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The Walking Dead | Recensione 4×14 – The Grove

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The Walking Dead | Recensione 4×14 – The Grove

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“The Grove” è un episodio estremamente drammatico ed introspettivo che blocca la parabola discendente di questa ultima parte di stagione e si focalizza interamente sul gruppo più debole dei vari che si sono formati dopo l’attacco alla prigione. Tyreese, Carol, Lizzie, Mika e Judith, in viaggio verso Terminus, decidono di sostare in una casa nei boschi per riprendere fiato: il posto è relativamente tranquillo tanto che i nostri arrivano a vagliare la possibilità di stabilirsi lì definitivamente, ma, come “The Walking Dead” ci ha più volte insegnato, è anche dei vivi che bisogna aver paura. La piccola Lizzie, infatti, mostra grossi segni di instabilità che arriveranno a mettere in pericolo il resto del gruppetto: la ragazzina considera i walkers alla stregua di persone e ciò la porta a nutrirli con dei topi e a non ritenere giusto che vengano uccisi se non è strettamente necessario.
Questo 4×14, tra gli episodi che ci mostrano i vari sottogruppi, è il più riuscito insieme ad “After”: oltre ad una riuscita introspezione psicologica, finalmente scopriamo la verità su due questioni irrisolte che ci portavamo dietro da tempo e cioè l’identità di chi alla prigione nutriva i walkers con i topi e di chi aveva sezionato il coniglio ritrovato nei meandri di quest’ultima. Sempre Lizzie, a quanto pare, che pur avendo visto di cosa sono capaci i walkers e pur avendo un po’ di tg1paura di loro (da notare che scappa davanti a quelli ustionati) è fermamente convinta che essi siano simili a delle persone e ugualmente meritevoli di rispetto e di essere lasciati in vita. Questa sua delirante convinzione che, prima della tragedia finale, trova l’apice nel momento in cui dice, ad una Carol accorsa a salvarla, che la walker che la stava rincorrendo voleva solo giocare, ci permette di vedere l’altro lato della medaglia: a fronte di una serie di personaggi che hanno metabolizzato il cambiamento del mondo e dell’umanità, ve ne sono altri che non l’hanno fatto. Tra chi ha deciso di uccidersi (vedi quanto accaduto al CDC in “TS-19”) e chi, come Lizzie, ha avuto una reazione che l’ha portata a negare l’evidenza portando all’estremo quelle che un tempo erano le credenze di Hershel, “The Walking Dead” ci ha offerto – anche se troppo di rado – uno spaccato di quella umanità che non ha voluto o potuto accettare il cambiamento: Lizzie pare non rendersi conto che quello che dice è sbagliato, agisce sicura di essere nel giusto e arriva addirittura a pensare che sia il caso di mutare e diventare come i walkers. La sua è quasi una lucida follia.
In fondo, quella che vediamo è una ragazzina malata che arriva ad uccidere la sua sorellina per provare che le sue teorie hanno un fondamento: è un momento intenso e drammatico che porta i due adulti del gruppo a riflettere su cosa sia giusto fare adesso. Lizzie non è più recuperabile, non in un mondo che non ha più i mezzi per curare una simile deriva: ora è un pericolo per quel che rimane del loro gruppetto e, se mai dovessero trovarne, per le altre persone sopravvissute.
“The Grove” è un episodio riflessivo che si apre con Carol che ripensa a sua figlia Sophia, al fatto che la sua bambina non avesse un tg2briciolo di cattiveria, e si chiude con la perdita di un’anima innocente – Mika – che proprio come Sophia sapeva che i walkers sono pericolosi e che a volte anche al gente lo è, ma che non avrebbe mai ucciso nessuno, neppure per difendersi. In cuor suo Carol vede in Mika un riflesso della sua bambina perduta e non può fare a meno di subire un secondo lutto nel momento in cui la perde a causa di sua sorella. Intendiamoci, Carol si era legata ad entrambe le ragazzine: aveva promesso al loro padre di proteggerle come se fossero state sue, ma ha dovuto fare una scelta ed uccidere Lizzie per il bene dei più: in un mondo devastato è necessario compiere scelte cruente ed impopolari. Lasciarla in vita sarebbe stato un pericolo per altri eventuali sopravvissuti o comunque una crudeltà per Lizzie stessa, che avrebbe potuto trovare la morte in modi ben più cruenti di un colpo di pistola o, addirittura, prendere coscienza dell’orrenda azione compiuta.
Verso la fine dell’episodio, finalmente, a Tyreese viene confessato l’omicidio di Karen e David da parte di Carol: l’uomo, dopo un primo tentennamento, capisce che la donna l’ha fatto per il bene della comunità e che è necessario restare uniti per coprirsi le spalle a vicenda e fare ciò che deve essere fatto in una situazione simile. L’uomo dimostra una grande maturità nel reagire con compostezza all’agghiacciante rivelazione: anche lui è maturato e, se un tempo avrebbe reagito con l’omicidio, ora perdona e va avanti. Perché non è con l’uccisione di un altro essere umano che può rimediare alla perdita della sua compagna e perché Carol ha fatto quello che ha fatto per un fine tutto sommato positivo, per un bene più grande.
“The Grove” è un buon episodio che unisce dramma, horror e riflessione su quella che è la condizione del mondo adesso e su come hanno reagito le persone ad un tale cambiamento. Come è logico ma non scontato, spiccano le interpretazioni di Melissa McBride (Carol) e di Brighton Sharbino (Lizzie) che danno vita a due personaggi che hanno lasciato il segno nella serie: alla prima, in Carolparticolare, va dato atto di aver permesso – grazie anche al prezioso apporto degli autori, ovviamente – di dare uno spessore ed una crescita costante ad un personaggio che sembrava la classica donna fragile destinata a morire nel giro di una manciata di episodi e che invece è ora una delle colonne portanti dello show. In ultimo è da notare come “The Grove” paia collocarsi temporalmente dopo “Still” e, forse, in contemporanea ad “Alone” poiché il nostro gruppetto, ad inizio episodio, vede del fumo nero in lontananza: probabilmente è la casa data alle fiamme da Daryl e Beth che, a quanto pare, non sono poi così lontani. Segno che i vari sottogruppi non sono mai stati molto distanti l’uno dall’altro e che, presumibilmente, per la fine della stagione si rincontreranno.

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Di seguito, il promo della 4×15:

https://www.youtube.com/watch?v=MAdaDMigqZA

 

1 COMMENT

  1. Son d’accordo su tutto meno che sulla parte del perdono di Tyreese nei confronti di Carol. Secondo me non l’ha perdonata, ha solo scelto di avere accanto un aiuto per arrivare al Terminus, visto e considerato che c’è anche di mezzo Judith. Complimenti, bella recensione 😉

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