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The Vampire Diaries | Curiosità sulla lotta tra Elena e Katherine

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The Vampire Diaries | Curiosità sulla lotta tra Elena e Katherine

The Vampire Diaries -- "Graduation" -- Pictured:

Nel finale della quarta stagione di The Vampire Diaries, Elena Gilbert si è finalmente trovata faccia a faccia con Katherine, a.k.a la sua doppleganger, a.k.a la donna che sognava di distruggere da, bè, sempre. E anche grazie al fatto che Katherine aveva ucciso il fratello di Elena a metà della quarta stagione, il desiderio di vendetta di Elena è schizzato alle stelle. Inutile dirlo, per il finale di stagione Elena ha voluto la sua vendetta.
Ad ogni modo è stata la vampira più anziana ad attaccare briga, sostenendo che Elena fosse colpevole di averle rubato la felicità. Da qui le cose sono degenerate, arrivando al punto in cui Katherine aveva letteralmente il cuore di Elena in mano ma fortunatamente Elena aveva in tasca la cura per il vampirismo ed è riuscita a ficcarla nella gola di Katherine prima che questa potesse strapparle il cuore dal petto. Il risultato è stato Elena: 1- Katherine: 0 ma la vera vincitrice qui è l’attrice Nina Dobrev, che ha in un certo qual modo perfezionato l’arte del combattere contro se stessa. Come ci è riuscita? Per scoprirlo, ne abbiamo parlato con il coordinatore delle controfigure, John Coperman, e con Nina Dobrev (in separata sede).

JOHN COPERMAN: La prima cosa che ho fatto è stata leggere il copione e isolare la battaglia, cercando di inserire qualche battuta dei personaggi. Non vuoi certo che sia tutto pugni e calci… Almeno, se c’è una bella battuta e il personaggio la sottolinea con un colpo la scena sembra più guidata dai personaggi piuttosto che un ”hey, facciamo una bella coreografia!”. E poi ho pensato a quello che sa fare Nina, perchè lei è assurdamente flessibile. Quindi sapendo che può calciare molto in alto abbiamo pensato che Katherine, che indossa stivali col tacco a spillo, le tirasse un calcio alla gola e la inchiodasse all’armadietto per poi dire una battuta. Poi Elena ne dice una a sua volta e quasi le fa lo sgambetto, inciampa su di lei e scardina l’armadietto. Quindi più che altro pensavamo ”cosa può fare Nina?”

NINA DOBREV: Mi piace tirare la corda. A loro non va molto a genio di lasciarmi fare, e se fosse per loro non farei proprio nulla. Se fossi una controfigura nella nostra serie sarei un po’ frustrata perchè il loro lavoro è di venire sul set e fare tutte le cose fighe e divertenti, io di solito chiedo a John se posso fare qualcosa. Se dicono di no, in un certo senso lo faccio lo stesso, per poi scusarmi dopo e dire ”Ooops, scusa mi ero dimenticata che quello non dovevo farlo!” [Ride]. È sempre più facile chiedere scusa dopo piuttosto che chiedergli il permesso. Non mi avrebbero lasciato sfondare il vetro, quello lo sapevo di sicuro. Ma senza dubbio ho sfondato l’armadietto. Cerco di fare il massimo di quello che mi permettono.


http://www.youtube.com/watch?v=l-GSe0erErU

JC: Ero piuttosto sicuro che Nina non avrebbe avuto il tempo di provare la scena a causa della tempistica. Non abbiamo semplificato troppo la battaglia, ma abbiamo fatto in modo che si potesse girare in un giorno e che Nina potesse imparare subito le mosse. Faceva ginnastica ritmica quindi ha una memoria muscolare piuttosto buona. Quindi abbiamo fatto un video preliminare, una prova che poi abbiamo registrato. Ho fatto un editing veloce, aggiungendo degli effetti sonori che speravo l’avrebbero presentato un po’ meglio e poi abbiamo mandato tutto ai produttori Julie Plec e Caroline Dries, e al regista Chris Grismer, e abbiamo sentito cosa ne pensavano. Dopodichè l’ho mostrato a Nina e mi sono fatto dire cosa ne pensava, cosa le piaceva e cosa no, e abbiamo semplicemente preso appunti. Il giorno delle prove avevo due controfigure bravissime. Crystal Hooks interpretava Katherine e Jessica Meredith interpretava Elena e sapevamo che in ogni momento Elena avrebbe potuto combattere contro entrambe.

