hanno vita propria!

Mentre continua a guardarsi allo specchio per mettere a punto il proprio look, Jim esplode in una risata in seguito all’affermazione di Helen che adesso sembra ancora più compiaciuta. Rick continua a guardare prima Jim e poi Helen con finta indignazione nel suo sguardo.

RICK
(a Jim)
Ah è così? Sei dalla sua parte
adesso? Che fine ha fatto la
solidarietà maschile? Non tutti hanno
la fortuna di poter vivere con una
fornitura a vita di gel per capelli!

JIM
(imitando una risata
priva di divertimento)
AH AH, perlomeno io li
controllo i miei capelli!

Helen si getta divertita su uno dei due letti della stanza, comportandosi come se fosse il centro di quel mondo, del suo mondo, come al solito.

HELEN
Rinfoderate le bacchette maghi,
riservate qualcosa per le donzelle
inglesi! E comunque non sarete mai
favolosi quanto me, vero?

Rick e Jim si guardano sorridendo senza dire una parola, consapevoli del bisogno di Helen di alimentare il suo ego minuto dopo minuto.

HELEN
VERO???

JIM & RICK
(in coro)
Si, si certo!

JIM
Assolutamente

RICK
Nessuno potrà resisterti

HELEN
Uhm, così va meglio!

Mentre i ragazzi tornano ad ultimare il loro look per la serata, lo sguardo di Helen cade su un’agenda rossa posata sul comodino che divide i due letti della stanza d’albergo in cui dormono Rick e Jim. Helen guarda per alcuni secondi l’agenda e poi sorride pensando a un nuovo modo per sfottere i suoi amici.

HELEN
Ok, Jimmy promettimi che non
ti porterai dietro anche quella
stasera!

JIM
Primo, non chiamarmi Jimmy!
E secondo, perché non dovrei?

HELEN
Jim ti prego, stiamo andando in uno
dei pub più famosi di Londra,
non posso permettermi di farmi
vedere al fianco di un americano
con un’agenda rossa sotto il braccio,
ho intenzione di non tornare sola
con voi due in albergo questa sera!

JIM
Guarda che le ragazze inglesi
sono affascinate dalla cultura!

HELEN
Sì, dev’essere proprio con la
cultura che il principe Harry ha
rimorchiato tutte le sue conquiste!

RICK
Non ha torto!

JIM
Il principe Harry non ha il mio
fascino! Io mi porto l’agenda!

HELEN
Ricky aiutamiiii!!

RICK
Mi dispiace Helen,
è una battaglia persa!

I ragazzi ridono divertiti. Rick e Jim sembrano finalmente pronti, Helen scende dal letto e indossa nuovamente le scarpe nere col tacco scelte insieme a un paio di pantaloni neri attillati e a una camicetta di seta sbottonata ad altezza seno. Avvicinandosi allo specchio, Helen si fa spazio tra Jim e Rick, poi una volta al centro cinge entrambe le spalle dei ragazzi che in risposta incrociano le loro braccia con finta altezzosità coprendo i fianchi di Helen in stile bodyguard.

HELEN
Andiamo, conquistiamo, torniamo!
Nessuno come noi

Rick, Helen e Jim continuano a guardare il loro riflesso nello specchio convinti più che mai che nessuno avrebbe mai potuto dividerli e determinati a vivere insieme i loro anni migliori.

Facciamo una tappa intermedia, il Babylon ci sta aspettando, ma mi servono 2 minuti solo per me. Convinco Helen e Rick di fermarci in un pub vicino al locale. “Ci serve un posto dove iniziare che ci farà sembrare il grande B ancora più figo!”, bene, la mia scusa sembra funzionare… Entrati in uno dei tanti pub londinesi mi allontano subito con una scusa. “Devo andare in bagno!”, presi dalla scelta della birra perfetta, Helen e Rick sembrano non notare tra le mie mani l’agenda, ho bisogno di un attimo per me. Porto con me la mia agenda e non posso fare a meno di pensare a lei. Rose è sempre stata la mia perla. Credo di essermi innamorato di lei la prima volta che scrissi il suo nome. Rose, non ci può innamorare di quei capelli biondi al vento o di come sia sempre spensierata e profonda. Rose è il motivo per cui ho sempre voluto venire a Londra. Rose è l’amore della mia vita. Devo conoscerla.
Apro il mio fardello e inizio a scrivere di lei:

Rose quella sera andò al Babylon, non sapevo bene perché, ma sapeva che doveva andarci. Sfilò dal suo armadio quell’abito bianco a pois rosa che le piaceva tanto e sistemò i suoi lunghi capelli biondi con un cerchietto abbinato. Aveva voglia di uscire, aveva voglia di parlare con qualche sconosciuto e non sapeva che quella sera avrebbe incontrato l’amore della sua vita, Jim.

Mi preparo, sono agitato, sono emozionato, mi tremano le mani. Come farò a farmi notare da lei? Come sarà stringerle la mano? Come farò a mentirle e a fingere di non conoscerla?

