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Ship Addicted | Jamie & Claire – Outlander

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Ship Addicted | Jamie & Claire – Outlander

Jamie e Claire sono stati sui nostri schermi per una sola stagione, molto poco se consideriamo che certi show sono arrivati anche a superare la prima decade della loro vita, ma tanto è bastato per fare di Outlander uno dei miei show preferiti e di Jamie e Claire una delle più belle coppie delle serie tv.

Quello che amo di loro due è che, onestamente, li apprezzo separatamente. Amo Claire. Amo Jamie. E poi, solo poi amo Jamie e Claire. Può sembrare una cosa da nulla, ma è quello che li rende così straordinari ai miei occhi.

La prima volta che incontriamo Claire è alla fine della Seconda Guerra Mondiale, in viaggio per riallacciare i rapporti con il marito, che dopo tanto tempo lontani sente quasi di non conoscere più.

Capiamo subito che è una donna intelligente e curiosa, i cui orrori della guerra vissuta attraverso gli occhi da infermiera non hanno fatto perdere il sorriso.

Invece, è solo quando attraverso le rocce di Craigh na Dun Claire viene trasportata nelle Highlands del diciottesimo secolo che conosciamo Jamie Alexander Fraser.

Sebbene siamo tutte cadute ai suoi piedi nei primi dieci secondi che è stato sullo schermo e gli abbiamo offerto il nostro cuore in sacrificio la prima volta che ha detto “sassenach”,

man mano che gli episodi si succedono capiamo che il suo fascino non è legato solo all’aspetto o al suo incredibile accento. Da come consola Claire per la perdita del marito e la rassicura di essere al sicuro quando è con lui è subito chiaro che non solo è coraggioso e non sopporta le ingiustizie, ma è dotato di una sensibilità fuori dal comune.

In un primo momento, però, Claire è completamente incentrata sul tornare a casa, da Frank, come è giusto che sia. È impossibile non apprezzarla per la forza che dimostra nei primi tempi, dove altri (leggi: io) avrebbero perso completamente il senno o avrebbero seriamente creduto di averlo smarrito da un bel po’. E ancora di più per come riesce a salvarsi dalle più svariate situazioni grazie alle sue competenze e conoscenze (apprese più che altro passivamente dal marito convenientemente appassionato di storia, ma comunque). Ma Claire è anche determinata e caparbia e non ci pensa due volte a esporsi pur di seguire i propri principi, così come dimostrano le innumerevoli volte in cui si è messa in mezzo tra un bambino e i metodi barbarici dell’epoca.

E nel frattempo che Claire si adatta con incredibile presenza di spirito alla situazione, apprendiamo sempre più cose su Jamie, del suo passato, del suo senso di colpa per non essere stato capace di proteggere sua sorella e delle torture subite a Fort William.

E più tempo passiamo insieme a lui, più ci innamoriamo del suo buon cuore, che come quello di Claire, non si è lasciato indurire dagli eventi traumatici della sua vita.

 Sia noi che Claire capiamo benissimo che è un’anomalia, e non solo per il suo tempo.

E mentre lei escogita piani improbabili per arrivare a Craigh na Dun, la chimica tra i due è sempre più innegabile, ed è a questo punto che la serie prende una svolta inaspettata (inaspettata per chi non ha letto i libri) e la tensione tra i due protagonisti non viene sfruttata per stagioni e stagioni, ma  i due sono “forzati” a stare insieme in quell’episodio che è il vero giro di boa della stagione, sto parlando del matrimonio.

Quando ormai sappiamo abbastanza di Claire e Jamie separatamente, arriva il momento di conoscerne le potenzialità come coppia. Jamie accetta di sposare la donzella in difficoltà pur di sottrarla alle torture di quello che è stato anche il suo aguzzino, il capitano Jack Randall. E anche se sappiamo che non è stato questo gran sacrificio per lui, rimane pur sempre l’ennesima prova del suo altruismo.

Non solo, ma nel momento in cui decide di farla diventare sua moglie, la accoglie in ogni parte della sua vita cercando di farla sentire come se fosse la benvenuta, come se ne avesse sempre fatto parte.

