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The Walking Dead | Michael Traynor parla della crisi di Nicholas e di QUELLA scena

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The Walking Dead | Michael Traynor parla della crisi di Nicholas e di QUELLA scena

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[SPOILER ALERT: Continuate a leggere solo se avete già visto “Thank You”, l’episodio di domenica di The Walking Dead]

C’è una persona che sicuramente è morta durante QUELLA scena dell’episodio di domenica di The Walking Dead, ed il suo nome è Nicholas. Il percorso per la redenzione di questo personaggio ha incontrato un ostacolo molto considerevole quando lui e Glenn si sono trovati intrappolati su un cassonetto circondati da zombie. Nicholas, confuso e stordito, ha un momento di chiarezza e si spara in testa, portando lui e Glenn a cadere per terra, dove sappiamo che sicuramente almeno uno dei due verrà divorato.

L’attore che interpreta Nicholas, Michael Traynor, ha parlato con Entertainment Weekly lunedì mattina per discutere dell’importante scena. E anche se non ha rivelato se Glenn è vivo o morto, lui ci ha spiegato diverse cose, tra cui il motivo per cui storia ha preso quella piega, come è stato girare quella scena, se Nicholas è un codardo oppure un eroe, e cosa ha portato a casa dal set.

ENTERTAINMENT WEEKLY: Come e quando hai scoperto cosa sarebbe successo a Nicholas nell’episodio 3?

MICHAEL TRAYNOR: Prima di girare la stagione 6, lo showrunner Scott Gimple è stato abbastanza gentile e coraggioso da chiamarmi per spiegarmi le loro idee e i loro piani per la storyline di Nicholas. E credo che sia stata una cosa davvero onesta, perché dire ad un attore, “Hey, il tuo tempo in questo meraviglioso progetto potrebbe essere poco,” è davvero una cosa coraggiosa da fare.

Nicholas dura molto di più nella serie di fumetti. Pensavi di rimanere nello show più a lungo quando hai ottenuto questo ruolo?

Lo speri sempre. È uno dei lavori migliori che si possa immaginare. Ma credo che il modo in cui Scott porti avanti questo show e ogni storyline sia brillante – questa è una deviazione davvero eccitante dai fumetti. Ero eccitato anche solo all’idea di far parte di questa storyline, con Nicholas che fa parte dell’esercito dietro a Rick.

Cosa hai pensato quando ti hanno detto che saresti fatto fuori?

Ho pensato che fosse una continuazione molto interessante di alcune cose, tra cui la sua umanità, che può essere vista sia come cosa positiva che negativa nell’apocalisse, ma quali sono gli elementi di sopravvivenza? Senza pensare a quello in cui credi, gli umani sono cattivi o buoni? Quali sono questi elementi che ti fanno sopravvivere durante un’esperienza del genere? E io credo sia fantastico avere la dicotomia di Glenn, che si focalizza sempre sul trovare una soluzione, e di qualcuno come Nicholas, che sembra aver avuto una crisi di fede e di fiducia in sé stesso e nell’opportunità di sopravvivere. Quindi ho pensato che sarebbe stato un punto molto interessante da esplorare. Continuo a credere che questo show porti i fans ad avere reazioni furiose ed emotive, a piangere, ma anche a voler gettare il telecomando contro la tv. Ma soprattutto credo che ti faccia riflettere: Riusciresti a sopravvivere all’apocalisse? Cosa faresti? Cosa ci vuole?

Questa mossa finale di Nicholas potrebbe essere interpretata in due modi: perché credi si sia sparato prima di tutto? E poi questa è una mossa di vigliaccheria e di resa, oppure si sta sacrificando per Glenn, dandogli l’opportunità di salvarsi?

Parlando di questo con Michael Slovis, che ha diretto egregiamente questo episodio, e con Angela Kang, che era sul set e che ha scritto l’episodio – stavamo parlando tutti insieme di questo momento e di questo addio finale ad un uomo che ha salvato la vita a Nicholas. Volevamo che rimanesse un po’ ambiguo, e mi sento che, anche se c’è stato un momento di gratitudine, quello che Nicholas dice a Glenn è un momento di pace. E non credo che Nicholas avesse mai trovato nessun tipo di pace da quando questa orribile piaga ha colpito l’umanità. E credo che quello che lui sta facendo in quel momento è dire grazie per aver ricevuto un po’ di grazia e chiarezza. Non so quali siano esattamente le sue motivazioni, ma penso che ci sia ancora spazio per esplorare questa storyline.

