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The 100 | Recensione 2×02 – Inclement Weather

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The 100 | Recensione 2×02 – Inclement Weather

Una seconda puntata che inizia lenta, all’apparenza noiosetta, ma che finisce con due interessanti colpi di scena che ci permettono di entrare da subito nel vivo di questa stagione. Come sappiamo, la CW ha deciso di portare gli episodi da 13 a 16 per quest’anno, certo, non una differenza particolarmente significativa, ma che darà sicuramente modo di costruire la trama di questa stagione su basi più solide e magari diluire i colpi di scena aumentando l’attesa del pubblico, al contrario della prima stagione che è stata veramente un susseguirsi di momenti “OMG” di puntata in puntata.

Mentre la prima stagione vedeva una narrazione a struttura bipartita (da una parte i giovani sulla Terra e dall’altra gli adulti sull’Arca) questa stagione appare più complessa anche da questo punto di vista: i protagonisti si sono divisi, gli scenari che abbiamo di fronte sono diversi, anche se non escludo che in futuro si possano riunire ritornando alla struttura più semplice della stagione precedente. Abbiamo Clarke e la maggior parte dei ragazzi dell’accampamento “ospiti” (o prigionieri) degli abitanti del Monte Weather, Octavia e Lincoln dispersi per i boschi alla mercè di Grounders incazzati e Mietitori e poi gli abitanti dell’Arca insieme a Bellamy, Finn, Murphy e Raven (più altra tizia cicciata dal nulla dall’identità non pervenuta) sempre sulla Terra, ma riparati in un accampamento e infine Jaha sull’Arca.

Per quel che riguarda Jaha, mi è piaciuto il colpo di scena del bambino che si è poi rivelato essere un’allucinazione, una semplice proiezione della sua mente: sarò io ma non me l’aspettavo proprio ed è stata una svolta interessante, anche se, in tutta onestà, non è che per me faccia una grande differenza che Jaha arrivi o no sulla Terra.

Mentre continuo a percepire la tensione sessuale tra Abby e Kane sempre più chiaramente (fossi in Clarke inizierei a prepararmi all’idea di una famiglia allargata) gli scontri tra i due non mancano soprattutto per quanto riguarda le ricerche dei ragazzi dispersi. Sono curiosa di vedere come reagirà Kane quando scoprirà che Abby ha fatto completamente di testa sua aiutando i giovani sopravvissuti a scappare dall’accampamento per andarli a cercare.

Durante la scena dell’operazione di Raven ho sofferto insieme lei, così come nel momento in cui realizza di aver totalmente perso la sensibilità ad una gamba. Come tutti i personaggi femminili di questo show, anche lei è una donna forte, decisa e molto coraggiosa (sicuramente molto più di Finn) e la cosa peggiore che avrebbe potuto capitarle è proprio questa, l’essere bloccata in un letto senza la possibilità di aiutare i suoi compagni. Non se lo meritava proprio insomma.

Finn invece continuo a non apprezzarlo molto. Ha ormai raggiunto livelli di zerbinaggio mai visti, al punto che è addirittura Raven, dopo un’operazione a cui è sopravvissuta per miracolo e la prospettiva di non camminare mai più a dovergli ricordare di darsi una mossa e andare a cercare i loro amici. Insomma, amava così tanto Clarke ma pare si sia abituato abbastanza velocemente alla sua assenza. Spero che i suoi fan non mi lancino alcun tipo di maledizione, ma al momento la vedo così. Se poi il suo personaggio dovesse subire un’evoluzione e ricordarsi che a volte è opportuno tirare fuori gli attributi che tiene a riposo da una stagione, sarei la prima a esserne ben felice.

