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Shameless | Recensione 7×03 – Home Sweet Homeless Shelter

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Shameless | Recensione 7×03 – Home Sweet Homeless Shelter

Per le prime due settimane ho invocato a gran voce una forte presa di coscienza per i nostri cari Gallagher, e finalmente è arrivata, addirittura prima di quanto mi aspettassi. Quasi tutti i fratelli (escludo da questo ragionamento Debbie, su cui tornerò poi e, ve lo dico, aspettatevi il predicozzo…) hanno subìto in questo episodio una grande svolta, e spero che questo significhi l’inizio di quel processo di evoluzione che aspettavo da tempo.

Fiona in primis. Non so se la molla che l’ha fatta scattare sia stata l’uscita poco felice di Lip o l’aver scoperto che la responsabile di tutte le attività del quartiere (e quindi anche del destino di Patsy) sia una donna, come lei, senza una formazione specifica, che si è fatta letteralmente da sola. Non so quale sia stata delle due, forse entrambe, ma a chi importa: finalmente Fiona ha capito che può aspirare a qualcosa di più grande, di migliore, e che non deve essere la sua famiglia o il suo passato a fermarla. Quello che è sicuro è che è finalmente arrivato il momento di mettere se stessa davanti agli altri e di prendere in mano le redini della sua vita.

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Certo, forse il cambiamento poteva essere un tantino più graduale. Tutta la famiglia andava messa di fronte alle proprie responsabilità, ovviamente, ma non dimentichiamoci che Fiona, davanti ad un tribunale, si era ufficialmente fatta carico dei suo fratelli come loro tutrice legale. Forse all’epoca non era del tutto consapevole dell’enorme responsabilità a cui andava incontro e della piega drammatica che avrebbe preso la sua vita, ma quella non è una promessa che ci si può rimangiare da un giorno all’altro – motivo per cui non ho apprezzato particolarmente quanto detto riguardo il toglierla dalle chiamate di emergenza. Non vorrei risultare contraddittoria, sono estremamente felice per Fiona, però credo che si potesse trovare un’altra via, meno drastica, per responsabilizzare i suoi fratelli pur mantenendo il suo ruolo di capofamiglia; mettere se stessa davanti agli altri non vuol dire per forza disinteressarsi completamente dei problemi altrui. Detto questo, però, capisco che con i Gallagher non si può parlare di mezze misure e che passare l’intera giornata a rincorrere i fratellini problematici quando hai un’attività da mandare avanti (e dopo essersi sentita dare sostanzialmente della fallita…) possa definirsi la famosa goccia che fa traboccare il vaso e che nella testa scatti la decisione definitiva di recidere ogni zavorra. Nel complesso, comunque, un applauso per Fiona Gallagher.

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Lip ha avuto un’uscita veramente infelice riguardo a Fiona, soprattutto considerando la situazione in cui si trova: appena uscito dalla riabilitazione, cacciato dal college, impegnato in un tirocinio ottenuto per pura grazia di un uomo che, nonostante abbia insultato a più riprese, ha saputo guardare oltre e vedere ancora il ragazzo brillante e pieno di possibilità che aveva conosciuto agli inizi; in parole povere si è permesso di dire alla sorella che non concluderà mai nulla di importante nella vita quando è lui il primo ad essere ora in completo fallimento. A maggior ragione allora mi ha dato un’estrema soddisfazione nella sua conversazione con Ian, in cui, per la prima volta, ammette di aver gettato tutto all’aria (e ribadisco che, secondo il mio modesto parere, un po’ della colpa di questo atteggiamento risiede in una paura di fondo nel cambiamento che queste possibilità avrebbero portato nella sua vita) e di essere stato fondamentalmente un pirla.

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Il suo atteggiamento irriverente (a tratti quasi arrogante, come lo definisce Fiona) e la sua innata capacità di arrangiarsi con qualsiasi mezzo gli hanno sempre permesso di cavarsela, ma arriva un momento in cui cavarsela non basta e se vuoi costruire un futuro con delle basi solide devi anche essere disposto a scendere a patti; ci sono casi in cui le scappatoie non esistono e credo che Lip l’abbia capito. Ha toccato il fondo e, per quanto denigrante gli possano sembrare le sue mansioni come tirocinante (sulle quali preferisco non esprimermi HIPSTER INVASATI TROVATEVI UN LAVORO VERO), questo è il suo unico appiglio per risalire e poter aspirare di nuovo a quel futuro brillante che tutti gli profetizzavano.

