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The Good Doctor 1×10 – Midseason finale con il botto (due, anzi)

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The Good Doctor 1×10 – Midseason finale con il botto (due, anzi)

Puntata intensissima e densa di eventi, quella che ci congeda da The Good Doctor per il periodo invernale. E se da un lato mi aspettavo qualche evento drammatico nella migliore tradizione dei mid-season finale, dall’altro non avevo previsto che i twist fossero su più fronti (e che fronti!). Non solo è una puntata che mette molta carne al fuoco, e che quindi apre molteplici possibilità narrative per il futuro, ma imposta tematiche ampissime e ahimè molto attuali, analizzabili su più piani interpretativi.

Entriamo quindi subito nel merito di quanto avvenuto.

Il meltdown di Shaun
Lo attendevo dall’inizio della stagione, ma, sopratutto, era evidente come fossimo inesorabilmente indirizzati verso un’esplosione in piena regola.
Esplosione che, come è ben evidente, è stata metodicamente costruita nelle puntate più recenti e quindi è contestualizzata e organica. Non arriva dal nulla solo per creare pathos o il temuto/ovvio cliffhanger.
Shaun è un ragazzo autistico, la cui vita, agli esordi della storia, accelera in modo brusco, portando con sé cambiamenti che, io credo, metterebbero in crisi qualsiasi ragazzo che si trasferisce in una città nuova per iniziare un tirocinio in chirurgia. Nuova casa, nuovo ambiente, nuovo lavoro, nuovo tutto. Aggiungiamo orari stressanti, competizione, responsabilità, contatto concreto e ininterrotto con la malattia e il dolore, che diventano reali e non solo studiati sui manuali. Non dimentichiamo inoltre le sue limitate skills sociali, la disapprovazione esterna e il dover dimostrare continuamente di essere una valida aggiunta allo staff, pur essendo a tutti gli effetti più che idoneo e anzi superiore allo studente medio. E, in ultimo, la pressione sempre crescente operata dal dotto Glassman che, nell’impeto mal indirizzato di aiutarlo a stare meglio, ha fatto saltare il tappo e debordare un mix di emozioni diventate ingestibili. Il meltdown è servito.

Ho letto nel frattempo un’ipotesi che secondo me spiega al meglio il motivo per cui il medico abbia iniziato a opprimere Shaun in modo intollerabile per chiunque (io per prima mi sarei sentita soffocare davanti a un tale atteggiamento di accondiscendenza che nascondeva malamente una irritazione crescente), e cioè il senso di colpa per non aver aiutato abbastanza Shaun, perché fosse in grado di gestire meglio il tentativo di rapina in cui si è trovato coinvolto. Si sente quindi responsabile e, soprattutto, inadatto a fargli da mentore perché, di fatto, i suoi insegnamenti non gli hanno impedito di mettersi in pericolo. Mi sembra una spiegazione che mette pace ai miei interrogativi, perché io avevo inveve legato il cambiamento alla consapevolezza di averlo protetto troppo e di non trattarlo alla stregua di qualsiasi tirocinante che fa le sue esperienze e impara dai suoi errori. Non sapendo che cosa è successo alla figlia, ipotizzo che il senso di insicurezza sulla sua incolumità possa derivare anche dal trauma vissuto con lei. In ogni caso, niente giustifica lo stargli addosso in modo tanto molesto e asfissiante. Può così dire “bastava che mi dicessi di no”, come se Shaun non lo avesse fatto decine di volte nelle ultime settimane e lui gli avesse mai dato retta! Ci credo che è costretto a nascondersi, non gli dava nessuno spazio di azione e non accettava che lui avesse opinioni diverse. Mancavano giusto gli agguati in un vicolo buio e le aveva provate tutte! Non facciamo passare Shaun per quello che ha “reazioni eccessive”, quando non ha avuto scampo!

