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The Flash 4×19 – There’s No Outrunning Grief

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The Flash 4×19 – There’s No Outrunning Grief

Bentornati amici del fastest man alive,

Il mio modem ha deciso di non funzionare proprio nei giorni peggiori della settimana, per cui mi ritrovo a scaricare le puntate usando l’hotspot del telefono, ma soprattutto – e per questo – sono stata costretta a rimanere indietro di praticamente qualsiasi cosa che non sia ciò che recensisco (e “The 100” perché, diciamocelo, la probabilità di spoiler è tale e quale a quella di DeVoe di vincere alla lotteria).

Ieri sera, quindi, ho scaricato la puntata e questa è la mia opinione.

Dopo l’episodio altamente emotivo e sorprendente della scorsa settimana, mi aspettavo una puntata filler che ci avrebbe intrattenuto, come da tradizione, fino ad una nuova svolta nel problema DeVoe.
Mi sono, invece, dovuta ricredere perché l’episodio di questa settimana, non solo non è stato filler ma addirittura è stato veramente ben scritto e coinvolgente, al punto da spingermi a dichiararlo persino migliore di quello della scorsa settimana.
Dopo la perdita di Ralph, era necessario, a noi e al team, prenderci una pausa emotiva e permettere alle emozioni di avere la meglio.

La puntata si è sviluppata lungo, essenzialmente, tre binari: la lotta a Siren X, la necessità di Barry di piangere l’amico e le conseguenze dell’overdose di black matter nel cervello di Harry.

La scrittura della prima storyline della puntata, mi è piaciuta molto. Pur non essendo il focus della storia, ha saputo mantenere stabile l’attenzione dello spettatore dando la giusta dose di azione alle vicende e intrattenendo piacevolmente.
Dal momento che il suo scopo era solamente quello di fare da contraltare alla parte emotiva della puntata, la promuovo a pieni voti: ha fatto il suo dovere e non mi è dispiaciuta.
Siren X – una Katie Cassidy ridotta al ruolo di guest da una puntata – ha portato la giusta dose di difficoltà al team e mi ha fatto rimpiangere un po’ il modo in cui il personaggio originale – Black Canary- era stato trattato nella serie madre.

La lotta per proteggere l’ultimo meta human del bus, è stata affiancata dalla lotta interiore di Barry contro la necessità di piangere la morte dell’amico.
In molte serie tv e film, vediamo personaggi navigati affermare che il lutto per le persone perse vada affrontato a battaglia conclusa, in questo caso Leo Snart ci ha detto ben altro.
Quale sia il consiglio migliore, non lo possiamo sapere (fortunatamente, mi viene da scrivere) ma in questo caso il dolore inespresso di Barry è stato ben inserito nella puntata ed è servito a far funzionare la trama.
La scena finale fra Barry e Joe è stata molto bella e intensa, al punto che mi sono persino commossa, ma soprattutto è stata molto realistica. Il fatto che Barry si senta responsabile per quanto accaduto a Ralph e che rimpianga di non aver potuto dire all’amico quanto fosse fiero di lui, è molto credibile e facilmente comprensibile. L’amicizia fra i due era solo agli inizi ma è stata scritta – malgrado le ridondanze di Ralph – in maniera interessante, al punto che, io personalmente, mi sono molto affezionata al personaggio di Dibny e spero che, sconfitto DeVoe, si possa averlo nel team. Sì, perché a distanza di una settimana, resto convinta che, non essendoci il corpo dell’Enlogated Man, ci siano molte speranze di riaverlo indietro.

Parallelamente abbiamo potuto vedere le conseguenze della scelta azzardata di Harry nella scorsa puntata. L’overdose da black matter ha fritto le sinapsi di Wells che ora rischia una perdita progressiva della capacità cerebrale. Una svolta interessante che potrebbe portare la trama lontana da dove io ho ipotizzato nelle scorse recensioni – ovvero il ritorno di Reverse Flash – oppure inaugurare una nuova via che ci conduca lì.
In ogni caso, è stata una rivelazione interessante e il personaggio di Wells ha reagito esattamente come ci saremmo aspettati che facesse. Per una persona (personaggio in questo caso) che si identifica con una data caratteristica di sé, è molto difficile accettare che quella data peculiarità possa venire meno. “Chi sono io senza la mia intelligenza?” Sembra chiedersi Wells e in suo soccorso non può che arrivare il suo migliore amico. Le interazioni con Cisco sono state molto interessanti: l’iniziale logica ritrosia nel rivelare la verità, il tentativo di sabotare l’esperimento fino alla confessione finale e le parole di conforto di Cisco che ha ricordato all’amico che c’è altro in lui oltre alla sua intelligenza. Come HR l’anno scorso, anche questo Wells fatica – in questo frangente – a comprendere il proprio ruolo nel team ora che ha potenzialmente perso ciò che lo rendeva utile. Ma, contrariamente ad HR, Wells, coerente con la propria caratterizzazione, sceglie la fuga, salvo poi decidere di restare quando Cisco gli promette aiuto.
Vedremo dove questo ci porterà.

