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Sherlock | Steven Moffatt parla dello straziante colpo di scena della premiere

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Sherlock | Steven Moffatt parla dello straziante colpo di scena della premiere

La Stagione 4 di Sherlock è iniziata con la gang felice come mai prima d’ora. Ma ovviamente questo non è durato molto. SPOILER ALERT per coloro che non hanno ancora visto “The Six Thatchers”: la premiere si è conclusa con Mary Watson (Amanda Abbington), che gettandosi davanti a Sherlock (Benedict Cumberbatch) per proteggerlo, viene colpita da un proiettile e muore, causando – ovviamente – tantissimo dolore a John (Martin Freeman). Di seguito abbiamo parlato con Steven Moffatt, showrunner della serie, in merito proprio a questa inattesa perdita e delle conseguenze che avrà su Sherlock ed i suoi personaggi.

ENTERTAINMENT WEEKLY: Per eliminare ogni dubbio che i fans potrebbero avere dopo questo finale…Mary è davvero morta, vero?

Steven Moffatt: Si, non stiamo giocando. Lei è morta.

Cosa vi ha fatto decidere di uccidere Mary? Lei muore nelle storie di Arthur Conan Doyle, ma la causa della morte non viene mai menzionata…

La verità è che non viene mai detto che lei muore in quelle storie. Noi presumiamo che muoia, perché Watson fa riferimento alla sua “triste perdita”, che probabilmente è una morte, ma non necessariamente. La realtà è che ovviamente Sherlock Holmes è su Sherlock ed il Dr. Watson e qualsiasi cosa succeda tornerà sempre a questo – sempre, sempre, sempre. Loro si sono divertiti ad essere un trio, ma non avrebbe funzionato per sempre. Si sapeva che Mary se ne sarebbe andata prima o poi, per poter tornare alla situazione iniziale dei due amici. Questo è il format. Lo show funziona così e lo farà per sempre. Siamo tornati alla versione più tradizionale e famosa del format.

Mi è piaciuto molto l’uso delle parabola sulla morte e dell’acquario, che si sono sovrapposti nelle ultime scene. C’erano anche gli squali e la piccola Watson contemporaneamente. È stato un modo bellissimo di anticipare il finale e minare il felice ottimismo che avevamo visto fino a quel momento.

È stato un vero problema di cui io e Mark abbiamo parlato a lungo. Sapevamo come sarebbe terminata, ma volevamo riavere un vera avventura per i ragazzi. Ma se l’episodio fosse diventato cupo e tragico da un momento all’altro, non sarebbe stato giusto. Devi sentirti come se fossi stato avvertito, ma poi te ne fossi dimenticato. I colpi di scena funzionano solo se hai una buona probabilità di riuscita. Un colpo di scena cupo ed intenso funziona in uno show solo se tu vieni avvertito ma preferisci non dare ascolto a questa vocina dentro di te.

Cosa ha fatto decidere Mary di prendere un proiettile per salvare Sherlock?

Beh, lei ha salvato il suo amico. Non c’era molto tempo per fare qualcosa a riguardo. Durante l’episodio, lei è davvero molto protettiva nei loro confronti. Lei in realtà è molto più brava di loro a fare quello che stanno facendo. Lei li vede come una coppia di dilettanti pieni di talento. Lei non prende una grande decisione, lei fa quello che può quando non aveva tempo per pensare.

Il suo messaggio post-mortem dice “Salva John”. Significa che lui deve proteggerlo dal dolore cha sarà causato dalla sua morte?

Si, puoi immaginare che lo vedremo nel prossimo episodio.

Watson ha pianto in maniera agonizzante durante la scena della morte di Mary, e ovviamente Freeman ed Abbington erano compagni nella vita reale (e recentemente hanno annunciato la loro separazione). Come è stato girare quella scena?

È stato emozionante, ma al tempo stesso, l’abbiamo fatta un milione di volte. Sapevamo che questo era un momento estremamente importante per uno show, che portiamo avanti da così tanto tempo ed era l’uscita di scena di Amanda da uno show di cui faceva parte da diversi anni. Quindi è stato molto importante.

Tu hai detto che questo ha “resettato” la relazione tra Sherlock e Watson, ma sembra più che altro una ferita che non potrà mai guarire.