Rose… credo di amarti…

LONDRA. È sera inoltrata ormai e la musica che invade il Babylon anticipa la sua presentazione decine di metri prima di arrivare al pub. Rick, Helen e Jim si avvicinano al celebre locale londinese e una volta di fronte all’ingresso mostrano i biglietti VIP al bodyguard all’entrata, sorridono entusiasti e fanno un passo avanti verso quella serata che avrebbe cambiato la loro storia.
La musica è assordante, il posto gremito di volti dai lineamenti confusi e anonimi ma ciò che è evidente è l’entusiasmo che dilaga, è la convinzione tipica dei giovani di avere ogni risposta in tasca, di possedere la possibilità di conquistare il mondo, proprio lì, proprio in quel momento.
Jim, Helen e Rick si guardando intorno affascinati, anche gli inglesi a quanto pare sanno far festa. Lo sguardo di Helen si posa su un ragazzo circondato dai suoi amici seduto a un tavolo in fondo al pub. Sembra il cuore del suo gruppo ma in qualche modo è anche il più modesto, un po’ nell’ombra, un po’ eclissato. Helen sembra fissarlo intensamente, come un cacciatore come la sua preda, come un giocatore che sa di non poter perdere. Fermando improvvisamente anche i suoi amici, Helen si prepara ad agire.

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HELEN
Fermi tutti. Ci siamo. Eccolo lì.

Rick e Jim cercano di avvistare l’obiettivo di Helen.

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RICK
Chi è?

HELEN
Oddio devo insegnarti proprio tutto!
Ti basta sapere che è uno dei giovani
rampolli più importanti di Londra

RICK
Davvero? Sembra triste però

HELEN
Ancora per poco! Separiamoci,
non vorrei che si facesse un’idea
sbagliata! Non aspettatemi alzati
ragazzi!

Helen si allontana da Rick e Jim puntando determinata il suo obiettivo. Rick la segue con lo sguardo, stranamente incuriosito dal ragazzo per cui Helen sembrava aver già perso la testa ma nel momento in cui Jim lo strattona, Rick distoglie l’attenzione da lui e poi sorridendo segue il suo amico dall’altra parte del locale, nei pressi del bancone.
Helen si avvicina al tavolo in fondo al pub, il ragazzo che le interessa adesso è solo con un amico a cui sembra molto legato e questo significa più possibilità per lei di restare in sua compagnia e giocare tutte le sue carte per conquistarlo, come un trofeo, com’è abituata a fare da sempre. Ormai di fronte a lui, Helen si accomoda senza invito su una delle sedie intorno al suo tavolo e poi sorridendo, guarda il ragazzo con sicurezza.

HELEN
Posso vero? Dicono che gli inglesi
siano incredibilmente gentili con le
giovani turiste americane, in quanto ricercatrice,
cerco di capire se quanto si dica è vero

RAGAZZO
Ah, quindi sei qui per la ricerca?

HELEN
Certo! Per quale motivo sarei
qui altrimenti? Sono una ragazza seria io!

RAGAZZO
Lo so, lo so, ne sono certo

HELEN
Allora, immagino di poter restare
no?

RAGAZZO
Non metterei mai un limite alla conoscenza!
Sono Amilton, e lui è il mio amico Rhys!

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HELEN
Vi siete appena guadagnati il primo
capitolo della mia ricerca!
Un drink ed è vostro anche il secondo!

AMILTON
Affare fatto allora!

Amilton ordina da bere con un cenno al barista mentre Helen di fronte a lui continua a sorridergli maliziosamente.
Passano diversi minuti e Helen e Amilton continuano a chiacchierare amichevolmente, Helen cerca di flirtare più apertamente tante volte ma Amilton, per quanto divertito, continua a fare un passo indietro nonostante sia ormai solo con la ragazza.

HELEN
Non vorrei aver fatto fuggire
il tuo amico

AMILTON
(ridendo)
E perché mai? Hai soltanto
usurpato il suo posto
e bevuto i suoi drink, si sarà
sentito a casa!

HELEN
Beh se non riesce a reggere una
sola ragazza americana non è colpa
mia, no?

AMILTON
Ah no, assolutamente!

HELEN
(avvicinandosi
di più ad Amilton)
Ma dimmi di te, Amilton Davenport,
cosa fai nella vita oltre ad essere
uno dei ragazzi più conosciuti in tutta
l’Inghilterra?

AMILTON
Sei informata vedo!

HELEN
Te l’ho detto, prendo le mie ricerche
molto seriamente!

AMILTON
Diligente! Diciamo che studio
e cerco di non essere così popolare

HELEN
Perché? Potresti avere il mondo
ai tuoi piedi! Per non parlare
delle ragazze! Non mi dire che
l’affascinante Amilton non approfitta
del suo nome per fare strage di cuori

AMILTON
Non ci crederai ma non è proprio
il mio stile!

HELEN
(posando la mano
sulla gamba di Amilton)
E qual è il tuo stile
Amilton?

AMILTON
Vuoi davvero saperlo?

HELEN
Non sai quanto

AMILTON
(spostando la mano
di Helen dolcemente)
Non questo, mi dispiace

Helen è visibilmente sorpresa ma non demorde, non è sua abitudine lasciare la presa senza aver prima provato ogni tentativo.

