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The Mandalorian 2×03/2×04 – Recensione: come innalzare la posta

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The Mandalorian 2×03/2×04 – Recensione: come innalzare la posta

Dopo un bellissimo inizio per questa seconda stagione, con le puntate 2×03/2×04 “The Mandalorian” ha messo a segno due episodi strepitosi, che hanno innalzato ulteriormente le aspettative.

Quante cose ci sono da dire su queste 2×03/2×04 di “The Mandalorian”. Quante. Così tante, in effetti, che non si sa da dove cominciare. Ma proviamoci.

“The Mandalorian” 2×03/2×04: una panoramica veloce

Tutto.
Tutto.
Tutto.
Lo show è sempre più avvincente, da un punto di vista visivo (e dunque tecnico) migliora di puntata in puntata, le varie regie sono bellissime, le fila della narrazione non sfuggono dalla presa salda di Dave Filoni e Jon Favreau e anzi, questa si approfondisce e infittisce in modo fantastico. I collegamenti alle varie parti del Canon di Star Wars sono ovunque.

Nulla.

Nella 2×03 Bo-Katan, nella 2×04 The Child.

Nella 2×03 tutta la sequenza dell’attacco alla nave imperiale.
Nella 2×04, invece:
la rivelazione;
– l’inseguimento da parte degli Stormtrooper;
– il combattimento aereo Mandaloriano vs piloti imperiali con tanto di Baby che si diverte come sulle giostre e poi ovviamente vomita. E’ pur sempre un bambino piccolo. Per quanto riguarda lo scontro aereo… Un momento che “urla” Anakin Skywalker in ogni dove. In effetti, il Mandaloriano ad Anakin sarebbe piaciuto e quest’ultimo avrebbe anche applaudito per le sua capacità di pilota. E non c’è complimento più grande.

Menzione d’onore alla frase “Ma non c’è il parapetto!”
Grazie per averlo detto. E’ da quando i fan erano bambini e dunque dalla prima visione di Star Wars che tutti si chiedono perché diavolo costruiscano basi e navi con quelle dannate voragini, collegando i vari punti o lati con passerelle-ponti striminziti, e non mettano mai un parapetto che sia uno. Il brivido del rischio che si corre anche solo per abbassare una leva? Istinti suicidi? Chissà se un giorno lo scopriremo.

“The Mandalorian” 2×03/2×04: a caccia di indizi e rivelazioni

Con gli episodi 2×03/2×04 “The Mandalorian” ha regalato due gioiellini, ribadendo un principio già accennato nella prima stagione con il Force Healing e il season finale, ovvero che in questa saga non contano solo i film: tutto è parte del Canon (romanzi, fumetti, serie tv in CGI e live action, nonché videogiochi) e dunque tutto è importante. Ovviamente nessuno è obbligato a leggere e vedere tutto, ma se poi non ci si informa almeno su Wikipedia (o tramite amici o conoscenti che invece leggono e guardano tutto) non ci si può lamentare se non si hanno le informazioni e si perdono dei passaggi.

Si diceva che lo show migliora di puntata in puntata. Perché (a parte quanto già spiegato)? Per esempio perché con poco (intendendo dettagli, senza sforzo) i personaggi vengono approfonditi, così come i rapporti tra gli stessi. In particolare, ovviamente, quelli che il Mandaloriano ha con le persone che ha incontrato e incontra sul suo cammino, come il bambino, Cara Dune, Greef Karga e Bo-Katan.
Parliamo dunque proprio dei due personaggi messi in evidenza sopra, ovvero Bo-Katan e The Child.
Bo-Katan è un personaggio molto importante e complesso, introdotto per la prima volta in “The Clone Wars”, la serie in CGI iniziata con il film del 2008 e poi proseguita con sette stagioni (l’ultima uscita proprio in primavera di quest’anno) che racconta i tre anni di Guerre dei Cloni che si svolgono tra Episodio II ed Episodio III. Successivamente è comparsa anche in “Rebels”, serie di quattro stagioni la cui storia inizia circa quattro anni prima gli eventi di “Rogue One”-Episodio IV e si conclude in contemporanea a questi, con un epilogo immediatamente successivo alla morte di Palpatine e di Anakin. Come affermato da lei stessa, è originaria di Mandalore… e in verità ne è la legittima leader, nonché legittima proprietaria di un certo oggetto già visto in “The Mandalorian”. Inoltre, è collegata a numerosi personaggi tra cui, come da lei stessa chiarito, Ahsoka Tano, uno dei personaggi più belli e importanti dell’universo Star Wars, a sua volta introdotta in “The Clone Wars” e poi rivista in “Rebels” (e la cui voce è presente in “The Rise of Skywalker”). Ahsoka Tano era la Padawan di Anakin Skywalker. Bo-Katan, tuttavia, non è collegata solo ad Ahsoka ma, per esempio, anche a Obi-Wan Kenobi (il quale a questo punto della storia è già asceso, ma chissà che non la si veda nella serie dedicata al Maestro Jedi).
L’attrice che l’ha portata alla vita in live action, Katee Sackhoff, peraltro è la stessa che le ha dato vita sin dall’inizio, doppiandola e fornendole dunque la voce nelle serie in CGI.

