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Telefilm Addicted consiglia…Broadchurch

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Telefilm Addicted consiglia…Broadchurch

Da grande amante della cultura britannica non potevo non scegliere una serie British per il mio primo TA Consiglia.
Trasmessa in prima visione sul canale in chiaro ITV dal 4 Maggio 2013, il crime-drama Broadchurch ha tenuto incollati allo schermo per otto settimane quasi 10 milioni di spettatori ad episodio, numeri degni di show via cavo.

Il Detective Inspector Alec Hardy è stato da poco trasferito nella piccola cittadina marittima di Broadchurch, alla ricerca della pace che il suo ultimo, travagliato caso e la sua salute continuano a negargli. La speranza di tenersi lontano dai riflettori svanisce quando, lungo una delle spiagge mozzafiato della cittadina, viene trovato il cadavere di un bambino, Danny Latimer. Hardy sarà affiancato nelle indagini dalla Detective Sergeant Ellie Miller coinvolta personalmente dal caso in quanto amica di famiglia dei Latimer e madre del migliore amico di Danny. L’efferato crimine mette in ginocchio tutti gli abitanti di Broadchurch a partire dalla famiglia del bambino. Mark e Beth, insieme da quand’erano ragazzini, vedono messi alla prova per la prima volta il loro equilibrio familiare ed il loro rapporto di coppia. Beth, disperata per la morte di Danny, cerca rifugio ovunque, partendo dal reverendo Paul Coates, fino ad arrivare a fidarsi delle parole di un sensitivo: Steve Connolly. La primogenita dei Latimer, Chloe, profondamente turbata dall’avvenuto, passa gran parte del suo tempo fuori casa, col suo fidanzato Dean. In tutto ciò, non fa sentire la sua mancanza la stampa, che si fionda sull’accaduto quasi noncurante dei sentimenti delle persone coinvolte, a partire da quella locale del Broadchurch Echo con Maggie Radcliffe ed Oliver Stevens, fino ad arrivare a quella nazionale del Daily Herald con Karen White. Non mancano poi quei personaggi sospetti, dal segreto passato burrascoso, come l’edicolante del paese Jack Marshall e la donna solitaria che vive nella roulotte Susan Wright. Abbiamo poi Nigel Carter, collega ed amico di Mark Latimer, Becca Fisher proprietaria di uno degli hotel della cittadina ed ovviamente i familiari di Ellie: suo marito Joe e suo figlio Tom. Le indagini coinvolgono tutti gli abitanti della cittadina, i quali si ritroveranno a fare i conti con numerosi segreti e verità nascoste.

Raccontare una storia, con queste premesse, senza scadere nel già visto o nel banale non è una cosa semplice ma, Chris Chibnall, che ha scritto e diretto Broadchurch, ci è riuscito meravigliosamente.
In 8 episodi non ci troviamo mai di fronte a semplici dati di fatto, presentatici senza se e senza ma, al contrario ogni cosa è stata analizzata minuziosamente, sviscerata, fino a non essere più una “semplice” questione di plot. Episodio per episodio l’ha fatta da padrone l’animo umano in tutte le sue sfaccettature, comprese quelle che non ci saranno mai razionalmente accessibili. Il tema centrale quindi non è tanto la ricerca del killer quanto il non conoscere mai fino in fondo quello che si cela nel cuore e nella mente di una persona, indipendentemente da quanto questa ci sia vicina. Il punto di forza della serie è proprio in questa scrittura profonda dei personaggi che, ai nostri occhi, risultano così umani e reali da rendere quasi immediato il nostro legame emotivo con loro. Complici di tale legame sono anche le ricorrenti tematiche profondamente attuali, trattate però evadendo dai classici stereotipi e regalandoci una chiave di lettura diversa, meno superficiale. L’identità del killer passa quindi in secondo piano rispetto alla storia ed ai sentimenti che si celano dietro il rapporto tra la vittima e l’assassino ed alle reazioni dei diversi personaggi coinvolti. (Per il finale e non solo, consiglio una bella scorta di fazzoletti)

Magnifico il lavoro di Matt Gray alla fotografia che non solo arricchisce i personaggi di quelle sfumature che le parole da sole non sono in grado di trasmettere, ma rende la già splendida location ( West Bay, Dorset) viva agli occhi dello spettatore, facendone un personaggio a tutti gli effetti. Tanto di cappello anche al compositore islandese Olafur Arnalds, che in sole 6 tracce riesce a portarci nel cuore dei protagonisti, con il giusto equilibrio tra tormento, amore, tradimento e speranza.

Ovviamente non può mancare un cast di tutto rispetto, a partire dagli splendidi David Tennant (Doctor Who, Casanova) e Olivia Colman (Twenty Twelve, Accused) che interpretano rispettivamente Hardy e Miller, due personaggi dal carattere diametralmente opposto, che ci conquistano sin da subito col loro rapporto di odio e amore nel quale, finalmente, non c’è palpabile tensione sessuale. Alternando discorsi toccanti e profondi a simpatici siparietti conditi da marcati accenti scottish e non, i due riescono con facilità anche a strappare qualche sorriso allo spettatore e non solo lacrime, considerato il mood della serie.

Splendide anche le interpretazioni di Andrew Buchan (The Fixer) e Jodie Whittaker (Marchland, Black Mirror) nei panni dei genitori del piccolo Danny. Nel cast figurano altri nomi noti come Arthur Darvill (Doctor Who), Vicky McClure (True love), David Bradley (Harry Potter).

La serie, concepita originariamente a stagione unica, dopo il grande successo riscosso tra critica e pubblico è stata rinnovata per una seconda stagione, prevista per il 2014. Il 7 agosto Broadchurch verrà tramesso per la prima volta anche su BBC America.
Il dvd della prima stagione è stato rilasciato il 20 maggio ed è già tra i più venduti su Amazon Uk, inoltre è possibile acquistare anche la colonna sonora della serie su ITunes.
Broadchurch ha ricevuto la sua prima nomination quest’anno nella categoria “Miglior Miniserie” per il Festival Della Televisione Di Monte-Carlo e sono certa che l’anno prossimo sarà tra le serie più nominate ai BAFTA.

Se tutto quello che ho scritto ancora non vi ha convinto a vedere quella che io definisco “Una delle migliori serie di questo 2013” vi lascio anche un trailer, un po’ più elaborato di quello rilasciato dall’emittente e spoilerfree ovviamente.

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