“Four Walls and a Roof” è un episodio che conclude la storyline dei Cannibali ed apre le porte al possibile ritrovamento di Beth. Bob, prigioniero di Gareth e dei suoi compari, rivela ai suoi carcerieri di essere infetto e dopo poco viene scaricato davanti alla Chiesa dove Rick e gli altri hanno trovato rifugio. Segue una cruenta imboscata che mette fine al pericolo costituito dagli ex abitanti di Terminus. Nel frattempo, Abraham insiste per partire il prima possibile alla volta di Washington per cercare di ristabilire l’ordine grazie ad Eugene.
Francamente, stupisce la maniera in cui gli autori hanno deciso di affrontare la faccenda Terminus: per tutta la seconda metà della scorsa stagione non si è fatto che parlare di questo fantomatico luogo e, nell’ultimo episodio, Rick, Carl e Michonne sono arrivati lì per poi essere catturati in quattro e quattr’otto e ricongiungersi così a parte del loro gruppo. In fine, nel primo episodio di questa quinta stagione, Carol è riuscita a farli scappare. In tutto, a conti fatti, Terminus ha occupato solo due miseri episodi. Perché sprecare così un posto tanto tetro e dalle grandi potenzialità? E che senso ha avuto mostrare appena i Cannibali? Avrebbe avuto maggior impatto l’inserire gradualmente Rick, Carl e Michonne nella realtà di Terminus e far scoprire loro poco a poco l’orrore celato in quelle mura. E invece no: tutto si è risolto in un paio di spari all’entrata e un paio di botti all’uscita. Paura e tensione quasi zero.
Ad ogni modo, Rick si è dimostrato (una volta tanto!) un buon leader ed è riuscito ad architettare un ottimo piano per cogliere di sorpresa gli avversari. A Gareth e agli altri non viene lasciato scampo e non è riservata alcuna pietà: in un mondo ormai alla sfascio, anche le brave persone devono essere in grado di compiere azioni brutali. Peccato solo che un villain così convincente e a tratti simile al Governatore abbia avuto così poco spazio.
E finalmente, dopo un’attesa non certo lunga, scopriamo il terribile segreto di padre Gabriel: ha lasciato morire i propri fedeli durante l’inizio della diffusione del morbo. Certo, è stato un codardo: ma chi può dire che, preso dal panico iniziale, non avrebbe certamente fatto lo stesso? Purtroppo The Walking Dead ci ha abituati a situazioni in cui bisogna prendere scelte difficili e abbiamo visto che non sempre è possibile fare la scelta giusta (aiutare il prossimo, in questo caso). Il prete ha dimostrato di essere un uomo come tanti e come tanti avrebbero fatto al suo posto ha preferito salvare se stesso piuttosto che cercare di aiutare qualcuno rischiando la vita. E Rick e gli altri lo hanno capito e hanno – giustamente! – preferito soprassedere per concentrarsi su Gareth & Company.
Sul finire dell’episodio, veniamo rincuorati dal ritorno di un volto amato: Daryl, in compagnia di qualcuno che non ci viene mostrato. Forse è Beth? Oppure è Carol? O, ancora, si tratta di Morgan? Si spera che Carol non abbia fatto una brutta fine, anche perché il suo è uno dei pilastri dello show nonché uno dei personaggi che più si sono evoluti sino ad ora.
In sostanza “Four Walls and a Roof” è un episodio discreto, ma lontano dai periodi migliori di The Walking Dead. Oltre a quanto già detto sopra, questa 5×03 ha permesso di dire addio ad un personaggio appena abbozzato e sottoutilizzato come Bob – il suo è stato un addio sin troppo lungo per il poco che l’abbiamo conosciuto! – e ha visto il gruppo spaccarsi in due a causa della missione di Abraham. A questo punto, consci che probabilmente non vedremo per un po’ Glenn e Maggie, non resta che capire che fine abbia fatto Beth.

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Vi lascio con il promo del prossimo episodio:

http://www.youtube.com/watch?v=kgj-L_7UXaQ