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The Originals | Recensione 2×10 – Gonna Set Your Flag On Fire

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The Originals | Recensione 2×10 – Gonna Set Your Flag On Fire

Salve a tutti! *salta fuori a sorpresa da una lunch box piena di panini alla Nutella*
Questa settimana la mia dolce Mary è indisposta, e ha lasciato a me l’onore di prendere il suo posto.
Tranquilli! La riavrete al più presto! E’ solo una sostituzione momentanea!

Inutile dire che non proverò a mettermi nei panni di Mary nel commentare; non sono altrettanto brava ne altrettanto esperta, quindi mi limiterò ad esprimere la mia opinione in maniera più neutrale possibile cercando di non saltare i punti importanti di questa puntata di ripresa della stagione.

The Originals è uno show difficile, inutile girarci attorno. E’ uno show che mira in alto, e probabilmente inadatto alla rete che lo trasmette. Non è il classico spin off, non è per nulla simile alla serie madre The Vampire Diaries (ringraziando il cielo) e non racconta storie di adolescenti orfane e lagnose, contese tra due fratelli super bellissimi.
The Originals racconta la storia di una famiglia estremamente disfunzionale, in vita da un migliaio d’anni e con pacchetti d’esperienza di omicidio, tortura e reciproco odio alle spalle che farebbero impallidire Edmond Dantes. E’ una realtà in cui ogni membro di questa famiglia ha sempre vissuto, e il cui punto di vista dell’intera storia è sempre stato bene o male narrato da Klaus, filtrato dai suoi traumi e dai suoi rancori.
Perché più forte.
Perché più spietato.
Perché più maltrattato da giovane.
Perché un padre padrone gli ha insegnato come prima cosa che il dimostrare di essere più forti (con il terrore e con la semplice e brutale violenza) è il primo punto nella lista delle priorità per la sopravvivenza.

The-originals-2x10-anticipazioni-5Anche in “Gonna Set Your Flag On Fire” il calcio di inizio è dato dal racconto di Klaus.
Klaus da a Camille una versione alleggerita e ridotta dei caratteri dei propri fratelli per come li ha sempre visti, e ci riporta al punto principale: Esther è stata fermata ed è in transizione (o morta), Rebekah sta per ritornare finalmente in un corpo che possa darle tutto ciò che desidera da mille anni, Kol è dalla loro parte, Elijah ha bisogno di ritrovare se stesso e Finn, l’immensamente devoto Finn, è ora il nemico da sconfiggere.
E’ così che Klaus vede la sua famiglia.
La Madre, il Padre, l’Asceta, il Paladino, il Giullare, la Sognatrice e se stesso, il Bastardo che ha passato mille anni a cercare di vendicarsi. Persino Hope, nuovo arrivo della famiglia, ha un ruolo: la Principessina, rinchiusa per la sua stessa sicurezza nella casetta nel bosco e tenuta celata al mondo [Fino a quando? Fino al suo sedicesimo compleanno? Chissà.]

Klaus racconta la storia della sua famiglia come se fosse una favola. Macabra, ma pur sempre una favola.
O una lunga tragedia.
E in effetti, riflettendoci, è davvero una rappresentazione molto shakespeariana della famiglia.

Ma andiamo avanti.
Nel bailamme causato dalla scomparsa di Esther, le dinamiche della ripresa della stagione cambiano bruscamente, creando e disfando coppie come mia nonna faceva e disfava i calzettoni di lana a maglia.
The-originals-2x10-anticipazioni-3Questa fissazione ossessiva dei creatori della serie per le ship è davvero una maledizione, e grava un po’ su tutta la puntata rendendola a tratti un po’ difficile da digerire, e creando alcune situazioni nonsense davvero evitabili.
Così come il bipolarismo del protagonista.
Grosse pecche dell’insieme, a mio parere personale, sono proprio l’insistere sfrenato sulla chimica, l’atmosfera e i doppi sensi che fanno di un dialogo un “occhiolino” agli shipper [Daniel Gillies avrebbe chimica anche con una scarpiera, è verissimo, ma l’atmosfera creata attorno alle sue scene con Leah è davvero sfinente, passatemi il termine. E non perché la coppia non mi piaccia…. Sarebbero migliori amici perfetti, ma c’è sempre quel qualcosa in più che porta a “sperare”, “ipotizzare” o “vedere” l’inopportuna attrazione fisica tra i due, che in un contesto del genere ci sta come i cavoli a merenda], e il non riuscire a costruire un percorso emotivo sensato per Klaus, che l’attimo prima regala tutto contento una bella bottiglia d’assenzio a Kol, lo coccola e lo porta in palmo di mano, e l’attimo dopo lo fionda in mezzo ad un branco di vampiri in sete disastrosa perché ha giocato un brutto tiro alla sorellina SENZA NEMMENO CHIEDERE che cosa diavolo è successo.
Klaus non riesce a trovare una stabilità… o meglio: pare che non vogliano fargliela trovare. I suoi gesti estremi stanno iniziando a diventare ripetitivi, così come le pseudo vendette nei confronti dei fratelli o le battute. In soldoni: è sempre la stessa minestra. Da pazzo furibondo, ad agnellino, a pazzo furibondo di nuovo, senza apparentemente soffermarsi ad indagare sulle motivazioni o i perché dietro ai gesti di chi lo circonda. Persino Joseph sta evidentemente perdendo la sua verve nell’interpretarlo, evidentemente sofferente per questa mancanza assoluta di crescita che rende statico il suo personaggio pur nella dinamicità dei suoi scatti d’ira.

