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The Witcher – Recensione prima stagione: addicted anche a questa serie!

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The Witcher – Recensione prima stagione: addicted anche a questa serie!

Un po’ a causa, un po’ grazie al Natale e all’influenza ci troviamo a parlare dell’intera prima stagione di “The Witcher”.

A causa perché come tutti eravamo impegnati con i preparativi e la festività, “grazie” perché il relax incombente e in corso ci ha permesso di finire la stagione e poterne parlare. Peccato per l’influenza che si è messa di mezzo. Dopo le prime impressioni relative al pilot, pertanto, vediamo la giudizio sull’intera prima stagione.

Lo show è decisamente promosso. Non è perfetto, ha qualche difetto qui e lì, ma è innegabile che vada in crescendo e abbia dei momenti davvero bellissimi.

Il difetto più evidente è la gestione un po’ confusionaria delle linee narrative. Metà stagione è un flashback, in sostanza, ma questo lo si capisce solo dopo un certo numero di episodi; per quanto questa scelta vada benissimo, e quindi anche la sua continuazione, e per quanto vada benissimo l’effetto sorpresa, per così dire, una volta realizzato questo gli autori avrebbero dovuto chiarire in che punti si passava nuovamente al flashback di modo da rendere la narrazione più fluida e organica.
Qualsiasi show che sia l’adattamento di una saga (libri o videogiochi che sia) viene realizzato non soltanto per gli appassionati, ma puntando a un pubblico il più vasto possibile. Proprio per questo, la narrazione deve essere chiara, per permettere anche a chi non conosce la storia di seguire con facilità e comprendere tutto.

Inoltre, è un peccato che di certe parti si sia visto davvero pochissimo e che dunque esse siano soltanto state accennate.
E’ comunque comprensibile che gli autori abbiano cercato di inserire il più possibile, per arrivare a quel finale, avendo solo otto episodi in totale.

Nonostante questi difetti, in ogni caso, lo show è risultato avvincente, la costruzione dei personaggi molto interessante e le ambientazioni sono state generalmente ben rese e sono state d’effetto.
Perfetta la vena umoristica, che in alcuni momenti l’ha davvero fatta da padrone, regalando delle perle di ilarità che hanno bilanciato l’atmosfera “cupa” dovuta anche al modo di essere di Geralt.

Henry Cavill è stata un’ottima scelta per interpretare Geralt di Rivia: è riuscito a trasmetterne la fondamentale tristezza e rassegnazione interiori, ma anche quella scintilla di speranza che in lui alberga e che non riesce a celare del tutto. E’ stato davvero convincente in tutto e, com’è chiaro a chiunque, fisicamente è stato fantastico.

Allo stesso modo, brava Anya Chalotra, che ha trasmesso sia la fragilità che la forza e il cinismo di Yennefer, il suo disincanto, il suo distacco, per poi riportare in primo piano la sua umanità; idem Freya Allan, che sembra potersi spezzare con un soffio di vento ma che è riuscita a far emergere in poche scene quello che si cela in Cirilla, come si celava in sua madre.

Alcune scene, inoltre, sono state davvero belle da vedere: il fidanzamento di Pavetta, nel quarto episodio, con il suo potere che si scatena; lo scontro tra Geralt e Yennefer nella loro quest verso il drago; la riunione ad Aretuza e la battaglia di Sodden Hill; il finale con Geralt che sente Ciri e lei che gli vola tra le braccia.

Insomma, lo show è decisamente promosso, questa prima stagione di “The Witcher” è stata piacevole e avvincente.
E adesso aspettiamo la seconda stagione.

Sam

Ho finito la prima stagione di “The Witcher” in un soffio, un episodio dopo l’altro mi sono ritrovata in quell’abbraccio finale che non è che un nuovo inizio, se non l’inizio vero e proprio della storia.

Confesso di aver adorato la modalità narrativa, a mio avviso una genialata pazzesca che alla fine dell’episodio quattro ti fa urlare “ma porca miseria!!!”. Dal quinto episodio in poi tutto è più chiaro, e devo dire che la ricostruzione a flashback delle storylines è proprio quello che aiuta un profano sia dei romanzi che dei videogiochi a capire la storia.

Molto ben caratterizzati i personaggi principali, Yennefer e Geralt, ma qualche spazio in più poteva essere sicuramente dato a Ranuncolo di cui non sappiamo praticamente nulla (se non che è un gran dongiovanni!). Peccato, perché proprio a Ranuncolo, bardo a caccia di storie da cantare, si devono i momenti più esilaranti della stagione.

La ship tra Geralt e Yennefer salpa subitissimo proprio, non si possono non amare. Lei così apparentemente fredda e cinica, lui così (apparentemente) burbero e negativo… sono davvero molto, molto belli, due personaggi complessi e poco inclini ad aprirsi con gli altri, ma che insieme si comprendono e si complementano, anche se ancora non appieno. Non vedo l’ora di seguire ancora di più l’evoluzione del loro rapporto.

Molto interessante anche la mitologia creata da Andrzej Sapkowski, troviamo Elfi segregati ai margini e Nani che altro non sono che gli schiavi degli Uomini, Uomini che sembrano di fatto la specie cattiva e votata al male, pronta a tutto per il potere. Ci sono poi i Maghi di cui il Capitolo e il Consiglio sono gli organi più importanti e di cui fanno parte i Maghi più potenti, molto interessante anche la concezione (non nuova) per cui l’uso della magia ha sempre un prezzo da pagare.

Infine, devo dire che con il passare degli episodi aumentano le scene degne di nota e aumentano anche gli effetti speciali, in genere comunque ben realizzati. Bellissima la scena nell’ultimo episodio in cui traspare tutta la potenza di Yen, davvero resa con grande pathos ed epicità.

Insomma, una stagione che non delude, che coinvolge e che ti lascia con la voglia di scoprire cosa succederà adesso… io ho già acquistato i primi tre romanzi su Amazon, fate voi!

gnappies

Questo è tutto per la prima stagione di “The Witcher”!
A voi è piaciuta?

Non dimenticate di passare dalle nostre favolose pagine amiche per avere tanti aggiornamenti sulla serie, made in UK e non solo!

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Sam
Simona, che da bambina voleva diventare una principessa, una ballerina, una cantante, una scrittrice e un Cavaliere Jedi e della quale il padre diceva sempre: “E dove volete che sia? In mezzo ai libri, ovviamente. O al massimo ai cd.” Questo amore incondizionato per la lettura e la musica l'ha portata all'amore per le più diverse culture (forse aiutato dalle origini miste), le lingue (in particolare francese e inglese) e a quello per i viaggi. Vorrebbe tornare a vivere definitivamente a Parigi (per poter anche raggiungere Londra in poco più di due ore di treno). Ora è una giovane legale con, tralasciando la politica, una passione sfrenata per tutto ciò che all'ambito legale non appartiene, in particolare cucina, libri e, ovviamente, telefilm. Quando, di recente, si è chiesta in che momento, di preciso, sia divenuta addicted, si è resa conto, cominciando a elencare i telefilm seguiti durante l'infanzia (i preferiti: Fame e La Famiglia Addams... sì, nel fantasy ci sguazza più che felicemente), di esserci quasi nata. I gusti telefilmici sono i più vari, dal “classico”, allo spionaggio, all'ambito legale, al “glamour”, al comedy, al fantastico in senso lato, al fantascientifico, al “giallo” e via dicendo. Uno dei tanti sogni? Una libreria. Un problema: riuscirebbe a vendere i libri o vorrebbe tenerli per sé?

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