Home Recensioni Suits 8×02/03 – You just got Litt!

Suits 8×02/03 – You just got Litt!

0
Suits 8×02/03 – You just got Litt!

Ben ritrovati amici, perché contrariamente alle mie previsioni, non sono riuscita né a vedere né di conseguenza a scrivere sulla puntata della scorsa settimana, la famigerata (ah sì?) 8×02. E così, eccovi qui serviti un’offertone estivo di quelli che Lidl fatti da parte, perché due episodi “is megl che one”.

Incomincio scrivendovi che, delle due puntate, ho preferito la 8×02: ho apprezzato molto il modo organico con cui si è collegata alla première, e ho trovato interessante la scelta di concentrare la storia su Louis, il quale, ancora una volta, ci ha ricordato che è cresciuto moltissimo e noi lo amiamo ancora di più per questo. La terza è stata una puntata interessante ma non mi ha sconfinferato più di tanto. Non esistono – o quasi – puntate brutte in Suits, solo alcune meno belle di altre.

Tuttavia, avendo io guardato gli episodi uno dopo l’altro, faccio parecchia fatica a distinguere le storyline l’una dall’altra, per cui analizzerò gli episodi insieme, punto per punto.

Comincio chiaramente da Harvey che vediamo ancora giustamente turbato dal trasferimento di Mike e il cui temperamento fumantino viene osservato da vicino dal nuovo managing partner.

Personalmente trovo vincente la scelta di approfondire, anche se per poco, le conseguenze che l’addio di Mike hanno avuto sul personaggio di Harvey: non dimentichiamoci che per 7 anni hanno lavorato fianco a fianco, una squadra inossidabile che ha portato lo stesso Harvey a evolvere nel suo rapporto con i clienti e che ha condizionato molto il suo modo di relazionarsi anche con gli altri membri dello studio.

Se nella 8×02 (mi sono ricordata!) Harvey concentra la sua azione sull’individuo e non sull’azienda (parallelo degli episodi in cui si dibatteva per salvare Mike dalla prigione, e come salvare anche lo studio), nella 8×03 è una donna delle pulizie vs un magnate immobiliare prepotente ad avere spazio.

L’andazzo di questi episodi mi conferma che il posto di Harvey è in prima linea a combattere, e non nelle retrovie a dirigere. E, ribadisco, non perché non valuti abbastanza il ruolo di Robert ma perché il carattere di Harvey (vedi il confronto con il proprietario del palazzo) non si sposa bene con i doveri e il temperamento di colui che dovrebbe dirigere lo studio.

Lo stesso discorso si potrebbe fare per Louis Litt. Malgrado il poco spazio dedicatogli nella première (una scelta motivata e giustificata), Louis si riprende in tutto per tutto lo spazio che si merita nel corso della seconda puntata della stagione. La scena – epica! – in cui ricorda a Harvey e Robert che se non fosse stato per lui non esisterebbe più lo studio, è stata l’apoteosi di un personaggio che, finalmente consapevole del suo valore, non ha paura di farsi valere e di chiedere ciò che merita: la riconoscenza dei suoi pari e il riconoscimento delle sue capacità.

Un riconoscimento che si allarga anche al suo rapporto con Sheila. Il confronto tra la donna e lo psicoanalista – per quanto eticamente sbagliato – è stato il più appropriato dei modi in cui si potesse convincerla che il Louis che ha scelto non è lo stesso Louis che aveva lasciato anni addietro. Il confronto precedente nello studio di lei in cui Litt arriva a dirle che lui è ciò che è e lei deve accettarlo, mi è piaciuto moltissimo e ha confermato (come se avessimo ancora dubbi) che Louis è maturato moltissimo anche nel privato.

Insomma, la 8×02 è stata il trionfo di Louis e anche noi siamo stati un po’ “Litt Up!” .

Ad accomunare però tutti e tre i senior partner dello studio è la lealtà nei confronti dei propri sottoposti, e credo proprio che sarà proprio questa lealtà a essere il terreno di scontro vero e proprio di un futuro in cui Samantha, Alex e Katrina dovranno sudarsi la promozione, in concorrenza l’uno con l’altro.

Se Alex sembra fermo alle impressioni della première, Samantha fa dei notevoli passi avanti mostrando aspetti meno senza scrupoli di quanto pensassimo, e un carattere e capacità che per ora la denotano come la migliore fra i tre candidati. Resta però il mistero sul passato oscuro e i suoi modi non sempre eticamente ineccepibili che la rendono poco appetibile a un ruolo di primo piano nello studio.

Katrina, infine, è riuscita in questi episodi ad aggiungere nuove crepe nella facciata robotica che le hanno costruito nelle stagioni precedenti. In particolare nella vulnerabilità mostrata con Brian e con Louis, il suo personaggio ha tentato di lasciare l’algida apparenza per mostrarci un lato più umano. Spero che in futuro venga approfondito cosa abbia reso Katrina così guardinga e diffidente: che c’entri qualcosa il migliore amico con cui studiava?

Ultima, ma non perché lo sia davvero, è la mitica Donna: l’unica realmente in grado di tirare le orecchie a Harvey e sperare di venire ascoltata. Il suo incontro/scontro con Samantha è stato molto interessante, in primis perché pare che la Paulsen sia stata messa in difficoltà: senza dubbio le due donne hanno entrambe personalità molto forti e sarà incredibilmente interessante vederle interagire.

TOP 3

1- Louis che le canta a Harvey e Robert (e a Sheila): Go Louis!

2- Donna e Harvey che fanno quadrato contro Samantha (8×02) e contro Fox (8×03)

3- Il dialogo fra Katrina e Brian: uno spiraglio di luce in un personaggio per ora piuttosto ombroso.

Cosa vi è dunque parso delle puntate? Per ora siete soddisfatti o rimpiangete Mike e Rachel? Fatemelo sapere nei commenti.

Prima di andare, vi ricordo le pagine da mipiacciare:

Suits Italia

How to get away with Fandoms

Previous article Younger – Dacci dentro Charles!
Next article Le location di GoT in Spagna
Avatar photo
Ha un passato da ladra insieme alle sorelle Occhi di gatto, ha difeso la Terra nel team delle guerriere Sailor e fatto magie con Terry e Maggie. Ha fornito i sigari sottobanco ad Hannibal e il suo A-Team, indagato con gli Angeli di Charlie Townsend, ha riso con la tata Francesca ed è cresciuta con i 6 Friends di NY. Ha imparato ad amare San Francisco difendendo gli innocenti con le Streghe, è stata un pivello insieme a Jd-Turk-Elliott, ha risolto crimini efferati con praticamente il 90% di poliziotti e avvocati del piccolo schermo e amato la provincia americana con Lorelai e Rory Gilmore. Avrebbe voluto che il Fabbricatorte non chiudesse mai e non ha mai smesso di immaginare Chuck e Sarah che «sedano rivoluzioni con una forchetta». Lettrice appassionata, Janeites per fede, amante delle storie sotto ogni forma fin da piccola. Segue serie poliziesche, comedy e sit-com soprattutto, uniche allergie riconosciute sono quelle allo sci-fi e all'horror.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here