Questa settimana siamo stati nelle mani di Brad Buckner e Eugene Ross Leming, nomi che ci sono fin dalla prima stagione e che nella settima sono stati quelli che ci hanno regalato alcuni tra i migliori episodi (lo so, la settima è stata la peggior stagione di Supernatural mai vista, ma apprezzate almeno lo sforzo!). Per quanto riguarda la regia, invece, abbiamo avuto un volto nuovo che mi pare se la sia cavata egregiamente, e col suo curriculum non ne avevamo dubbi, Kevin Hooks il quale ha partecipato a serie come Castle, The Good Wife, Prison Break di cui era anche produttore, Lost.

There’s a new big bad guy in town

Gli angeli caduti sono, comprensibilmente, incazzati neri per essere stati buttati fuori dal Paradiso e sebbene il famoso detto dica “divide et impera”, l’angelo Bartolomeo (Adam J Harrington) preferisce usare l’approccio “dagli un nemico comune e regna”. Ed infatti questo intraprendente angelo era il braccio destro di Naomi e si trova ora nella posizione di organizzare i suoi seguaci e dare alla loro rabbia un obiettivo comune: trovare Castiel e scoprire come tornare in Paradiso.

Non guasta che abbia anche collaudato e messo in funzione un metodo veloce e sicuro per trovare dei tramiti a tutti i suoi compatrioti senza corpo, usando una massa di creduloni di una chiesa evangelista famosa nel mondo. Quale prete rifiuterebbe un favore ad un vero angelo?

Crisi spirituale

Misha Collins fa un grandissimo lavoro questa settimana nel mostrarci un angelo alla scoperta della condizione umana. Al momento l’angelo senza la Grazia cerca di sopravvivere in un mondo che non capisce, accetta dei lavoretti e vive in condizioni di estrema povertà, tuttavia è abbastanza accorto da rendersi conto quando è in pericolo e riesce nonostante la sua debolezza ad uccidere un angelo che lo aveva trovato. Il passo successivo è chiaramente quello del cercare di nascondersi e quindi mentre i fratelli Winchester hanno un tatuaggio anti-possessione, Castiel, che adesso si fa chiamare Clarence, se ne fa uno in enochiano per evitare di essere rintracciato dagli angeli.

Mi è piaciuto moltissimo il riferimento a Meg (lo ammetto mi manca, era una stronza, ma una stronza simpatica) e il fatto che Castiel si faccia chiamare con il nomignolo che usava lei, Clarence, riferito al più famoso angelo nel mondo del cinema protagonista del film “La vita è meravigliosa” scritto, prodotto e girato da Frank Capra nel 1946 e che fu candidato a ben 5 premi Oscar, senza però riuscire a portarne a casa nessuno.

E’ significativo, per me, che quando Castiel si senta perso, si ritrovi in una chiesa dove grazie alla conversazione con una donna, capisce che la fede non è questione di verità, ma di credo e fiducia in Dio. Scena che finisce, secondo me, un po’ troppo bruscamente, sembra quasi che le manchi una conclusione, ma molto bella e profonda.

La donna sarà riuscita a dare un po’ di speranza a Castiel? Questo ancora non lo sappiamo.

Quando la mamma diceva di non accettare niente dagli sconosciuti, aveva ragione

Grazie al tatuaggio in enochiano, Castiel è ora irrintracciabile per gli Angeli, ma non per i Mietitori Freelance. Piccola osservazione personale, a me questi personaggi non sono mai piaciuti, li trovo un po’ forzati nella trama, perché considero la Morte come la più potente entità di Supernatural, visto che alla fine anche Dio dovrà piegarsi a essa, e trovo difficile credere che questa potenza permetta ai suoi sottoposti di fare quello che gli pare.

Comunque tornando a noi, una Mietitrice freelance, April (Shannon Lucio), trova Castiel a rovistare tra i bidoni della spazzatura in cerca di cibo e (per pietà?) se lo porta a caso e ci va a letto, tutto bene quindi finché la mattina dopo invece di salutarsi da amici lei si mette allegramente a torturarlo per avere informazioni su Metatron e l’incantesimo che ha spediti gli angeli sulla Terra.

Tortura che arriva anche ad uccidere Castiel, nonostante l’intervento in extremis di Sam (Jared Padalecki) e Dean (Jensen Ackles) che riescono a togliere di mezzo la mietitrice. Per fortuna interviene Zeke che riporta Castiel in vita e sana le sue ferite, costringendo Dean a inventare su due piedi rocambolesche spiegazioni su come sia potuto succedere. Penso che sia fantastica la crescita che ha avuto Jared Padalecki come attore, adesso basta una sola occhiata allo schermo per capire se sta impersonando Sam o Zeke, tutto il suo linguaggio del corpo cambia quando passa da uno all’altro. Davvero impressionante.

Una volta salvato l’angelo, i tre protagonisti della vicenda si rifugiano al bunker dei Men of Letters dove i fratelli Winchester hanno un piccolo shock da superare quando, senza preavviso, Castiel li informa di aver fatto sesso.

Una delle scene più divertenti dell’episodio, anche se devo assegnare lo scettro come scena più divertente a questa dimostrazione di amore eterno per la torta da parte di Dean:

Lo amo, è esattamente quello che penso davanti a qualsiasi schifezza targata Kinder.

Il personaggio di Ezekiel, al momento, mi risulta davvero difficile da comprendere, potrebbe anche essere che la mia parzialità per Castiel ci stia andando di mezzo, ma alla fine quando costringe Dean a scegliere tra Castiel e suo fratello Sam, l’ho odiato profondamente.

L’espressione di Castiel quando Dean gli dice che deve andarsene, è devastante e simile a quella di Dean quando Zeke gli ordina di cacciare via l’altro angelo.

Rinnovo l’invito a passare da queste stupende pagine dedicate alla serie: The Road So Far e Supernatural Italia e vi lascio col promo del prossimo episodio con il ritorno della bravissima Felicia Day.