ND: Mi hanno mostrato il video e mi hanno detto che la scena sarebbe apparsa più o meno così e infine mi hanno guidata e dato dei consigli. E poi in un certo senso speri per il meglio. Siccome ho un ottimo rapporto con John e gli altri coordinatori, è stato piuttosto facile. Io prendo la cosa molto seriamente e mi immedesimo totalmente. Potrei sicuramente aver ferito qualcuno nel corso degli anni perchè spesso dimentico che tutto questo non è reale. È stato particolarmente stimolante, come potete immaginare, perchè stavo girando una scena di lotta contro me stessa. C’era del dialogo e ad un certo punto sono corsa contro una parete di vetro, quindi c’erano pezzi di vetro ovunque, sangue, e un sacco di cose che succedevano. Ma la cosa bella è che lo fai a pezzi. Sembra molto intenso quando editano il video alla fine e vedi tutto insieme, ma in realtà giri ogni scena separatamente e poco a poco, cosa che rende la performance più difficile, perchè non è continua ma rende le cose più facili per le controfigure e per le prove.
Se fosse stato un film, o se avessimo avuto più tempo, probabilmente avremmo girato quella singola scena in due o tre giorni. Ma non avevamo tempo. Questo è il brutto e il bello della televisione: Vai veloce e le tabelle di marcia sono molto ambiziose. C’è molto da girare in troppo poco tempo. E credo, se non ricordo male, siccome quello era il finale abbiamo dovuto girarlo di Sabato per finire il giorno stesso e farlo in otto ore. O forse era programmato per otto ore ma ne abbiamo fatte dodici… Non ricordo se ho iniziato con Elena o con Katherine, ma vai sul set e registri tutte le scene e tutti i dialoghi di un personaggio. Poi tutti vanno a pranzo e mentre tutti mangiano io mi trasformo in Katherine o in Elena – o chi delle due dovevo fare dopo. E dopo pranzo, ripeti tutto quello che hai fatto prima, ma da un’altra prospettiva. Devi girare tutto due volte quando ci sono i doppleganger in scena e devono parlare.

JD: Nel giorno di prove precedente, dopo che Katherine usa la testa di Elena per sfondare il vetro di un armadietto per estintori e il vetro si rompe, vediamo Elena che striscia via mentre Katherine la afferra per un piede e inizia ad infilzarla col bastone di una scopa spezzato. Secondo noi era una cosa tosta, ma credo che quando Julie e Caroline l’hanno vista devono aver pensato che fosse troppo e che non ce n’era bisogno. Alla fine non credo che la battaglia abbia sofferto della mancanza di quella scena. Quando abbiamo girato, Nina aveva dato dei suggerimenti ad esempio sulla gamba con cui calciare o sul calciare in certo modo. Ha fatto delle giravolte con il bastone dello spazzolone che erano molto belle, delle piccole cose a cui non credo avesse pensato prima.

ND: No, infatti non erano pianificate. Molte volte, siccome non c’è tempo di fare le prove sul set effettivo, devi pianificare la performance e decidere come dirai le battute. Ma non ci avevo pensato finchè non mi sono trovata sul set e non ho avuto davvero il bastone in mano, mi è semplicemente balzata in mente l’idea. Mi è venuto naturale, come qualcosa che lei avrebbe fatto. Quello, più il fatto che ho visto decisamente troppi thriller e film d’azione. Non scherzo quando dico che sono una grande fan del genere, sono terribilmente seria.
Questa è la parte divertente del fare ciò che facciamo, almeno per me: quando ti capita un ruolo o un film o un genere che ti piace davvero ti prepari per giorni, ma quando arrivi sul set, in un certo senso ti lasci andare, semplicemente esisti e inventi. Le cose ti vengono naturalmente, e ti vengono idee. Un sacco di cose sono programmate nella serie, ma un sacco di cose che vedete e che non vi immaginereste mai, non lo sono. Ci prendiamo molte libertà e abbiamo idee, è un processo davvero creativo. Fortunatamente tra me, John e gli altri direttori c’è un bel rapporto, ci fidiamo gli uni degli altri e abbiamo un dialogo aperto. Questo ci da davvero la libertà di dare vita al nostro personaggio. A volte usano le nostre idee e funziona, altre volte no ma è comunque molto divertente.

