


Partito dall’Argentina poco più che ventenne per andare a giocare prima nel Corinthians brasiliano e poi nel West Ham inglese, Tevez ha vissuto i suoi migliori anni in Europa giocando con il Manchester United, squadra con la quale ha vinto la Champions League 2007-08 e oggi grande favorita alla vittoria dell’Europa League secondo le scommesse sul calcio di Planetwin365 online in questo momento, per poi passare al Manchester City e alla Juventus. Ma il rapporto di Tevez con il suo luogo di nascita è ancora assoluto: è lì, infatti, che ha iniziato a dare calci a un pallone facendosi notare dalla squadra locale degli All Boys prima di fare il grande salto al Boca Juniors, la sua squadra del cuore. A 36 anni compiuti, l’attaccante argentino è arrivato praticamente alla fine della sua carriera con la voglia di chiuderla alla grande e punterà sicuramente alla Coppa Libertadores, l’equivalente della Champions League del Sudamerica, per poter mettere così il sigillo dorato a un percorso agonistico e umano fuori dal comune. Tevez è sicuramente uno degli esempi più fulgidi di quanto oltre il talento sia fondamentale il lavoro e l’applicazione. Da sempre innamorato del suo Boca, al quale ha confessato di aver pensato anche prima di una finale di Champions League con la Juventus, l’Apache è l’archetipo del giocatore del popolo, del ragazzo di strada arrivato in cima solo grazie a sé stesso e alle sue risorse personali.
L’Apache si è sempre fatto notare non solo per la sua abilità nel dribbling e per la sua concretezza sotto porta ma anche e soprattutto per le sue doti da trascinatore e per la sua abnegazione nel giocare a tutto campo. Dalla povertà alla fama assoluta, l’argentino era chiaramente il calciatore più adatto per una serie moderna come quella a lui dedicata.