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The Tomorrow People | Luke Mitchell parla del passato di John, del suo futuro e dell’abilità di uccidere

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The Tomorrow People | Luke Mitchell parla del passato di John, del suo futuro e dell’abilità di uccidere

The Tomorrow People

Nell’episodio dal titolo “Kill or be Killed” di The Tomorrow People, è stato rivelato un enorme segreto dal passato di John Young. Scopriamo di più riguardo John e questo episodio in un’intervista all’attore Luke Mitchell.

Come ti sei sentito in questo episodio, a scoprire così tante cose su John?
Luke Mitchell: È stato fantastico. Mi sono sentito molto entusiasta per questo episodio, fin da quando ho letto lo script. È andato tutto benissimo, e svelare così tanto sul mio personaggio è stato entusiasmante. Penso lo sia sempre, quando un attore ha la possibilità di scoprire così tanti particolari sul proprio personaggio. È stato fantastico poterlo fare fin da subito.

Prima di leggere lo script di “Kill or Be Killed”, quanto sapevi sul passato di John?
Luke Mitchell: A essere sincero, molto poco. Sapevo che c’era un filo che univa Jedikiah a John, ma non fino a che punto. Ero però consapevole che fosse una storia complessa.

Conoscere il grande segreto di John – che può uccidere – come ha influenzato la tua interpretazione del personaggio?
Luke Mitchell: In un certo senso questo separa da subito John dagli altri Tomorrow People. Credo che sia un’ottima idea sulla quale lavorare, quella di essere diverso da un gruppo di persone che sono già considerate differenti rispetto al resto della società. È per questo che John lo tiene segreto alle persone che si fidano di lui.

Cosa pensi del fatto che i Tomorrow People non possano uccidere?
Luke Mitchell: Mi piace molto l’idea. Considerando che i Tomorrow People dovrebbero essere il prossimo stadio dell’evoluzione, credo che sia affascinante il fatto che non possano uccidere. Si sono evoluti in molte maniere e hanno delle abilità speciali, ma non possono uccidere. È un concept molto interessante. Mi piace. Mi piace l’idea.
Per me diventa interessante interpretare un personaggio che si trova in questo stadio ma che per via delle manipolazioni scientifiche, può uccidere. Posso lavorare sull’idea delle complicazioni che questo porta. Gli effetti collaterali. Il fatto di doverlo tenere questo segreto, un grosso segreto, dalle persone a cui tiene.
Si tratta di un tema importante, e spero possa essere un tema sul quale i fan discutano. Non so se sia un bene o un male, ma è interessante.

Rivedremo l’abilità segreta di John?
Luke Mitchell: Sì. E sarà molto interessante perché solo perché puoi uccidere, non significa che tu debba farlo, e questo è un aspetto molto umano con il quale rapportarsi. All’interno della società ci sono persone che uccidono altre persone, ed è assolutamente sbagliato… Questo rende John più umano, nonostante parliamo sempre delle differenze fra Tomorrow People e umani.

Questo è stato un episodio importante per John e Jedikiah (Mark Pellegrino). Com’è stato interpretare quelle scene?
Luke Mitchell: Amo e sono grato per ogni opportunità di girare delle scene con Mark Pellegrino. È davvero, davvero bravo. E amo Jedikiah, ovvero il suo personaggio. Mi sono divertito molto in quelle scene.

Come descriveresti il rapporto fra questi due personaggi?
Luke Mitchell: Hanno un rapporto molto complicato. Non è bianco o nero, e ne abbiamo visto solo la punta dell’iceberg perché c’è molto altro che li riguarda. Ne scopriremo di più nell’ottavo episodio credo… Ma è fantastico. Complicato e difficile. Malato. Oscuro. Difficile da descrivere.

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Nella sua testa vive nella Londra degli anni cinquanta guadagnandosi da vivere scrivendo romanzi noir, nella realtà è un’addetta alle vendite disperata che si chiede cosa debba farne della sua laurea in comunicazione mentre aspetta pazientemente che il decimo Dottore la venga a salvare dalla monotonia bergamasca sulla sua scintillante Tardis blu. Ama più di ogni altra cosa al mondo l’accento british e scrivere, al punto da usare qualunque cosa per farlo. Il suo primo amore telefilmico è stato Beverly Hills 90210 (insieme a Dylan McKay) e da allora non si è più fermata, arrivando a guardare più serie tv di quelle a cui è possibile stare dietro in una settimana fatta di soli sette giorni (il che ha aiutato la sua insonnia a passare da cronica a senza speranza di salvezza). Le sue maggiori ossessioni negli anni sono state Roswell, Supernatural, Doctor Who, Smallville e i Warblers di Glee.

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