Salvare Clarke è l’imperativo di questa 6×08 di “The 100“. Ma fare di tutto per salvare una persona amata può davvero renderli i good guys?
Prima di partire a vele spiegate con il commento a questa 6×08, lasciatemi spendere due parole sulla scorsa puntata che purtroppo ho visto solo questa settimana. È stato bello fare un salto nel passato e rivivere tutti quei momenti, anche dolorosi, che hanno portato Clarke dove è ora, a lottare ancora una volta per sopravvivere. Ed ho apprezzato che questa volta abbia dovuto scegliere solo per se stessa. La sua famiglia era salva, ferita dalla sua perdita ma, nei limiti, al sicuro – l’unica da salvare era lei. Un confronto che era giusto mettere in campo, dopo che sostanzialmente per tutta la serie le è stato detto di nascondersi dietro la sua figura di leader e le scelte fatte per il bene comune.
Essere i buoni della situazione non è facile, soprattutto quando in ballo c’è la vita di una persona che si ama. Una sola vita, messa a confronto con la sopravvivenza di un intero popolo, può sembrare un compromesso accettabile. Anzi lo è stato in passato: Finn, ad esempio, è stato sacrificato per salvaguardare la pace con i Grounder, così come in un certo senso è successo per Lincoln. Certo la situazione era diversa, ma, come ha fatto notare Jordan, perché per Clarke si dovrebbe fare un’eccezione e per altri no? La differenza sta solo nel fatto che Clarke non sia sacrificabile? O forse “do better” vuol dire fare delle scelte con le quali si può convivere senza rimpianto? Il confine, come sempre, è molto sottile.
La 6×08 di “The 100” ci ha mostrato quanto Bellamy e gli altri siano disposti a mettere a rischio la “sicurezza” raggiunta per salvare Clarke; Emori addirittura a tradire l’uomo che ama per fare la cosa giusta e non abbandonare il gruppo. Jordan ha messo a rischio la sua vita pur di proteggere Delilah, anche se si tratta solo di un involucro vuoto. Russell è disposto a compiere un genocidio pur di riportare a casa sua figlia, nonostante prima sembrasse pentito della sua scelta. Abby può affrontare il fatto di aver portato Kane un passo più vicino alla distruzione, dopo quello successo durante il Dark Year, di perdere il suo amore solo per permettergli di continuare a vivere.
Dopo tutto una sola vita può essere importante e sapere di aver fatto di tutto per proteggerla potrebbe fare la differenza tra good guys e bad guys.
Il mistero dell’Anomalia
Se devo scegliere una trama secondaria, direi allora che punto tutto sull’Anomalia, senza dubbio. Il rapporto tra Octavia e Diyoza mi sta piacendo sempre di più e la verità sull’identità di Gabriel mi intriga. Non vedo l’ora di scoprire cosa si nasconda nell’Anomalia, cosa sia successo alle due donne e perché abbia questo effetto su chi vi si avvicina.
Passiamo ora ai momenti migliori dell’episodio con la TOP 3:
- The Anomaly. Come detto tutta la storia è molto intrigante, ma il vero colpo al cuore è arrivato in quella scena che ci ha ricordato perché amiamo così tanto i fratelli Blake.
- La dichiarazione d’amore di Murphy, ma più ancora la risposta di Emori – “I will love you forever, even if we die today”.
- Il legame che si è creato tra la Spacekru.
Vi lascio con il promo della 6×09 (che andrà in onda tra due settimane) e vi ricordo di passare dalle pagine Facebook dedicate a “The 100”.