Per quanto riguarda The Child, invece, è doveroso sottolineare come la sua personalità venga delineata sempre più con dettagli e azioni, senza bisogno di farlo parlare, e come con gli stessi siano in grado di ribadire facilmente che è solo un bambino e pur avendo cinquant’anni equivale in realtà a un bimbo di un un anno/un anno e mezzo. I momenti che lo riguardano sono sempre adorabili e divertenti.

Veniamo ora alla parte davvero succulenta. Anche in questi due episodi non sono mancati gli easter egg, ma stavolta è necessario dedicarsi a un’altra cosa: i collegamenti con la storia in generale.
Come dimostrano la presenza di Bo-Katan e la futura apparizione di Ahsoka Tano, Jon Favreau e Dave Filoni stanno collegando le serie tv (al momento “The Clone Wars”, “Rebels” e “The Mandalorian”) ma la 2×04 ci ha rivelato molto di più: come era già stato ipotizzato nelle recensioni dello scorso anno (che trovate qui e qui), Filoni e Favreau stanno altresì collegandosi ai romanzi (in particolare la trilogia di “Aftermath”) e, soprattutto, alla Trilogia Sequel, rendendo “The Mandalorian” una sorta di prologo (o prequel, se si preferisce) di quest’ultima. Non possiamo sapere che estensione avrà questo collegamento, se si estenderà a tutto l’arco della serie o si concluderà in questa stagione lasciando poi intraprendere allo show un altro percorso narrativo, ma possiamo essere certi che (come peraltro dimostra già la prima stagione, realizzata prima dell’uscita di Episodio IX) non è un’idea sorta a posteriori, ma un piano che evidentemente esisteva sin dall’ideazione di questa serie, sviluppata dunque mentre si realizzava almeno “The Rise of Skywalker” (se non prima). In altre parole: “The Mandalorian” ci dimostra che un piano c’era eccome e c’è ancora (per quanto siano state prese deviazioni qui e là) e che lo stanno seguendo, per l’appunto.
Perché si sta dicendo questo e cosa dimostra che sia così?
A parte il Force Healing, visto prima nella prima stagione dello show e solo dopo in Episodio IX (cioè lo show serviva da apripista, per questo la S1 è stata mandata in onda prima del film), ripensiamo un attimo a quanto ipotizzato lo scorso anno nelle recensioni (cliccate su ogni immagine per aprirla e leggere):

E ora pensiamo a quanto visto in quest’ultimo episodio: in primo luogo, la registrazione del medico/scienziato conferma che le armate imperiali vogliono il bambino per il suo sangue, ovvero i suoi geni, perché sensibile alla Forza. Vogliono il suo sangue per iniettarlo in qualcuno e rendere questo qualcuno un Force user. Chi? LUI:

Ovvero il futuro Leader Supremo Snoke, prodotto dell’ingegneria genetica che serve da specchietto per le allodole per fondare il Primo Ordine, che altro non è che l’avanguardia dell’Impero 2.0 progettato da Palpatine già prima di morire e che è stato effettivamente portato avanti in gran segreto nelle Regioni Ignote. Infatti lo stesso Palpatine dirà poi a Ben: “Io ho creato Snoke.” L’Imperatore intendeva dire, ovviamente, che il Leader Supremo fu costruito seguendo suoi piani. Snoke, inoltre, ha un altro compito fondamentale: essere il mezzo per isolare e irretire Ben Solo (di cui Palpatine sa già, come risulta chiaro grazie ai libri usciti sin dall’inizio dell’era Disney della Lucasfilm).

