Home Recensioni The 100 | Recensione 1×03 – Earth Kills

The 100 | Recensione 1×03 – Earth Kills

1
The 100 | Recensione 1×03 – Earth Kills

L’ultima puntata di Teen Lost The 100 è stata decisamente un “wow”.

Questa è una delle pochissime volte in cui sono stata felice di non aver letto il libro prima di vedere la serie, perché se l’avessi fatto probabilmente la scena finale non avrebbe avuto lo stesso impatto su di me. Riuscite a immaginare come sarebbe stato assistere al Red Wedding sapendo già cosa sarebbe successo? Io sì.

Certo, avevo percepito una strana aura intorno a un certo personaggio dall’inizio della puntata, ma non avrei mai potuto prevedere un finale del genere. Questo è quello che si chiama “colpo di scena”, credevo non li facessero più.

Ma, andiamo con ordine perché tra morti, feriti, risorti, nubi tossiche, rivelazioni, ship e bambine psicopatiche ce n’è da fare la felicità di un telefilo almeno per un anno.

Ho trovato che quest’episodio facesse ancora più Hunger Games del solito, sia per il meccanismo di protezione che si instaura tra Clarke e Samara Charlotte, che ricorda moltissimo il rapporto sorella maggiore/sorella minore che si instaura tra Katniss e Rue nel primo capitolo della saga (rimarcato anche dalla melodia fischiettata da entrambe durante l’episodio, anche se con una valenza molto diversa e decisamente più creepy nel caso di The 100) ma anche per la nube tossica che lascia bubboni urticanti ai poveri malcapitati che vi entrano in contatto.

Episodio decisamente più oscuro, e non solo per il proliferare di morti violente, ma anche perché, dopo solo tre episodi e questo è davvero degno di nota (per uno show CW poi…), la serie sta assumendo risvolti psicologici molto interessanti, quest’episodio è stato all’insegna delle paure nascoste, delle parole non dette, dei rancori, delle incertezze, delle debolezze e degli istinti più biechi dell’animo umano, il tutto con lo sfondo di una lotta alla sopravvivenza che metterebbe alla prova anche la mente più razionale.

L’impulso che vince sulla ragione è stato in questo caso impersonato da Murphy, a parte le battute pessime stile tamarro alla Fast and Furious, e in caso non vi ricordiate mi sto riferendo a “andiamo a uccidere qualcosa“. Brrrrrrr.

Le urla di dolore di Jasper mettono in crisi il già fragile equilibrio dei giovani sopravvissuti all’atterraggio, la paura, la fame, si accompagnano alla stanchezza e alle notti insonni. Murphy, dando voce ai desideri nascosti degli altri ragazzi, cerca di eliminare il povero Jasper solo per poter dormire una notte serena. Forse inizio a vedere un senso al suo personaggio, non solo più il bad guy con la faccia da bulletto, ma un po’ la personificazione del “male” inteso come la realizzazione dei peggiori istinti dell’animo umano.

Inoltre, l’autorità di Bellamy inizia a vacillare, mostrandosi per quello che è stata fin dall’inizio: molto fragile. Come fragile si è rivelato il ragazzo, che nei momenti passati con la piccola Charlotte si è mostrato molto diverso dal maschio alfa insensibile e spavaldo che ha cercato di interpretare finora.

Bellamy è spaventato esattamente come tutti gli altri e prevedo che presto perderà completamente il controllo del gruppo. Come gli animali riescono a sentire la paura di chi hanno di fronte, anche gli adolescenti hanno una sorta di radar: riescono a captare l’insicurezza come segugi e una volta accaduto questo ti rende una preda facile. In effetti, inizio a capire perfettamente il senso di utilizzare un branco di adolescenti in piena tempesta ormonale per rappresentare la natura animalesca degli esseri umani. Mean Girls docet.

Già che ci sono, ne approfitto anche per parlare della mia ship, ovvero Bellamy e Clarke. Non ci speravo in qualche interazione tra i due devo ammettere, credevo che gli autori ci avrebbero lasciati agonizzanti ad ascoltare qualche canzone di Taylor Swift consumando un’intera scatola di kleenex, invece no, abbiamo avuto il nostro brevissimo momento shipparolo della puntata.

Il loro rapporto si sta costruendo piano piano, nonostante le incompatibilità, nonostante la rivalità e il fatto che lei rappresenti praticamente tutto quello che lui detesta. Penso che quello che Bellamy stia iniziando a provare per Clarke, a parte l’attrazione che sembra provare l’intero universo maschile nei confronti della ragazza, sia rispetto e stupore, perché la “principessa”, come la chiamano, è in effetti molto più cazzuta di quello che credeva, e probabilmente molto più coraggiosa di lui.


Inutile dire che mi sto riferendo al momento in cui Clarke uccide Atom, ormai spacciato, al posto di Bellamy: nonostante tra i due non scorra esattamente buon sangue, è come se leggesse negli occhi bassi del ragazzo la difficoltà in cui si trova e decidesse così di assumersi quel peso.


La dolcezza di Clarke che canta una ninna nanna ad Atom per distrarlo, è qualcosa che penso cambierà la visione che Bellamy ha di lei da questo momento in poi: è una privilegiata, ma riesce a capirlo meglio di molti altri.


