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The 100 | Recensione 3×01 – Wanheda (Part 1)

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The 100 | Recensione 3×01 – Wanheda (Part 1)

Dopo una lunga e sofferta pausa e una stagione adrenalinica che non ha risparmiato nessuno, The 100, l’arma che Jason Rothenberg usa per farci del male ogni settimana, specialmente se siamo nella fazione Bellarke, è finalmente tornato sui nostri PC, e ci promette un’altra stagione ricca di conflitti, e non solo armati.
Prima di cominciare a commentare l’episodio devo fare una confessione: io, The 100, ho iniziato a guardarlo senza troppe pretese. Mi sono detta: “Ma sì, guardiamolo, diamogli un’opportunità!” e pensavo di trovarmi di fronte a un prodotto teen tipico della CW. Non l’avessi mai fatto. Sono entrata in un tunnel senza fine, divorando episodio dopo episodio e aspettando con ansia, una volta in pari, l’episodio della settimana successiva. Il 21 gennaio mi sono ritrovata ad essere felice di poter rivedere questi ragazzi, perché mi erano mancati, in tutti questi mesi, e mai avrei pensato di affezionarmi così tanto a tutti loro, quando ho iniziato. Avevamo lasciato gli Sky People a riprendersi dalla guerra contro Mount Weather, e in particolare abbiamo dovuto assistere a un addio straziante di Clarke a Bellamy e ai suoi amici, dopo essersi resa conto che il peso di quanto aveva fatto per salvarli era troppo grande da sopportare, e aveva bisogno di sparire.
Cosa è successo, quindi, dopo quel finale?
La premiere ci porta tre mesi dopo la vittoria degli Sky People e l’abbandono di Clarke, e Camp Jaha non è più quello che noi conoscevamo. Ora si chiama Camp Arkadia, è più organizzato, e gli Sky People hanno indetto una tregua con i Grounders, riuscendo a guadagnarsi settimane, se non di pace, almeno di tranquillità. Abby e Kane sono al comando del campo, e la prima accetta il bisogno della figlia di stare lontana, capendo che non ha ancora voglia di rivedere tutti. I ragazzi che abbiamo imparato a conoscere sono completamente integrati in questo nuovo sistema, e hanno cercato, in quelle settimane, di reagire come meglio potevano agli eventi che hanno vissuto durante la guerra.
ravebRaven è quella più orgogliosa, che fa più fatica ad ammettere quanto le vicende della scorsa stagione l’abbiano segnata. Ha perso molto, da quando è atterrata sulla Terra: ha visto Finn innamorarsi di un’altra e poi morire per mano della ragazza con cui l’ha tradita, si è ferita gravemente a una gamba e ha dovuto subire un intervento terribile, ha dei forti dolori all’anca che non ha confessato a nessuno di avere. E’ una ragazza che ha dovuto patire tanto dalla vita, ma mantiene ancora quella corazza da dura che non vuole abbandonare. E’ quella che la tiene in piedi, nonostante tutto, ma che rischia anche di farla sprofondare ancora di più nel dolore, e di farle perdere le persone che ama. Spero che Wick ricompaia, perché le farebbe bene aprirsi e lasciare che qualcuno scopra le sue debolezze, senza doversi portare dentro tutto quel peso da sola. Anche se è riuscita a farlo, in parte, con Abby, ha poi ricominciato a chiudersi in se stessa. E’ un sollievo vederla, almeno una volta, sorridere, in macchina coi ragazzi. Spero di vederla imparare ad affidarsi un po’ di più agli altri e che il suo problema alla gamba non le procuri troppi guai.
Jasper, invece, fa l’esatto contrario di Raven: è rimasto traumatizzato dagli eventi di Mount Weather, e non tiene dentro di sé quello che prova; anzi, lo esterna continuamente e in maniera autodistruttiva. Ha visto morire la ragazza di cui si era innamorato, e i responsabili sono suoi amici, e l’esperienza gli ha fatto completamente perdere la testa, al punto da abbandonarsi all’alcol, diventare incontrollabile, farsi puntare un coltello alla gola mettendo in moto gli eventi che determinano la fine della tregua coi Grounders e trattare con disprezzo il suo migliore amico. Dei ragazzi, è quello che ha reagito peggio, che è si è fatto divorare dagli orrori a cui ha assistito, senza riuscire a superarli. E’ un Jasper irriconoscibile, quello che vediamo sorridere di fronte alla morte, senza curarsi della sua incolumità, né di quella degli altri. Lo aspetta una stagione difficile, e, se si riprenderà, sarà attraverso un percorso lungo che metterà a dura prova i suoi rapporti con tutti quelli che gli stanno attorno. E’ difficile dare un giudizio netto, su di lui: da una parte, è tremendo vederlo comportarsi così coi ragazzi, perché sappiamo che le decisioni prese durante la guerra non sono state facili per nessuno, meno che mai per Clarke o Bellamy, che si sono dovuti sporcare le mani in più di un’occasione per salvare tutti; ma, dall’altra, ci troviamo di fronte a un adolescente mandato sulla Terra, probabilmente a morire, abbandonato a se stesso, catturato da quelli del Mount Weather, e poi testimone di un massacro in cui ha perso la ragazza che ama. E’ tanto da sopportare. Guardandolo sullo schermo, mi sono detta che aveva meno ragione lui, di andare fuori di testa, di Clarke, ma sono ragazzini, non soldati, e ognuno di loro regge quello che può, di quanto vive, e loro hanno visto più sangue e morte di quanto meriterebbe ogni ragazzo della loro età.