Bellamy appare incredibilmente fuori posto nel contesto creato da Kane, del resto il ragazzo non è mai stato incline al rispetto delle autorità già quando viveva sull’Arca. Non mi ha stupito per niente che sia riuscito a farsi arrestare nel giro di qualche minuto, ma mi ha stupito il tono di rispetto e stima con cui Kane parla di lui, nonostante l’abbia arrestato lui stesso. In effetti, il personaggio di Bellamy, esattamente come quello di Clarke, pare abbia subito una trasformazione rispetto alla prima stagione: il Bellamy di qualche episodio fa non avrebbe mai risparmiato Murphy ma si sarebbe fatto sopraffare dalla rabbia e dalla vendetta. Per una volta non ha ragionato in modo egoista, e ha risparmiato colui che ha cercato di ucciderlo perché questa era la cosa giusta da fare per trovare il suo gruppo.

I parallelismi tra Bellamy e Clarke vengono evidenziati con discrezione, ma aumentano ogni episodio che passa: entrambi sembrano irrequieti e fuori posto nonostante si trovino in un contesto apparentemente più protetto, nessuno dei due riesce a rassegnarsi al pensiero che i propri compagni d’avventura siano morti e tutti e due stanno facendo di tutto pur di riuscire a sfuggire alla situazione in cui si trovano per andarli a cercare. Ovvero, cercarsi a vicenda. E’ vero, non c’è una storia d’amore tra i due, ma c’è un “understanding”, delle coincidenze e delle somiglianze innegabili e che avvicinano molto questi due personaggi nonostante i loro tanti contrasti nel corso della prima stagione.

La storia di Octavia e Lincoln mi annoia abbastanza. Mi pare che ripeta uno schema ciclico e monotono. Lei rimane ferita, lui salva lei, lui viene catturato, lei salva lui, loro vengono catturati e così via. Credo che mi stupirò veramente solo quando vedrò Octavia coi capelli puliti.

E infine, last but not least, Clarke. La vediamo in disparte, a disagio, una situazione nuova per lei e per noi spettatori. Vedere la leader incontrastata del gruppo diventare un’outsider è già abbastanza destabilizzante, ancora di più quando sono i suoi stessi “amici” a isolarla. Devo spendere due parole su questa cosa, perché sì, ho odiato Jasper quando le è andato contro dandole dell’ingrata perché non riesce a fidarsi degli abitanti del Monte Weather: ok, mi rendo conto che avere un letto, un pasto caldo e soprattutto non doversi preoccupare costantemente che selvaggi/mostri cannibali facciano irruzione nel tuo accampamento possa sembrare il paradiso e che Clarke non fa che ricordare loro una verità scomoda a cui probabilmente non vogliono nemmeno pensare, ma un voltafaccia del genere mi fa pensare che i veri ingrati, in effetti, siano loro. Se sono arrivati sul Monte Weather vivi, in primo luogo, è proprio grazie a lei. Senza contare che voltarle le spalle per qualche fetta di torta (minacciando addirittura di mandarla via), dopo tutto quello che hanno passato insieme è abbastanza triste.

Ma del resto The 100, sin dall’inizio, ha cercato di rappresentare alcuni aspetti della natura umana, degli istinti e dei desideri più profondi dell’uomo. Come alcuni non hanno perso il proprio altruismo e la propria umanità (vediamo Clarke, Bellamy ma anche Raven) nonostante le difficoltà che tutti hanno attraversato, altri hanno reagito scegliendo l’individualismo, mettendo al primo posto il proprio benessere (Jasper e gli altri ragazzi del Monte Weather).

Interessante il cliffangher finale, ovvero la scoperta di Clarke: gli abitanti del Monte Weather si servono dei Grounders (e probabilmente anche di loro) per un qualche fine che ancora non sappiamo, imprigionati e prosciugati del loro sangue. Io continuo a credere che se ne vogliano servire in qualche modo per uscire all’esterno. Brava gente insomma, proprio come diceva Jasper.

Prima di lasciarvi al promo della prossima puntata, vi ricordo che se siete appassionati di questa serie o semplicemente volete tenervi aggiornati su news, spoiler, foto, video e tutto ciò che riguarda The 100 basta mettere mi piace alla pagina Facebook The 100 Serie Tv, in cui troverete sicuramente tutto ciò che state cercando.

Alla prossima!

https://www.youtube.com/watch?v=JAFmH_FhWNU

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