A mettere altra benzina su un sistema prossimo all’esplosione ci pensa il paziente di cui Shaun si occupa in questa puntata che, in assoluta buona fede, spinge Shaun a prendere coscienza del proprio “potere personale”. A me è piaciuto molto il modo in cui è riusciuto a legare istantaneamente con Shaun, a capirlo e riuscire a connettersi con lui in un modo che io definirei “empowering” per Shaun stesso. Lo tratta con spontaneità, genuino interesse e gli dà consigli che hanno lo scopo di toglierlo dal ruolo marginale in cui lo vede relegato. Su questo avrei qualcosa da ridire, perché il dottor Melendez ha progressivamente dato sempre più credito alle teorie di Shaun, affidandosi a lui. Non vedo in atto un atteggiamento da “due pesi e due misure” da parte di Melendez nei confronti di Shaun e Jared, se non quello ormai superato dell’inizio. Lo stesso Jared non tenta di rubargli l’idea, ma gli dà il legittimo “credit”. I suggerimenti che il paziente elargisce sono ottimi, ma devono essere metabolizzati e contestualizzati e devono inserirsi su un substrato di consapevolezza un po’ più radicata. Su Shaun, già appesantito da stress e carichi emotivi, hanno un effetto esaltante che non sa gestire perché, soprattutto, non ha nessuno che sappia consigliarlo in tal senso. Lo mandano allo sbaraglio.

L’esplosione dunque arriva e io l’ho trovata realizzata in modo eccellente. Shaun è sempre più nervoso e a un passo dall’attacco di panico e noi protesi verso lo schermo a chiederci come sia mai possibile che il dottor Glassman non se ne renda conto e continui senza un ripensamento e spingerlo verso il punto di non ritorno?! È normale che perda il controllo e che non sia in grado di gestire un carico sensoriale che ha raggiunto livelli di emergenza. È normale che abbia reazioni violente e che scappi non sappiamo dove. Per quanto Shaun sia stato in grado di fare moltissimi progressi nell’affrontare gli input esterni, con buona volontà e impegno, non può sopportare tutto, anche perché è stato lasciato a se stesso e l’unica figura di riferimento si è rivelata essere, nella pratica, il suo persecutore, anche senza volerlo.

Le molestie subite da Claire.
[Un piccolo inciso per dire che nel week end ho scovato l’attrice che interpreta Claire, Antonia Thomas, in una deliziosa commedia british su Netflix, “Lovesick” che ho adorato. Lei poi è bravissima in entrambi i ruoli!].
Tema quanto mai attuale, dicevamo, quello delle molestie. Claire subisce un atteggiamento inappropriato e non professionale da parte di un superiore un po’ troppo invadente fisicamente, e decisamente troppo amichevole. Come sempre, siamo davanti a una disparità di potere che rende Claire, come donna e sottoposta, l’elemento più vulnerabile. Lei però reagisce con forza e, senza che la cosa stupisca nessuno, finisce per ricevere biasimo e accuse da chi è invece dalla parte del torto. Ha reagito troppo male, se la prende per niente, è stata troppo gentile, in fondo è una che queste cose le fa (andando a letto con Jared), è normale che poi un uomo pensi di fare di tutta l’erba un fascio, giusto? No, ovviamente. Non è giusto. Sentite anche il voi la stessa rabbia di fronte al solito ritornello maschilista? Bene.

A peggiorare le cose, e approfondire la dinamica su un altro livello, sempre molto realistico, c’è il fatto che Claire, resasi conto del pericolo, ha di fatto chiesto aiuto a chi pensava che potesse offrirglielo, cioè Jared e Shaun. Nessuno di loro l’ha volutamente infilata nella tane del leone, sono sinceramente affezionati a lei, ma nessuno di loro ha capito la gravità della situazione. Le hanno fatto credere che stava reagendo in modo spropositato!! Ecco esposto uno dei motivi per cui le donne non denunciano: perché temono di non essere credute. O perché, come fa notare Claire, essere quella che denuncia un superiore le renderebbe l’ambiente ostile, perché verrebbe vista come quella difficile o che crea problemi. È un gatto che si mangia la coda, come sappiamo bene. Quindi è facile dire “potevi dire di no”. Lo sarebbe, se qualcuno ascoltasse e non sminuisse.

Anche paziente di Claire partecipa al dibattito, dal momento che è finita in ospedale per aver cercato di modificare la sua forma fisica, migliorandola rispetto a quelli che sono ideali e pretese prettamente maschili e sessisti. E il tutto per continuare a lavorare in un modo dominato da regole accettate nei secoli dei secoli. Del resto la cultura è intrisa di sessismo, non ha nessun senso andarsene altrove, come suggerisce la sorella della paziente, ingenuamente. Sono riflessioni molto realistiche indubbiamente, ma anche molto amare, quelle che trapelano dalle storie di questo episodio.