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Bellamy, invece, è quello che è riuscito a reagire, tutto sommato, meglio. E’ un eroe di guerra, a conti fatti, ma lo è a caro prezzo: ha perso Clarke, ha temuto per la sua vita e ha dovuto uccidere per sopravvivere, ma è riuscito ad andare avanti. Ha una grande forza d’animo, collabora con Kane, ha ancora un ruolo di rilievo tra i ragazzi della sua età, ha un legame stretto con Lincoln, solo con la sorella e Jasper ha dei problemi. Bellamy chiaramente non si fida di Jasper, non vuole che parta con loro in pattuglia e si ritrova i conflitto anche con la sorella. Lui e Octavia hanno giurato fedeltà a due mondi opposti. Anche linctaviain questo caso, il rifiuto di lei verso gli Sky People, a ben pensarci, non è così privo di senso: quando era sull’Arca, è stata costretta a vivere nascosta, è stata messa in prigione per essere nata, sua madre è stata giustiziata e poi lei è stata spedita sulla Terra. Solo tra i Grounder ha trovato un gruppo a cui appartenere, e ci si è aggrappata con tutte le sue forze, perché ha sempre sentito la mancanza di un posto che sentisse veramente suo. Lei e Lincoln sono una coppia solida, ma lui è molto meno intransigente di lei, e servirà un bel po’ di volontà a entrambi per non permettere alle loro divergenze di allontanarli. Sarà interessante vedere il percorso di Octavia, che ha fatto dei passi da gigante dalla prima stagione e sta diventando una donna che pretende di trovare il suo posto nel mondo. Tenera la scena in cui Lincoln le fa compagnia all’esterno: sta davvero cercando di esserle vicino, capisce i tormenti di lei, e vuole farle capire che non ha abbandonato lei o la sua gente, e che non è sola.
Ma arriviamo all’elefante nella stanza, al twist che ha scatenato le peggiori imprecazioni e minacce di morte dei fan, che ha condannato Rothenberg ad essere bersagliato da maledizioni: Bellamy ha una fidanzata. Che gli regala l’Iliade. Twitter si è scatenato, e l’hashtag #bellarke si è riempito di manifestazioni di odio contro la ragazza, un altro ostacolo tra Bellamy e Clarke. Per quanto anche il mio animo Bellarke si sia rivoltato alla vista di Bellamy con un’altra, razionalmente bisogna considerare che sono passati tre mesi da quando Clarke se n’è andata. Molte cose sono cambiate; lo stesso campo è diverso. Bellamy ha visto l’inferno, durante la guerra, ed è comprensibile che abbia cercato qualcuno con cui condividere quelle settimane di tregua. In questa premiere ha un gran peso, come personaggio: compare molto, è ancora un punto di riferimento per i ragazzi e sicuramente giocherà un ruolo fondamentale nella stagione, come già aveva fatto nella scorsa. Non ha rinunciato a trovare Clarke, e non mi aspettavo che lo facesse, e si prende un bel po’ di spazio, in questa premiere, arrivando addirittura a comparire più di lei. Da tempo, ormai, Bellamy si è guadagnato un ruolo centrale in questa serie, e se lo merita ampiamente.

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Questi ragazzi hanno vissuto tanto, insieme, e, nonostante litigi e tradimenti, sono sopravvissuti a tutto e continuano ad andare avanti: la scena della macchina è una delle poche in cui li vediamo felici e spensierati, come dovrebbero essere alla loro età, e anche se all’inizio può lasciare perplessi, è bello vederli cantare e sorridere, dimenticando per un attimo tutte le loro preoccupazioni.