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Magari non vuol dire nulla ma credo che quell’accenno di sorriso quando Fiona gli comunica la sua decisione non fosse più una forma di arroganza ma una sorta di incoraggiamento per la sorella, un modo tutto da Gallagher per dire “so che ti ho dato della fallita, e ho sbagliato, perché finalmente ora mi stai dimostrando di avere le palle di prendere in mano la tua vita e lo stesso farò io”. Film mentale: mood on.

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Anche Ian ha avuto la sua presa di coscienza. È malato, si sa, e il suo bipolarismo non è certo una cosa che può sparire da un giorno all’altro, come aveva voluto farci credere in questa fase di ritrovata stabilità emotiva (grazie al lavoro come paramedico e alla relazione con Caleb); penso che fosse lui il primo a crederci, non tanto come una forma di negazione quanto più come la speranza di aver finalmente trovato il suo equilibrio. Ed invece la rottura con Caleb gli ha dimostrato che vive ancora sul filo del rasoio e che bastano anche solo dei piccoli scossoni per farlo cadere e far crollare tutto ciò che ha costruito fino a quel momento. Mi piace che abbiano ritirato fuori il discorso della malattia, non perché ci tenessi a vedere Ian infelice, anzi, ma perché apprezzo la veridicità della sua esperienza: molte volte nell’universo seriale le malattie vengono usate come espedienti per rendere più “interessante” una storyline, dando quel tocco di drammaticità, mentre in questo caso vedo la volontà di seguire un percorso coerente. Il fatto poi che di nuovo Ian cerchi l’appoggio del fratello contribuisce a dare maggior intensità alla situazione.

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A modo suo anche Carl affronta la sua piccola rivoluzione: dopo tutti i suoi sacrifici, anche lui si scontra con la dura realtà del primo amore e della prima grande delusione. Dopo Caleb, diciamo addio anche a Dominique.

Ed arriviamo a Debbie. Vi preparo: se non avete voglia di leggere il mio sfogo idrofobo, passate oltre perché non credo ci andrò troppo leggera.

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Valgano tutte le attenuanti del caso: adolescente irrequieta in piena fase ormonale, cresciuta in una famiglia decisamente disfunzionale, con un enorme bisogno di attenzioni e di sentirsi accettata dagli altri. Ok. Vada che abbia pensato che crearsi una famiglia tutta sua avrebbe finalmente risolto i suoi problemi. E già qui avrei parecchio da ridire, ma OK. Ora, però, parliamoci chiaro: mettere al mondo un figlio non è un gioco, è una responsabilità immensa di fronte alla quale non possono esistere scappatoie. Non voglio fare la moralista, che diritto ne avrei, ma sono qui per esprimere un’opinione e sinceramente sono arrivata al punto in cui il suo atteggiamento da prima donna mi ha esasperato. Anche di fronte all’ennesima situazione in cui si trova letteralmente con l’acqua alla gola ed è qualcun altro a salvarle il derrière (evviva i francesismi), Debbie continua dritta per la sua strada senza rendersi minimamente conto di cosa le stia succedendo intorno, convinta di essere sempre e comunque dalla parte della ragione e mai del torto. E invece sta sbagliando su tutta la linea: innanzitutto potersi permettere una balia di notte non la rende una madre migliore di giorno; poi penso che se si ha l’età per mettere al mondo volutamente un figlio, allora si ha anche l’età per rendersi conto dei propri errori, quindi per mettere da parte l’orgoglio e capire quando è il caso di chiedere aiuto. Debbie non sta facendo nulla di tutto questo, e magari sono pure io che oggi ho la luna storta, ma veramente non mi sento più di giustificarla. Fiona, Lip, Ian e persino Carl stanno dando una svolta alla loro vita, preparandosi ad affrontare un percorso in salita, e a fronte di ciò il personaggio di Debs rimane fastidiosamente immobile.

