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Supergirl | Recensione 2×13 – Mr. & Mrs. Mxyzptlk

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Supergirl | Recensione 2×13 – Mr. & Mrs. Mxyzptlk

Archiviata ormai la settimana di San Valentino, credevo che il pericolo fosse ormai scampato. E invece “Supergirl” decide di celebrare la romantica festività con sette giorni di ritardo e con un episodio talmente “sdolcinato” [e non lo dico in senso negativo, è un dato di fatto] che da una parte riuscivo ad avvertire gli infiniti “awwwwwwww” dell’intero fandom mentre dall’altra credo di aver scorto Cupido in coma ipoglicemico per l’eccessiva dote di zuccheri nel sangue [ed era anche un po’ depresso perché “Supergirl” gli ha “dato una pista“]. Dedicare un intero episodio alle relazioni sentimentali dello show è stato un po’ troppo per me e per i miei standard da shipper, devo essere sincera, ma ahimè, è successo, mettiamoci una pietra sopra e non ne parliamo più. Ad ogni modo l’episodio in sé per sé non è stato terribile da guardare, alcuni aspetti … beh, uno, un aspetto mi è anche piaciuto molto ma soprattutto mi hanno intrigato un paio di somiglianze che ho notato con due “classici” del genere fantasy, volete sapere quali? Continuate a leggere!

L’AMORE AL TEMPO DELLE DANVERS

Non ci sono grandi margini di dispersione per questa recensione, ci hanno mostrato esclusivamente le coppie della serie e di queste parleremo, partendo ovviamente dalle due principali che hanno in qualche modo percorso strade simili e parallele in questo episodio, quindi diventa particolarmente facile accostarle secondo me. Il trait d’union tra le dinamiche relazionali di Kara & Mon-El e Alex & Maggie sono a mio parere le importanti differenze caratteriali che ancora si evincono tra i protagonisti di entrambe le coppie e che proprio in questo episodio appaiono ancora più evidenti perché in questo modo superarle diventa la missione del giorno nonché la carta vincente delle due relazioni.

Da una parte dunque ritroviamo Kara & Mon-El, pronti finalmente a incontrarsi a metà strada sulla stessa lunghezza d’onda e con lo stesso desiderio di esplorare con sincerità i reciproci sentimenti. Ma avendo in qualche modo pietà di me e allo stesso tempo testando la sopportazione degli shipper ormai in precarie condizioni di salute per indigestione di angst, gli sceneggiatori hanno dato libero sfogo alla loro romantica fantasia [e forse hanno anche attinto a piene mani dai loro background di conoscenze seriali] e hanno portato da noi un irresistibile Mr. *respiro profondo, wait for it* Mxyzptlk, viaggiatore interdimensionale proveniente direttamente da una Quinta Dimensione e capace di modificare a suo piacimento ogni realtà. Sorvolando sulla mia personalissima opinione sul personaggio [fossi in Kara, forse avrei accettato la proposta nel momento in cui ha cominciato a cantare “A whole new world”, lui che ha interpretato il Genio in “OUAT: Wonderland”], la storyline, per quanto forse un tantino debole dal mio punto di vista, ha dato vita ad esilaranti siparietti di cui Mr. Mxyzptlk è stato indubbio protagonista e intrattenitore, travolgendo Kara, Mon-El e chiunque sia entrato in contatto con lui con un flusso ininterrotto di parole, magia e rose in grado di far impallidire qualsiasi corteggiatore esistente in questo e in tutti gli altri universi.


Ma fin dal principio di questa storia, sapevo con certezza di aver già assistito a una dinamica di questo tipo e non ho impiegato poi troppo tempo per ricordare esattamente quale serie tv fosse la causa dei miei continui dejà vu. Si tratta di “Streghe” (o “Charmed” nella versione originale) e della storyline in cui Paige, nell’ottava stagione, si ritrova improvvisamente a dover far fronte al pressante corteggiamento del potente stregone sir Simon Marks, determinato ad unirsi in matrimonio con una delle streghe più forti mai esistite in modo da rispettare una sorta di dinastia magica e assicurare una discendenza ancora più potente di entrambi i genitori. E in questo progetto non rientrava ovviamente l’umile umano Henry, vittima, proprio come Mon-El, delle più umilianti sopraffazioni di Marks, nel tentativo di dimostrare alla donna “amata” la futilità di un’unione “sociale” sbagliata.