È stato difficile girare quella scena e dire quelle ultime parole?

È stato bello, in un certo senso, perché il mio percorso in questo show è stato una sorta di riflesso di quello di Nicholas, visto che molte volte Steven, come attore e uomo, mi ha salvato e mi ha aiutato, e ne abbiamo parlato molto. Questo era un lavoro molto importante per me e ho avuto molta pressione addosso. Tu vuoi solo raccontare una buona storia, quindi c’è pressione in questo tipo di lavoro. È stata una bella cosa dire “grazie” a Steven davanti alle telecamere e averlo fatto come una sorta di riflesso, anche se in modo un po’ strano, della relazione tra Nicholas e Glenn.

Ma caos è un’altra parola perfetta. Avevamo centinaia di comparse vicino, c’erano diverse telecamere, c’era questa massa di morte intorno a noi, e poi questo momento speciale. Lo abbiamo girato poche volte perché Michael Slovis diceva, “No, va bene così.” Lui era molto fiducioso nella storia che voleva raccontare e  sapeva esattamente quando riusciva ad ottenerla nel modo giusto. È stato un momento sia bello che esilarante.

Torniamo indietro all’inizio dell’episodio, quando vediamo Nicholas avere questi momenti in cui si estranea dal mondo circostante. È lui che ha dei flashbacks del suo ruolo nell’incidente precedente, in cui diversi compagni sono morti? È la pressione di essere rincorso da un’orda? È la prossimità della città in cui è successo l’incidente? O forse un po’ tutto?

Questo è il quello che pensavo io. C’è l’eco di “abbiamo un piano”, e poi quando il piano inizia ad andare male, come affronti questa pressione, non solo di come eseguire il piano, ma anche di affrontare gli ostacoli e gli eventi inaspettati? E lui non li affronta bene. Ancora, l’idea di – ti focalizzi sulla soluzione? Ti aggiusti di conseguenza e sei vigile, o ti focalizzi su quello che sta andando storto? E io penso, sfortunatamente, che Nicholas si stava concentrando solo sulle cose che stavano andando male e su tutto quello che non si riusciva più a controllare.

E ci sono questi momenti nella Stagione, dove Aiden e Nicholas parlano di questa missione che hanno mandato all’aria, in cui hanno perso dei loro compagni. E poi in questo episodio Nicholas è obbligato a ripensarci e a rivivere questo evento – addirittura incontrando i resti di uno dei suoi compagni lasciati indietro. Quindi credo che tutto questo lo stia tormentando molto.

Parliamo della scena in cui incontri il walker che una volta era un tuo compagno di Alexandria, di nome Will, che hai lasciato indietro. Nicholas dice che lui è quello che deve ucciderlo definitivamente. È lui che sta cercando di sistemare gli errori del suo passato?

Si, è quello che sta facendo, ma non è tagliato per questo. Lui si ritrova in questo orribile incubo e non è tagliato per questa situazione. Lui non ha le abilità per sopravvivere. Ci sono state così tante volte in cui Glenn, Rick, Daryl e  Michonne hanno passato qualcosa di simile, ma loro sono sempre riusciti a trovare un modo per andare avanti, con determinazione sono riusciti a sopravvivere, e se hai queste condizioni, sai che ce la farai. Lui ha questa crisi di fede. Lui aveva questo proiettile extra nella pistola ed è stata l’opportunità per trovare un po’ di pace.

E Glenn ha cercato di parlargli e di dirgli “Non sei più quell’uomo ora”, dandogli quella forza interna che lo riuscisse a rafforzare e lo portasse ad avere una nuova identità.

Questa è la cosa tragica. Questo è quello che è fantastico di questo show. Può affrontare queste storyline tragiche. È così triste. Hai questo uomo che vuole essere una persona migliore. Hai un altro uomo che è una sorta di modello per Nicholas e che crede in lui per qualche strana ragione. Ci sono sempre degli elementi che possono portare ad avere una certa relazione. E poi semplicemente non può succedere. Falliamo. La maestosità e la tragedia della vita sono perfette in questa storyline.

