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Telefilm Addicted consiglia… Casanova

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Telefilm Addicted consiglia… Casanova

Eccoci di nuovo al giorno della settimana che tutti gli addicted incapaci di stare semplicemente fermi con le mani in mano in attesa della ripresa della stagione autunnale aspettano con ansia, block notes aperto e penna in mano. Siccome mi piace vincere facile, questa settimana me la gioco sporca consigliandovi una miniserie di sole tre puntate, assolutamente imperdibile per diversi motivi e che quindi non avrete assolutamente scuse per non aggiungere alla vostra lista di recuperi estivi. Una serie che non può mancare nel vostro corredo di show già visti (o rivisti) in primis se amate i prodotti made in Britain, se venerate David Tennant alla follia, se vi si scioglie il cuore solo a leggere il nome di Russel T. Davies tra i titoli di testa… e anche se vi siete accorti solo ora che la sessione autunnale/la fine delle ferie di agosto è alle porte e avete i minuti contati per dedicarvi a qualche serie passata da aggiungere all’elenco dei recuperi no worries, perché come detto si tratta di solo tre ore complessive.

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Sto parlando di Casanova, serie che ha visto la luce esattamente dieci anni fa, creata da RTD nell’ormai lontano 2005 e andata in onda nel marzo di quell’anno su BBC Three. E se vi state facendo i conti, vi aiuto io: yes, questa meravigliosa collaborazione tra RTD e il nostro amato Daviduccio è anteriore alla partecipazione di quest’ultimo al reboot di Doctor Who nei panni dell’indimenticabile Tenth Doctor… e anzi, a mio parere nel Casanova interpretato da Tennant si possono già riconoscere alcuni tratti che riprenderà per caratterizzare la sua versione del Dottore, altra dimostrazione di come i suoi personaggi vivano spesso di vita propria grazie alla naturalezza che imprime nelle sue performance, facendo quasi dimenticare che ci sia un attore dietro. Ma non sono qui per scrivere un papiro di lodi a Tennant (anche se non è che ci vorrebbe molto!) ma per presentarvi questa serie molto particolare di cui Tennant è solo la punta di diamante.

Innanzitutto, parliamo della trama: come si può intuire dal titolo, la storia si concentra sulle vicende del famoso seduttore Giacomo Casanova. La narrazione si sviluppa su due piani: da una parte vediamo l’uomo ormai anziano e senza soldi (interpretato da un magnifico Peter O’ Toole) intento a scrivere le sue memorie di una vita avventurosa ma con qualche rimpianto, di cui inizierà a parlare alla giovane domestica Edith (Rose Byrne); dall’altra seguiamo gli sviluppi di questi incredibili racconti, senza censure (e con Edith a metà tra lo stupito e l’indignato a sottolineare alcuni passaggi), e con lo straordinario Tennant nei panni del giovane Casanova intento ad attuare la sua scalata sociale con qualche sotterfugio e piccolo stratagemma. Ma non sarebbe una storia completa senza un pizzico di romanticismo, e infatti durante il periodo passato a Venezia Giacomo conosce e si innamora di una giovane donna, di umili origini come lui ma, proprio per questo, intenzionata a sposare un uomo che possa garantirle stabilità economica. La scintilla tra Henrietta (Laura Fraser) e Giacomo è innegabile, e proprio per questo inizialmente ho fatto fatica a inquadrare questo personaggio femminile: ci ho messo tanto a capire se mi piacesse o meno, forse in parte per colpa della Disney e del concetto di love wins it all che ci ha inculcato fin dall’infanzia, ma immagino che questa mia indecisione sia molto soggettiva, quindi attendo pareri diversi nei commenti da chi ha già visto la serie (o intende vederla e avrà voglia di lasciare un parere dopo averla recuperata).