HELEN
Qual è il problema? Non esci
mai con le ragazze che non fanno
parte del tuo mondo aristocratico?

AMILTON
No, non è per questo,
credimi, non esco mai soprattutto
con le ragazze del mio mondo

HELEN
Davvero? Perché non usciamo
da qui e mi racconti tutto
in un posto più tranquillo,
intimo magari

AMILTON
Mi piacerebbe ma non posso,
davvero, non è per te, tu sei
fantastica

HELEN
Lo so! E non hai visto
ancora niente!

AMILTON
Ne sono certo! Ma non sarò
io il fortunato ad approfittarne
Helen

HELEN
Non esserne ancora così sicuro

AMILTON
Credimi, sono sicuro di poche cose
nella mia vita ma di questo,
di questo lo sono

HELEN
Un ragazzo così riservato ha solo
una scusante, una fidanzata!
Lei è qui adesso?

AMILTON
(sorridendo)
No, non c’è, e non è
la mia fidanzata,
è … complicato

HELEN
Io potrei aiutarti a rendere
tutto molto più semplice

AMILTON
Mi dispiace Helen,
non credo proprio!
Ti auguro di passare una
splendida serata! E prendi ciò
che vuoi, offro io!

Amilton sorride dolcemente ad Helen un’ultima volta, poi si alza e sta per allontanarsi quando la ragazza lo richiama

HELEN
Hey Amilton, la tua inglesina
merita davvero tanta fedeltà
anche se non è la tua fidanzata?
Io potrei essere molto di più!

AMILTON
Lei merita il meglio,
è per questo che non è la
mia fidanzata! E mi dispiace dirtelo,
ma non è inglese,
è americana!

Amilton si allontana dal tavolo e raggiunge l’uscita del locale mentre Helen resta sola con un drink tra le mani e la sua delusione si trasforma lentamente in rabbia, troppo evidente nei suoi occhi per essere nascosta.

Jim lo aveva strattonato costringendolo a seguirlo dall’altra parte del Pub, nelle vicinanze di un bancone a cui sembrava quasi impossibile avvicinarsi mentre ordinare qualcosa da bere diventava praticamente una missione suicida degna dei migliori stuntman di Hollywood… o in questo caso della BBC. Sta di fatto però che Rick non riusciva a smettere di pensare a quel ragazzo che Helen aveva puntato ma questi suoi pensieri non si dipingevano di imbarazzo o ambiguità, per la verità non riusciva neanche a metterli del tutto a fuoco, semplicemente era come se in qualche modo gli sembrasse di conoscerlo da sempre, di conoscere il suo dubbio perenne e le sue paure radicate dentro di sé, di scorgere in lui un animo buono ma tormentato dai suoi stessi timori. Perché sapeva quelle cose? Perché una serata che si prospettava esplosiva si stava trasformando in una seduta psicoanalitica?
Rick non ci sta e decide di prendere tutti i suoi pensieri assurdi e rinchiuderli in una scatola che, se tutto fosse andato secondo i piani, non avrebbe mai più riaperto. A pochi passi da lui, Jim si volta e gli va incontro con due piccoli bicchieri riempiti fino all’orlo di un liquido trasparente.

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RICK
(dubbioso)
Cos’è?

JIM
Quanto parli,
manda giù e basta!

Con un solo movimento sincronizzato, Rick e Jim bevono tutto d’un fiato il loro primo drink della serata. E non appena Rick inclina leggermente la testa all’indietro e la sua gola sembra andargli in fiamme per alcuni istanti, anche la sua mente comincia ad alleggerirsi sempre di più.

RICK
Wow, tequila …
Non mi piace …
Ne prendiamo un altro?

Jim ride divertito e si avvicina al bancone del pub seguito da Rick. Due, tre, quattro bicchierini capovolti sul piano formano una fila sempre più lunga. Poi è il momento di un boccale di birra, per riuscire a smaltire tutto l’alcol precedente e avere la possibilità di ricominciare da zero. In balia di una confusione che lentamente prende il sopravvento sulla sua razionalità, Rick crede di vedere Jim di fronte a sé mentre armeggia con qualcosa nella sua borsa, poi dopo averla richiusa, lo vede voltarsi verso di lui e dirgli qualcosa tipo: “Sta a vedere adesso” ma sebbene non sia certo di potersi fidare di ciò che ha sentito, Rick nota comunque una bellissima ragazza dai capelli biondi raccolti da un cerchietto rosa abbinato al suo abito bianco a pois che si dirige esattamente verso di loro, sorridendo genuinamente.

RAGAZZA
Ciao, io sono Rose,
e spero davvero di non
sembrarvi sfacciata ma vi guardavo
dall’altra parte del bancone e
ho sentito come una spinta che
mi convinceva a venire qui da voi
a parlarvi!

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JIM
(emozionato)
Ciao Rose! Sono contento
che tu abbia scelto di venire!
Io sono Jim e lui è Rick!

RICK
(abbastanza brillo)
Sì … sono Rick …
Rick, sono io,
credo …

JIM
Mi piace molto il tuo vestito
Rose!