La vicenda si complica in un modo che a me, onestamente, è piaciuto poco. Jared prova a risolvere la situazione andando a fare l’uomo delle caverne che difende a suon di pugni la principessa indifesa, venendo licenziato in tronco (giustamente). Il dottor Coyle non subisce nessuna punizione, da quel che vediamo. Per Claire quindi il problema si ingantisce, perché la faccenda non è stata risolta (il medico potrà continuare a molestare lei o altre donne) e si sentirà in colpa per aver, in qualche modo, causato l’allontanamento di Jared, oltre a provare una legittima rabbia che spero non venga sepolta da altre emozioni più urgenti (paura e rimorso). Non mi è piaciuto perché si è spostata l’attenzione su Jared e non sulla molestia in sé, per la quale nessuno ha preso provvedimenti.

In ultimo, vorrei sottolineare come la storia d’amore tra Jess e il dottor Melendez sia stata gestita sempre in modo tanto tiepido da farmi quasi dimenticare che stanno insieme. Non so se dovessimo tifare per loro e si è quindi sbagliato tutto fin dall’inizio (dubito) o se questa prevedibile rottura che vedo all’orizzonte serve per mescolare le carte, perché quando ci si concentra su di loro a me pare quasi il compito da portare avanti una puntata sì e due no e che questi due siano stanchi dell’altro ancora prima di cominciare. Sarebbe interessante capire se Jess non intende avere figli per la sua esperienza personale (visto che sappiamo che stava sempre a casa del dottor Glassman e figlia) o per via di quel che è successo all’amica?

Rimangono moltissimi interrogativi aperti, come è giusto che sia: Jared se ne è andato per sempre? Shaun è davvero fuggito o ha chiesto aiuto magari a Lea, che in puntata non abbiamo visto? Shaun potrà tornare a lavorare in ospedale o ci saranno conseguenze per il suo gesto? Del resto anche lui ha colpito un superiore e dovrebbe subire le medesime conseguenze di Jared, a meno che non ci siano attenuanti. Spero che il dottor Glassman approfitti degli eventi per fare un necessario esame di coscienza per capire le sue responsabilità.

Tre momenti top della puntata:

  • Tutta la vicenda personale del paziente di Shaun. Condivisibile o meno, è un modo molto coraggioso di vivere la propria vita assumendosene la responsabilità fino in fondo, senza lamentele
  • L’incontro tra Shaun e l’uomo che si occupa di fare le pulizie, a cui Shaun chiede se la sua vita abbia avuto senso. Una risposta piena di calore che ci riporta con i piedi per terra
  • La parte del meltdown di Shaun che, io credo, meriterebbe un premio per come è stata recitata da entrambi gli attori

Alla prossima!
– Syl

3 COMMENTS

  1. Che disastro! E’ successo di tutto e di più. Persino un po’ troppo esagerato. Allora, dico la mia, per quel che vale.

    Claire: le molestie (anche di maschi su maschi, tipo bullismo) adesso vanno di moda presso i media. Anni fa improvvisamente i pitbull hanno cominciato a mordere a tutto spiano, poi dopo un po’ hanno smesso, chissà come e perché. Non sarà che il giornalismo si è tramutato in mera spettacolarizzazione?
    In realtà le molestie purtroppo sono sempre esistite presso gli esseri umani che si fanno forza di una presunta superiorità soprattutto negli ambienti di lavoro. Un aspetto che in natura è totalmente assente, perché essa è il simbolo dell’equilibrio perfetto. Cosa che non succede nella prevaricazione, deviazione mentale prettamente umana. Anche per questo sono convinto che il genere umano non abbia nulla a che fare con la natura, dove non esistono maschilismo e porcherie similari. Mi fermo anche se in ritardo se no ne esce un trattato che non interessa a nessuno. Claire è il simbolo della vittima di un sistema che esprime soltanto ingiustizia e disuguaglianza. Non c’è da sorprendersi, dati i presupposti. Spero che le verrà resa giustizia.

