
Con l’ultima puntata andata in onda di “Shameless” abbiamo dato l’addio a Cameron Monaghan e al suo Ian Gallagher. E ci tengo tantissimo a sottolineare il fatto che, prima del personaggio, venga proprio l’attore: quell’abbraccio e quelle lacrime erano sentite da tutto il cast e quel ringraziamento speciale a Lip “per essere stato suo fratello” era rivolto a Jeremy – o almeno mi piace pensarlo.


Potenzialmente la serie potrebbe avere ancora tante storie da raccontare: Liam si è appena affacciato al mondo “adulto” mentre Debbie e Carl si stanno affermando; Lip è ancora alla ricerca di se stesso e Frank potrebbe senza problemi tirare fuori dai pantaloni altre mille situazioni improbabili e imbarazzanti in cui finire – ma… ed è un MA davvero molto grande: ha senso, arrivati alla nona stagione, proseguire su questa strada? Non credo che sia uno di quei prodotti che tirano avanti solo per inerzia e ho apprezzato ogni singola stagione fino a ora, con i suoi alti e bassi e i suoi fisiologici cambiamenti, ma non potrei assolutamente sopportare di vederla rovinata solo perché non ha saputo fermarsi al momento opportuno, chiudendo al suo apice e lasciando un meraviglioso ricordo.
La storia di Ian era andata completamente alla deriva: all’inizio la trovavo assolutamente fuori contesto, poi, pian piano, ho apprezzato questa sua ricerca mistica di un qualcosa di superiore, ma rimango fermamente salda nella mia convinzione che la sua dichiarazione in tribunale nella 9×05 sia stata l’unica scelta veramente in character di tutta la stagione, che ha rispettato il percorso di crescita fatto in questi nove anni. Un’uscita di scena soft, che lascia spazio a un possibile ritorno ma che, a mio avviso, non può essere gestita in eterno: vi immaginate la serie che continua per anni con Ian in carcere e i fratelli che si limitano a nominarlo ogni tanto, lasciandolo vivere nel buco nero dell’off screen? Io di certo no.
E pensate allora cosa potrebbe succedere con Fiona? Da brava Gallagher si trova ora di nuovo sul punto di mandare la sua vita completamente a rotoli, ma preferirei che questa stagione si concludesse per lei con un lieto fine, con una gratificazione personale di qualche genere che le faccia capire che tutti i sacrifici non sono stati vani, che la sua famiglia può cavarsela senza di lei e che soprattutto lei può essere felice, in una baracca del South Side quanto in un attico di Chicago. E non posso fare a meno di immaginare che questo sia anche il perfetto finale di serie.
Forse dopo tante delusioni d’amore (Ford sei solo l’ultimo di una lunga lista, non ti montare la testa) il suo vero happy ending sarà capire una volta per tutte che vale molto di più dell’uomo che le sta a fianco… oppure sarà con un certo sedere sodo che non ha ancora abbandonato la sigla. Dopo tutto pensavo che fosse finita anche per i Gallavich e invece la ricomparsa di Mickey mi ha fatto venire voglia di abbracciare lo schermo e piangere come una ragazzina. Una scelta un po’ “piaciona”, lo ammetto, ma a cuor di shipper non si comanda. Peccato che in questo addio dolce-amaro sia mancato proprio l’incontro tra Ian e Fiona.


In attesa della 9×07 dal titolo emblematico “Down Like The Titanic“, e per ingannare poi l’attesa fino a gennaio, ricordatevi di passare da questa splendida pagina!