ROSE
(sorridendo)
Oh, grazie! Me lo sono regalato
qualche giorno fa, dopo aver
superato un esame difficile,
ho deciso di premiarmi!

JIM
Storia dell’antica Roma vero?

ROSE
Oh mio Dio Sì!!
Come fai a saperlo?

JIM
Diciamo che è un po’ il
mio superpotere!

Rose e Jim sorridono spontaneamente mentre nello stesso momento Rick sembra particolarmente impegnato a litigare furiosamente con un suo ricciolo ribelle, evidentemente fuori posto secondo lui.
Rose fa un passo avanti verso Jim, posa dolcemente la mano sulla sua spalla e poi prende un lungo respiro, come se cercasse di abbracciare tutto il suo coraggio per pronunciare quelle parole che non può più tenere dentro.

ROSE
Perdonami davvero ma …
posso farti una domanda?

JIM
Tu puoi chiedermi tutto
quello che vuoi!

ROSE
Ok, è un po’ imbarazzante …

JIM
Sta tranquilla!

ROSE
Va bene …
Volevo solo chiederti …
Il tuo amico è fidanzato?
Perché è carinissimo e vorrei
chiedergli di uscire con me!

Jim sembra quasi sconvolto dalla domanda, continua a guardare la ragazza dei suoi sogni con occhi sbarrati e allo stesso tempo cerca disperatamente di capire cosa stia succedendo, perché la sua realtà adesso sembri sfuggire improvvisamente al suo controllo.

JIM
Co-Cosa??
Il mio amico?

ROSE
Sì, lui, ha detto di chiamarsi
Rick vero?

JIM
S-Sì ma no, non deve
essere lui, dovrei essere …
sei sicura?

ROSE
Sì, mi piace da morire,
io credo … credo di esserne
innamorata!!

Jim riconosce perfettamente quelle parole, riconosce quella sensazione assurda che ti invade la mente senza alcuna spiegazione e riesce a capirla così bene perché è stato lui a scriverla, pochissimo tempo prima. Ma allora perché Rose, la sua Rose, rivolge le sue attenzioni a Rick e non a lui? Come può essere possibile? Come un pugno ricevuto senza preavviso in pieno stomaco, Jim ricorda chiaramente gli ammonimenti della lettera che ancora conserva gelosamente nella sua agenda. Ha letto quella lettera centinaia di volte eppure le sue emozioni l’hanno spinto a ignorarla completamente, andando contro una delle più importanti regole lì enunciate con solennità: NON FAR INNAMORARE. Tutto ora diventa incredibilmente più chiaro, dannatamente logico purtroppo. E con estrema delusione Jim non può far altro che accettare la sua punizione cosmica.

JIM
No, Rick non è fidanzato

RICK
(sentendo pronunciare
il suo nome)
Io sono Rick!
Hey ma …
dov’è andato il ragazzo
con cui stava parlando Helen??

ROSE
(sorpresa)
Ah tu sei … scusa,
io non l’avevo capito,
oddio che figura!

RICK
Cosa? No no no,
io non sono gay,
davvero

ROSE
Tranquillo, non è mica
un problema, anzi,
ti ammiro

RICK
Sì, grazie …
Cioè no, perché ti ringrazio?
Non sono gay

ROSE
Davvero, va bene così!
Io vado adesso,
ti auguro di trovare
il ragazzo dei tuoi sogni Rick!

RICK
Cosa? No, ma io non sono …

Rick prova a spiegarsi ma Rose nel frattempo si è già allontanata. Stranito ma troppo ubriaco per capire davvero cosa fosse appena successo, Rick guarda Jim come un cucciolo sperduto e nonostante la delusione ancora lo pervada, Jim non può fare a meno di sorridere vedendo Rick in quello stato. Passano pochi istanti, e anche Helen raggiunge i due ragazzi dopo averli lasciati a inizio serata.

HELEN
Hola bimbi!
Come va da queste parti?

RICK
Helen io sembro gay?

HELEN
No Ricky, sembri ubriaco

JIM
Hey va tutto bene?
Sei strana!

HELEN
Sì, ho solo beccato l’unico
bravo ragazzo in tutta Londra!
Sentite io torno in albergo ok?

JIM
Aspetta, veniamo con te

HELEN
No, no, restate pure!
Ho già chiamato un taxi!
Ci vediamo domani!

JIM
Sei sicura?

HELEN
Sicurissima!
Divertitevi e non fate niente
che io non farei!

JIM
Agli ordini!

Helen saluta i suoi amici e si avvia verso l’uscita del pub mentre Jim, impegnato a impedire a Rick di tagliare il suo ricciolo ribelle con una forchettina trovata sul bancone, non si accorge che la sua borsa, lasciata incustodita su uno sgabello, adesso è completamente aperta.