JD: È stato divertente, stavamo isolando parte della scena con Nina e la controfigura e dovevano semplicemente fare una mossa. Niente di eccessivamente fisico, solo un passo e una camminata e la controfigura è inciampata. Il suo piede, con addosso quegli stivali, ha strisciato sullo stinco di Nina che ha iniziato a sanguinare. Nina l’ha guardato, ha detto ”Ahi” e ha chiesto al medico di portare del cerotto liquido -che brucia da matti- di metterglielo e di continuare. Io pensavo, speriamo questo sia il peggio che succederà oggi. Nessuno verrà colpito, nessuno verrà preso a pugni. È successo quando lei era nei panni di Elena e indossava quel vestito.
Più tardi quel giorno, la controfigura di Katherine le ha tirato due calci in faccia. L’abbiamo fatto tre o quattro vole e non è successo niente. Alla quinta ripresa, di nuovo tutto a posto ma quando la controfigura calcia e fa per mettere giù il piede, lo mette proprio dove Nina aveva appoggiato la mano. Quindi in quel momento Nina aveva uno stinco sanguinante, una nocca gonfia e tutto ciò che ha fatto è stato dire ”Ahia” e continuare. Mi piace un sacco Nina, è combattiva ed è molto fisica. La scena l’abbiamo girata in un giorno.

ND: Se fai qualcosa di pericoloso non c’è da stupirsi se qualcuno si fa male. Prendiamo le precauzioni necessarie e John è estremamente diligente, forse anche troppo. Gli dico sempre ”John, mi conosci, non c’è bisogno di dirmelo e non c’è bisogno di fare così. È semplice buonsenso” e lui ”No, devo. Te lo devo dire”. Quindi sì, le cose succedono e ogni tanto ti fai male. Ma è parte del divertimento. Secondo me nella vita reale ci si fa male più spesso.

JD: Tantissimi complimenti a Nina per il carico di lavoro che ha sopportato quel giorno. Due personaggi, doversi ricordare la coreografia, tirare calci in degli stivali che non sono propiamente adatti allo scopo. Ed è così flessibile, ha davvero un ottimo controllo. Ha tirato un calcio alla gola di una controfigura, semplicemente lo tira e lo piazza lì, ma sempre recitando. A costo di sottolineare l’ovvio: l’ha fatta lei quella lotta.

ND: Anche il fatto di aver dovuto indossare i tacchi ha rappresentato una sfida. Katherine doveva far tutto indossando quelle cose, credo si chiamino hooker boots, e sicuramente hanno aggiunto quel fattore cazzuto – il guardaroba, i tacchi, il vestito. Mantenere un contegno e assicurarti che nessuno veda i tuoi gioielli [Ride]. Ci sono stati alcuni momenti in cui il cameramen mi diceva ”Oh, Nina”, guardava dall’altra parte e indicava, e io dicevo ”Ah, già! Grazie!” [Ride]. Siamo una famiglia ormai, ci sentiamo a nostro agio gli uni con gli altri, siamo molto affiatati.

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Disperata studentessa di lingue ad un passo dalla laurea, guardare telefilm è la sua attività preferita (se non si considera la lettura e il cucinare dolci). Appassionata fin da piccola grazie a serie come Buffy e Dowson's Creek, segue di tutto senza farsi problemi di genere ma con una particolare predilezione per il trash più scadente e imbarazzante, non solo per ciò che riguarda i telefilm.. Adora le cose gialle, i profumi freschi, le meringhe con la panna, le cose morbide al tatto e le coperte di lana fatte in casa. Le piace creare oggetti e si cimenta nelle tecniche di bricolage più disparate, salvo poi lasciare tutto (o quasi) a metà...

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