I parallelismi con la serie cult degli anni ’90 / primi anni duemila si sprecano [il lancio del metaforico guanto di sfida tra i due contendenti è stata la goccia che ha fatto quasi traboccare il vaso] ma mr. Mxy… vi prego non fatemelo scrivere di nuovo [sembra quasi che abbiano scelto le lettere più difficili dell’alfabeto e le abbiano accostate a caso, così, per divertimento] si rivela lungo la strada un personaggio tanto affascinante quanto a limite della minaccia, essendo arricchito di un potere apparentemente sconfinato e dimostrandosi disposto al proverbiale tutto pur di conquistare l’amore di Kara e convincerla a sposarlo.

Ad ogni modo appare quasi scontato quanto il reale scopo del personaggio fosse in fondo quello di caratterizzare maggiormente la relazione tra Kara e Mon-El, mettendone in evidenza quelle differenze sostanziali di cui parlavo in apertura. Perché questo aspetto della storia è fondamentalmente ancora innegabile: per quanto Mon-El abbia scelto di cambiare le sue abitudine e smussare quei lati del suo carattere troppo radicati nella sua cultura di partenza, lui e Kara appaiono in questo episodio ancora pericolosamente differenti e distanti. La diversità tra i due moderni e alieni Romeo & Giulietta sta proprio nei loro background di provenienza. Da una parte infatti Kara è la perfetta commistione di una società estremamente avanzata e intelligente come quella kryptoniana e degli ideali più moderni e patriottici della cultura statunitense, diventando dunque quasi un emblema, il simbolo del sogno americano, dell’indipendenza femminile, della distruzione dell’immagine stereotipata della donna indifesa e in perenne bisogno del supporto del maschio alfa che ne protegga l’onore e dell’elogio invece di una figura forte e soprattutto autosufficiente che sceglie di bastarsi e di prendersi cura di se stessa a modo proprio, seguendo le sue regole e il suo codice di valori.

Dall’altra parte invece Mon-El non può fare a meno di portare ancora avanti l’eredità della società e della cultura daxamita, arretrata, sfacciatamente maschilista per sua stessa ammissione, xenofoba e violenta, una società abituata a detenere il potere, a sedere sul trono più alto e a impartire da lì la propria legge, ritrovando nella condanna a morte l’unica soluzione sempre valida in qualsiasi tipo di battaglia. Il confronto su come gestire il corteggiamento e la possibile minaccia di Mr. Mxy… vabbé avete capito, diventa quindi per Kara e Mon-El la leva giusta per riflettere non solo sulla possibilità di portare il loro rapporto personale a un nuovo livello ma anche sulla loro capacità di fare squadra nonostante la difficoltà di far convivere ideologie e approcci strategici diametralmente opposti.

In realtà però, lungi dall’essere lo stesso daxamita che viveva egoisticamente e senza limiti sul suo pianeta, le motivazioni che si celano dietro le azioni e le parole di Mon-El sono più umane di quanto lo stesso ragazzo voglia ammettere, traducendosi in pura, semplice e innocua gelosia nei confronti di una concorrenza evidentemente più forte, galante e risoluta di quanto probabilmente lo sia mai stato lui, che ha sempre avvertito di fronte a Kara un divario qualitativo difficile da colmare. Come ho sempre detto, pur non impazzendo per questa coppia, ciò che apprezzo di Mon-El è la sua volontà di essere un uomo migliore per Kara, un uomo all’altezza di restare al suo fianco nella vita e accanto a lei in missione e sebbene debba ancora capire come instaurare nel modo migliore una relazione stabile, equilibrata ma soprattutto inedita per un playboy intergalattico come lui, Mon-El ci prova costantemente, imparando dai suoi errori e cominciando ad ascoltare e a rispettare per davvero le idee e le scelte della persona che ha di fronte. E sebbene in maniera un po’ troppo zuccherosa e anche scontata se me lo permettete [abbiamo visto arrivare questa storia dalla prima volta in cui il personaggio ci è stato presentato, incosciente ma di bell’aspetto, era quello giusto], Kara non può fare a meno di riconoscere le buone intenzioni del ragazzo e abbandonarsi ai sentimenti che prova per lui prima dell’inevitabile arrivo dell’ennesima minaccia.

Altro giro, altra sorella Danvers, passiamo quindi ad Alex e a “quel raggio di sole” della sua fidanzata Maggie. Non posso nascondere che per la prima parte dell’episodio, la mia attitudine nei confronti di Maggie sia stata la stessa che mi caratterizza fin dall’inizio di questa storia, vale a dire sottile tolleranza e rassegnata accettazione. Questo perché mi sembra quasi che il suo ruolo nella coppia sia fastidiosamente preponderante, che le sue idee e i suoi problemi occupino talmente tanto spazio da costringere Alex a farsi sempre più piccola e a tacere su desideri e progetti perché Maggie li ha già distrutti prima ancora che lei apra bocca. E la possibilità di festeggiare San Valentino ne è stata la prova lampante. Per quanto infatti in apparenza possano sembrare particolarmente simili e affini, le differenze tra Alex e Maggie esistono e si fanno sentire man mano che la loro storia mette radici.