Henrietta sarà la costante della vita di Casanova, la ritroverà in diversi momenti della sua esistenza, in luoghi diversi, nonostante innumerevoli avventure con altre donne sarà su di lei che si concentreranno le memorie più rammaricate dell’uomo anziano e solo. Se siete fan delle love-story infinite e strazianti, welcome home, qui ce n’è per tutti!
Altri importanti personaggi in relazione con il protagonista sono senz’altro il suo compagno di viaggi/avventure Rocco (interpretato da Shaun Parkes, che rivedremo lavorare con Tennant anche nel doppio episodio della seconda stagione di Doctor Who “The Impossible Planet” e “The Satan Pit”), con cui vediamo Giacomo condividere un bel rapporto di amicizia e non subalternità come con un normale servitore, ma anche la figura ricorrente e ambigua di Bellino (Nina Sosanya, anche lei di nuovo a fianco di Tennant in Doctor Who, in quello che a mio modestissimo parere è probabilmente l’episodio più brutto della seconda stagione) e ovviamente Grimani, il suo eterno rivale in amore e promesso sposo di Henrietta (interpretato da Rupert Penry-JonesWhitechapel, Silk, Black Sails).

Senza entrare troppo nei dettagli, per non spoilerare nulla, mi limiterò a dire che nell’arco delle tre ore c’è un po’ di tutto: risate, tensione, lacrime come se piovesse (ho consumato mezzo pacchetto di fazzoletti solo sul finale), romanticismo ed erotismo (ma sempre con una vena ironica, non siamo sulla HBO dopotutto!), scene leggere contrapposte a momenti più conturbanti (ad esempio l’atmosfera durante la visita alla corte napoletana).
Attori superbi e costumi fantastici, mi sono piaciute anche alcune scelte di regia (il senso di ripetizione all’ingresso nelle diverse sale da ballo a Parigi, Londra e Napoli, ad esempio) che sottolineano lo stile della serie…ed è ovviamente un piacere riconosce la penna di RTD dietro all’intera struttura dell’opera!
Peter-OTooleHo amato il fatto che la narrazione di O’Toole non fosse una mera cornice alla catena di flashback in cui vediamo il giovane Casanova farsi strada in diverse corti d’Europa (per poi fuggirne a gambe levate e aguzzare l’ingegno per ricominciare da capo altrove), ma sia parte integrante della storia: spesso vediamo l’anziano Casanova ed Edith comparire a metà di un racconto passato, e i due sono anche protagonisti di alcune delle scene secondo me più toccanti dell’intera trama.

Che altro dire? Se vi avevo convinti già con i motivi elencati a inizio articolo direi che questa miniserie è la scelta ideale per un ultimo pomeriggio di relax estivo prima di tornare alla routine autunnale, per immergervi in un’atmosfera settecentesca che in realtà ha molto di contemporaneo (quindi anche se non vi ritenete fan delle serie in costume non c’è motivo per non dargli almeno una possibilità), per farvi due risate alla tremenda pronuncia di nomi italiani di Tennant (Stefàno, Gìììovanni ecc.) o solo per godervelo mentre sorride allo schermo con quelle lentine azzurre sugli occhi.

E poi a un prodotto BBC non si dice mai di no, giusto? Buona visione!

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Ale
Tour leader/traduttrice di giorno e telefila di notte, il suo percorso seriale parte in gioventù dai teen drama "storici" e si evolve nel tempo verso il sci-fi/fantasy/mistery, ora i suoi generi preferiti...ma la verità è che se la serie merita non si butta via niente! Sceglie in terza media la via inizialmente forse poco remunerativa, ma per lei infinitamente appagante, dello studio delle lingue e culture straniere, con una passione per quelle anglosassoni e una curiosità infinita più in generale per tutto quello che non è "casa". Adora viaggiare, se vincesse un milione di euro sarebbe già sulla porta con lo zaino in spalla (ma intanto, anche per aggirare l'ostacolo denaro, aspetta fiduciosa che passi il Dottore a offrirle un giretto sul Tardis). Il sogno nel cassetto è il coast-to-coast degli Stati Uniti [check, in versione ridotta] e mangiare tacchino il giorno del Ringraziamento [working on it...]. Tendente al logorroico, va forte con le opinioni non richieste, per questo si butta nell'allegro mondo delle recensioni. Fa parte dello schieramento dei fan di Lost che non hanno completamente smadonnato dopo il finale, si dispera ancora all'idea che serie come Pushing Daisies e Veronica Mars siano state cancellate ma si consola pensando che nell'universo rosso di Fringe sono arrivate entrambe alla decima stagione.

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