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Suits 8×11 – Meno male che Katrina c’è

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Suits 8×11 – Meno male che Katrina c’è

Un ritorno decisamente sottotono quello di Suits.

Nonostante la notizia fresca fresca del rinnovo per una nona e ultima (mini) stagione, c’è ben poco entusiasmo per questa première.

Sembra che da quando Jessica è andata via (e idem Rachel e Mike) l’unica cosa che sappiano realmente fare gli associati dello studio col nome più lungo è litigare.

Anche questa prima puntata del ritorno post pausa si distingue per litigi e tensioni e, come sta accadendo ormai da mesi (dal punto di vista di Suits), è Donna a essere l’unica con un briciolo di lume della ragione. Beh, Donna e Katrina Bennet, che in questa puntata ha brillato come la più bella del firmamento.

Non so voi ma io mi sto scocciando. C’è da ammettere che nessuno dei personaggi ha fatto cose lontane dal proprio carattere: Harvey si è lanciato in una vendetta personale che per poco non metteva nei guai lo studio (senza Jessica che lo chiami e gli faccia il c*** a strisce), Louis gira per l’ufficio saltellando e distribuendo pacche sulle spalle e discorsi dal doppiosenso così plateale che mi sentivo in imbarazzo per lui, Samantha bullizza il mondo, Alex si ritira nella sua mediocrità (salvo poi avere un guizzo di orgoglio e salvare il cliente di Louis) e Robert fa il solito Robert ovvero il contorno. Ma l’amore per la coerenza non significa che non si possa iniziare a farli crescere un po’! E questa stanchezza nella presentazione ridondante di situazioni sempre uguali è la ragione per cui, quando mi è stato detto del rinnovo per un’ultima stagione, io ho risposto con un “Me lo aspettavo”. Siamo lontani dai fasti delle prime stagioni e si inizia ad avvertire una seria stanchezza nello scrivere episodi che, diciamocelo, ultimamente si assomigliano un po’ tutti.

In tutto questo, meno male che ci sono Donna e Katrina.

La prima resta la colonna portante dello studio, nonché la ragione per cui non si sono ancora autodistrutti.

La seconda si sta dimostrando un personaggio molto interessante, con una solida fibra morale e il giusto atteggiamento nei confronti della professione e dei suoi colleghi. Mi è molto piaciuto il suo timore iniziale nei confronti della Wheeler che è stato poi messo da parte per fare posto alla giusta dose di autorevolezza e ho apprezzato ancora di più che, oltre ad avere rimesso al suo posto Samantha, Katrina le abbia cantate ad Alex, reale responsabile dei suoi problemi. A questo proposito vorrei spezzare una lancia a favore di Alex: nello studio c’è solo un’altra donna bionda che possa spacciarsi per Samantha, non ci voleva chissà quale genio del crimine per capire che Katrina avesse collaborato con Williams.

Nonostante un ritmo sonnolento e i soliti problemi di comunicazione fra i suoi membri (mi chiedo se non sia il caso di assumere un terapista), questa puntata ha posto le premesse per gli ultimi sei episodi della stagione:

  • il sostituto procuratore Andrew Malik sarà il nemico da abbattere: con la solita grazia, Harvey si è guadagnato una nuova nemesi ed è abbastanza ironico (nel senso sbagliato del termine) che Malik se la prenda con Harvey per questioni di integrità morale quando lo stesso Specter lasciò l’ufficio del procuratore ai suoi tempi, per lo stesso motivo.
  • Abbiamo conosciuto Thomas Kessler, futuro interesse sentimentale di Donna. Sembra un personaggio interessante, privo di drammi, ha una discreta chimica (discreta, non buona) con Donna… insomma, sarà la volta buona che i Darvey come me avranno qualche risposta? Harvey si sveglierà dal torpore e reclamerà il cuore della parte migliore di sé? Oppure ancora una volta Korsch giocherà con i nostri sentimenti e ci ritroveremo con un pugno di mosche in mano?
  • Malgrado l’illuminazione finale e i complimenti a Louis, nuovo genio perché managing partner (manco fosse una formula magica e non frutto di reali capacità personali), dubito che questa tregua fra i tre maschi alfa dello studio durerà a lungo. O meglio, dubito che Harvey prenderà ordini da Louis in  eterno. Prevedo future discussioni, scene madri, rappacificazioni e rotture di scatole di noi fan che non ne possiamo più.

Prima di concludere, aggiungerei che l’altro grosso problema di questa stagione – oltre alla perenne guerra fredda fra gli associati – è il costante sguardo al passato: abbiamo capito che arriverà lo spin off su Jessica per cui non abbiamo bisogno che il suo fantasma aleggi persistente ancora nello studio. Mettiamoci un punto, per cortesia. A questo proposito, anche la presa di consapevolezza di Louis – grazie a Donna – circa il dover rinunciare a molte cose, in primis se stesso e i suoi principi, per poter gestire bene il suo ruolo, mi ha ricordato quando la Pearson, all’indomani della condanna di Mike e la fuga degli associati, sdraiata su una scrivania, rifletteva sul non aver mai realmente fatto caso al soffitto dello studio.

Una prima puntata piuttosto deludente, non ci resta che sperare per una ripresa nella prossima.

Prima di lasciarvi, ne approfitto per salutare le due pagine che condividono le mie recensioni e grazie alle quali resto sempre allerta su quanto accade in Suits.

How To Get Away with Fandoms

Suits Italia

Vi saluto con un tweet delizioso di Patrick J Adams dell’altra sera:

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