La luce del giorno ormai avviato da circa sette ore riempie debolmente la stanza attraverso le tende leggere che coprono la finestra, accompagnando dolcemente gli ultimi minuti di riposo di Rick. L’espressione rilassata sul volto del ragazzo ancora appisolato ma completamente in pace e in armonia con l’atmosfera di quel giorno viene improvvisamente turbata da una serie di rumori interni alla stanza che costringono Rick a tornare immediatamente alla realtà, abbandonando completamente la serenità del suo sonno.
Rick apre gli occhi lentamente, ancora un po’ svogliato dall’inevitabile risveglio. La sua vista è offuscata mentre la sua mente comincia a mettersi in moto, ripulendosi razionalmente dai ricordi confusi e annebbiati della sera precedente. Man mano che il contatto con la realtà diventa sempre più profondo, Rick riconosce più distintamente quei rumori che lo hanno costretto a lasciare la sua condizione di pace e anche la vista si fa sempre più nitida, forse più di quanto avesse mai voluto.
Del tutto sveglio ma ancora sdraiato e abbracciato al suo cuscino, Rick vede di fronte a sé Jim in continuo movimento. Il letto su cui aveva dormito, pochi centimetri distante dal suo, sembra ora un campo di battaglia completamente spogliato da lenzuola e coperte e poi sovrastato da vestiti, scarpe, libri e quaderni, e da qualsiasi altro oggetto potesse trovarsi in quella stanza. I cassetti del mobile che i due ragazzi condividono per gli effetti personali sono tirati fuori dai rispettivi carrelli di scorrimento e adesso giacciono completamente vuoti sul pavimento. Anche l’armadio è privo dei pochi abiti che erano stati appesi e l’intera stanza sembra esser stata messa a soqquadro da una squadriglia di ladri.
Di fronte agli occhi ancora confusi di Rick, Jim torna vicino al suo letto, portando tra le braccia una valigia di già aperta e posandola sul materasso ormai spoglio. Rick osserva stranito la scena, quella valigia blu con le strisce bianche e rosse sembra quasi quella che ha comprato un mese fa proprio in occasione del viaggio a Londra. No, si corregge, quella valigia è esattamente la stessa che ha acquistato perché quella valigia è evidentemente la sua.
Notando Jim che fruga disperatamente tra le sue t-shirt e la sua biancheria, Rick si alza di scatto dal letto mettendosi a sedere.

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RICK
Jim ma che diavolo stai facendo
con la mia valigia?

Come se nessuna parola fosse mai stata pronunciata in quel momento, Jim continua imperterrito a vagare tra gli indumenti di Rick che adesso cadono senza alcuna importanza in parte sul letto in parte sul pavimento della stanza. Rick allora ci riprova.

RICK
Jim vuoi rispondermi per favore?
Che cosa è successo qui? E perché
frughi tra le mie cose?

Stanco e innervosito, Jim spinge con forza per terra la valigia di Rick e poi guarda intensamente l’amico ancora a letto.

JIM
DOV’È?
Dimmi dove l’hai messa?

RICK
(alzandosi dal letto)
Ma di cosa stai parlando?

JIM
Lo sai benissimo,
dimmi dov’è o quanto è vero
Iddio Rick, ridurrò questa stanza
a brandelli finché non l’avrò trovata

Rick continua a guardare Jim negli occhi, occhi che adesso non riesce nemmeno a riconoscere perché privi di quella luce genuina che da sempre contraddistingue la semplicità di Jim. Ma Rick non vuole rinunciare al suo migliore amico così ancora una volta cerca di parlarci, di trovare il loro solito punto d’incontro per impedire a quella discussione di degenerare, di rovinare una vacanza perfetta ma ancor più importante, un rapporto intenso che vive ormai da anni.

RICK
Jim adesso calmati ti prego,
cos’è che non riesci a trovare?
Dimmelo e magari proviamo a cercarla
insieme

JIM
(ridendo nervosamente)
Ok, giochiamo:
LA MIA AGENDA,
RICK,
Dov’è la mia agenda rossa?

RICK
(confuso)
Cosa … Aspetta ma non ci
dormi praticamente insieme?

JIM
Complimenti, mi sembri Helen adesso!
Per questo hai deciso di rubarmela,
per un dannato scherzo?
BEH NON STO RIDENDO!

RICK
Mi dispiace, non intendevo
prenderti in giro, davvero,
è solo che non la perdi mai di vista,
come mai non riesci a trovarla ora?

JIM
Ma mi ascolti almeno quando parlo?
O esistete soltanto tu ed Helen nella
tua testa? NON HO PERSO la mia agenda,
Rick, qualcuno me l’ha rubata!

RICK
E pensi che sia stato io? Vorrei ricordarti
che ieri ci saranno state almeno cento persone
in quel pub, chiunque potrebbe averti
sottratto quella dannata agenda!

JIM
No, l’avevo quando siamo tornati
in albergo, ne sono certo

RICK
Davvero Jim? Ne sei sicuro al 100%?
Perché personalmente ricordo circa un terzo
di tutto ciò che è successo ieri sera e sono
certo che tu fossi al mio fianco, bicchiere dopo
bicchiere quindi scusami, ma mi risulta
difficile credere alla stabilità dei tuoi ricordi!

Jim resta in silenzio per alcuni istanti, poi il suo volto sembra colorarsi di sfumature che Rick non aveva mai visto prima. È rabbia, è pura ira ciò che sta riempiendo il corpo di Jim in ogni sua parte e improvvisamente, prima che Rick potesse accorgersene, Jim afferra energicamente il suo amico stringendo la sua t-shirt tra i pugni e lo tiene fermo con violenza sulla parete che divide i due letti della stanza.

