Ci sono trailer che sono troppo belli per non farti temere che siano la parte migliore della nuova serie tv ed altri che sono esattamente ciò che vorresti che fossero: solo un antipasto di quello che il pilot (e il resto della stagione, si spera) saranno.
The Gifted appartiene a questo secondo gruppo.
Ammetto di aver scoperto che avrebbero realizzato una serie sugli x-men tempo fa ma di essermene poi totalmente dimenticata finché, preparandomi alla nuova stagione, non sono incappata nel trailer di “The Gifted”…e da allora è stata solo una lunga attesa spasmodica, nutrita di dita incrociate perché il trailer non mi ingannasse.
È stato, quindi, con grande gioia che ieri sera ho terminato la visione del pilot ed esclamato: “QUESTO è un pilot fatto come si deve!”.
La vicenda è ambientata interamente all’indomani dell’adesione al patto di registrazione dei mutanti, alla scomparsa degli X-Men adulti (e la chiusura della scuola di Xavier) ed all’inizio della caccia a coloro che ne hanno il gene. Cosa succede se tu – Stephen Moyer/Reed Strucker – avvocato di stato e persecutore – seppur con un’anima – dei mutanti, scopri che ad essere tali sono i tuoi stessi figli? Semplice, sfrutti tutto ciò che hai per salvarli da un destino crudele, anche alleandoti con coloro a cui davi la caccia fino a qualche ora prima.
Aiutato da un ritmo incalzante che ha concesso largo spazio alla presentazione psicologica dei personaggi, questo pilot ci introduce il tema della caccia all’uomo e della paura degli umani nei confronti del diverso, usando pochi lunghi dialoghi e lasciando molto alla recitazione non verbale ed alla semplice presentazione delle scene.
L’uso calibrato degli effetti speciali, ha reso quotidiane le super capacità dei protagonisti e la recitazione di Moyer e della Acker hanno fatto da perfetto contraltare all’elemento eccezionale.
Buona l’idea di iniziare la narrazione presentandoci il gruppo dei mutanti clandestini, ottima quella di affiancare le vicende fino a farle incontrare, più che efficace il cliff-hanger finale.
The Gifted è una serie che promette bene per il futuro: ha dimostrato, nella scarsa oretta del pilot, di sapere mescolare azione, approfondimento del personaggio e temi importanti, senza dimenticare i singoli personaggi che restano fin da ora ben chiari e distinti l’uno dall’altro nella mente dello spettatore.
Inutile dirvi che non vedo l’ora che arrivi la prossima settimana: già lo so, resterò incollata allo schermo da qui a fine stagione.
P.S. Sì, il nonnino che esce dal bar è Stan Lee. Meglio di così!!
a differenza di Inhumans(che era stata già stroncata dai trailer)questa prometteva bene già dallo sneak peek di 6 minuti,in effetti la curiosità c’è, e proseguiamo nella visione
Ciao!
Che bello ritrovarti!
Inhumans l’ho stroncato anche io nel mio articolo: terribile!Tante aspettative per un trailer e una puntata (lunghissima) che faceva piangere di dolore.
Assolutamente non c’è paragone con The Gifted che fa il suo compitino sui supereroi molto molto bene. Certo, non ha portato chissà che rivoluzione però, alla fine, è una serie sugli x-men, cosa pretendiamo di nuovo (e di meglio)? Il trailer mi aveva intrappolato e sono contenta che il pilot abbia confermato le mie aspettative.