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Soundtrack Addicted | Speciale Mogwai

Lu by Lu
28 Dicembre 2014
in Rubriche & Esclusive, Soundtrack Addicted
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Visto che con la pausa natalizia le serie scarseggiano, ho deciso di fare degli speciali della rubrica riguardanti le colonne sonore di alcune serie nello specifico o su artisti che spesso vi ritroviamo. Quest’oggi il primo degli speciali è dedicato ad un gruppo di origini scozzesi: i Mogwai.
mogwai101007La band nasce nel 1996 con Stuart Braithwaite, Dominic Aitchison e Martin Bulloch, dopo i primi concerti si unisce a loro anche John Cummings. Il nome Mogwai nasce dalle creature del film Gremlins, anche se il chitarrista del gruppo Stuart Braithwaite dice in merito che “Non ha alcun particolare significato, abbiamo sempre pensato di trovare un nome migliore, ma come per tanto altro non ci siamo riusciti”.
‘Mogwai’ vuol dire “spirito maligno” o “diavolo” in Cantonese.
Tra gli artisti che sono stati fonti d’ispirazione per la band troviamo The Cure, Sonic Youth, Patti Smith, Hendrix, Joy Division, Fever Ray, Dylan, Black Sabbath, The Ramones e tanti altri a detta di Stuart.
Sicuramente i Mogwai hanno una bella e nutrita discografia. Nel 1996 i pubblicano il loro primo singolo intitolato Tuner, rarità nella discografia della band in quanto fa un grosso uso della voce, seguito da uno split single con Dweed intitolato Angel VS Aliens. (Lo split è una tipologia di singolo, che in struttura e durata è paragonabile ad un qualsiasi full length, singolo o EP. Nello split, a differenza della compilation, compaiono solo due o tre artisti che contribuiscono con un brano solo, se parliamo di singolo o con più brani se parliamo di album). Lo stesso anno pubblicano il singolo Summer, poco più tardi arriverà anche New Paths to Helicon.
Nel 1997 viene pubblicato il primo album intitolato Mogwai Young Team, per il quale collaborano anche Brendan O’Hare e Aidan Moffat; Come On Die Young (CODY) secondo album della band del 1998 vede aggiungersi stabilmente alla formazione Barry Burns, che era stato già in alcuni live del gruppo. Rock Action del 2001 è l’album che fino a quel momento gli garantisce la posizione più alta nelle classifiche britanniche, e che, diversamente dagli altri lavori, ritrova l’impiego della voce con collaborazioni degne di nota come David Pajo degli Slint, Gruff Rhys dei Super Furry Animals e Gary Lightbody degli Snow Patrol; poco più tardi i Mogwai rilasciano resize_1375300602l’EP My Father My King. Due anni dopo fa il suo esordio Happy Songs For Happy People, primo album a vendere anche negli Stati Uniti e nel 2006 viene pubblicato anche Mr Beast. Nel 2008 The Hawk Is Howling è il primo album del gruppo che esclude totalmente la voce, oltre ad essere il primo prodotto interamente dalla band; nel 2011 esce il settimo album del gruppo intitolato Hardcore Will Never Die, But You Will and A Wrenched Virile Lore. Il 2013 li consacra anche a livello televisivo con l’uscita dell’album Les Revenants, colonna sonora dell’omonima serie francese di Canal+. Rave Tapes è per ora l’ultimo album completo pubblicato dai Mogwai, rilasciato a gennaio di quest’anno mentre dal primo Dicembre è possibile ascoltare l’EP Music Industry 3. Fitness Industry 1. con al suo interno 3 nuovi brani e 3 remix. Per quel che riguarda i live, il gruppo è noto perché estremamente loud nelle performance, difatti in un paio di concerti (come ad esempio a Brixton e a Londra) sono venuti giù addirittura dei pezzi del soffitto.
Il tipo di sound proprio dei Mogwai ha conquistato il pubblico pian piano negli anni, forse la mancanza di testi in gran parte dei brani non ha un forte ascendente in generale sul pubblico, a mio avviso la mancanza della parte vocale rende la loro musica qualcosa in divenire, qualcosa che non è già scritto. L’unico paragone che mi viene in mente è quello con un libro, leggere ci permette di volare con la fantasia, di creare luoghi, persone, cose, di vederli proprio come noi li vorremmo, personalmente su di me i Mogway hanno lo stesso effetto. Con questo non voglio dire che la musica con i testi non permetta la libera interpretazione, ma semplicemente la limita. Le atmosfere oniriche, un po’ malinconiche a tratti pervase dall’inquietudine permettono l’ingresso in una realtà alternativa, costruita di synth e percussioni che, per quanto all’apparenza innocui, riescono a far vibrare le corde più arrugginite del nostro essere.
Siccome sono qui per parlare (o almeno per provarci) del gruppo in relazione al suo lavoro per la tv, ho bisogno obbligatoriamente di spendere qualche parola su Les Revenants. Non sono molti gli artisti in grado di mantenere solida l’interazione tra la propria musica e ciò che essa vuole e deve trasmettere, per questo a mio avviso i Mogwai hanno una capacità evocativa singolare che di rado si trova oggi nella musica, quando questa peculiarità viene messa al servizio di qualcosa che offre un riscontro visivo di tutto ciò (oltre ad essere di per sé un ottimo prodotto) è una gioia. Les Revenants riduce all’osso l’impianto armonico a cui ci ha abituato finora, facendo della semplicità e della delicatezza il suo punto di forza, accompagnando per mano, non catapultando lo spettatore tra le coltri francesi dei non morti, senza metafore o ghirigori, punta direttamente al cuore. Hungry Faces ed il suo carillon sono il perfetto incrocio di inquietudine e tensione che vanno a snodarsi per la durata dell’intera serie, quindi un ottima premessa che continua poi l’espressionismo del gruppo con brani più tetri e malinconici come The Hurts, Kill Jester o Eagle Tax. Il post rock con cui fin troppo facilmente, vengono etichettati i Mogwai, affiora in brani come Modern, Wizard Motor, Special N e Portugal; non mancano i toni più caldi e vibranti come quelli di Relative Hysteria. L’unico brano che si distacca dal mood generale è What Are They Doing In Heaven Today?, cover del gospel di Washington Phillips, una ballata acustica che nonostante i diversi elementi, mantiene la continuità senza snaturare l’album nella sua totalità.
Per concludere Les Revenants è forse l’album più introspettivo e profondo dei Mogwai che avvolge chi l’ascolta in un’inquietudine rassicurante, e per quanto dei crescendo più netti sarebbero stati maggiormente nelle corde della band, la delicata natura delle composizioni dei vari brani di Les Revenants lo rendono di una bellazza fragile che fa quasi male.

Per quanto riguarda la tv i Mogwai non sono solo Les Revenants, li troviamo precedentemente in CSI Miami con Auto Rock, Tracy e We’re No Here, presente anche in un episodio di Torchwood, in Skins US con Cody, in un episodio di Life con Hunted By A Freak. Ancora il brano I Know You Are But What Am I? lo troviamo nelle soundtrack di Person Of Interest e CSI mentre New Paths to Helicon Pt I in Friday Night Lights. La recente How To Get Away With Murder impiega Jaguar e Modern, tratti da Les Revenants come colonna sonora in un episodio.

Come sempre eccovi la playlist con tutti i brani dei Mogwai trovati nelle serie tv. Anche voi siete fan della band? Vi aspetto nei commenti! Fatemi sapere cosa ne pensate e se avete qualche suggerimento per gli speciali a venire. Buona Domenica e buone feste!

Lu

Lu

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