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Sleepy Hollow | Recensione 2×11 – The Akeda

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Sleepy Hollow | Recensione 2×11 – The Akeda

What the f**king f**k!? Ho iniziato questo articolo circa tre volte perché non so quale delle settordici cose a cui sto pensando in questo momento dire per prima. E ho anche le idee un po’ confuse sinceramente: quanto mi è piaciuto l’episodio? Sono sorpresa? Estasiata? Delusa? Cosa?!

SLEEPY HOLLOW: Ichabod (Tom Mison, L) and Frank Irving (Orlando Jones, R) prepare for war in the "The Akeda" episode of SLEEPY HOLLOW airing Monday, Dec. 1 (9:00-10:00 PM ET/PT) on FOX. ©2014 Fox Broadcasting Co. CR: Brownie Harris/FOX

Partiamo da quello che doveva essere il fulcro emotivo dell’episodio: il sacrificio di Irving. Erano trapelate notizie di una perdita in vista ma (seppure non avrei mai voluto che si arrivasse a tanto) avevo scommesso tutto su Katrina: il pathos sarebbe salito alle stelle, soprattutto dopo l’accesa litigata con Ichabod (e il mio cuore ne sarebbe uscito come una pallina di carta accartocciata e gettata nel cestino dell’umido nda), ma non so perché avevo dato questo colpo di scena come il più quotato. La scelta di Irving mi ha comunque toccata, nel senso che senz’altro è un personaggio che aspettavo tornasse in pista e mi sarebbe piaciuto rivedere come parte attiva del team witnesses, e a livello emotivo mi ha senz’altro spiazzata soprattutto per l’ingiustizia nei confronti di un personaggio tenuto in panchina così a lungo per poi farlo esplodere come un fuoco d’artificio: due secondi di gloria badass ma poi il buio. Ci sono voci di corridoio che suggeriscono che a Sleepy Hollow la morte non è decisamente irreversibile (Andy, anyone?) e che sarebbe quindi possibile rivedere Irving in una qualche forma. Io in parte lo spero, se non altro per dare una chiusura più degna alla storia di quest’uomo: capisco che c’è l’Apocalisse in corso, ma la morte di un membro del cast principale liquidata in mezzo minuto mi è sembrato davvero non rendergli abbastanza giustizia. Ma parliamo ora invece da un punto di vista freddo e distaccato, e diciamo che di tante possibili quella di far morire Irving è stata forse la scelta “più facile”: non lo vediamo per buoni tre quarti di questa stagione, quindi abbiamo meno minutaggio a lui dedicato, poi evade e sparisce, poi torna in questo episodio semplicemente per allungare un po’ il brodo. Perché, analizzando la trama legata alle implicazioni dell’uso della spada di Matusalemme per colui che la brandisce, in soldoni è questo che fa: quando si tratta di Sleepy Hollow (sarà per la presenza di John Noble, o per il coinvolgimento di Roberto Orci, o per via dello stesso network, o forse perché si tratta di una delle mie serie preferite e la metto sempre in mezzo dove capita) mi viene spesso da pensare a Fringe, e in questo caso l’esempio lampante di allungamento del brodo solo per rendere il risvolto finale ancora più toccante è quello del series finale, in cui a metà puntata ci viene fatto credere che il sacrificio di Walter non sarà necessario mentre alla fine lo diventa, e fa ancora più male perché per un bel po’ ci siamo convinti che se la sarebbe scampata grazie al coinvolgimento di qualcuno che “da quel sacrificio non ha nulla da perdere” (just for the record, l’analisi fredda e distaccata qui sopra non significa che non abbia frignato come una ragazzina per tutti gli ultimi minuti del series finale di Fringe). Ecco la similitudine: tiriamo in ballo Irving perché lui ha già perso la sua anima, reclamata da Henry, quindi la spada non può consumargliela. Certo, soluzione facile e indolore, ammazziamo tutti i cattivi senza che nessuno di noi ci rimetta personalmente:

Era ovvio che non poteva durare, però onore al merito: il momento in cui il sacrificio di Irving (posso dire completamente inutile senza sembrare una persona orribile? C’erano tre nemici principali da far fuori: Moloch, Morte ed eventualmente Henry, e l’unico immune al potere della spada rimane ucciso dopo uno scontro con… l’armatura animata a distanza da Henry! Ribadisco l’imprecazione di apertura dell’articolo) dona una consapevolezza ancora maggiore del proprio compito a tutti i membri del team Ichabbie, Jenny e Katrina comprese, pesa come un macigno e sottolinea senz’altro la solennità della loro risoluzione: è facile (per modo di dire) prendere la spada in maniera spavalda prima che tutto inizi e dire “ma sì, è il nostro destino, andiamo a prendere a calci qualche demoniaca chiappa e ‘sti cavoli se ci rimango secco nel tentativo”; ma quando hai un tuo amico steso a terra, che ha appena dato la vita per la tua stessa causa, immagino che il tipo di convinzioni che si affollano nella tua testa comincino a essere di tipo del tutto diverso, e questo cambio di atmosfera trovo sia decisamente ben reso nella scena in cui prima Abbie (assolutamente fantastica in questo episodio) e poi tutti gli altri affermano di essere pronti a raccogliere l’arma dalla mano del compagno caduto e proseguire, se sarà necessario.

