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Stitchers | Recensione 1×08 – Fire in the Hole

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Stitchers | Recensione 1×08 – Fire in the Hole

Bentornati compagni *Stitcchini!

*(coniato da me…orribile eh?)

Questa settimana la recensione è arrivata tardissimo: me ne scuso profondamente ma purtroppo ho sostenuto un esame terribile a cavallo di due giorni. Mi hanno chiamato quelli di Guantanamo per chiedermi i dettagli, pare vogliano prendere esempio.

Ma che bell’episodio che ci ha regalato Stitchers questa settimana! Lo ammetto, un po’ la mia opinione è di parte perché in genere io stravedo per gli episodi in cui la crew è costretta in uno spazio ristretto per qualche ecatombe incombente.

Ma soggettività iper-soggettiva a parte, bisogna sottolineare che questa ottava puntata ci ha regalato cose belle sotto molti punti di vista.

“La Lotta all’ultimo virus”

Il caso della settimana è stato un pretesto più del solito per introdurre la vera trama dell’episodio. Ammetto che però la giovane dottoressa che si inietta il virus per trovare l’antidoto e poi si suicida perché ha capito di aver sbagliato, mi è piaciuta molto. Apprezzo questa tendenza di Stitchers a presentare casi di persone che muoiono perché cercano di fare del bene: in un panorama di crime in cui la violenza dell’assassino toglie attenzione dalla vittima, è bello poter ogni tanto concentrarsi su chi paga le conseguenze dell’aver scelto di fare la cosa giusta.

Ho trovato apprezzabile che la chiave di volta per realizzare l’antidoto fosse stata nelle mani dei nostri amici scienziati per tutto il tempo senza che se ne accorgessero (come accade sempre, d’altronde) e che fossero stati proprio loro ad innescare il virus a loro insaputa.

Il caso della settimana, per ovvi motivi, è passato decisamente in secondo piano rispetto allo straordinario focus sui personaggi (mr biogenetica ha persin parlato per più di mezzo secondo!) e sulle nuove rivelazioni emerse nel corso dell’episodio.

Come ha sottolineato su twitter Allison Scagliotti/Camille, è stato curioso che ad ammalarsi per primo fosse stato il figlio di due medici. Una scelta, quella di ridurre in polpette Linus, che è servita a far dare una svegliata a Camille e soprattutto a farmi istintivamente pensare: I heart Linus!Ho deciso che gli voglio bene e che non avrei potuto accettare una sua dipartita, proprio ora che stavo cominciando ad apprezzarlo.

11La telefonata ai genitori è stata molto intensa anche se nulla rispetto alle scene con Camille. È inutile, quei due mi avevano convinto al «Woof!»: sono perfettamente assortiti ed infinitamente carini. E la sarcastica Camille che soccombe al virus dell’ammmmore mi ha fatto tanta tenerezza.

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Il mio amore sempiterno per Camille ha poi ricevuto l’ennesima conferma in questo episodio. Mentre tutti si ammalavano e diventavano peggio dello straccio di Cenerentola dopo che ha lucidato tutte le scale del palazzo, lei sgusciava trulla trulla per le condutture, ne approfittava per chiedere indennità, non perdeva un briciolo del suo sarcasmo e soprattutto ci regalava un esilarante scena col topo. La sua espressione è stata assolutamente meravigliosa!

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Ed il Kirmille è stato super potente questo episodio: dagli sguardi d’intesa, a Kirsten che calma l’amica alle prese con Jerry il Topo, alle due che discutono della proposta di matrimonio. Siamo a otto episodi dall’inizio della serie e la loro amicizia è stata costruita veramente bene: sono molto complici e le loro scene insieme sono sempre una goduria.

Ma d’altronde la chimica tra i membri del cast è uno dei pregi di questa serie: non c’è una sola interazione, fra coppie o gruppi che non sia coinvolgente e non ti faccia respirare un’aria di «familiarità» come ben esplicitato da entrambe le ladies: l’una ha ammesso di non fidarsi di nessun altro come si fida di loro e l’altra ha confessato che le uniche persone a cui teneva veramente erano lì con lei.

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Questo episodio è, poi, anche l’occasione per Kirsten – e noi – di scoprire nuovi particolari su Maggie Baptiste e il passato.

Il personaggio della Baptiste era stato finora il meno approfondito ma a partire dall’episodio dell’assalto al laboratorio, avevamo iniziato a subodorare che fosse meno sospetta di quel che credessimo. Scopriamo che la donna è sposata, probabilmente, con un ufficiale dell’esercito e che i due trascorrono vite praticamente separate ed è emerso anche che Maggie non solo conosceva Ed Clark e la madre di Kirsten (cosa che sapevamo) ma anche che era loro buona amica. Così «buona» che Ed le aveva fatto promettere di prendersi cura di Kirsten se a lui fosse successo qualcosa.

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Se quindi dovessi pensare ad un tratto che la contraddistingua, direi il «senso del dovere». Già emerso nello scorso episodio, ancora una volta ritorna il tema del «abbiamo fatto quello che ci si aspettava da noi». Un tratto molto interessante che sicuramente sottintende una notevole fiducia nell’agenzia per cui si lavora e negli scopi dietro ciò che si fa. Allo stesso tempo, è un pregio del personaggio che si apre a futuri sviluppi; ad esempio: fino a che punto lascerà che l’agenzia usi Kirsten?È più forte il dovere per l’agenzia o verso la ragazza e la memoria di sua madre e di Ed?