JIM
Non potevi accettarlo vero?
Che per una volta fossi io quello
importante e non tu, non il creativo
Rick! Dovevi portarmi via
anche questo non è così?

Dopo aver pronunciato quelle parole, Jim lascia la presa e si allontana di pochi passi da Rick che, stravolto, non riesce ancora a realizzare quel momento, non riesce a credere alle parole e alle azioni di quel ragazzo a cui avrebbe affidato anche la sua vita.

JIM
Sai cosa ti dico?
Tienila pure, è tutta tua,
come sempre! Ma da oggi in poi
dimenticati di me, non provare a chiamarmi
o anche solo a parlarmi! E lo stesso
vale per la tua amica, Jim è morto per
voi oggi, è finita

Senza proseguire oltre, Jim afferra la sua valigia già pronta e lascia la stanza sbattendo con forza la porta alle sue spalle. Esterrefatto e sconvolto, Rick respira affannosamente, cerca di ristabilire il contatto con la realtà ma gli eventi appena accaduti gli sembrano ancora terribilmente surreali, come se non si fosse mai svegliato da un incubo tremendamente realistico. Dopo alcuni istanti in cui rivede nella sua mente il volto livido di rabbia di Jim, Rick decide di affrontare la verità: la sua amicizia con Jim è appena terminata. Distrutto più di quanto riuscisse ad ammettere, Rick si avvicina lentamente ai suoi vestiti ormai sparsi per tutta la stanza, li raccoglie uno dopo l’altro e li posiziona in valigia. Il sogno londinese è finito, adesso è tempo di tornare a casa.

POCHE ORE PRIMA

Si dice che la curiosità uccise il gatto… ma io dovevo pur leggere questa cosa, è colpa di Jim in fondo. Se non avesse fatto tanto il misterioso io non mi sarei incuriosita e non avrei dovuto fare tutto questo per riuscire ad avercela in mano.
Mi guardo le unghie, un fucsia intenso, ‘Meravigliose!!’ penso tra me e me. Aprendo l’agenda una lettera scritta in una calligrafia voluttuosa mi cade in grembo. Che sarà mai?!

    A te che stai leggendo questa lettera,

    a te che ho condotto fino a qui,

    per te è questa agenda, rossa come il sangue delle vittime che ha fatto, rossa come l’amore che non ha mai potuto donare.

    Potrai non credere a quello che stai per leggere, potrai dubitare che sia solo un racconto delirante di una vecchia pazza, ma tu, tu sei stato scelto, ora sarai tu ad avere una penna in mano e a te spetterà il compito più difficile: scrivere!

Non riesco a capire dove si voglia andare a parare e soprattutto cosa c’entri con l’agenda. La apro e la inizio a sfogliare. Le sue pagine sono tutte scritte con una calligrafia sottile e minuta. Sono fitte, mi viene quasi il mal di testa solo a cercare di decifrarne il contenuto.
Decido di proseguire con la lettera.

    Sono vecchia, non mi resta più molto tempo, e forse ingenuamente ho atteso troppo a lungo per trovare un degno successore, una persona da maledire con questo dono. Ma ormai ti ho visto, ho scritto di te e so di poter riporre la mia fiducia tra le tue mani.
    Per quanto il racconto possa sembrarti impossibile, delirante, stupido… ti prego, leggilo fino in fondo e credici… perché queste parole sono la tua nuova realtà.

    Da generazioni, da millenni, alcuni ignari prescelti hanno condiviso il tuo stesso Fato, un Destino fatto di parole, di Segni il cui vero significato le tre figlie della Notte non hanno mai rivelato.

    Ora come un tempo, in ogni popolo, in ogni credenza, in ogni momento, qualcuno ha in mano il Destino degli uomini.

    Questo potere adesso è tuo, ma attento, non abusarne! Questo dono è solo una maledizione che ti costringerà alla solitudine e ogni giorno sarà in grado di rivoltarti lo stomaco più e più volte.

Devo ammettere che la faccenda inizia ad incuriosirmi, e se non fosse tutta una invenzione? E se ci fosse qualcosa di vero? Inizio a sfogliare più attentamente l’agenda, a un certo punto la calligrafia mi accorgo che sta cambiando. La riconosco. E’ quella di Jim! Quante volte ho dovuto decifrare i suoi appunti.

Un foglio di bloc-notes è stato fissato con dello scotch su una pagina.

REGOLE
1-Non cercare di fare innamorare qualcuno.
2-Non usare l’agenda per vantaggio personale.
3-Cerca di non isolarti e mantieni sempre i contatti con i tuoi amici, NON DEVI ANNIENTARTI solo per scrivere.
4-Sii sempre felice, anche se dispensi dolore cerca di scindere la tua vita vera da questo.
5-Sii sempre te stesso, questo sono io e questo è il mio destino.
6-Proteggi l’agenda.
E’ la calligrafia di Jim, evidentemente è un suo promemoria.