La ritrovata libertà personale, la possibilità di poter vivere finalmente una relazione in cui essere totalmente se stessa, la riscoperta di sentimenti che non provava da tempo portano Alex a voler esplorare tutti quegli aspetti di una storia romantica che si era preclusa in passato, per quanto sdolcinati e banali possano sembrare ma che per lei rappresentano ora la novità, l’occasione di vivere un amore normale e di concedersi magari anche qualche frivolezza che le continue responsabilità le avevano negato. Ma tutti questi progetti vanno a scontrarsi violentemente sul muro di cinismo innalzato negli anni da Maggie, un muro che purtroppo è ancora invisibile nel momento in cui lei per prima non prova almeno a giustificarne l’esistenza. Il confronto tra le due donne di fronte alla “sorpresa” di San Valentino per la prima volta non mi vede totalmente schierata da una parte rispetto ad un’altra perché sebbene io abbia finalmente apprezzato di ritrovare la vera Alex anche nella sfera privata della sua vita, non più disposta ad accettare ogni umore nero della sua fidanzata senza neanche pretendere una spiegazione, è anche vero che l’odio radicato di Maggie per la romantica festività è in fondo ampiamente giustificato, sicuramente più della sua reazione di lasciare tutto e andare via anziché permettere ad Alex di andarle incontro.

La situazione migliora nettamente nel momento in cui Maggie riconosce i lati più spigolosi del suo carattere [leggi “insopportabili”] e decide finalmente di provare a smussarli e di essere lei questa volta a compiere un decisivo passo in avanti verso Alex, lasciando andare parte del dolore provato in passato e abbracciando invece un presente più luminoso con la donna migliore che possa mai incontrare.


Anche in questo caso la scena è stata farcita con zollette di zucchero e flebo di glucosio sparato in endovena ma forse per una volta credo che entrambe le donne in quel momento lo meritassero.

E infine arriviamo alla mia storia romantica preferita dell’episodio, inserita un po’ all’improvviso e quasi come atto di compassione nei confronti del personaggio ma che si rivela ai miei occhi quasi più interessante delle due sopracitate. Sto parlando ovviamente di me e J’onn di Winn & Lyra. Innanzitutto non ho potuto fare a meno di notare [ditemi che non sono la sola] una particolare somiglianza nel trucco tra la passionale Lyra e i cari vecchi vampiri di “Buffy The Vampire Slayer” e non posso negare che la cosa mi abbia intrigato parecchio. Ma oltre questo particolare prettamente estetico, mi ha colpito profondamente quanto la diversità in questa dinamica relazionale fosse più evidente ma allo stesso tempo più complessa di quelle analizzate precedentemente perché non si tratta più di problemi di coppia derivanti da caratteri differenti ma si parla di una nuova possibile relazione che, dovesse anche finire domani, per quel che è durata, è stata “normalizzata” oltre ogni immaginazione e per quanto improvvisata e fulminea sia stata, mi ha trasmesso esattamente tutte quelle emozioni che mi piace provare di fronte a un episodio così sfacciatamente romantico. Parlando di “Buffy TVS” ricordo che uno dei miei momenti preferiti della serie è rappresentato dal bacio tra Buffy & Angel sulla pista di pattinaggio mentre Angel indossava ancora “l’altro suo volto”, un dettaglio a cui Buffy non aveva neanche fatto caso vedendolo esattamente con gli stessi occhi di sempre. Quasi allo stesso modo, fin dal loro primo incontro, Winn ha guardato Lyra come se fosse soltanto una bellissima donna che lo aveva appena salvato da un imbarazzante pestaggio gratuito.

Ciò che mi ha fatto impazzire è stato notare prima il suo sguardo e poi il suo atteggiamento, lo stesso che avrebbe avuto con una ragazza qualunque, ossia impacciato, nerd, romantico, emotivo, quel lato da uomo un po’ imbranato e da bambinone adorabile che rende Winn il personaggio speciale che è e che farebbe perdere la testa a qualsiasi ragazza umana o aliena che sia. Prenotare il ristorante esclusivo, sedere davanti a lei sotto gli occhi sorpresi di tutti, corteggiarla nel modo più tradizionale e semplicemente vederla e rispettarla in tutta normalità ha reso il San Valentino di Winn il migliore dell’intero episodio secondo me perché fin quando l’alieno di turno ha le sembianze di Kara o di Mon-El, accettarlo diventa più facile, ma quando appare come Lyra, guardarlo con gli stessi occhi con cui guardiamo noi stessi allo specchio può risultare più complicato, ma non per Winn che rende la sua storia squisitamente normale.