Uno degli aspetti più positivi dell’episodio, è stato senza dubbio l’aver avuto conferma che saranno proprio l’emotività – o la mancanza di essa – e The Mechanic a diventare le chiavi di volta per sconfiggere DeVoe.
Tutte le interazioni fra Clifford e Marlize sono state significative e ci hanno condotto all’inquadratura finale in cui la moglie, piangendo, prende atto che del marito e del sentimento del marito, non è rimasto nulla.
In un collegamento ideale con il già citato Dott. Manhattan dei Watchmen, anche DeVoe trova nell’abbandono dell’umanità, il suo tallone d’Achille.
Non ci resta che goderci questi ultimi episodi e vedere come questa debolezza verrà usata dagli autori per escogitare la risoluzione del villan della stagione.

TOP 3

  1. Leo Snart di Terra X. Io ho un debole per Wentworth Miller e per i suoi personaggi. Leo mi era già piaciuto molto durante il crossover e sono stata contenta di ritrovarlo super saggio, super divertente e super gay anche qui. Carino che stia preparando il matrimonio con Ray!
  2. Caitlin Snow e la perdita del suo alter ego di Arendelle: poco interessante quando c’era, ora che non c’è più – forse – mi ritrovo ad apprezzare il rapporto che Killer Frost era riuscita a costruire con Cait. Una dottoressa Snow più intraprendente ora di quando aveva i poteri di Killer Frost.
  3. Barry e l’elaborazione del lutto. Molto interessante e intensa la scrittura di questo frangente della puntata. Sono rimasta piacevolmente commossa dalle scelte degli sceneggiatori.

Vi lascio il promo del prossimo episodio:

Cosa vi è parso dell’episodio?Vi aspetto nei commenti.

Vi ricordo prima di salutarvi le pagine dedicate al velocista scarlatto

Arrow e The Flash
There’s No Flash Without Iris West
You make me emotional Grant Gustin

1 COMMENT

  1. Eccomi in ritardissimo, almeno ci sono XD
    Ho avuto tempo di recuperare la puntata solo oggi, sorry ^^”

    Concordo: anche io mi aspettavo un filler o una roba riempitiva in vista del gran finale a cui stiamo arrivando, invece sono riusciti a inserire molte cose belle 😀
    (Prendi appunti Jimmy… prendi appunti, che è il tuo primo giorno e in futuro anche tu sceneggerai così i filler…)

    Il Team Flash doveva riassestarsi e riconnettersi per metabolizzare i postumi della batosta della scorsa puntata: c’è chi ha perso un amico/spalla/allievo, chi ha perso una coinquilina mentale glaciale e chi direttamente un pezzo di testa… Oo()
    Capitan Cold è quell’elemento esterno al gruppo che serviva per portare una scossa e un nuovo punto di vista ai Ragazzi del Team Flash e aiutarli a superare il tutto, anche solo con la sua presenza e il suo carisma ^_-
    (Che gran perdita per la serie il non aver sfruttato prima e meglio il suo personaggio… :-/)

    Barry doveva metabolizzare il lutto e Snart è stato un ottimo mentore in questo, ricordandogli che nella sua Terra X ha dovuto passare l’Inferno e che il difficile non è stato sopravvivere, ma fare i conti con il fatto di essere sopravvissuto lui e non i suoi compagni di Ribellione…
    Caitlin sta migliorando, paradossalmente sembra che senza Killer Frost abbiano trovato un modo per scrivere Killer Frost ^^”
    Strano a dirsi, ma vabbè: funziona, vi prego continuate così! XD
    E infine Wells sembra non diverrà Eobard ancora per un po’… come dicevo tempo fa: “ci vuole un fisico da Velocista per metabolizzare tutta quella materia oscura senza conseguenze”… e infatti le conseguenze sono arrivate eccome!
    Certo, perdere l’intelletto per i personaggi come lui è terribile, ricordo bene il dramma di Bestia negli X-men quando stava regredendo mentalmente ed era consapevole che presto il Professor Hank McCoy si sarebbe ridotto ad uno scimmione ritardato…
    Ma Harrison in questo momento ha Cisco dalla sua parte, pronto ad aiutarlo… bisogna solo vedere se ce la farà e soprattutto se la soluzione non sarà peggiore della cura!
    (Vedi il Pensatore che ha fatto tutto sto casino solo per poter riavere un corpo sano e… e ora non si ferma più e vuole conquistare il mondo…)
    Wells è nella situazione opposta: il corpo è ok, il cervello si scioglie… riuscirà ad invertire il processo fermandosi alla guarigione, o anche lui proseguirà lungo quella china pericolosa?

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