(Piccola parentesi: la canzone che sentiamo nella macchina s’intitola Add it up ed è dei Violent Femmes. Ne sentiamo anche un’altra versione, di Shawn Mendes, rifatta al pianoforte in una scena al Mount Weather che è l’unica che mi ha lasciata perplessa, perché mi sembrava senza senso, finché non ho scoperto che il ragazzo che suona è un musicista apparso come ospite nella serie e ho capito perché mai gli autori abbiano voluto inserirla).
E infine c’è Clarke: compare poco, ma la sua presenza è nell’aria. E’ lei “Wanheda”, il “Comandante della morte” del titolo, e ha vissuto nascosta tutto quel tempo, vittima dei suoi demoni, ricercata perché ritenuta un simbolo di qualcosa che lei non ricorda affatto con piacere. Anche lei si lascia andare con la ragazza Grounder (e anche qui, un altro colpo al cuore per i fan Bellarke), ma, soprattutto, non ha ancora superato l’enorme senso di colpa per la bomba e per Mount Weather, ed essere nel mirino per ciò che ha fatto non l’aiuterà di certo a superare tutto. La sua decisione di andarsene è stata un duro colpo, ma ha mostrato tutti i tormenti che questa ragazza ha vissuto da quando si è accollata l’enorme responsabilità della sopravvivenza dei cento, tormenti che sono ben lontani dall’averla abbandonata. E’ triste vederla separata dagli altri, e non vedo l’ora di vederla di nuovo con i ragazzi. Hanno tutti bisogno di restare uniti, ora più che mai.
E un capitolo a parte lo merita Murphy: anche lui finisce per impazzire, dopo aver passato tre mesi nel bunker a rivedere fino allo sfinimento i momenti che hanno portato alla creazione dell’A.L.I.E. che ha provocato la distruzione di tutta l’umanità. Grazie a lui, verrà approfondita una linea narrativa che era già stata iniziata nella scorsa stagione, e che si prospetta interessante. Non avrei mai pensato di poter dire che Murphy è più sano di mente di Jasper e Jaha, ma è così: mentre l’ex cancelliere è ormai schiavo dell’A.L.I.E., Murphy mantiene intatta (per quanto riesca, dopo tre mesi di isolamento) la sua personalità e arriva anche a rifiutare la pillola che gli porge Jaha, preferendo rimanere se stesso. Un enorme passo avanti per un ragazzo di cui non ci si poteva fidare nella prima stagione, e che ora sta mostrando di essere molto più forte di quanto non sia apparso in passato.

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Anche in questa stagione si prospettano battaglie, e l’unico timore che ho è che la formula possa diventare troppo ripetitiva, ma ormai The 100, pur avendo qualche forzatura qua e là, non è più classificabile come una serie teen leggera, e ho grande fiducia in questa stagione. Prepariamoci, perché c’è altro sangue in arrivo, quest’anno, e la pace, per Sky People,  è finita.

 

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4 COMMENTS

  1. Bel commento 🙂

    approfondito maggiormente sulla “stabilità mentale” diciamo dei personaggi e sulle loro emozioni.

    Anche Bellamy nella s1 non era molto affidabile, soprattutto in compagnia di Murphy, ora lo ritroviamo riflessivo e astuto.

    • No, infatti, Bellamy non era una persona di cui fidarsi, nella prima stagione. La stessa Clarke ha imparato ad avere fiducia in lui solo verso la fine, e da lì hanno iniziato ad avere un legame indissolubile.
      Un approfondimento sulla situazione mentale dei ragazzi era doveroso. Ne hanno passate tante, e nessuno di loro è uscito completamente indenne. Prevedo altre difficoltà nel futuro, ma almeno hanno qualche settimana di respiro. Sono preoccupata per Jasper e anche Raven deve stare attenta con l’anca, ma questa serie è piena di personaggi forti, sono sicura che un modo per sopravvivere lo troveranno.