    Non abusare mai del tuo potere, non trarne mai vantaggio, non cercare mai di interferire con il LORO destino, non essere stupido, non puoi fare nulla per salvarli, non cercare mai di farli innamorare, dovranno morire, tutti devono farlo.

Vado avanti con la lettera.

    Tu non sei Dio, tu ora non sei nessuno se non uno schiavo del Destino.

    Ma ti prego, non commettere i miei stessi errori, ricordati cosa sei stato prima di questo momento, cerca di continuare a vivere, impara a non farti schiacciare da ciò che ti sta per succedere, impara a essere forte altrimenti tutto questo ti farà impazzire e finirai come me, una vecchia, sola e dimenticata del mondo, incapace ormai di provare dolore dopo averne inflitto così tanto.

    Ma ora scrivi, scrivi…

    PERCHE’ TU ORA SEI LO SCRITTORE

Oddio, ma se tutto questo fosse vero, allora potrei avere qualsiasi cosa… Mi sento un po’ idiota a  pensarci sul serio, non sarà mica tutto una bozza per una sorta di romanzo alternativo?!
Ci penso un attimo… tentare non nuoce… inforco la penna e apro una pagina bianca a caso.

“Helen si trovava a Londra, si era intrufolata nella stanza numero 707 del St. George Hotel, la stanza era quella di Jim e Rick, stava leggendo l’agenda di Jim che gli aveva sottratto dalla borsa poco prima. Sentì improvvisamente bussare alla porta, si avvicinò e l’aprì, qualcuno aveva lasciato una scatola all’ingresso. L’aprì e ci ritrovò dentro un meraviglioso paio di Louboutin rosa, ed erano proprio del suo numero!”


Tanto se non dovesse funzionare chissenefrega… se funziona però… WOW! Nel mentre che aspetto leggo qualche pagina qua e là dell’agenda.
Diversi personaggi comparivano in ordine sparso, diverse storie, alcune buone altre meno…

TOC TOC
Qualcuno ha bussato alla porta! Panico! Che cazzo faccio?! Il cuore mi pompa a mille nel petto, ho paura ad aprire quella porta, e se fosse successo davvero? E se si fosse realizzato quello che ho scritto?  Mi faccio coraggio, spalanco l’uscio di colpo e trovo una scatola rosa con un enorme fiocco ai miei piedi.
Oddio sono loro! La paura lascia spazio all’esaltazione.
Prendo veloce la scatola, guardo se ci sia qualcuno nel corridoio e mi richiudo nella stanza.
mi siedo sul letto e la apro di colpo.
Resto leggermente interdetta, non sono rosa, sono piuttosto un color pesca smorto, non era così che le immaginavo… oh vabbè sono gratis!
Devo fare più attenzione la prossima volta. Devo essere più precisa!

To-be-continued

The Writer è un’opera di fantasia, una fanfiction nata con l’unico scopo di intrattenere.
Se ti ha fatto piacere leggere questo capitolo, se ti sono piaciuti alcuni personaggi più di altri, o semplicemente se vuoi lasciare traccia della tua opinione, il posto più adatto per farlo sono proprio i commenti qui sotto.

I due autori, Walkerita e Lestblue, saranno felici di ascoltare ciò che pensi e di fare del loro meglio per rendere questa lettura un’ esperienza valida.

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Ringraziamo le seguenti PAGINE FACEBOOK per il loro supporto e vi invitiamo a passarle a trovarle e a lasciare un bel MI PIACE!

“Le citazioni di Lucas Scott” – One Tree Hill / Le Lande Incantate / • Clara Oswald » Jenna Louise Coleman. / ϟAlfred Enoch Italia / • Thank you; Always • Castle / Billie Piper Italia / Lyndsy Fonseca ϟ Italian Fanpage / David Tennant Italian Page / Doctor Who pagina italiana / Doctor Who Channel / Just A Mad Man With A Blue Phone Box.

Non dimenticate di recuperare anche le due piccole anteprima di The Writer se ancora non l’avete fatto:

SNEAK PEEK #1 | SNEAK PEEK #2

RULLO DI TAMBURI

Per tutti coloro che hanno amato The O.C. arriva una nuova fan fiction che narra le vicende e le vite di una nuova generazione di teenagers californiani, che si intrecciano con quelle da (quasi) adulti di personaggi storici della serie tv come Seth, Ryan, Summer ecc.

Sophie Rose è l’ultimogenita della famiglia Cohen e, dalla bambina vista nel series finale, si è trasformata in un’adolescente con un carattere non certo semplice. Una vicenda improvvisa, come un fulmine a ciel sereno, le cambierà la vita. Per sempre.

Dopo 8 anni dal finale di serie, la nostra fan fiction “Newport Beach” si propone di ricreare le atmosfere che tanto abbiamo amato e riportare tutti in quella cittadina che, ancora oggi, è rimasta nel cuore di ogni telefilm addicted.

Newport Beach | 1×01 – A New Beginning [Pre-Air]
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The Writer nasce dall'unione delle menti geniali di due vecchie guardie di Telefilm Addicted, Lestblue & Walkerita, che, intente a cercare di conquistare il mondo, hanno deciso di manipolare le menti dei loro followers con una fanfiction originale da urlo (almeno così loro credono). The Writer si ispira ad eventi realmente accaduti, o forse no, starà a voi deciderlo. Accompagnati in questo primo viaggio da sua maestà il Bardo, Walkerita e Lestblue sono pronti a catapultarvi nel mondo della Scrittura, così come non l'avete mai visto!