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Su Frank vorrei avere un’opinione chiara, ma francamente sono ancora molto destabilizzata da questi nuovi Gallagher… ho avuto due reazioni contrastanti: da un lato mi sono detta che una sanguisuga come Frank ha bisogno di un’entità a cui attaccarsi per sopravvivere e perciò ha sentito l’esigenza di ricrearsi una famiglia fantoccio; d’altra parte però non sarebbe la prima volta che, nel suo modo vagamente contorto, cerca di dimostrare l’affetto per la famiglia e quindi in questo caso anche la furente delusione per il loro abbandono. Un padre, anche se si tratta di Frank Gallagher, è pur sempre un padre, e forse dietro a tutti questi espedienti per infastidire i suoi figli si nasconde la volontà di mantenere comunque un qualche tipo di rapporto con la sua famiglia. Ci vogliamo credere?

Vi lascio con il promo della 7×03 e vi invito come sempre a passare dalla pagina

Shameless US Italian Page

https://www.youtube.com/watch?v=okdyK9TBhkQ

3 COMMENTS

  1. Ciao!
    Questa puntata mi è piaciuta tantissimo e devo dire che questa stagione promette molto bene, meglio (secondo me) dell’inizio della sesta.
    Come te, sono stata stupita anche io della presa di posizione “precoce” di Fiona. Ero in piedi a battere le mani. Penso che per lei la tavola calda sia la sua occasione di riscatto e che voglia dare il meglio di sé. Non avevo invece riflettuto (ed è questo che mi piace delle tue recensioni), sul fatto che in effetti lei ha accettato la responsabilità della sua intera famiglia davanti al giudice, che ricordo le aveva detto di pensarci bene. Ora certo non può farsi mettere come ultima persona da chiamare in caso di necessità, facendo finire tutto sulle spalle di Lip. Sono felice anche che non ci siano nuovi amori all’orizzonte.
    Come te, anche io sono contenta che abbiano riproposto il bipolarismo di Ian in modo serio e veritiero e non per far avanzare la storyline con qualche colpo di scena (avevo anche letto un articolo che criticava proprio questa dinamica, per esempio in UnREAL).
    Debbie non la sopporto più. Ma proprio basta. Già durante la sua gravidanza avrei voluto chiuderla fuori di casa, ma adesso, ragazza, assumiti le tue responsabilità e prenditi cura di tua figlia. Non che sia contraria al suo desiderio di dormire la notte, non siamo certo nati per soffrire, ma se devi poi rischiare il carcere per pagare la bambinaia, venendo magari allontanata da tua figlia, di cui dovrebbe occuparsi, ancora una volta, Fiona, pensaci magari qualche volta in più!
    La storia di Carl mi ha fatto morire dal ridere. Avevo intuito che il test sarebbe stato negativo per lui, ma quando ho visto la stramba alleanza con il padre di lei sono rotolata dal divano 😀

    Di Frank sono sinceramente felice che abbia un’altra famiglia a cui dare fastidio. Ogni tanto ho bisogno di prendere una pausa da lui 😀 Però “New Debbie” mi fa divertire tantissimo 😀

    Complimenti come sempre! Praticamente guardo di corsa la puntata per venire a commentare 😀

    • Grazie mille! Anche secondo me questa settima stagione è decisamente migliore della precedente, per cui spero che si mantenga il livello alto!
      Questa si prospetta la stagione delle rotture più che quella delle coppie, e, almeno per Fiona, molto meglio così! Ho parlato poco di Sierra, la new entry nel cast e, a quanto pare, nuovo interesse amoroso di Lip perchè su di lei ci hanno mostrato ancora molto poco. In ogni caso preferisco di gran lunga l’approfondimento che stanno dando ai singoli personaggi piuttosto che trascinarli in una qualche relazione giusto per fare un po’ di fan service!
      Mi fa piacere condividere l’intolleranza verso Debbie… In realtà è un personaggio difficile di cui “sparlare” perchè ha sempre l’attenuante dell’essere ancora una ragazzina, però quando ci vuole ci vuole! Decisamente il “New Debbie” è molto più simpatico!!!
      Alla prossima 🙂

  2. Finalmente Fiona ha tirato fuori un bel po’ di carattere facendo presente ai suoi fratelli che anche lei ha una vita da costruire e che è tempo di mettere qualche regola. Benissimo così. La stagione, come avete già detto, mi sta piacendo molto più della precedente e spero che si continui su questo livello. Ottima recensione!

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