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The Walking Dead | Recensione 6×09 – No Way Out

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The Walking Dead | Recensione 6×09 – No Way Out

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Dopo due mesi buoni di attesa, The Walking Dead riprende con un episodio denso di avvenimenti e azione che ricomincia esattamente da dove avevamo lasciato i nostri eroi. Daryl, Sasha ed Abraham si trovano a fronteggiare un gruppetto di tirapiedi di Negan, mentre tutti gli altri tentano come possono di sopravvivere in quel di Alexandria.
Ovviamente i riflettori sono puntati sul secondo gruppo di survivors, che si divide in piccoli sottogruppi: in particolare ci focalizziamo su quello formato da Rick, Carl, Jessie e i due figli della donna. Loro sono i momenti più crudi e drammatici con il piccolo Sam che, travolto dalla paura, si rende facile bersaglio dei walkers e trascina con sè nwola madre e, in un certo senso, il fratello, che viene giustiziato da Michonne poiché reo di aver ferito gravemente Carl tentando di uccidere lo Sceriffo. Non si può totalmente odiare e biasimare (né, ovviamente, giustificare) questo ragazzo che ha visto la propria vita scombinata dall’arrivo del gruppetto comandato da Grimes, che ha causato prima la morte di suo padre e poi – a causa di un’idea tutt’altro che brillante – l’invasione di walkers. Ad ogni modo, per quanto gli eventi siano coinvolgenti, emotivamente non toccano più di tanto: il rapporto tra Jessie e Rick non è mai stato approfondito più di tanto e sembra che lo Sceriffo pianga più la possibilità perduta dell’avere una nuova compagna che una perdita fisica vera e propria. Quanto ai due ragazzini, nulla da eccepire: Sam non è mai stato adatto per questo nuovo mondo, è stato sempre sotto una campana di vetro, mentre suo fratello avrebbe dovuto mostrare più comprensione verso sua madre e collaborazione verso i suoi concittadini. Di certo Carl è molto più maturo di entrambi: la sua è stata una vera crescita che lo ha portato da ingenuo bambino a giovanotto con la testa sulle spalle. Ormai il piccolo Grimes è uno dei personaggi migliori dello show e un giorno potrà raccogliere la leadership del padre!
E, difatti, l’avvenimento più importante dell’episodio è proprio l’incidente che l’ha portato a perdere l’occhio (cosa che accade – pur se in circostanze leggermente diverse – anche nel fumetto) e che culmina in un momento di comprensibile rabbia di Rick, che si sfoga tra i walkers che circolano liberi per la città. Ormai lo Sceriffo ed i suoi amici sono provati ed esausti: lui, in particolare, nel giro di pochi istanti ha perso una compagna e ha visto appesa ad un filo la vita del proprio figlio. Per quanto le scelte di Grimes siano state spessissimo poco condivisibili, non si può non empatizzare con lui in questa situazione.
Rick a parte, mattatori di questo “No Way Out” sono Daryl, Sasha ed Abraham che arrivano a salvare la situazione dopo essere sfuggiti agli scagnozzi di Negan: se da un lato è un bene che siano riusciti a scappare, dall’altra ci si chiede quanto ancora ci metteremo per conoscere questo nuovo grande villain. La sensazione è che si voglianwo2 nuovamente allungare il brodo in attesa di incontrare a fine stagione (il classico finale col botto) il personaggio che verrà interpretato dall’amato Jeffrey Dean Morgan.
Nel complesso, dunque, abbiamo un episodio abbastanza riuscito (considerando la media qualitativa di queste ultime stagioni) e scorrevole che si focalizza sulla sopravvivenza: sappiamo che The Walking Dead non è una classica serie di zombie ma uno show che parla dell’essere umano e delle sue sfaccettature; in circa 40 minuti abbiamo visto atti di eroismo (il membro dei Wolves che salva la dottoressa), cattiveria (la spietatezza dei seguaci di Negan e Ron che spara a i Grimes), coraggio (Daryl che salva i suoi amici e Padre Gabriel che comincia a redimersi) e molto altro afferente all’animo umano. Purtroppo, la serie continua a soffrire dei soliti punti deboli: a parte alcuni comportamenti assurdi dei personaggi e i soliti dialoghi poco sensati che spuntano ogni tanto e di cui si è parlato più volte, saltano all’occhio cosette inspiegabili come Rick, Jessie e rispettivi figli che di mattina dicono di voler raggiungere i veicoli fuori Alexandria e la sera stanno ancora tentando di uscire dalla minuscola cittadina o la dottoressa che prima non sapeva far nulla ed ora è un chirurgo degno del Seattle Grace. Non è la prima volta che The Walking Dead cade su questioni temporali o di logica, anzi, ultimamente questi errori sono sempre più frequenti e non fanno che inficiare ulteriormente la qualità di uno show che avrebbe bisogno di una bella svolta!

Vi lascio con il promo del prossimo episodio:

https://www.youtube.com/watch?v=2ov56BJ_1ws

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