Claire, invece, e giustamente, non può fare a meno di essere combattuta, lei si sente ancora la moglie di Frank, ma deve sposare questo ragazzo per cui indubbiamente comincia a provare qualcosa, un destino a cui non può sfuggire se vuole avere salva la vita.

Nella loro prima, appassionata notte insieme i due iniziano a conoscersi fisicamente, sì, ma anche a un livello completamente diverso, in quanto,  a quei sentimenti che hanno tenuto sotto controllo fino a quel momento è finalmente concesso di manifestarsi.

È la notte in cui tutte le possibilità sembrano a portata di mano. Possono essere l’una il confidente dell’altro, possono aver trovato qualcuno con cui dividere il peso dei propri orrori, possono perfino amarsi.

Solo da questo momento comincia la loro vera storia. Non una facile, in cui devono ripetutamente salvarsi la vita a vicenda, in senso letterale e metaforico, in cui sia Claire che Jamie devono cambiare, evolversi e adattarsi l’uno all’altro. E questo rende il loro rapporto estremamente vero. Senza impegno, anche il più epico degli amori è destinato a estinguersi in una sottile lingua di fumo.

Ma Claire ha anche una nuova, selvaggia e brutale realtà a cui adattarsi, tanto che, in una svolta epocale per il suo personaggio, deve uccidere per la prima volta. Lei che è così compassionevole, che ha passato la sua vita a curare i feriti e gli ammalati. In questo momento, Claire aggiunge una nuova sfumatura al suo carattere, una pronta a lottare non solo per gli altri, ma anche per se stessa.

Claire sta cambiando e questo la spaventa e la spaventa ancora di più come Jamie le stia con facilità scivolando sotto pelle, con le sue parole e i suoi gesti,

con il suo eroismo e la sua morale,

con il suo entusiasmo giocosamente infantile.

Qual è l’unico posto in cui vorresti essere quando sei terrorizzato, quando ti senti sopraffatto da forze più grandi di te? Casa. Ed è questo che fa Claire, cerca di andare a casa, ora che è a un passo da lei.

Questo porta al momento più buio della loro relazione, una delle scene più controverse dell’intera stagione. Jamie decide che è suo compito punire sua moglie per la disobbedienza.

Ora, io non tento in alcun modo di giustificarlo, vivendo ai tempi in cui viviamo, nessuno dovrebbe prendere una cosa del genere sotto gamba, ma questo è un period drama e piacente o meno, era pratica comune dell’epoca. Tanto che, se ricordate, la serva a Castle Leoch si stupisce per la pelle senza cicatrici di Claire. Sebbene più politicamente corretto, sarebbe stato più irrealistico se non l’avesse fatto. In ogni caso, Jamie si rende ben presto conto di essersi alienato Claire e capisce che se vuole stare con lei, deve accettare le sue regole.

E qui Claire scala la vetta dei miei personaggi preferiti, perché non si piega e non si spezza sotto il desiderio che prova per quest’uomo, come abbiamo visto fare innumerevoli volte a svenevoli e irritanti protagoniste. No, lei è indipendente, è forte ed è ormai capace di tutto pur di proteggere se stessa. Lo perdona solo quando Jamie rinnega quello che crede un suo diritto, e questo perché è nella natura di lei ma anche perché Jamie, nonostante l’errore, è un uomo buono, ma non accetterà il trattamento una seconda volta.

 

Da questo punto in poi, Jamie e Claire sono insieme contro il mondo, contro quel destino che si è divertito ad unirli, ma che adesso non sembra far altro che cercare di allontanarli.

L’episodio in cui Jamie si è completamente redento ai miei occhi è quello in cui c’è il processo di Claire, accusata di essere una strega. Quello in cui Jamie salva Claire l’ennesima volta con un’entrata puro stile principe azzurro.