cranesMa spostiamoci subito sull’altro punto cruciale dell’episodio, che non riesco a trattenermi un secondo di più: Henry. Bloody damn Henry!
So che non è un’opinione molto popolare, che per molti Henry si era spinto troppo in là per poter sperare in una redenzione, ma parte di me (la parte emotiva e maggiormente coinvolta dalle vicende di questi personaggi) ha esultato negli ultimi 3 secondi prima dei titoli di coda. Anche qui, da un punto di vista più oggettivo, possiamo dire che alcuni segnali ci avevano preannunciato il voltagabbana, ma per quanto mi riguarda posso dire che sono state tutte sensazioni semplicemente confermate a posteriori, e che nel complesso la transizione di Henry in questo winter finale è stata delineata in maniera piuttosto organica non solo in questo episodio ma anche nei precedenti (la sua titubanza quando gli viene ordinato di uccidere sua madre ad esempio è una naturale conseguenza di minuscoli sprazzi di Jeremy che abbiamo già intravisto in lui ad esempio nella 2×09), senza scossoni eccessivi: quando la sua armatura viene distrutta e Moloch gli ordina di andare a “rallentare” i nemici mentre lui porta a compimento il suo piano è possibile vedere un velo che si solleva dal viso di John Noble (eccezionale come sempre!). Anche tu, Moloch, un po’ di furbizia: in pratica vai a dire a uno psicolabile che spesso fa ancora i capricci per essere stato abbandonato dalla sua vera famiglia e che ha proprio per questo assunto te come nuova figura paterna “non me ne può sbattere di meno di quello che ti succede, morto un PapaCavaliere dell’Apocalisse se ne fa un altro”?
Sleepy-Hollow-211-The-Akeda-08Eppure l’intera scena (e l’intera figura di Henry a partire dallo scorso season finale) sono stati costruiti in maniera così ottima da convincerci che ormai questo personaggio è completamente perduto: non importa quante volte vedremo quello sguardo triste e remissivo apparire sul suo volto, non importa se al “Be grateful for your chance to sacrifice yourself for my glory” ci sembra deluso e ferito, se quando Ichabod gli confida di essere disposto a sacrificare se stesso pur di liberarlo da giogo di Moloch e consentirgli di vivere una vita serena lo vediamo per un attimo vacillare alla consapevolezza che il suo vero padre non si è mai arreso con lui. Subito dopo gli tornerà negli occhi quel bagliore malvagio. In questo senso mi è stato possibile prevedere l’istante finale dell’episodio solo appena pochi secondi prima che accadesse: nella scena alla chiesa non mi sono lasciata ingannare, ero certa che nonostante tutto la fedeltà di Henry a Moloch non sarebbe venuta meno, ma proprio per questo non pensavo davvero a un ulteriore twist nel finale.

Ora quello che ci resta da vedere sono le implicazioni di questo gesto: Moloch sarà davvero sconfitto definitivamente? Pare che gli autori abbiano detto di sì, ma senza più il dovere di scongiurare la fine del mondo con cosa se la vedranno Ichabod ed Abbie da adesso in poi (non mi dite Morte, che ormai è diventato la caricatura di se stesso)? Che dite, abbandoniamo il soprannaturale e trasformiamo Sleepy Hollow in una buddy comedy con i due ex-testimoni che combattono il crimine a colpi di gag? Scherzo ovviamente, anche perché le gag fioccano tranquillamente anche in questo format…
Ed Henry, la sua anima (se ne ha ancora una) verrà consumata dalla spada e quindi addio riunione familiare? Beh, perlomeno la sua dipartita una cosa positiva la farebbe: smetteremmo di sentire disquisizioni a intervalli regolari sulla possibilità o meno di redimerlo.

E l’anima di Irving? Non so se nella confusione generale ci ho pensato solo io ma quel poveraccio è proprio quello che non voleva essere: morto con la sua anima ancora in possesso di Henry. Ma se Henry muore che ne è dell’anima di Irving? Potrà perlomeno riposare in pace o lo rivedremo proprio in forma di fantasma vendicativo che non può ancora “passare oltre” a causa di questo?
Speculazioni a parte, voglio continuare a confidare nel fatto che gli autori ci stupiranno nella seconda parte di questa stagione osando con risvolti poco prevedibili (tra le tante è stata ad esempio una sorpresa per me constatare che gli attacchi di Henry non erano solo parte di uno schema “temporale”, a effetto domino, ma anche “spaziale”, creando quell’ideale pentacolo sulla cittadina. Kudos agli autori per aver chiarito che dietro alle azioni apparentemente slegate del sin eater c’era in effetti ancora più raziocinio di quanto pensassi).