Come è stato vedere la reazione di tutte le persone?

È parte della storia televisiva. Sembra che fosse un episodio molto importante per i fans e per lo show e ha fatto capire che nessuno è al sicuro nello show. È stato molto divertente vedere le reazioni su Twitter. Volevo semplicemente andare ad abbracciare tutti e dire, “Andrà tutto bene. Ce la faremo,”  ma le mie dita non riusciva a scrivere abbastanza velocemente per rispondere a tutti.

Quante chiamate hai ricevuto? Quante persone hanno cercato di chiederti cosa è successo con Glenn?

Tutti – inclusa mia madre. Non ho detto a nessuno quello che sarebbe successo. Neanche mia mamma lo sapeva. Ha addirittura cercato di ricattarmi!

Come credi che i fans di The Walking Dead vedano Nicholas?

Nei fumetti Nicholas può essere visto come qualcuno che ha cercato – che ha ammesso i suoi sbagli e ha tentato, ma sfortunatamente non ci è riuscito. Spero di essere riuscito a rendere giustizia agli autori e a dare la stessa complessità che il mio personaggio aveva nei fumetti. Lui era semplicemente un essere umano, e a volte le sfide che ci troviamo davanti sono troppo grandi per noi.

Come è stato il tuo ultimo giorno sul set?

Direi che è stato molto bello. La mia esperienza in The Walking Dead – i primi episodi ero terrorizzato e volevo fare un buon lavoro e onorare questa opportunità. E poi vuoi sempre sapere cosa succederà. Come sarà? Farò molti episodi? Sono il prossimo a morire? Ma una volta che ricevi la chiamata e sai, ti senti in pace. Pensi, “Ah cavolo, questo caffè è il migliore che abbia mai provato!”. È una sorta di campo di allenamento esistenziale per come affrontare la morte. E l’ultimo giorno è stato grandioso. E ogni battuta che condividi con la crew e il cast è la migliore di sempre. È stato un bel modo di andarsene. Steven è stato fantastico, come tutti gli altri.

Hai portato a casa qualcosa dal set?

Ho la mia copia della sceneggiatura dell’episodio 3 firmata da tutti i ragazzi. Direi che è tutto. Forse la cintura di Nicholas è andata persa. Forse l’ho persa nella foresta. Forse ce l’ho a casa. No, probabilmente,l’ho persa nella foresta. [Ride]

 

Fonte

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Fraise, o meglio Federica, ragazza milanese di 25 anni, ha sempre amato sin da piccola tutto ciò che riguarda libri, telefilm, film, musica e viaggi. Grazie ai suoi genitori che l'hanno fatta viaggiare dall'età di 6 anni, ha sviluppato un amore incondizionato per Inghilterra e Scozia, tanto che da 7 mesi si è trasferita ad Edimburgo (che ama alla follia), insieme a quel santo del suo ragazzo. Si santo, perchè non fa altro che cercare di coinvolgerlo in tutto quello che fa e vorrebbe fare (per non parlare delle serie tv che vuole che lui veda insieme a lei!)! Il suo amore per i telefilm è nato vedendo ER e Beverly Hills, per passare poi a Friends, Dawson's Creek, Buffy, Angel e chi più ne ha, più ne metta!! Attualmente è fissata (si FISSATA) con Game of Throns,The Walking Dead, Vikings, Supernatural, Sherlock, Arrow, Revenge e tante altre! Non riesce a smettere di guardare telefilm, sono una vera ossessione! E non riesce neanche a smettere di cercare qualsiasi news telefilmica qua e là per cercare di sognare cosa potrebbe succedere! E ad ogni nuova stagione telefilmica, riesce anche a fare una lunga lista di nuovi pilot da non perdere! Passerebbe giornate intere a leggere ed ascoltare musica. Altra sua grandissima passione sono i Beatles (soprattutto Sir Paul McCartney) e i Mumford and Sons. Amante degli animali, è una convintissima vegetariana da ben 6 anni e no, se ve lo state chiedendo, non tornerebbe mai indietro e non le manca nulla! Ha viaggiato tantissimo, e continuerà a farlo, ma sente che nonostante la nostalgia della sua famiglia e dei suoi amici, abbia finalmente trovato la sua casa qui, a Edimburgo.

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