Ho quindi apprezzato molto la scelta di rivelare a Kirsten una parte della verità e cioè che lo Stitcher’s Program era stato ideato da Jacqueline,la madre della ragazza, e da Ed mentre il padre di Kirsten ne aveva solo preso il merito. La scelta di dare a Kirsten ciò che voleva – la verità – potrebbe essere sintomo di un «senso del dovere» maggiore nei confronti della ragazza, di Ed e delle memoria di Jacqueline.

Un personaggio, quello della Baptiste, che in questo episodio ha aggiunto nuovo spessore anche attraverso le numerose scene simil-comiche: quell’«You’ve got to be freakin’ kiddin’ me?» alla pulsantiera fuori dalla sala biomedica è stato veramente divertente e totalmente inaspettato.

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Questo ottavo episodio, infine, ci ha mostrato nuovi particolari su Cameron e fattoci intuire ancora di più quanto poco amicali siano probabilmente i suoi sentimenti nei confronti di Kirsten.

La cicatrice sul cuore, a quanto pare, era esattamente quello che pensavamo: a 10 anni, il piccolo Cameron è stato operato ad un ventricolo. Scopriamo anche che il ragazzo aveva vinto un posto all’MIT (mica l’università di Brugherio!) ma che lo ha rifiutato per andare a lavorare ad un programma super segreto per un’agenzia super segreta che fa cose super segrete. Un’avventura che, per un ragazzo che ha passato la vita sotto una campana di vetro, deve sembrargli una vertigine di adrenalina!

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In generale, le scene tra Cameron e Kirsten sono sempre divertenti: battibeccano di continuo ma in fondo si vogliono bene e il confronto sulla «fragilità» della vita seguito da quell’abbraccio totalmente impulsivo, sono stati rivelatori di quanto duramente stiano lavorando sul loro rapporto. La fiducia, l’affetto, l’amicizia e la cura che hanno rivelato di avere l’uno per l’altro in questo episodio, fa capire quanta strada si sia fatta dal pilot.

È innegabile che la Kirsten del primo episodio è già diversa da quella di questo ottavo: ora ha una cerchia di persone che le vogliono bene così com’è, che le organizzano feste di compleanno e a cui lei ammette di voler bene e di cui si fida.

Unica pecca della puntata è quella di aver evidenziato, ancora una volta, quell’enorme punto interrogativo che è la displasia temporale. Se è vero che Kirsten non può provare emozioni quali la sorpresa, perché ha provato gioia quando Cameron ha capito come disattivare il virus?Inizio a pensare che la malattia si manifesti un po’ a comodità degli autori: una volta c’è, la volta dopo no. Mah. Molto molto confusa!Probabilmente hanno iniziato la serie ideando una coreografia (=displasia) di cui ricordano solo alcuni passi.

Ah!Quasi dimenticavo, è tornato Fisher che ci tiene a farci sapere due cose: ha un nome proprio – Quincy, i suoi avevano senso dell’umorismo…o del ritmo** – e che gli piacciono i dolci ed è disposto a tutto per averne…

(**Quincy Jones,jazzista)

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…anche scivolare lungo centinaia di metri in pura lamiera senza farsi assolutamente nulla!Mmmmmracolo!Io mi procuro ustioni di terzo grado anche facendo scorrere velocemente la mano sul mancorrente!Probabilmente ha dei super poteri – i famosi cuscini overcraft sulle mani – di cui l’agenzia super segreta non vuole ancora divulgare l’esistenza.

Il “Memorabilia” della settimana è tutto del magnifico nome di battesimo dell’agente Baptiste:

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Siccome il live tweeting di Kyle Harris/Cameron è sempre uno spasso, anche questa settimana vi propongo le sue perle:

Cattura di schermata (2)

Ad ogni modo, gli amici del programma Tessitura si troveranno ad affrontare una nuova sfida la prossima settimana: Liam è realmente chi dice di essere o è un villain in disguise che vuole approfittarsi di Kirsten?

https://www.youtube.com/watch?v=8I6IbebeIls

…si accettano scommesse…(sarcasm mode on)…

Il team al completo (Me, Myself and I) vi saluta e vi ringrazia per leggere la recensione e commentarla di settimana in settimana.

Ci rileggiamo la prossima settimana!

13(guardate Linus ahahahahahah)

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Ha un passato da ladra insieme alle sorelle Occhi di gatto, ha difeso la Terra nel team delle guerriere Sailor e fatto magie con Terry e Maggie. Ha fornito i sigari sottobanco ad Hannibal e il suo A-Team, indagato con gli Angeli di Charlie Townsend, ha riso con la tata Francesca ed è cresciuta con i 6 Friends di NY. Ha imparato ad amare San Francisco difendendo gli innocenti con le Streghe, è stata un pivello insieme a Jd-Turk-Elliott, ha risolto crimini efferati con praticamente il 90% di poliziotti e avvocati del piccolo schermo e amato la provincia americana con Lorelai e Rory Gilmore. Avrebbe voluto che il Fabbricatorte non chiudesse mai e non ha mai smesso di immaginare Chuck e Sarah che «sedano rivoluzioni con una forchetta». Lettrice appassionata, Janeites per fede, amante delle storie sotto ogni forma fin da piccola. Segue serie poliziesche, comedy e sit-com soprattutto, uniche allergie riconosciute sono quelle allo sci-fi e all'horror.

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