7 COMMENTS

  1. Avevo il sospetto che Helen centrasse qualcosa ma non riuscivo a spiegarmi come lei fosse a conoscenza del racconto senza che Rick si ricordasse di averne parlato con lei, ed infatti lei ha rubato il ruolo di The Writer a Jim (spiegato anche il motivo della rottura irreparabile nella loro amicizia). Adesso dobbiamo capire come il tutto sia finito nelle mani di Rick. Una cosa che salta sicuramente all”occhio è il fatto che tutti e tre hanno disobbedito alle regole: Jim voleva far innamorare di se Rose ed è stato punito, Helen ha usato il suo ruolo per ottenere cose materiali e Rick ha fatto innamorare due dei protagonisti. Mi sfugge il perché debbano infliggere sofferenza, non potrebbero usare il loro potere per rendere migliore la vita delle persone?

    • Ciao Marianna!! Grazie mille per il tuo commento!! I poteri degli scrittori così come i diversi tipi di scrittori sono particolari. Come è stato scritto sulla lettera, lo scrittore non è Dio, non sempre può influire nella vita dei suoi “personaggi”, a volte purtroppo può solo raccontare ciò che succederà, sia nel bene che nel male! Tra lo scrittore e il personaggio si crea istintivamente una connessione, un legame che permette allo scrittore di sapere tutto di quella persona e come hai visto, anche di affezionarsi a volte! Ma comunque l’aspetto più difficile di questo potere così importante sta appunto nell’essere destinati a scrivere queste storie anche quando magari non sono piacevoli! E nel momento in cui possono influire sul loro destino, il futuro cambia da scrittore a scrittore e da ciò che decidono di scrivere!

  2. Lo sapevo, lo sapevo che Helen fosse il secondo scrittore!! Non so per quale motivo ma avevo questo sentore sin dall’inizio. Siete stati bravissimi a non darmi, finora, nessun dettaglio che potesse darmene la conferma. Mi avete lasciato col dubbio per 6 capitoli! Questo capitolo è bellissimo perché s’incastra perfettamente con gli altri come fosse un pezzo di un grande puzzle. Tutto sta diventando più chiaro e più avvincente. Mancano solo tre capitoli al finale di stagione e già so che questa meraviglia che è The Writer mi mancherà un botto!

    • Grazie mille Luca!!! La cosa bella di Helen secondo noi è che lei in fondo non ha finto particolarmente, nel momento in cui il secondo Scrittore scriveva, si “avvertiva” la personalità di Helen, il suo essere egocentrica e spumeggiante! Attenzione però, questa rivelazione non è la fine, è soltanto l’inizio della storia! Sta per succedere di tutto!

  3. Oh my god!!! Helen! Non mi aspettavo proprio che fosse lei il secondo scrittore,probabilmente perché finora è apparsa poche volte nel corso della storia, come se fosse un personaggio di secondo piano, e invece… Comunque, ho una domanda per voi autori, non so se entrambi o solo uno dei due segue Once Upon A Time, se fosse cosi, per caso la questione del potere dell’agenda rossa è stata ispirata dal potere dell’autore del libro delle fiabe del telefilm?

    • Helen non si è mai nascosta tanto, diciamo che abbiamo seminato piccolissimi indizi qui e lì e la personalità del secondo scrittore rispecchiava molto l’esuberanza di Helen! Però volevamo anche che i lettori la vedessero proprio come un personaggio a cui affezionarsi in modo da deviare ogni sospetto! In molti ci hanno chiesto della storia di OUAT e io personalmente (WalkeRita) sono ferma alla 4A quindi non so esattamente come si sia evoluta la loro storia! Grazie mille per il tuo commento!!!!

  4. Episodio fantastico!
    Inazitutto vorrei dirvi che mi fa impazzire come le varie storyline delle 4 città siano così collegate tra di loro e questa dinamica a mio parere farebbe davvero scintille in una serie TV. Quindi complimenti per come l’avete resa.
    Poi attendevo con ansia di saperne di più sulla storia di Jim e delle vicende di Londra e di quella notte.
    Ora finalmente con questo episodio interamente dedicato a loro possiamo far luce su molti aspetti.
    Da Jim e la sua Rose, che lo ha spinto ad andare contro le regole dello Scrittore ad Helen che scopre questo “potere” e ne usufruisce.
    Ho adorato conoscere meglio questo trio di cui fin dall’inizio volevo saperne di più.
    Mi è piaciuto molto come la storia di Helen si sia intrecciata con quella di Amilto (che amo sempre di più, ma infondo c’è qualcuno che non amo in questa storia??) e adoro Helen, quella donna è travolgente e mi ha fatto fare tante risate.
    Non vedo l’ora di saperne di più, non riesco a smettere di leggere.
    E mi sta piacendo troppo come state caratterizzando i personaggi.
    Al prossimo commento!

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