In conclusione, il “vissero felici e contenti” di questo episodio ha fatto impallidire anche i Charmings di “Once Upon A Time”, per tutti tranne per il mio Valentino preferito, ossia J’onn J’onzz che, nonostante il suo assodato “mai una gioia”, ha superato in volata ogni biglietto d’auguri, palloncino a forma di cuore e cioccolatino diabetico e ha inviato un messaggio romantico a M’gann direttamente su Marte, alzando l’asticella del paragone ad altezze vertiginose. Ritenendomi fortunata per essere sopravvissuta a questo episodio, io vi lascio e vi do appuntamento come sempre alla prossima settimana.

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Occasionale inquilina del TARDIS e abitante in pianta stabile di un Diner americano che viaggia nel tempo e nello spazio, oscilla con regolarità tra Stati Uniti e Gran Bretagna, eternamente leale alla sua regina Victoria e parte integrante della comunità di Chicago, tra vigili del fuoco (#51), squadre speciali di polizia e staff ospedalieri. Difensore degli eroi nell’ombra e dei personaggi incompresi e detestati dalla maggioranza, appassionata di ship destinate ad affondare e comandante di un esercito di Brotp da proteggere a costo della vita, è pronta a guidare la Resistenza contro i totalitarismi in questo universo e in quelli paralleli (anche se innamorata del nemico …), tra un volo a National City e una missione sullo Zephyr One. Accumulatrice seriale di episodi arretrati, cacciatrice di pilot e archeologa del Whedonverse, scrive sempre e con passione ma meglio quando l’ispirazione colpisce davvero (seppure la sua Musa somigli troppo a Jessica Jones quindi non è facile trovarla di buon umore). Pusher ufficiale di serie tv, stalker innocua all’occorrenza, se la cercate, la trovate quasi certamente al Molly’s mentre cerca di convertire la gente al Colemanismo.

6 COMMENTS

  1. Ciao mia fellow, da shipper di Kara e Mon-El (per non parlare del fatto che ho cominciato a seguire la serie proprio per loro), non posso lamentarmi dell’episodio, ma questo non mi impedisce di darti ragione sul fatto che fosse al limite del coma diabetico. Tralasciando, per ovvi motivi, appunto il capitolo Kara e Mon-El, mi lancio a dissertare sugli altri. Conosco molto poco il personaggio di Winn, ma il fatto che non abbia alcun problema ad investire sentimenti in una relazione intergalattica (?) non mi ha sorpreso nemmeno un po’ e lui e la sua fanciulla aliena (ps: si, davvero il suo aspetto ricorda quello dei vampiri made Buffy) godono di tutto il mio supporto e spero diano vita ad una bella, quanto interessante, storyline. Per quanto riguarda Alex e Maggie, conosco poco pure loro, ma ciò non togli che, per l’intero episodio, mi sia schierata sfacciatamente dalla parte di Alex. Dai, a dispetto di quanto tentava di affermare, si vedeva lontano 1 Km che ci teneva a festeggiare San Valentino e poi è Maggie quella a lamentarsi perchè Alex non le ha detto ascolto? Sorry, ma anche le cose non dette contano. Capisco, e mi spiace, che il suo coming out sia stato qualcosa di orrendamente doloroso, ma non è che Alex avesse imbastito poi ‘sta sorpresa di San Valentino così smielatamente romantica. Luci soffuse, musica, balletto sexy e il proprio dolce preferito, non mi paiono un qualcosa di così elaboratamente frustrante. Comunque, capisco che il tutto sia stato messo in scena in funzione del voler far togliere un microscopico pezzo della corazza di Maggie, quindi il suo “farsi perdonare” sarà stato infinitamente più zuccheroso di quello di Alex, ma ci stava.
    Due ultime cose e poi mi congedo : 1) ignoravo la tua passione per J’onn che stranamente – vista l’affinità di gusti riguardo ai personaggi maschili che ci ha contraddistinto in più di un’occasione – non condivido. Che debba cominciare a guardarlo con occhi diversi? No, non temere, credo rimarrà tuo (o più probabilmente di M’gann).
    2) Complimenti a Melissa Benoist per la naturalezza con cui ripeteva Mr. Mxyzptlk come se fosse un nome qualunque da pronunciare!
    Alla prossima.