  2. Aaaaah!Non vedevo l’ora di leggere la recensione!
    Bella questa premiere, ci sono state molte cose che mi sono piaciute e qualcuna che non ho ben condiviso.
    La scena dei ragazzi in macchina è stata l’highlight dell’episodio: così carini e spensierati…mai una gioia!
    Bellamy ha fatto passi da gigante rispetto alla prima stagione e anche nel mio cuore ormai si è conquistato una fetta importante. Un po’ potrebbe essere legato alla mia personale cotta per Bob Morley ma lasciamo perdere.
    Gene sembra carruccia, solo che non regge il confronto con le altre donne del cast che, ok, conosciamo meglio ma anche visivamente l’impatto è decisamente sottotono. Poi per carità, gli ha regalato l’Iliade per cui mi è simpatica. Tanto avrà vita breve, ne sono sicura.
    Ho adorato che abbiano detto che Miller è gay con estrema nonchalache, questo show è un passo avanti rispetto a tutto il resto del panorama televisivo!
    Per Jasper mi dispiace molto, comprendo il dolore che prova e come hai scritto tu: sono ragazzini catapultati in un mondo troppo crudele per loro. Sono curiosa di vedere il suo arco narrativo per la stagione.
    Come sono curiosa per il personaggio di Octavia. Ha fatto km dalla prima stagione ma trovo che il suo vedere tutto come nettamente definibile (o con o contro), tipico della sua età, un aspetto su cui c’è ancora molto da lavorare. Spero che in questa stagione si approfondisca questo lato del suo carattere e le si permetta di crescere. Anche perché il mio sogno è vederla un giorno occupare il posto di Indra o direttamente di Lexa.
    Clarke ha perso la tramontana. Vederla così ferina è stato un colpo al cuore. Sono intrigata dai risvolti della caccia a Wanheda e non vedo l’ora che inizi ad incontrare qualche viso familiare (ehm ehm Bellamy ehm ehm). Credo che il suo personaggio abbia davanti a sé un percorso in salita in cui deve ricucire se stessa e perdonarsi prima di avere qualunque legame amoroso: e lo dico da shipper Bellarke sfegatata, perché qualunque legame stringa al momento (e lo dico anche in previsione di una riconciliazione con Lexa…che spero non avvenga perché non la sopporto) sarebbe dettato da bisogni psicologici e non da reali sentimenti.
    La storyline di ALIE mi ha un attimo deluso: l’idea del fanatico convinto che per pulire il mondo bisogna sterminare le persone, è tutt’altro che nuova. Tuttavia, quella pillolina magica che fa sparire le emozioni, potrebbe essere foriera di nuove riflessioni sulla natura umana. Murphy che preferisce rimanere fedele a se stesso che perdersi è stato assolutamente grandioso. Anche lui ha fatto un percorso interessante e sono molto curiosa di cosa lo aspetterà per il futuro.
    E per concludere, kabby rules!Carucci sono!
    Complimenti per la recensione 🙂 Alla prossima!

    • Grazie! Come sai, sono Bellarke anch’io, e penso che tu abbia ragione su Clarke: ora come ora, ha bisogno di guarire, e non ci è ancora riuscita. Sono convinta, come ho scritto, che questi ragazzi abbiamo bisogno di restare uniti; in fondo, è grazie all’unione che hanno potuto fare tutto quello che hanno fatto, nonostante le divergenze.
      La fidanzata di Bellamy è stata gentile, ma Clarke è Clarke. Dubito fortemente che un’altra possa significare per lui quello che significa lei, e il discorso vale anche al contrario. E’ un po’ difficile essere in competizione con un rapporto come il loro: hanno combattuto insieme, hanno tirato la leva insieme nella scorsa stagione, si sono perdonati a vicenda quando hanno sentito che l’altro ne aveva bisogno, hanno avuto divergenze di opinioni ma hanno anche saputo sostenersi quando hanno dovuto prendere decisioni difficili… E’ comprensibile che sia andato avanti. Sono passati mesi, e lui ha rischiato parecchio durante la guerra, si merita un po’ di pace, e probabilmente questa ragazza è stata questo, per lui, ma quando tornerà Clarke non ce ne sarà per nessuna. Basta, io li amo, sono troppo belli, nessuno Gina o Grounder li potrà separare in eterno. Aspetto con ansia il momento in cui si incontreranno di nuovo, perché ci saranno scintille, già lo so.
      Octavia, purtroppo, è piena di rancore verso gli Sky People, e non riesco a darle torto. Ha passato la vita prigioniera, con loro, e solo sulla Terra ha potuto riscattarsi. Li odiava già nella prima stagione, tanto che non le importava che scendessero sulla Terra; ora, a maggior ragione, non ha proprio voglia di stare in mezzo a loro, non si sente parte di loro. Lincoln è tanto dolce e comprensivo, ma non avranno vita facile (vabbé, quando mai ce l’hanno?)
      Su Jasper sono in conflitto: un po’ mi infastidisce, un po’ lo capisco. Sono ragazzini, ne hanno viste di tutti i colori, non sta scritto da nessuna parte che, a quell’età, debbano aver vissuto così tanti traumi. Sta reagendo come un ragazzo di 18 anni reagirebbe di fronte alla perdita del primo amore, ai pericoli che ha affrontato e al tradimento del suo migliore amico e delle persone con cui ha convissuto per settimane. Lo capisco, poverino, dev’essere tremendo per lui. Ha tanto bisogno di ritrovare l’equilibrio, ma non lo farà tanto presto.
      Murphy è un mito, e non avrei mai pensato di dirlo, considerando quant’era ignobile nella prima stagione. Volevo fargli un applauso sia quando ha mandato a quel paese Jaha, sia quando ha rifiutato la pillola. Bravo, Murphy, continua così!

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