Oppure ancora: l’insistenza di Marcel nell’interagire con Gia, dimenticando completamente il fatto che Rebekah potrebbe essere dispersa chissà dove e che Camille è sotto l’aperta minaccia di Finn [alla faccia dell’amore eterno]. Oppure le scene [carine per carità, ma totalmente fuori luogo] tra Josh e Aiden, Romeo e Romeo delle due comunità soprannaturali che amoreggiano sulla balconata mentre i due clan hanno il grosso problema di essere rinchiusi nella palazzina da uno stregone malvagissimo.
O ancora: la proposta di matrimonio di Jack ad Hayley.

jackson-in-2x10-originals1-e1421721000846Bimbo mio… abbiamo capito che sei innamorato. Abbiamo capito che probabilmente lo eri da quando eri bambino e ti hanno detto “guarda che un giorno dovrai sposare una patacca da paura”… ma suvvia! Ti sembra il momento di sciorinarle tutta sta fila di melensaggini?
Vi danno la caccia! C’è qualcosa che vuole ridurre la tua città ad un parcheggio di un supermercato (in termini sovrannaturali) e metà dei tuoi super potentissimi alleati è nella rinomata M****A fino al collo, senza contare il fatto che la donna che ha protetto la figlia di Hayley per gli ultimi sei mesi non si trova e sembra essere sparita e che Hayley stessa ti ha detto meno di un’ora prima di aver passato due giorni con Elijah a fare porcherie chissà dove… e tu tiri fuori il pacchianissimo brillocco per la tua bella?
Che tempismo del cavolo!

Di contro, Kol rimane perfettamente fedele a se stesso tentando di flirtare con Davina. Ci sta, da parte sua, un comportamento così irriverente e scanzonato, come ci sta la piccola vendetta contro la sorella. Quello che non ci sta, è il rinchiuderlo assieme ad un branco di vampiri affamati nel compound.
Perché?
The-originals-2x10-anticipazioni-6Perché, come sempre, la famiglia Mikaelsson applica la regola dei due pesi – due misure. Va bene per Klaus torturare, assoggettare e approfittare dei fratelli quando gli pare, ma non va bene per i fratelli prendersi una piccola ripicca [infantile, inopportuna e problematica quanto volete, ma non ha certo lasciato l’anima della sorella a vagare per un limbo vuoto e buio. Ha solo cambiato corpo e l’ha lasciata in una casa dalla quale, in teoria, non si esce. Con due fratelli supervampiri che la possono tirare fuori quando gli pare, è una punizioncina di ben poco conto.]

Insomma… le ship sono la vera tragedia di questo show. Se non esistessero, rasenterebbe davvero la perfezione.
O quantomeno un’ottima qualità.
Pensiamo ai punti forti dell’episodio: Finn e Rebekah.
Rebekah imprigionata in un Witch Asylum molto creepy, i cui “pseudo-infermieri auto nominati” drogano le altre streghe per impedire l’utilizzo della magia. Pessima mossa il legare la malcapitata Original Sister per poi slegarla appena addormentata… avrei preferito la facessero liberare dalla ex ospite di Esther ma… siamo sulla CW, non tutto può avere senso.54439
Rebekah sembra l’unica tra i malati coscienti a realizzare che basta sputare le pasticchette per evitare effetti collaterali, e giustamente tenta di cercare aiuto tramite la magia, ora che può utilizzare quello che sua madre le ha insegnato. Ho trovato molto divertente il siparietto in cui la nuova Bekah attacca i suoi carcerieri come se fosse ancora vampira, quasi che la memoria muscolare la porti a mordere la gente sul collo. Nel momento in cui si pulisce le labbra dal disgustoso sangue dell’energumeno che assomiglia a Mr-T dell’A-Team, ho rivisto per un attimo Claire, e mi è piaciuto.
Telefonatissima la comparsa di Freya, ma pur se suggerita da buone speranze che la trama che andranno a sviluppare porti qualche significativo cambiamento. Voglio solo sperare che ci sia una reale motivazione dietro all’ennesima resurrezione Plecchiana [che non chiameremo nemmeno inaspettata, perché di inaspettato non ha proprio un accidente di niente]. Qualcosa di seriamente emozionante, qualcosa che ci lasci col fiato sospeso.