pentacolo

Ma andiamo ora sulle note decisamente più stonate dell’episodio: il salvataggio in extremis di Katrina (again! Ormai mi sembra di guardare costantemente il video di Crossfire. NB: Brandon ti adoro ma dai, in quel video non fai che prenderle! Altro NB: Katrina sai che voglio bene anche a te ma questa sindrome di Stoccolma che pare esserti presa sta cominciando a darmi ai nervi) fornisce la basi per un nuovo problema per i Crane: la strega trova in ben due occasioni una scusa per non far uccidere Abraham, poi si offre di parlargli per scoprire qualcosa in più sul piano di Moloch ma in realtà sembra flirtarci. Siccome mi sembra tutto un po’ uscito dal nulla do la colpa di questo cambio di rotta agli autori, che mi stanno rovinando questo personaggio facendolo sembrare una banderuola (e anche abbastanza scema). La mia speranza rimane che tutto ciò non sia mirato a favorire gli shipper Ichabbie perché sarebbe davvero una svolta nella trama che mi farebbe perdere totalmente passione nei confronti di questi due personaggi che, ora come ora, amo alla follia così come sono.

Commenti random:
– Quando Abraham ha avuto pure tempo di fare due chiacchiere con Rumpelstiltskin tra una cavalcata e l’altra:

all magic has a cost

– Come spiegato anche dallo stesso Henry, la parola che troviamo nel titolo, Akedà, significa “legatura” in ebraico e si riferisce chiaramente al sacrificio di Isacco da parte di Abramo (evento a cui infatti si fa riferimento diverse volte nel corso dell’episodio);

– Ichabod e la moto…

  

Love at first sight:

Questo winter finale si conclude quindi nello stesso punto del bosco in cui si era chiuso il finale della scorsa stagione, non so se si mirasse a richiamare un po’ la carica di quell’episodio ma personalmente trovo che il confronto non regge, lì eravamo a livelli decisamente superiori. Ma d’altronde questo cliffhanger deve accompagnarci solo fino a inizio gennaio, quando vedremo come si svilupperanno le vicende lasciate in sospeso da questo undicesimo episodio…e sinceramente non sono già più nella pelle!
Voi che ne pensate invece? Aspetto pareri, speculazioni e teorie nei commenti e vi invito a riempire queste 5 settimane di hiatus con news sullo show seguendo gli amici di:

Sleepy Hollow Italia ϟ Prima pagina italiana

Alla prossima e buone vacanze in anticipo (al via i recuperi in 3…2…1…)!!

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Ale
Tour leader/traduttrice di giorno e telefila di notte, il suo percorso seriale parte in gioventù dai teen drama "storici" e si evolve nel tempo verso il sci-fi/fantasy/mistery, ora i suoi generi preferiti...ma la verità è che se la serie merita non si butta via niente! Sceglie in terza media la via inizialmente forse poco remunerativa, ma per lei infinitamente appagante, dello studio delle lingue e culture straniere, con una passione per quelle anglosassoni e una curiosità infinita più in generale per tutto quello che non è "casa". Adora viaggiare, se vincesse un milione di euro sarebbe già sulla porta con lo zaino in spalla (ma intanto, anche per aggirare l'ostacolo denaro, aspetta fiduciosa che passi il Dottore a offrirle un giretto sul Tardis). Il sogno nel cassetto è il coast-to-coast degli Stati Uniti [check, in versione ridotta] e mangiare tacchino il giorno del Ringraziamento [working on it...]. Tendente al logorroico, va forte con le opinioni non richieste, per questo si butta nell'allegro mondo delle recensioni. Fa parte dello schieramento dei fan di Lost che non hanno completamente smadonnato dopo il finale, si dispera ancora all'idea che serie come Pushing Daisies e Veronica Mars siano state cancellate ma si consola pensando che nell'universo rosso di Fringe sono arrivate entrambe alla decima stagione.

1 COMMENT

  1. Dunque, ho recuperato questo episodio due giorni fa ma ancora sono sconvolta. Prima di tutto: Irving??? Perchè??? Questo personaggio, come hai detto anche tu, meritava più spazio. Lo meritava specialmente per la crescita repentina che ha avuto, da semplice capo della polizia a membro di un team che combatte il soprannaturale. Lui non l’ha chiesto, ci si è ritrovato e nonostante tutto lo ha accettato fino a sacrificarsi. La sua vita gli è stata rubata tre volte e spero che il fatto che la sua anima appartenga a Henry, possa essere motivo di “ritorno”. Seconda cosa: adorando John Noble, ammetto che sin da quando è apparso in Sleepy Hollow ho fatto davvero fatica a scinderlo con il suo personaggio, per questo una parte di me ha sempre provato empatia per Henry, pur consapevole che non ci sarebbe stata una sua redenzione, e sinceramente non la vorrei perchè gli toglierebbe spessore. Quindi, ho letteralmente spalancato la bocca a fine episodio e ho apprezzato la prospettiva indotta dagli sceneggiatori per la parabola di Isacco e Abramo. Comunque, riguardo a Katrina e al suo legame con Abraham, per quanto possa far storcere il naso, il loro legame esiste e non può essere messo da parte. Hanno un passato e questo “triangolo” è probabilmente l’unica cosa a cui gli autori sono rimasti fedeli con il racconto di Washigton Irving.

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