In quest’ultima puntata che segna il giro di boa di metà stagione, però, abbiamo visto anche altro. Tutti forse si sono concentrati sul corpo nelle vasche e sulla registrazione dello scienziato perché sono le cose più evidenti, ma c’è un altro particolare che, mandando a rallentatore la scena e facendo un fermo immagine, salta agli occhi. Sullo schermo del pannello di controllo che i due scienziati affiliati all’Impero hanno cercato di distruggere c’era qualcosa. Qualcosa che potrebbe essere stato reso appositamente difficile da cogliere, ma non impossibile. Fermando l’immagine subito prima che il secondo scienziato (tutti sempre con delle divise che hanno un simbolo che rimanda a quello dei clonatori di Kamino) spari al pannello di controllo, si vede che sullo schermo c’è una specie di grafico che rappresenta dei cerchi in cui c’è un punto dal quale partono linee rette che vanno a colpire altri cerchi più piccoli.
Solo che potrebbe non essere un grafico, potrebbe essere molto di più.
Ecco a voi la mia foto allo schermo del mio televisore con in primo piano quello che si vede sullo schermo della consolle… e di seguito ciò che potrebbe essere.

Quelli potrebbero essere i piani della Starkiller Base.
Ci stanno narrando la fondazione del Primo Ordine e dunque gli eventi che porteranno a “The Force Awakens” e alla Trilogia Sequel. Lo faranno sino ai più piccoli dettagli? No, daranno un quadro generale e magari arriveranno altri romanzi e/o fumetti che narreranno quei trent’anni, ma è quello che stanno facendo.
(E con questo particolare Filoni e Favreau potrebbero aver anche creato un parallelismo con Episodio II, quando su Geonosis vedemmo i piani per la Morte Nera).

Prima dei saluti, una piccola news e alcune domande.
La news è che il prossimo episodio si dovrebbe intitolare “The Jedi”, il che significa che dovrebbe vedere l’arrivo di Ahsoka. Sebbene lei dica di non essere un Jedi, il Mandaloriano questo non lo sa e Bo-Katan l’ha presentata come tale.
Le domande sono le seguenti e per farle ci vuole una premessa: nella registrazione, il medico/scienziato dice che il corpo (presumibilmente uno dei Snoke-corpi) cui hanno iniettato il sangue del bambino lo ha rigettato due settimane dopo, dopodiché aggiunge di aver finito le scorte di sangue perché “il donatore”, ovvero il bambino, è piccolo e non ha potuto prelevarne più di tanto per non ucciderlo e afferma altresì che è difficile trovare un donatore con un numero di Midichlorian nel sangue (“M-count”) più alto (ricordiamo che i Midichlorian NON sono la Forza, sono un tramite grazie al quale si è coscienti della Forza, si identificano i sensibili a essa e si capisce quanto queste persone siano in grado di usarla). In mezzo a tutto questo, però, c’è una frase che può sfuggire, ovvero “Temo che al volontario potrebbe accadere lo stesso”.
Ecco dunque le domande: potrebbe essere Ahsoka la persona con un numero di Midichlorian superiore a quello del bambino? E se sì, visto che purtroppo sulla Razor Crest c’è un radiofaro e pertanto le truppe imperiali di Gideon e magari lui stesso saranno in grado di seguire il Mandaloriano e arrivare a lui, il bambino e Ahsoka, potrebbe quest’ultima sacrificarsi per farli scappare ed essere catturata? Si badi, catturata, non uccisa. Dave Filoni ama smodatamente Ahsoka, non la ucciderebbe poco dopo averla introdotta in carne e ossa e infatti “il donatore” per essere tale serve vivo. E soprattutto… CHI è “il volontario”???

85/100

Bene, per questa recensione degli episodi 2×03/2×04 di “The Mandalorian” è tutto, appuntamento a fine stagione!

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Sam
Simona, che da bambina voleva diventare una principessa, una ballerina, una cantante, una scrittrice e un Cavaliere Jedi e della quale il padre diceva sempre: “E dove volete che sia? In mezzo ai libri, ovviamente. O al massimo ai cd.” Questo amore incondizionato per la lettura e la musica l'ha portata all'amore per le più diverse culture (forse aiutato dalle origini miste), le lingue (in particolare francese e inglese) e a quello per i viaggi. Vorrebbe tornare a vivere definitivamente a Parigi (per poter anche raggiungere Londra in poco più di due ore di treno). Ora è una giovane legale con, tralasciando la politica, una passione sfrenata per tutto ciò che all'ambito legale non appartiene, in particolare cucina, libri e, ovviamente, telefilm. Quando, di recente, si è chiesta in che momento, di preciso, sia divenuta addicted, si è resa conto, cominciando a elencare i telefilm seguiti durante l'infanzia (i preferiti: Fame e La Famiglia Addams... sì, nel fantasy ci sguazza più che felicemente), di esserci quasi nata. I gusti telefilmici sono i più vari, dal “classico”, allo spionaggio, all'ambito legale, al “glamour”, al comedy, al fantastico in senso lato, al fantascientifico, al “giallo” e via dicendo. Uno dei tanti sogni? Una libreria. Un problema: riuscirebbe a vendere i libri o vorrebbe tenerli per sé?

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