Nonostante Finn mi stia molto simpatico con i suoi modi da “simpatica canaglia” non riesco ad appassionarmi al rapporto tra lui e Clarke. Penso che il suo personaggio possa rendere molto di più al di là di questa ship, semplicemente perché il Finn che fa di tutto per conquistare la ragazza non è il vero Finn.

Emblematica la scena di lui che si ferma, entusiasta, quando trova un rottame di una macchina sepolta tra le macerie, lei che lo richiama all’ordine, e lui, interdetto, obbedisce.

Ecco questa scena mi è parsa molto da coppietta che fa le vasche al centro commerciale il sabato pomeriggio, lui che si ferma ipnotizzato dall’ultimo modello di iphone/ipad/playstation e lei che quando se ne accorge si scazza e se lo trascina per negozi di scarpe. Personalmente, le storie d’amore che mi piace leggere o guardare, sono diverse.

Riguardo Clarke, per quanto sembri sempre tutta d’un pezzo anche lei in questa puntata ha dovuto affrontare i suoi demoni, dovendo riconoscere una verità che probabilmente nel profondo aveva sempre saputo ma che non voleva ammettere nemmeno a se stessa. Tutti i ricordi di suo padre ancora vivo credo abbiano portato a questa presa di coscienza: è stata sua madre a denunciare il marito e causarne la morte. Una verità pesante, una colpa che Clarke ha sempre voluto attribuire a Wells, il quale, da ottimo amico, gliel’ha lasciato fare perché sapeva che non era ancora pronta ad affrontare un tradimento così grande.

Wells…

Lasciatemi dire che quella piccoletta non mi è piaciuta da subito, aveva qualcosa di strano e inquietante, questo comparire all’improvviso ripetendo sempre le stesse frasi sui genitori morti…mi faceva venire i brividi nonostante l’aspetto apparentemente angelico.


Sarà che sono rimasta traumatizzata dalla ragazzina di The Ring, sarà che da grandissima fan di American Horror Story ho imparato che le risate dei bambini non sono esattamente la cosa più allegra che tu possa sentire, soprattutto se sei solo in casa e non c’è nessun bambino, ma sapevo che nascondeva qualcosa.

Certo, non immaginavo fosse una piccola psicopatica omicida.

A quanto pare la ragazzina ha preso troppo alla lettera il discorso di Bellamy sull’uccidere i propri demoni e dal momento che, a suo dire, è stato il padre di Wells a uccidere i suoi genitori (anche se a questo punto non mi stupirei fosse stata lei) ha pensato di smettere di avere incubi a riguardo uccidendo il figlio del loro assassino. Oltretutto cantando la canzoncina di Clarke al corpo morente del ragazzo. Ragazzine pazze, filastrocche ripetute ossessivamente…ok, questo non è per niente inquietante.

La morte di Wells è stata, oltre che inaspettata perché ero convinta davvero fosse uno dei personaggi principali, assurda e senza senso. Penso che nessuno avrebbe mai potuto prevedere una morte del genere, soprattutto dopo la riappacificazione con Clarke. Mi ha lasciato a bocca aperta, incredula e con tanta voglia di rimandare quel demonietto nel pozzo da cui è venuto.

Alla fine della puntata, sono tanti gli interrogativi ancora lasciati aperti e le questioni da risolvere: se e quando il gruppo scoprirà che è stata Charlotte a uccidere Wells, se Jasper si rimetterà del tutto, da cosa è provocata la nube tossica e quali pericoli nasconde il pianeta, che mutazioni hanno subito l’ambiente e i terrestri sopravvissuti, se questi sono un pericolo per i ragazzi e in che misura, fin quando resisteranno i deboli equilibri del gruppo di giovani prigionieri…insomma, direi che dobbiamo assolutamente guardare la prossima no?

Io per questa settimana vi saluto e, prima di lasciarvi col promo del quarto episodio, vi ricordo che per news, foto, video e tutto ciò che riguarda la nostra amata CW c’è una pagina Facebook dedicata agli show di questo canale, The CW Italia. Dedicata interamente a The 100, invece, la pagina The 100 serie tv. Vi consiglio di fare un salto e mettere un mi piace a entrambe per tenervi sempre aggiornati!

https://www.youtube.com/watch?v=kF3Vxli4bkA

1 COMMENT

  1. Finalmente una puntata degna di essere vista e non come le prime due che ho guardato in momenti di pura noia 🙂 Clark è una leader a tutto tondo: sa quando è il momento di rischiare, come nel caso di Jasper e sa quando non c’è più niente da fare, come nel caso di Atom, ma cosa più importante si prende la responsabilità delle proprie azioni e quindi mette fine alle sue sofferenze in prima persona, con delicatezza e rispetto. E finalmente l’ha capito anche Bellamy (prevedo amore in vista).
    Nei flashback sul padre di Clark si è visto il padre di Wells guardare la madre di Clark con occhio “languido”, avrà approfittato della confidenza di lei per fare fuori il suo “rivale”?
    P.s la ragazzina assassina mi ha messo i brividi dal primo mento che l’ho vista (attenta CW che appena Joe Carrol si accorge di lei se la porta direttamente tra i suoi adepti assassini in The Following)

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here