Sì, lo so, la femminista che è in me roteava gli occhi, ma la bambina cresciuta a pane e film Disney era in brodo di giuggiole. Ma non è solo la sua metaforica armatura scintillante che mi ha fatto capitolare, è stato l’aver ascoltato il racconto inverosimile su viaggi nel tempo di una Claire sconvolta senza fiatare,

  

e poi averne accettato la verità senza dare di matto,  perché la sua prima reazione è stata il senso di colpa per averla picchiata, quando lei cercava di tornare da suo marito.

 

E poi perché, nonostante l’ami e l’abbia capito da tempo, la lascia andare.

Questo è uno dei loro momenti più intensi, il disperato addio e poi la decisione di restare di Claire, perché casa non è più il 1945, casa è Jamie.

Claire ha ormai donato il suo cuore al ragazzo dolce e testardo che l’ha fatta sentire protetta nella selvaggia Scozia del diciottesimo secolo, e così, anche lei è ormai disposta a fare di tutto per lui. Non si arrende quando Jamie scompare, non si arrende quando la informano che è imprigionato e non si arrende quando scopre la presenza di Jack Randall.

Tutte le scene in prigione sono strazianti, a quel punto ami talmente tanto il personaggio di Jamie, che sofferenza non descrive nemmeno lontanamente il dolore fisico che arrivi a provare per ciò che è costretto a subire.

Nel momento in cui promette il suo corpo a Randall affinché Claire sia libera, quello, quello è l’istante in cui se c’è abbastanza silenzio nella stanza, puoi sentire il tuo cuore spezzarsi.

Eppure tutto ciò porta a uno dei momenti più intensi dell’intera stagione. Perché il ragazzo pieno di vita, giocoso e nobile vuole lasciarsi morire per la vergogna dell’orrore che ha subito.

 E allora Claire fa l’unica cosa che le resta, scende nelle tenebre dal suo Jamie.

Perché qualche volta, quando hai perso ogni speranza non hai bisogno che qualcuno ti inciti a cercare il Sole, ma di qualcuno che ti tenga la mano nel buio.

E Jamie si rialza, perché quello che ha, quello che lui e Claire hanno, quello è la luce.

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Nasce a Napoli, ma sogna New York. Incomincia fin da piccola a interessarsi alle serie TV, iniziando con Una Mamma per Amica, Supernatural, the O.C. e Friends per poi appassionarsi a tante, troppe altre tra cui How I Met Your Mother, Game of Thrones, Sherlock, Arrow, Lost, Teen Wolf, White Collar, The Vampire Diaries... Comincia sempre nuove serie quando ne ha una lista infinita da recuperare: non riesce proprio a resistere a quella sensazione che si prova quando si entra in un nuovo mondo di cui scoprire segreti e abitanti. Tutto ciò la porta alle sue altre due passioni: il cinema e i libri. La sua speranza più recondita, a parte quella di essere portata via da Ten alla scoperta dell'universo, è quella di pubblicare un giorno un suo romanzo. Ha il brutto vizio di modellare il suo tipo ideale sui fictional characters, se vi chiedete chi, di grazia, diciamo un certo Killian Jones, ma le andrebbe bene anche qualcuno come Richard Castle, insomma non dite che non è una che si accontenta.

4 COMMENTS

  1. Che bello!! Ho letto tutto d’un fiato e mi sono perfino commosso quando sono arrivata alla frase “Non hai bisogno di qualcuno che ti inciti a cercare il sole ma qualcuno che ti tenga la mano nel buio”.
    Mi è piaciuta molto l’analisi del loro percorso, complimenti!

    • Grazie mille per aver commentato e per i complimenti! Sono contenta che ti sia piaciuto, Jamie e Claire sono tra i miei preferiti e spero di avergli reso giustizia.

  2. Ma che bell’articolo!!!L’ho letto e riletto solo per far caso alle immagini. Complimenti!
    Il loro amore è stato veramente scritto benissimo ed è una delle mille cose bellissime della serie (i libri non li ho ancora letti).
    Bello, brava!

    • Sì, è vero, una delle cose che adoro della serie è che ci sono tante altre cose meravigliose oltre la loro coppia. Non vedo l’ora che inizi la seconda stagione! Grazie mille per i complimenti!

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