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Finn è stato, incredibilmente, il personaggio che ho preferito in questo episodio.
Strano a dirsi, perché in TVD lo detestavo per la sua piattezza e per la sua mollacciaggine.
Ma in effetti, in TVD non lo abbiamo conosciuto affatto. Lo abbiamo visto, per un paio di episodi, fare la parte dell’olocausto volontario, e ci siamo dovuti sorbire prima l’abnegazione alla madre e poi un ritrovato momento di verve subito smorzato dal paletto di Matt Donovan.
Finn, il VERO Finn, è un perfetto esempio di psicopatico con manie omicide.
Totalitariamente devoto ai propri principi, è persino ossessionato dal rispetto che ha per essi. E’ mosso dal puro e semplice fanatismo, come un estremista religioso carico di tritolo nella piazza del mercato a mezzogiorno. Pronto a far saltare per aria l’intera città pur di sterminare i fratelli, i licantropi e qualsiasi cosa “contro natura” si sia messa contro la sua felicità in 900 anni.
E ringrazio il cielo del recasting, perché l’attore che lo interpretava prima non sarebbe mai riuscito a rendere la stessa faccia da folle di Yusuf Gatewood.
Amo l’impostazione che ha dato a questo personaggio così bistrattato. Amo quella sua maniera peculiare di utilizzare la magia, con tocchi di dita e respiri, una finezza che non ci si aspetterebbe da un guerriero dell’anno mille.
Strano a dirsi, ho apprezzato anche quella sua peculiare cecità e sordità a qualsiasi pensiero che possa distoglierlo, anche solo per breve tempo, dal suo intento e dal suo farneticare fanatico.

10875971_719511731489519_719508974823128_12743_1543_bNemmeno la trasformazione della madre lo persuade. Di contro, lo indigna profondamente, lo delude e lo sprona a raddrizzare questo grande torto che Esther sembra aver fatto all’umanità intera, come se Finn si vedesse veramente come un salvatore venuto sulla terra per purgarla dal male in perfetto stile inquisitore.

Nonostante le evidenti lacune, l’episodio termina in maniera molto evocativa: come si era aperto sulla fiaba che Klaus racconta a Camille in macchina, si chiude con l’assoluta verità del punto di vista alternativo di Finn Mikaelsson che pare rivelare la vera natura della sua famiglia, assieme al vero motivo della propria follia e del proprio disgusto per la vita.
Freya, la sorella che lui ha amato come se non più che la madre, strappata dalle braccia della famiglia, ha portato con se la felicità a cui lui agognava, dimostrando quanto l’ossessiva ambizione di esaudire tutti i desideri di Esther abbia impedito al figlio maggiore di crescere e maturare.

La stessa Freya ora rinchiusa in una bara di cristallo, come una moderna Bella Addormentata, in attesa del risveglio.

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Ringrazio Mary per avermi dato la possibilità di esprimere la mia opinione su questo show che amo e spero di non avervi deluso troppo!

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Annalisa Mantovani nasce a Ferrara, in un freddissimo e nevossissimo Febbraio del 1980. Forse è per questo che odia l’estate, il sole e il caldo e preferisce climi rigidi e temperature polari, grazie alle quali può godersi le fusa dei suoi gatti, una bella coperta calda, il divano e i suoi amatissimi libri. Sin da piccola legge tutto il leggibile, dal romanzo d’avventura al fantasy, dalla storia d’amore alle etichette dello shampoo, ma le sue letture preferite rimarranno sempre i romanzi di Emilio Salgari sul pirata Sandokan, Il Silmarillion di quello che definisce il suo “papà” letterario J.R.R.Tolkien, la saga di Harry Potter e qualsiasi cosa sia stata scritta sui vampiri, anche la spazzatura. Da qui, e dalle sessioni di Dungeons&Dragons a cui gioca col marito ormai da più di 15 anni, la passione per la scrittura di romanzi fantasy e urban fantasy che, se dio vuole, un giorno riuscirà anche a pubblicare. Telefilm Addicted da quando guardava Hazard e l’A-Team con il nonno dopo i compiti, predilige serie dove la componente sovrannaturale giochi un ruolo importante, anche se non disdegna Downton Abby, Criminal Minds e Broadchurch. Whovian per la vita, le sue serie del cuore saranno sempre Doctor Who, Buffy e, da poco aggiuntasi, Once Upon a Time, che ha il potere di farla tornare bambina.

1 COMMENT

  1. don’t worry sei stata bravissima! 😉 ho ritrovato anche quella verve che solitamente è evidente nelle tue recensioni di Once ^-^

    allora premetto che son d’accordo sulla scena Jackson/Hayley, soprattutto assurdo il fatto che lui le faccia quella sviolinata romantica dopo che Hayley gli confessa di essere andata a letto con Elijah, e DOPO che lei ha praticamente ammesso di amare il vampiro!

    per me sotto sotto Jackson spera che col matrimonio lei cambi idea, eh che non l’ho capito il lupacchiotto! 🙂

    idem Kol; ma poi Klaus che faccia tosta dirgli che è stato meschino e perfido!! cioè da che pulpito, non è che tu sia stato il fratellone d’oro eh!

    Cami/Elijah; io non ho visto nulla di fuorviante o romantico sinceramente, anzi come amici o confidenti ce li vedrei bene! in un’altra recensione ho letto che Elijah potrebbe rivedere in Cami Elena, l’umana Elena e sappiamo quanto lui ci tenesse a lei. E poi Elijah ha un enorme bisogno di sfogarsi, l’ultima scena tra i due ne è un esempio.

    Ciao alla prossima! :*

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