    • Cara Sam, benvenuta nel mio mondo!!! A volte penso di essere troppo “dura” con Maggie ma lei certamente non mi aiuta su questo! Per la prima volta mi è dispiaciuto per lei (E CONCORDO PIENAMENTE SUL “MICROSCOPICO PEZZO” visto che ci hanno provato a darle una backstory ma ci ho impiegato più tempo io a scrivere la parola che loro a scrivere la scena) ma alla fine non può continuare a bistrattare Alex se poi non le dice le cose, come poteva sapere QUANTO profondo fosse il suo odio per San Valentino se non gliene ha parlato? Come ho detto, detesto vedere Alex così dimessa con Maggie, come se avesse sempre paura di sbagliare e Maggie non la aiuta in questo! Almeno però, dopo aver parlato con Kara, ha fatto un passo indietro e per una volta ha messo Alex al primo posto! Melissa Benoist ha tutta la mia stima per aver pronunciato quel nome, per me era un’impresa anche scriverlo! E infine: J’ONN J’ONZZ è il mio amore!!!!!! Dovresti vedere la S1 per capirlo pienamente, è più umano di tanti uomini, nei sentimenti, nelle paure, negli affetti!!! J’onn è leale, è forte, imperscrutabile a volte ma così profondo e intenso!!! Grazie mille per il commento darling!!!! <3

  2. Episodio davvero infantile, più che troppo sdolcinato.

    Maggie, almeno per il momento, non è degna di una donna come Alex, per quante giustificazioni possa avere. Si comporta da single, da “padrona” del rapporto, senza avere la minima idea del significato della parola coppia. O cambia, o la storia finirà male. E Alex mi fa una pena indescrivibile, lei che sta conoscendo un mondo nuovo e si trova a doverlo affrontare con un tipo assai poco conciliante e comprensivo come la sua partner. Tifo per lei e per una nuova compagna più “umana”, a meno di, ripeto, cambiamenti futuri di quest’ultima.

    L’imbarazzo di Winn è dolcissimo, mi piace eccome. Non esprime fragilità, ma sicurezza nel considerare normale un rapporto di quel tipo. La sua è la timidezza che avrebbe nell’accostarsi con qualsiasi donna. Al che sia aliena manco ci pensa.

    Tutto il contrario di Mr. lettereacaso e la sua arroganza fastidiosa. Bellissimo uomo (e bravo attore), ma davvero a una donna può piacere un tipo così? Questa è una domanda alla quale mi piacerebbe tanto avere una risposta da una rappresentante dell’universo femminile.

    Anch’io aspetto un po’ di buono per J’onn.

    Ottima recensione come sempre. Complimenti.

    • Ciao! Grazie mille per il commento! Sì, purtroppo l’episodio è stato difficile anche da “sopportare” per me perchè in fondo non aveva una vera trama, sono stati semplicemente 40 minuti dedicati alle coppie e questo non mi fa mai impazzire in una serie tv! E se di fronte mi trovo un personaggio come Maggie, onestamente mi piace anche meno! Come avrai notato, la penso come te su di lei in questo contesto, mi è sicuramente dispiaciuto capire le ragioni del suo odio verso San valentino ma a questo punto credo che sia LEI quella non pronta per una relazione, e di certo non Alex che ci sta provando con tutte le sue forze e che viene puntualmente respinta ora per un motivo ora per un altro! Maggie mi aveva “Infastidito” già al “You got one” di alcuni episodi fa, più fa così, più io non riesco ad apprezzarla particolarmente! Per quanto riguarda Mr.LettereDifficili, personalmente come personaggio mi è piaciuto MOLTO, almeno ha portato un po’ di brio, come uomo non posso davvero giudicarlo perchè non abbiamo visto molto di lui ma ti dirò, forse mi piace un po’ di più di Mon-El! 😀 Di base, il mio preferito è sempre J’onn quindi gli altri scompaiono! La storyline di Winn però è stata la mia preferita, anche lui è un uomo meraviglioso!

      • E tra xykzptqrbzw e Winn, chi preferisci?
        Momento, non sto parlando di personaggi, ma di caratteristiche relative a uomini reali. Non posso credere che una donna preferisca l’arroganza alla dolcezza, però non sono donna quindi non so come funziona. Comunque, anche per me Mon-El sa di poco.

        • Come uomo, Winn tutta la vita! Anche se la scena finale di Mr.0011010101010 mi ha fatto capire che in fondo la sua arroganza nascondeva insicurezze e paure. Ma sicuramente, io preferisco Winn!

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