Affronteremo direttamente questo tema per il resto della stagione. Non lo ignoreremo. Non abbiamo John che torna da Sherlock a dire “Ci ho pensato ed è tutto a posto.” Anzi, la situazione peggiorerà. Abbiamo deciso che se avessimo dovuto mostrare questo lutto, avremmo dovuto farlo come si deve. Avremmo mostrato le conseguenze giustamente. Abbiamo cercato di avere persone che avessero passato quello che loro stanno affrontando, situazione che è assolutamente terribile. E per qualcuno che è così emotivamente restio come Sherlock Holmes, anche un bambino capirebbe che lui in realtà è un uomo profondamente emotivo. Non ci giriamo intorno. Non andiamo avanti semplicemente con il caso della settimana – anche se c’è effettivamente un caso della settimana. C’è un importante nemico da combattere. Ma soprattutto ci saranno le conseguenze della morte di Mary e la colpevolezza di Sherlock. Avrebbe potuto andare diversamente, è stato lo stile di vita di Sherlock che l’ha uccisa alla fine.

È stato interessante, perché l’intera situazione avrebbe potuto concludersi senza spargimenti di sangue, se Sherlock avesse tenuto la bocca chiusa per un momento.

Abbiamo passato molto tempo a cercare di capire quale fosse la sua colpevolezza. Ovviamente, non era colpa sua. Mary ha cercato di salvare la sua vita. Ma avere Sherlock che non riesce a fermarsi nel mettersi in mostra, questo l’ha portata a prendersi il proiettile al suo posto. Credo che questo aggiunga un’altra sfumatura alla situazione. Noi eravamo determinati a renderci il tutto più difficile possibile come autori: ora mostreremo l’importanza del lutto, avremo la spaccatura tra loro due, tutto sarà reale e non sparirà mai per davvero – perché ci penserai sempre, non importa quanto possa essere solida un’amicizia. Al tempo stesso, dovevamo essere un vero show investigativo con vera azione, veri cattivi, vera risoluzione di misteri. E l’abbiamo fatto per davvero. C’è stato un importante dibattito su quando farla morire, se fosse giusto farlo al primo episodio o se fosse più giusto nel tradizionale terzo ed ultimo episodio della stagione. Ma non possiamo aspettare che passino due anni per farli dimenticare quanto siano arrabbiati. Abbiamo dovuto farlo in una circostanza che ci avrebbe permesso di ritornare una settimana dopo, per far funzionare ancora questo show. Credo che sia giusto. Ovviamente, non sono la persona che ha deciso. Tutte le conseguenze sono credibili e dolorose per Sherlock, con un qualche tipo di risoluzione che ci permettesse di continuare.

Questo vuol dire che il resto del cast non è al sicuro per gli altri due episodi?

Tutto può succedere a chiunque. Credo che sia sicuro dire che non potremmo fare Sherlock Holmes e Dr. Watson senza Holmes e Watson. Ma nessuno è al sicuro e le conseguenze sono ovunque e c’è in arrivo qualcosa di veramente estenuante ed emotivo. Ma c’è anche del vero senso dell’umorismo. Abbiamo mostrato il secondo episodio ad alcune persone e nonostante sia il più cupo mai realizzato, le persone ridevano lo stesso.

 

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Fraise, o meglio Federica, ragazza milanese di 25 anni, ha sempre amato sin da piccola tutto ciò che riguarda libri, telefilm, film, musica e viaggi. Grazie ai suoi genitori che l'hanno fatta viaggiare dall'età di 6 anni, ha sviluppato un amore incondizionato per Inghilterra e Scozia, tanto che da 7 mesi si è trasferita ad Edimburgo (che ama alla follia), insieme a quel santo del suo ragazzo. Si santo, perchè non fa altro che cercare di coinvolgerlo in tutto quello che fa e vorrebbe fare (per non parlare delle serie tv che vuole che lui veda insieme a lei!)! Il suo amore per i telefilm è nato vedendo ER e Beverly Hills, per passare poi a Friends, Dawson's Creek, Buffy, Angel e chi più ne ha, più ne metta!! Attualmente è fissata (si FISSATA) con Game of Throns,The Walking Dead, Vikings, Supernatural, Sherlock, Arrow, Revenge e tante altre! Non riesce a smettere di guardare telefilm, sono una vera ossessione! E non riesce neanche a smettere di cercare qualsiasi news telefilmica qua e là per cercare di sognare cosa potrebbe succedere! E ad ogni nuova stagione telefilmica, riesce anche a fare una lunga lista di nuovi pilot da non perdere! Passerebbe giornate intere a leggere ed ascoltare musica. Altra sua grandissima passione sono i Beatles (soprattutto Sir Paul McCartney) e i Mumford and Sons. Amante degli animali, è una convintissima vegetariana da ben 6 anni e no, se ve lo state chiedendo, non tornerebbe mai indietro e non le manca nulla! Ha viaggiato tantissimo, e continuerà a farlo, ma sente che nonostante la nostalgia della sua famiglia e dei suoi amici, abbia finalmente trovato la sua casa qui, a Edimburgo.

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