    Glassman: come previsto e già detto ha sbagliato l’approccio e ora si sono manifestate le conseguenze negative. Magari gli servirà da lezione e forse anche a Shaun che avrà modo di rifletterci. Non credo che manderà via il suo protetto, ma al contrario si renderà conto di aver esagerato con la sua opprimente imposizione.

    Jared: a breve verrà riassunto dopo che il dottor coso verrà smascherato da altre colleghe di Claire. A meno che abbiano deciso di introdurre un nuovo personaggio.

    Jess/Melendez: sono stati presentati subito come una coppia “che cosa ci stanno a fare insieme”. Storia davvero poco interessante e appassionante.

    I pazienti e relative problematiche rispondono sempre a cliché preconfezionati che non riescono ad interessarmi più di tanto. Io punto deciso su Shaun e ciò che lo riguarda: come reagisce a certi stimoli esterni, con che facilità accetta consigli da gente mai vista prima (ma non, ad esempio, da Glassman che pure conosce), comportandosi di conseguenza, come si rendesse conto di avere tanto da imparare. Purtroppo, non ha la capacità di discernere i buoni dai cattivi consigli. Si fida, sa di essere una tabula rasa nel sociale.

    Il momento più bello in assoluto per me è stato l’incontro di Shaun con l’uomo delle pulizie. Fantastico il suo comportamento alla domanda di Shaun che non s’aspettava minimamente. Dunque, vediamo: moglie, figli ecc. e la conclusione che sì, si può ritenere quantomeno soddisfatto. Stupendo! Meraviglioso che la faccenda si sia espletata nello sgabuzzino degli arnesi da lavoro. Di solito ci sono panchine in un parco o altri luoghi più adatti e ispiratori. Davvero eccezionale!
    Avrei ancora da dire ma robe che riguardano in generale gli autistici e il loro rapporto con l’esterno, per cui mi fermo per quel rimasuglio di decenza che mi resta. Magari ci sentiamo l’anno prossimo in occasione di altre tue recensioni. Non riesco a fare a meno di leggerle.

    • Ciao! Concordo con te sul discorso Natura-Umani, è un tema che mi è molto caro, essendo anche io appassionata (non volevo copiarti il nick 😀 ) di mondo naturale. Hai perfettamente ragione.
      Ho letto però un’intervista agli autori in cui si diceva che l’idea per il tema della puntata è venuta prima del caso Weinstein, quindi io l’ho visto non tanto come “moda” del momento, quanto generale consapevolezza che si presenta simultaneamente in vari punti del sistema.
      Mi è piaciuta la tua riflessione sul fatto che Shaun accoglie i consigli del primo venuto, quando invece si oppone a quelli del medico, è sicuramente spunto di ulteriori analisi. Quando a Shaun accade qualcosa di particolare che lo mette alla prova, mi viene istintivo mettere alla prova anche me stessa sugli stessi punti. Chiaro che non prendo il consiglio del primo che passa come fosse oro colato, ma è anche vero che spesso un interlocutore neutrale, che non ci conosce, può essere da noi accolto con meno “ostilità”, proprio perché non c’è il background di precedenti conflitti. Però certamente, lo si prende sempre cum grano salis, che Shaun non fa.
      Non ho proprio idea se Jared non tornerà del tutto, o se farà la sua ricomparsa, certo hanno lasciato le cose un po’ troppo a suo sfavore, secondo me.
      Grazie per i tuoi commenti sempre interessanti, e Buone Feste!

      • Proseguo solo un attimo per specificare che non intendevo che abbiano inserito nel telefilm l’argomento molestie perché “va di moda”. Il mio era un discorsetto fuori luogo di carattere generale riguardante i media che sfornano notizie con lo stesso argomento per più o meno brevi cicli. Da qui l’esempio dei pitbull (che tra l’altro nel 98% dei casi riportati non erano nemmeno di quella razza). D’altronde, le manipolazioni genetiche dell’uomo volte a creare razze canine specifiche hanno dato luogo a punti deboli fisici e mentali, prerogativa peculiare di ciascuna razza. Come sempre, e ribadisco sempre, l’intervento degli umani ha disequilibrato la natura, causando problemi. Di per sé, i cani non mordono a meno che si sentano minacciati o infastiditi. Ho conosciuto migliaia di cani e non sono mai stato morso, chissà perché.
        Buone feste anche a te.

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